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Autore: barbygio    08/04/2008    2 recensioni
...La cosa più grande che tu possa imparare è amare e lasciarti amare!!! Le ragazze sono come le mele sugli alberi. Aggiunta la secoda parte del terzo capitolo inizia dal trattino Le migliori sono sulla cima dell'albero. -William Shakespeare-
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4 - La scoperta Note dell'autrice:

Spero che anche questo capitolo vi piaccia; per rispondere a delle recensioni, Meredith ha diciotto anni, William diciannove e la sorella che non ho neancora detto ma lo faccio adesso ne ha sei. Buona lettura.
Kela e Vanny grazie per le solite recensioni che mi lasciate per favore i vostri guanti di sfida lanciateveli a scuola;
S chan grazie per  tutto, sono contenta che ti piaccia la mia storia.

Capitolo 4: La scoperta

“Ciao mamma, ciao papà tutto bene ieri sera?” Chiesi ai miei genitori appena entrata in cucina.
“Ciao piccola, noi tutto bene e tu la festa, ti sei divertita?” Mi disse mia mamma sorridendomi.
“Ciao a tutti, mamma lo sai che ieri sera Meredith si è fidanzata e dopo avermi mandato in cucina a baciato un certo William?” Disse ridendo la peste di mia sorella.
“Ginevra la finisci, per caso non devi far colazione al posto che parlare dei fatti miei?”
“Meredith non comportarti così con tua sorella, ma poi William non è quello che ieri ha fatto gli anni e ti ha invitato alla festa?” Mi chiese mia madre guardandomi, mentre mi porgeva il latte.
“Si mamma è lui, comunque non preoccuparti, anzi ti volevo dire che oggi mi accompagna a scuola lui, e poi non torno a casa a mangiare vado in centro con Molly”, le risposi cercando di finire l'ultima manciata di cereali e latte che avevo avanzato.
Avevo il cellulare sul tavolo, mentre allungavo la mano per prenderlo vidi che William mi stava chiamando, finii di bere l'acqua che avevo nel bicchiere, mi alzai dalla sedia e presi i due biscotti che erano avanzati, salutai i miei genitori, presi le chiavi e la cartella e uscii da casa.
Appena uscita la cancelletto vidi che Will era appoggiato sulla portiera del passeggero:
“Ciao amore, passata bene la notte? Io ho pensato tutta la notte a te, grazie per il regalo, è diventato il mio portafortuna da ieri: la prima fortuna che mia ha portato sei stata tu”. Mi disse Will aprendomi la portiera della macchina dopo avermi dato un bacio.
“Grazie, sono contenta, anche io ho pensato a noi due, è stato una meravigliosa serata” gli risposi, ricambiando il suo saluto anche io con un bacio.
In pochi minuti arrivammo a scuola, Molly e Edward erano nel parcheggio della scuola che ci aspettavano:
“Ehi Will, allora racconta che cos'hai combinato quando ti ho lasciato da solo”, gli disse Edward appena lo vide scendere dalla macchina.
“Meredith, dai racconta tutto, voglio sapere anche i minimi particolari” mi disse Molly prendendomi il braccio e invitandomi ad accelerare per stare al passo dei due ragazzi che si trovavano davanti a noi.
“Ciao piccola, ma non è successo niente, mi ha accompagnato a casa e mi ha dato la buona notte, poi ho dovuto picchiare mia sorella e oggi quando torno a casa le piglia di nuovo, ora anche i miei genitori lo sanno grazie allo scorbio che ha fatto la spia; non voglio che ogni volta mi facciano il terzo grado anche se ho già diciotto anni”.
“Allora ieri sera l'hai accompagnata a casa, che gentiluomo. Sto pensando dove portarle oggi dopo scuola, fatti venire un'idea ti prego; ma vero che venite pure voi?” Gli chiese Edward dandogli una pacca sulla schiena.
“Penso di si. Meredith andiamo anche noi con loro due dopo scuola?” Mi chiese dopo essersi fermato proprio davanti all'entrata della scuola.
“Si certo che andiamo, e a proposito noi dovremmo andare a comprare il regalo per mia sorella, sai fra poco è il suo compleanno e ci tiene al mio regalo anche se non se lo merita”, dissi sorridendo.
“Va bene vi accompagniamo noi, Edward tu hai dei problemi?” Gli chiese Will
“No assolutamente, senti Molly lasciamo soli i due piccioncini, ti devo far vedere una cosa prima che suoni la campanella”, le disse Edward prendendole la mano.
Dopo avermi preso la mano, Will mi apri la porta dell'ingresso, subito mi accorsi che stava arrivando Elisabeth e le sue amiche cheerleader.
“Ciao William come stai? Grazie per l'invito alla tua meravigliosa festa di compleanno. Ah ciao Meredith, ho saputo che vi siete fidanzati complimenti”, non erano veri complimenti i suoi lo ha detto solo perchè c'era li anche Will.
“Grazie, scusa ma adesso noi dovremmo andare, dobbiamo andare i classe” le dissi sorridendo.
“Ciao Elisabeth, ci vediamo in giro”.
“William, grazie per accompagnarmi oggi, ma se non ti va lascia stare ci vado un'altro giorno con Molly”.
“Ma certo che mi va e poi non abbiamo ancora deciso dove andare”. Mi disse Will lasciandomi da sola al mio armadietto per andare a prendere il libro di letteratura.
In tre secondi fu già di ritorno, e mi fece entrare per prima in classe; si sedette dietro di me e Molly di fianco, dopo 5 minuti arrivò il prof. Di letteratura.
“Buon giorno ragazzi, tutto bene il fine settimana? Oggi parliamo di una delle più belle tragedie di Shakespeare: Romeo e Giulietta”.
“Romeo e Giulietta sono...” Appena sentii l'argomento della lezione di oggi, subito la mia testa entrò fra le nuvole, non capivo quello che mi succedeva attorno e quello che il prof stava dicendo, la mia testa tornò a terra solo dopo aver sentito il campanello e quando Will mi chiamò per andare in laboratorio per biologia.
“Ehi Meredith, ci sei in classe ti ho visto un po' distratta; ascolta io non vengo a biologia, vado in teatro ad ascoltare Edward, mi raccomando prendi appunti e non pensare a Will mica che fai saltare il laboratorio”, mi disse Molly ridendo e allontanandosi, salutandomi con la mano.
“Will, senti Molly non viene in classe adesso, che ne dici di lavorare assieme?” Chiesi a Will prendendogli la mano.
“Va benissimo, ma ci conviene andare prima di arrivare tardi” mi disse, iniziando a correre.

