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Autore: Chutch    15/10/2013    3 recensioni
Questa storia è diversa da tutte le altre, o è forse meglio dire che sono i personaggi ad essere molto particolari. In effetti la nostra storia parla della passione dei mortali, di amori, intrighi, alleanze, tradimenti, e molto altro. Questo mio racconto narra di una ragazza che insegue il suo sogno, semidea figlia di Poseidone, ella desiderava con tutto il suo cuore divenire dea. Un'impresa assai ardua. Se non fosse per gli Hunger Games. Ogni 500 anni si svolge infatti un'edizione di questi giochi, vi prendono parte 24 tributi semidei appartenenti alle 12 cabine. Sono volontari poiché sono coloro che aspirano alla vita eterna. Ma per un così grande dono c'è sempre un grande prezzo, infatti solo uno di questi semidei raggiungerà il suo sogno. Tutti gli altri moriranno. Agli Dei non è permesso intervenire in modo diretto ma molto spesso trovano comunque il modo di aiutare i propri figli, o di vendicarli.
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ade, Altro personaggio, Apollo, Percy Jackson, Poseidone
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 22
IL SIERO

POV DYLAN
Due figure argentee si stagliano alte, gli archi tesi verso di noi e uno sguardo omicida. La prima a parlare è la cacciatrice più alta. 
-Siamo qui in missione da Artemide, dov’è Chiara?- chiede.
Con un cenno le indico la ragazza stesa a terra, pallida, immobile e con gli occhi spalancati. Le due cacciatrici seguono il mio sguardo e anche loro spalancano gli occhi per l’orrore. Si avvicinano frettolosamente a lei.
-Cosa le avete fatto?-
-Noi niente! E’ stata Sasha- grida Leo. 
-Sasha? Ma la Dea non vi aveva avvertito delle sue intenzioni? Come avete potuto lasciarla vicino alla Prescelta?-
-Prescelta?- mormoro.
-Chiara è importantissima ai fini della Dea.- spiega quella più magrolina chinandosi sulla mia ragazza.
-Cosa le stai dando?- urlo quando le versano un liquido argenteo in bocca.
-Serve per farla continuare a respirare, speriamo di essere in tempo! Io sono Demi e lei è mia sorella Lexy.-
-Speriamo di essere in tempo? Vuol dire che potrebbe morire? Potrebbe essere già morta?- sbotta Eliot.
Lexy piega il viso di una parte –Non morta, è meglio dire in coma… un coma che potrebbe durare anni.-
-Ma, voi la salverete! Vero?! Farete di tutto! Non è così?!- chiedo io disperato.
-Noi non siamo Dee, siamo semplici cacciatrici, non possiamo fare molto ma tenteremo tutto il possibile perché questo è l’ordine che ci è stato dato dalla Dea.- questa volta è Demi a parlare.
Io crollo a terra, con le mani sul volto così da coprire le lacrime. Io dovevo salvarla. Dovevo immaginare che Sahsa.. perché non l’ho fermata. La rabbia scorre nelle vene e di colpo mi alzo, vado verso la figlia di Hermes svenuta a terra, tiro fuori il mio coltello e lo avvicino lentamente alla sua gola. Voglio davvero farlo? Si, si devo farlo. Proprio quando il coltello tocca la pelle nuda di Sasha, Lexy mi blocca la mano. 
-Non vorrai trasformarti in un assassino?- chiede 
-Lo sono già!-
-Non macchiarti di sangue impuro!-
-Ma lei, lei l’ha uccisa!-
-Obbediva a degli ordini!-
-Poteva ribellarsi!-
-Non è sempre così facile come credi! Tu dovresti saperlo! Che prezzo enorme hai pagato per esserti ribellato?- la mente corre veloce a quel giorno, quello in cui ho ucciso per la prima volta. Sono sempre stato un assassino! E per sempre lo sarò! Non c’è niente che possa lavare la mia anima.
-Un gesto può salvarti- dice lei quasi leggendomi nella testa.
-Lo spero!- dico lasciando il coltello nelle mani di quella ragazza che pare sapere troppo su di me.
