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Autore: Ibelieve93    15/10/2013    2 recensioni
Stella Rossi è una hostess su uno degli aerei di lusso della compagnia Skyland .
Ama viaggiare ,volare , ma nonostante i suoi numerosissimi “avanti e indietro” per il mondo , non ha mai incontrato l’amore in vita sua .
Gabriel Gray , un poliziotto americano che non sopporta l'altro sesso per svariate ragioni , è costretto a proteggere Kevin , un sedicenne nonché testimone importante per un processo che si terrà in Italia .
Stella e Gabriel si incontreranno per caso durante un viaggio tutt’ altro che calmo da Los Angeles a Milano , e saranno costretti ad unire le forze per salvarsi la vita .
E se dovesse nascere l'amore ?
Il poliziotto e l'hostess cosa faranno ?
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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 Ho attraversato gli oceani del tempo per trovarti



                                   
 Mi ha legato con i suoi capelli,
                mi ha trafitto con i suoi occhi ,

                                                      l'arco delle sue braccia è la "mia prigione". 





Capitolo 8. Una carezza inaspettata





Stella
 
 
Si mise a sedere sulla poltrona nera alla sinistra del nostro unico e vero pilota , e iniziò a guardare quella serie di pulsantini e spie che aveva tutt’intorno con certo timore.
“ Prenda la cloche con cautela, facciamo una piccola prova” gli disse Anders
Deglutii .
“Cos’è?” domandò Gabriel di getto mentre continuava a guardarsi intorno alla disperata ricerca della cloche perduta .
Sembrava un cucciolo smarrito alla ricerca della sua mamma.
Andiamo bene!
Non sa cos’è la cloche? L’hai sotto al naso !  
Da quando avevo conosciuto quell’idiota la mia calma aveva messo le gambe ed era fuggita chissà dove .
Forse era andata in vacanza per lasciar il posto ad un po’ di tensione, che non s’era fatta vedere da un po’ da queste parti effettivamente . 
Anders sospirò: “ Partiamo male , molto male signor Gray ”  poi riprese dopo un colpetto di tosse “ vede quel piccolo volante davanti a lei ?”
Annuì, ma non mosse nessun altro muscolo.
“ Perfetto . Ha mai giocato con i suoi figli alla play station, wii o qualsiasi altro gioco con un telecomando o un  joystick con tanti pulsantini sopra ?”
“ Non ho figli , signore. Ma capisco perfettamente .” riuscì a dire
“ Molto bene. Non è poi tanto diverso. Lo tenga fermo, però . Non lo muova né verso destra , né verso sinistra…ma soprattutto non lo tiri in avanti o indietro almeno per il momento !” avvisò con una certa punta di preoccupazione che cercava in tutti i modi di nascondere
“Nient’altro?” chiese lui. C’era una leggera ironia nella sua voce che mi fece sorridere .  
Stava sudando freddo, era evidente… ed io insieme a lui.  
Il pilota parlò ancora: “ sopra di lei ci sono una serie di pulsanti che le permetteranno di comunicare con il personale a terra quando e se ne avrà mai bisogno . Qui…” disse indicandogli invece una serie di spie non accese tra loro due  “ se una di queste si accenderà , non sarà una buona cosa”
Gabriel trasse un profondo respiro
“ Questo.” Continuò il pilota ignorando l’ansia del suo nuovo compagno di volo “ è per far scendere il carrello in fase di atterraggio.” Era un tastino blu cobalto , rotondo .
“ Mentre nei monitor qui in basso, può controllare la rotta, la velocità e i metri d’altezza da terra.
Ora, anche se a grandi linee sa qualcosa…” 
Sospirò.  
“ Non si preoccupi, per tutto il resto ci sarò io”
Anders cercò di rassicurarlo, ma con risultati veramente scarsi .
Cadde il silenzio per diversi minuti mentre il nostro aereo continuava a volare sopra le nuvole : verso l’Europa.
“ Signorina Rossi faccia un bel massaggio al nostro Gabriel, magari così si rilasserà un poco ”
Sgranai gli occhi così tanto che temetti di perderli facendoli uscire dalle orbite .
Per un breve istante immaginai quel personaggio dei pirati dei Caraibi che rincorreva il suo occhio di legno per tutta la nave per rimetterlo al proprio posto.   
Ma Anders aveva voglia di scherzare anche in quel momento ?
“Non c’è bisogno” intervenne lui .
Infatti! Lo penso anch’io! Bravo Gabriel!
Ma il pilota scosse la testa con un sorriso: “ Mi creda, è quello che ci vuole.
Stella è brava, una brava ragazza. La sua dolcezza e delicatezza non ha eguali , riuscirà a farla rilassare ”
Lo sbirro non rispose , e io non mi mossi di un millimetro .
Non avevo alcuna intenzione di massaggiargli le spalle.
No, no e poi no!
“ Stella?” mi incitò Anders , quando da parte mia non vide nessuna reazione
“ Cosa ti prede? Forza, fai rilassare un poco il nostro “ospite” ”
Trassi un profondo respiro e mi avvicinai a Gabriel titubante .
Non potevo disobbedire ad un mio superiore. Sull’aereo il capo era lui.
