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Autore: V@le    09/04/2008    1 recensioni
I quattro Malandrini al loro primo giorno a Hogwarts, il che vuol dire Smistamento, un grande banchetto e... nuove conoscenze. Si ritroveranno d'un tratto al quarto hanno, quando il loro destino si intreccia con quello di una ragazza. Chi lo sa per quanto tempo...
Dal 20° capitolo in poi possibili spoiler su HD!
Genere: Romantico, Commedia, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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CAPITOLO 37



Uno... due... tre... quattro...
Le sembrava una vita che stava lì in riva al lago a buttare sassi nell'acqua.
Al ventesimo sasso una voce familiare le arrivò alle spalle.
-Cosa ti avranno mai fatto queste povere sirene per meritare di essere lapidate ogni volta che vieni qua?
-Buongiorno anche a te, Remus- rispose vedendolo sedersi accanato a lei.
-Come va?
-Diciamo che va e già è tanto.
-Farsi sospendere dalle lezioni di Trasfigurazione sicuramente non ha aiutato.
Eithel sospirò.
-Potrei arrivare a pensare che ti sei messo d'accordo con Lily, James e tutti gli altri per asfissiarmi così.
-Nell'anno dei M.A.G.O. rispondere così a un'insegnante...
-Ebbene? Chissene...- sbottò guardandosi le unghie tanto per fare qualcosa -tanto neanche volevo esserla una strega, un diploma di meno cosa vuoi che faccia... se proprio dovessi morire di fame, andrò a lavorare con mio fratello.
-Certo, e immagino che sarai felicissima di fare un lavoro che odi.
La ragazza fece schioccare la lingua.
-Sei uno schifoso Serpeverde che ha bevuto la Polisucco, oppure Black ti ha mandato a plagiarmi perché ritorni a essere la sua fidanzata-zerbino?
-Perché dovrei plagiarti?
-Perché non ha gli attributi per venirmi a dire in faccia che mi rivuole con sé.
-Da quando sei così volgare?
-Da quando non devo più fare la fine per tenermi un ragazzo.
-Eithel, te la vuoi smettere?
Sospiro.
-Ok, basta scherzi. Però secondo me ti ha davvero mandato Sirius. Che cosa vuole?
Lupin le circondò le spalle con un braccio.
-Eithel, lui ci tiene veramente a me. Me ne ha parlato, ne ha parlato a tutti i Malandrini... e se non fosse così maledettemente orgoglioso lo avrebbe detto anche a Lily.
-Per quanto ne so io, uno che quando la ragazza si apparta con un altro pensa che stanno pomiciando, mentre lei sta solo mostrando all'amico una stupida scritta su uno stupido albero, non è che ci tenga poi tanto.
-Sbagliamo tutti. Anche tu sbagli.
Ci fu qualche attimo di silenzio, poi Witch rispose:
-Ma va?
E tutti e due scoppiarono a ridere.
-Prova a dargli un'altra chance- lui si alzò e tese la mano all'amica.
-Ah, se mi parli pure in francese come posso rifiutare?- si mise anche lei in piedi -Dici che se la merita?
-Mmm... sì.
-Ok... vedrò che posso fare.
-Vedrai che puoi fare? Ottimo piano...
-Ehi, quando e se me la sentirò di fare il primo passo lo farò, ma prima non ci contare.
-Bene, credo sia il massimo che posso pretendere.
-Già. Ma non credere di retrocedere nel ruolo di migliore amico per questo: sei ancora anche il mio piccolo problema peloso.
Il ragazzo le sorrise e si lasciò abbracciare.
-Comunque non è che giovi molto alla mia virilità farmi stringere come un lupacchiotto di peluche...
-La virilità è un problema che si pingono solo i maschilisti presuntuosi ed egocentrici.
-Allora sono contento di non pensarci.
Lei sorrise.
-Ora devo andare a mandare una lettera a mio fratello. Ci vediamo a pranzo- cominciò ad allontanarsi.
-Ok. E pensaci a dargli un'altra possibilità.
-Sì- gli rispose da lontano.