Mi allontano dalla figlia di Hermes e mi avvicino invece alla figlia di Poseidone, stesa a terra.
Le accarezzo i capelli, con una mano le chiudo le palpebre e le sussurro che andrà tutto bene. 
Andrà tutto bene…

POV CHIARA
Sono su una montagna, sempre la stessa. L’aria è immobile. Il cielo tende al viola. Il viola… io dovrei essere morta, realizzo. Ma questo non è l’Ade! È solo il monte Cito. Cammino senza sapere bene dove andare, i piedi mi guidano fino ad una piccola radura. Mi sto per sdraiare nel mezzo quando scorgo una figura. Mi avvicino al ragazzo biondo e quando questo, sentendo i miei passi, si gira, sobbalzo. Quegli occhi color nocciola li conosco fin troppo bene. 
-Eliot? Cosa ci fa qui? Anche… A-Anche tu?- il ragazzo scrolla la testa.
-Io non sono Eliot, tutti ci confondono sempre. Sono suo fratello, Liote.- dice il viso che mi è tanto familiare.
-M-ma tu non dovresti essere… beh si.. morto?- il ragazzo scuote nuovamente la testa.
-Sono in una specie di coma.. come te..!-
-Sai da quanto tempo sei qui?- 
-No… dopo un po’ perdi la voglia di contare i giorni, tanto non serve a niente!-
-Sei qui.. da tutto questo tempo, da solo?- lui scuote la testa. 
-Ci sono altri qui, ma tu, come ti chiami?-
-Chiara!- 
-Chiara? C-chiara... tu vivi in un fattoria?-
-Vivevo, si perché?- 
-Credo che una persona ti stia aspettando!- ti porto da lei dice la voce di Liote prendendomi per mano. La sua mano è molto diversa da quella di Eliot. La sua non ha i calli formati dalla spada, è liscia e morbida al contatto. Quasi correndo mi porta nel bosco, passando sotto alberi, guadando un fiume, e poi in un passaggio sotterraneo sempre in salita fino a sbucare su un precipizio, lì mi fa scalare una piccola parete e quando giungiamo su una delle vette più alte finalmente si ferma.
-Serena!- grida. A sentire quelle parole il cuore mi si ferma. Una donna dai capelli biondi e arruffati sbuca, gli occhi castani dietro agli occhiali che conosco tanto bene.
-Mamma?- chiedo incredula.
-Chiara? Chiara sei tu? Oh bambina mia, come sei cresciuta! Ti ho lasciato che eri.. eri così piccola.. così fragile. Lo sai che non volevo abbandonarti, lo sai vero? Non l’ho scelto io!- la voglia di correrle incontro è fortissima ma mi costringo a rimanere ferma.
-Ma mamma.. tu sei.. tu sei in una bara, s-sei al cimitero!- 
-No, bambina mia, Zeus mi tiene in un posto che neanche io so… ma respiro ancora.. fino a che rimani qui.. respiri ancora.- a questo punto non controllo più i miei piedi che automaticamente si dirigono verso di lei la quale mi accoglie con un abbraccio che vuole esprimere anni di assenza irrecuperabili, un abbraccio che tenta di colmare le grandi ferite nel mio petto.
-Mamma!- dico con le lacrime agli occhi -Non abbiamo tempo! Non so quanto rimarrò qui.. Ho bisogno di sapere chi altro c'è in questo!-
-Da questa parte della montagna c'è un ragazzo, Lucas si chiama, deve avere la tua età.-
-È l'amico di Nico! È sicuramente lui!- esclamo. Sono tutti qui, tutte le persone che abbiamo perso... Sono qui! 
-E non c'è anche un uomo, o un'altra donna?- chiedo pensando alla madre e al patrigno di Dylan, anche loro saranno su questa montagna.
-No, mi dispiace! Qui sono l'unica adulta, tutti gli altri sono ragazzi!-
-Ma quanti sono?-
-Centinaia!- 
-Perchè?-
-Zeus... Cerca di indebolire le persone che potrebbero contrastarlo!-
-Ma, qualcuno è mai tornato indietro?- 
-Non lo so... Qui scompare gente tutti i giorni ma non c'è modo di capire se se ne vanno perchè muoiono o perchè tornano a vivere!-
-Ma...!-
-Chiara, basta!- dice lei con quel tono che conosco fin troppo bene. Lo usava quando insistevo per mangiare i dolci, ricordo. Quando facevo i capricci per qualcosa. 