Ma dovevo farlo?  Davvero? Davvero, davvero ?  
Appoggia le mani tremanti sulle sue spalle robuste e lui sussultò a quel contatto.
Era rigido , teso come una corda di violino .
Quando iniziai a massaggiargli le spalle ci mise un bel po’ a rilassarsi.  
“ Sei brava” mi disse in un sussurro, a denti stretti .
Non gli risposi. Dovevo già controllare il rossore che avevo ben in vista sulle guance, figurarsi se avrei dovuto controllare anche la voce .
Non avevo mai massaggiato le spalle di un uomo.
E non avrei mai sognato di farlo , meno che mai a lui .
Questo non era un viaggio normale, no.  
“ Quanti anni ha?” gli domandò George , tanto per intavolare un discorso.
Il silenzio non era cosa molto gradita in quel momento di tensione evidentemente .
“ Venticinque” rispose subito
Ah, ed io che te ne davo tre, al massimo quattro! 
“ E’ giovane. E’ sposato? Ha una ragazza?”
Quanta curiosità! Mamma mia!
Vuol diventare direttore di un giornale di Gossip?
Ecco , il nostro caro vecchio Anders era saltato fuori “dal cilindro” .
In altre parole…era ritornato lo stesso di sempre.
Era un segno positivo dopotutto, stava a significare “ sono più tranquillo, possiamo rilassarci e impicciarci degli affari altrui” ,ma era una brava persona.
Sentii sotto le dita le spalle di Gabriel alzarsi per prendere un ampio respiro : “ No, signore. Nessuna donna nella mia vita”
E chi ti sopporta a te ?
Anders annuì come se avesse capito qualcosa dalle sue parole : “ Ha sofferto per una donna, non è così ?”
Gabriel si irrigidì di nuovo.
Prese letteralmente le sembianze di una statua di marmo!
In quel preciso momento infatti, pensai di stringere sotto le mani le spalle di Amore del Canova.
“ Non mi va di parlarne, signore” chiarì gelido.
“ Mi chiami George. Lasciamo perdere le formalità . Potresti essere mio figlio Gabriel ” constatò invece l’altro con voce amichevole .
Lo sbirro aveva sofferto per amore?
Adesso capivo tutto…
ogni pezzo del puzzle aveva trovato il suo posto.  
Chissà cosa gli aveva fatto quella donna tanto da renderlo così pieno di rabbia.
E adesso capivo anche il perché di quella sua freddezza nei miei riguardi, quel voler tenermi alla larga .
Anche prima, quando mi aveva allontanata da sé appena aveva scoperto che ero in grado di poter reggermi in piedi da sola : era stato così duro, freddo .
La verità era che non si fidava più…
Non si fidava più dell’amore: aveva rinunciato ad amare.
Manteneva le distanze da ogni donna per non soffrire più.
Aveva paura di star male ancora una volta per una donna.
 Ma le donne non sono tutte uguali, Gabriel !
Avrei voluto chiedergli e dirgli tante cose .
Ma non eravamo ancora quelli si potevano definire “amici” e quel momento non era decisamente uno dei migliori per parlare di certe cose.
Però avevo finalmente e definitivamente scoperto chi era il vero Gabriel.  
Non era sicuramente quel ragazzo che avevo conosciuto in aereoporto , lo sbruffone che mi rivolgeva quei sorrisetti odiosi.
L’idiota e l’elefante obeso che per parlarmi mi afferrava sempre il braccio con forza.
Adesso lo sapevo.
Il vero Gabriel era dolce, premuroso, sensibile…l’uomo che mi aveva sollevata da terra e sorriso con dolcezza mentre mi accarezzava la fronte.
Quel ragazzo che provò dispiacere davanti alle lacrime di Samantha .
Nascondeva se stesso per difendersi.   
Ma io quel Gabriel ,che cercava di tenere dentro di sé ad ogni costo , volevo conoscerlo per davvero, fino in fondo. Perciò da quel momento decisi che avrei fatto di tutto pur di tirarlo fuori e distruggere quella parte di lui che non gli apparteneva e che lo rendeva una persona diversa e falsa .
Non poteva vivere senza amare.
Non poteva vivere dietro la rabbia, l’arroganza e la freddezza soltanto per non soffrire più .
Quello non era vivere.  
Io non avevo ancora incontrato l’uomo della mia vita…no.
Un uomo capace di farmi innamorare, ma lui ? Chissà quante altre volte si era lasciato sfuggire la donna giusta , per quella papera che l’aveva fatto soffrire per chissà cosa !
Non era giusto.
Gli lasciai le spalle, ma gli diedi una dolce carezza sulla guancia destra .
All’improvviso sentii il desiderio di fargli forza, confortarlo.
Abbracciarlo.
Quella mia carezza era stato il mio modo di dimostrargli che non tutte eravamo crudeli, uguali .
Oddio! Mi stavo lasciando andare un tantino troppo…
Avevo perfino chiamato papera una ragazza che neanche conoscevo!
Avevo preso le difese di Gabriel senza sapere se realmente era stata lei a far qualcosa a lui!
Mi diedi la mia solita manata in faccia
“ Grazie” mi disse semplicemente lui , seppur sempre in maniera fredda.
Strabuzzai gli occhi .
Grazie per la carezza o per altro ?
                                                                             *****