DRINN

Che bello era finito anche il questo giorno di scuola dopo il bellissimo fine settimana.
Io e Will ci dirigemmo verso la sua bellissima macchina e aspettammo li l'arrivo di Molly e Edward; l'attesa non fu lunghissima.
“Allora siamo pronti? Will, seguimi arriveremo in un batter d'occhio sono sicuro” disse Edward, salendo in macchina e accendendo i motori.
“Ok, parti pure”.
Edward aveva ragione in poco tempo arrivammo in centro, non penso fosse quella la sorpresa anche perchè io e Molly dovevamo andarci.
Edward e Will ci fecero scendere dalla macchina mentre loro andavano a parcheggiare; noi due ci dirigemmo ai grandi magazzini, il nostro obiettivo era il piano dei giochi esattamente il 5, non sapevo neancora cosa regalare a mia sorella.
Dopo poco arrivarono anche i due ragazzi, che mi consigliarono una splendida bambola, ma l'idea fu subito scartata perchè guardandomi attorno vidi un bellissimo orsacchiotto: al collo aveva un nastro rosso.
ERA IL REGALO PERFETTO.
Dopo aver pagato l'orso, decidemmo di andare a prenderci qualcosa da mangiare; i ragazzi ci portarono da “Fish and Chips”, era un locale sul mare molto carino che era stato aperto da una famiglia appena arrivata da Hythe paesino sulla costa meridionale del Kent, in Inghilterra.
Il figlio dei proprietari del Fish and Chips si chiama Christopher, lo conosciamo perchè è il nuovo compagno di classe di Edward e ha mangiato un paio di volte con noi a mensa.
“Bene, mangiare abbiamo mangiato, ora voi venite dove vogliamo noi”, ci dissero mentre camminavamo per andare alla macchina.
“Ok, ma scusate dove andiamo?”
“Questo è un segreto mio e di Edward, voi sedetevi ma dovete bendarvi gli occhi finché non siamo arrivati”.
Dopo averci bendato, accesero la macchina e partirono, non capivo dove potevamo essere, l'unica cosa che si percepiva era il rumore delle onde che si infrangevano sulle rocce.
Ad un certo punto le macchine si fermarono, il rumore era molto più forte, il che faceva capire, che eravamo vicino alla costa.
Will mi tolse la benda, prese la mia mano e mi disse:
“Allora non è stupendo, avevo pensato di portarti un altro pomeriggio ma ho voluto farti questa sorpresa, Edward ne ha approfittato ed è venuto anche lui, non ti dispiace vero?”
“Will è fantastico, sono contentissima non potevi farmi una sorpresa migliore; non mi dispiace affatto che siano venuti anche loro anzi” gli dissi, baciandolo per ringrazialo della sorpresa.
Era uno spettacolo: davanti a me c'era l'immensità del mare, nell'acqua si poteva vedere il riflesso del cielo al tramonto.
William accese la radio e proprio in quel momento senza farlo apposta stavano per mandare una delle mie canzoni preferite (non è una di Moulin Rouge, non preoccupatevi):
“E ora sta per andare in onda <Iris dei Goo Goo Dools>. Buon ascolto a tutti”.
Era uno dei momenti più magici della mia vita: il ragazzo più attraente della scuola, che da pochi giorni era il mio “fidanzato”, mi ha portato in un posto meraviglioso a vedere il tramonto e mi ha preso fra le sue braccia dandomi un bacio.
Ero felicissima e non volevo che quel momento finisse così velocemente.
In poco tempo si fece buio, era ora di tornare a casa; per tutto il viaggio io e Will parlammo del più e del meno, una volta arrivati a casa mia, dopo una faticosa ma splendida giornata; Will mi accompagnò alla porta, lo invitai ad entrare ma doveva andare a casa, era un po' tardi;
“Grazie Will per il splendido pomeriggio che abbia,o passato insieme, sono contenta; mi dispiace che non entri, buona notte, ci vediamo domani a scuola”, gli dissi baciandolo.
“Sono molto contento che ti sia divertita, grazie per la chiacchierata, buona notte, a domani”.
Dopo avermi dato un bacio salì in macchina e parti salutandomi con la mano e mandandomi una bacio.
  
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