-Mi sei mancata- sussurro e le lacrime scivolano sul volto.
-Anche tu, amore mio! Anche tu mi sei mancata! Il mio tesoro!- dice abbracciandomi ancora.
-Ehm... Scusatemi? Posso..? Ehm.. Scusate?- dice la voce di una ragazza, una voce che conosco troppo bene...
-Sophia?- chiedo e le lacrime di gioia si tramutano in lacrime di dolore.

POV EDO
La scrollo più forte ma non succede niente.
-Sophia! Sophia svegliati, ti prego!- sussurro.
Quando mi sono svegliato, l'ho trovata stesa nel letto affianco al mio, ho provato a svegliarla ma non è successo niente e ora sono qui che cerco disperatamente di farle aprire gli occhi.
E non faccio caso alla televisione ancora accesa che parla di mia sorella, non la sento.

POV ELIOT
-Sasha si è svegliata!- dico mentre guardo la traditrice aprire gli occhi iniettati di sangue. Vedo Dylan irritarsi, diventare rosso dalla rabbia e gonfiarsi, sta per esplodere, lo capisco io e lo capisce anche la figlia di Hermes che inutilmente grida il nome di Nico.
-Mi dispiace Sasha ma non pensavo fossi davvero così crudele! Era tua amica, la tua migliore amica! Come hai potuto?- dice Nico dandole le spalle.
La ragazza scuote la testa con le lacrime che scorrono veloce sulle guancie.
-Voi non capite!-
-No, non capiamo! Non capiamo come tu abbia potuto fare un cosa del genere- ribatte il ragazzo.
-Sei una vergogna per tutti i figli di Hermes, poverino, due figli più stronzi di te e Luke non poteva averli. Fortuna che ci sono gli Stoll, altrimenti nessuno riporrebbe più una sola preghiera a tuo padre!- dice andandosene.
Sono stato tutta la notte ad assistere a questi battibecchii, ogni qualvolta Sasha si sveglia le ingiurie su di lei cascano come fiumi in piena e io non posso certo dire di essere stato tranquillo ma sicuramente so quando mi devo fermare.
Chiara non presenta nessun miglioramento e questo mi preoccupa, il suo corpo è ancora caldo e respira ma chi può dire per quanto tempo ancora? Temo che le cacciatrici non abbiano fatto niente di utile con lei. Demi, quella più alta, sembra sinceramente preoccupata per Chiara ma Lexy sembra più interessata a Sasha... Spero riescano a combinare qualcosa di buono. Mentre mi alzo per andare a prendere una boccata d'aria mi rendo conto del fortuna di non avere neanche uno specchio... non voglio vedere come sono ridotto. Esco fuori e la brezza della mattina mi sferza il viso, prendo un grosso respiro e tento di rilassare le spalle, chiudo gli occhi e penso a quando ero in ospedale e Chiara era venuta a farmi visita, cerco di ricordare quando ci siamo baciati e al sapore di nutella che aveva sulle labbra. Penso a quando lottavamo sui pegasi e quando le ho insegnato a tirare con l'arco. Penso alle decine, centinaia, di sere che in questi anni abbiamo passato l'uno affianco all'altra davanti al falò e alle sue fiamme cangianti. Penso, e i ricordi ne portano altri, più felici, che non fanno altro che ricordarmi quanto orribile sia la mia situazione. Quando finalmente mi decido ad aprire gli occhi una figura si distingue dal limitar del bosco, si avvicina piano, è Stark e ha l'acqua.

Poche ore dopo Stark è a conoscenza di tutto l'accaduto. All'improvviso si alza -Dylan vieni con me!- sussurra.
Piano si avvicina a Sasha. -Cerca nelle tasche della giacca!- e si mette a frugare anche lui, quasi all'unisono tirano fuori due boccette di liquido viola, una piena e l'altra vuota a metà. 