Gabriel
 



Ero stanco.
Decisamente troppo .
L’adrenalina che avevo sentito scorrere nelle vene fino a qualche minuto prima era scomparsa senza lasciare traccia , non lasciando dietro di se nient’altro che vuoto e le membra doloranti.
Scoprii di avere un paio di lividi sulle braccia ed uno al fianco.
Evidentemente durante la lotta con quell’idiota ero sbattuto chissà dove e contro cosa.
Mai come in quel momento la vita di molti dipendeva da me, e io sentivo un gran peso sulle spalle…pronto a schiacciarmi in qualsiasi momento, ma non dovevo mollare !
Cavolo sono un poliziotto!
Il massaggio di Stella era stato davvero molto…molto carino da parte sua ed era riuscito a rilassarmi in parte .
Dovevo ammettere che le sue dita delicate e calde, il suo respiro regolare sui miei capelli, il suo profumo… alla fragola? …
e poi quella sua dolce carezza inaspettata .
Mi aveva lasciato letteralmente sorpreso.
Era stato un contatto così piacevole...
Forse era stato il suo modo per dirmi “ io sono qui, non aver paura ”  
Chissà cosa le frullava adesso nella mente .
Sapeva che una donna era stata in grado di farmi soffrire…una donna come lei.
Anzi non come lei…Stella era diversa.
Diversa da tutte quelle che avevo incontrato. 
Victoria non era mai stata così dolce con me.
Mi ritrovai a sorridere quando ripensai al momento in cui l’avevo chiamata Stellina .
Il suo sorrisetto, le sue guancette rosse...
Oh no , ci risiamo!
Gabriel non cedere!
Non -devi-cedere!
Ma la sua presenza alla mie spalle già mi mancava da morire, terribilmente .
Era uscita dalla cabina di pilotaggio solo da qualche minuto , eppure a me sembrava più di un secolo .
Possibile che era riuscita a conquistarmi in meno di tre ore ?
Una donna come Stella...
Forse mi stavo innamorando di lei
 
  







Angolo Autrice 



Ciaooooo ^^ Come state? 
Cosa ne pensate di questo nuovo capitoletto ? ^^
Spero tanto vi sia piaciuto ! ;) 
Ebbene sì U.U , il nostro Gabriel si sta innamorando! XD 
Ma adesso cosa succederà ? :) 
Posso dirvi che nel prossimo capitolo ci sarà un pò d'azione ! :) 

La frase all'inizio del capitolo la conosco da qualche anno , poiché l'avevo sentita nel film di "Elisa di Rivombrosa".  
Ringrazio ancora Novalis, MaryGray e Hopedestiny per aver recensito <3 e voi tutti , che continuate a leggerla pur in maniera silenziosa , 
preferirla, seguirla e ricordarla! :) 
Al prossimo capitolo ;) 
Un bacione, a presto ;) 
   
 
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