-E così non ne sapevi niente..!-chiede Dylan più rabbioso di prima. Ormai la ragazza non tenta più neanche di controbattere.
Mi avvicino anche io.
-Perchè l'hai fatto?-
-Mia sorella- è la sua unica risposta.
Le due cacciatrici nel frattempo tentano intrugli e "pozioni" di continuo ma non sembrano mai soddisfarle.. Sono sempre o troppo verdi e troppo poco gialle oppure tendono al rosso.. E il rosso non è un buon colore... Se sono bluastre sembrano contente ma finiscono con il ricredersi se notano pagliuzze dorate o grumi scuri. Eppure.. Mi sembra di sapere dove sbaglino.. Qualcuno, qualcuno al campo me l'aveva detto ma non ricordo chi...! Possibile che sia.. no.. no!
-Non pensavo che le cacciatrici fossero abili con... Le pozioni!- dico tanto per fare conversazione.
-E io non credevo che i maschi pensassero..!- risponde irritata Lexy. 
Meglio lasciar perdere... Chissà perchè sono così scontrose...!
Ormai qui non c'è niente da fare.. Gli altri tributi si ammazzano a vicenda e pare si siano dimenticati di noi o forse Artemide protegge le sue cacciatrici e quindi anche noi.. Bah qualunque o chiunque ne sia il motivo sono felice di non dovermi preoccupare degli altri concorrenti. Un problema in meno di cui occuparsi. Poi mentre osservo il cielo indaco un colpo di genio mi prende.
Corro dentro, prendo una delle fiale viola di Sasha e quella color blu a grumi neri delle cacciatrici e le mischio ciò che ottengo è l'indaco, un indaco liscio, senza grumi. Lo porto alle cacciatrici
-Provate questo!- loro mi guardano, anche Sasha mi osserva, nei suoi occhi leggo gratitudine ma anche un infinito odio.. Penso neanche lei sappia ciò che prova in questo istante. Poi l'odio nei suoi occhi sconfigge la gratitudine e la ragazza si alza dall'angolo in cui era stata cacciata, con le mani legate protese verso di me e verso la boccetta. Quando le sue unghie sono a pochi centimetri dal siero Nico si mette in mezzo e le conficca il pugnale alla bocca dello stomaco. Lexy si alza di colpo. 
-Cosa? Cosa hai fatto?- dice esterrefatta.
Dagli occhi di Sasha calano due lacrime e poi chiude gli occhi, la cacciatrice si china su di lei con delle bende e cerca di tamponare la ferita. Le da dell'ambrosia e io non capisco perchè tenti così disperatamente di salvarla, fatto sta che ci riesce, Sasha non muore e io mi chiedo se esserne felice o dispiaciuto. Nessuna delle due, sentenzio velocemente. Porto il liquido indaco alle labbra di Chiara.
-Eliot? Ne sei sicuro?- dice Dylan bloccandomi la mano, io annuisco.
-Okay, allora vai!-
Lascio scivolare sulla sua lingua il siero e aspetto. Aspetto uno, due, tre, quattro, cinque, dieci, venti, trenta, quaranta secondi ma niente. Aspetto ancora, un minuto ma Chiara non da cenni di vita. Dylan sembra disperato. Aspetto ancora. Non mi voglio muovere.
-Eliot, basta, vieni via, non funziona!-
-No! Deve funzionare! Deve!-
-Eliot, basta!-
-No, è quella giusta, io lo so!-
-Eliot è inutile!- dice Dylan
-E-eliot?- sento borbottare dal basso. 
Un sospiro.
-Chiara!- la ragazza sbatte le palpebre e cerca di alzarsi ma Dylan non glielo permette. Il sorriso sul volto del figlio di Zeus è immenso. Si china e la bacia e vorrei.. vorrei con tutto il mio cuore essere al suo posto.
Tutti accorrono e si avvicinano. Chiara respira, parla e..
-Ho visto Liote!- dice.
Io mi ammutolisco.
-N-non è possibile! Lui è scomparso quando eravamo piccoli!-
-Eliot, ho visto tuo fratello, l'ho visto! Lui è vivo!-
  
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