-Secondo me non è giusto- disse Mary.
-E quanto vuoi che gliene importi? Tanto farà come vuole...
-Va beh... mi accompagni in biblioteca?
-Ok.
Nello svoltare l'angolo però, Eithel sentì qualcosa sbatterle su un piede.
Giratasi, si rese conto che era un libro e si abbassò per raccoglierlo, ma nell'alzare lo sguardo per vedere di chi fosse, si ritrovò davanti la faccia di Sirius.
Per un minuto buono rimasero zitti a guardarsi, poi lei con un sommesso -Tieni- gli porse il libro.
Il ragazzo lo prese e si voltò. Dopo due passi, si sentì chiamare:
-Sirius?
Si voltò di scatto, ma lei gli stava porgendo un altro libro.
-Oh, grazie- aveva un tono quasi deluso.
-Di niente.
Ancora il silenzio imbarazzante.
-Eithel, andiamo?- richiamò Mary.
-Sì, vengo. Ci si vede in giro- disse poi a lui con tono incerto.
-Certo.
-Ok, ciao- e raggiunse l'amica più avanti, che prontamente le chiese:
-Che vi siete detti?
-Niente di che- rispose facendo le spallucce.

Dopo l'ennesima risata, James si voltò verso la sua ragazza che era rimasta sempre zitta.
-Ehi, tutto ok?
-Sì... è che non vedo Eithel da Pozioni. Chissà dov'è...
-Beh, chiedilo a lei- Black indicò Mary che entrava nella Sala Comune -prima gironzolavano insieme.
Mettendo da parte la sorpresa per tanta inusuale disponibilità, Lily chiamò l'amica.
-Eithel dov'è?
-Veramente l'ho persa di vista dopo essere andata in biblioteca- spiegò prima di salire in dormitorio.
-Vado a vedere se la trovo alla Guferia- baciò Potter sulla guancia e, giacca in spalla, si avviò.

Non la trovò alla Guferia, ma al ponte, con lo sguardo perso all'orizzonte.
-Ehi...
Eithel si girò a guardarla e sorrise malinconica.
-Ehi.
-Tutto bene?
-Sì. Credo di sì.
-Che fai di bello?
-Penso.
-A che cosa?
-Che forse dovrei smettere di giocare e parlare con Sirius per bene, senza bugie o altro.
-Come, scusa? Non eri tu che dicevi che avrebbe dovuto farsi in quattro per riconquistarti?
-Ha già un bel casino in famiglia, non mi va di stressarlo con una stupidaggine del genere...
-Un bel casino in famiglia? Eithel, sei tu la orfana a cui sono state fatte le corna! Lui ha il suo bel gruppetto di amichetti, lo stuolo di animatrici e si diverte a fare il ribelle: non mi pare che se la passi così male...
-Non lo concosci come lo conosco io e poi, Lily, le cose stanno in modo diverso da come le vedi tu.
-In che senso?
Eithel sospirò prima di rispondere.
-Il peggio delle cose importanti non è non averle, ma averle e dover far finta che non ci sono. E' vero, sono orfana, ma ho altre persone a cui appoggiarmi e di cui fidarmi. Ma quando la famiglia c'è e non ci puoi contare...
Lily la fissò. Ancora non aveva diciassette anni ed era la persona più saggia che conoscesse... beh, no, c'era ancora Silente.
-Gli parlerò- continuò.
-E che vuoi dirgli.
-Che se mi vuole sono ancora qui. Come pensi reagirà?
Evans rifletté un attimo.
-Mah, secondo me ti salterà addosso...
-Scema!- ribatté l'altra scoppiando a ridere.
-No, sul serio: secondo me non vede l'ora che ritorni da lui.
Witch la guardò sorridente, poi tirò un po' su col naso e si voltò verso l'orizzonte.
-Speriamo.

Freddo e ventoso Halloween.
Era pomeriggio e Sirius se ne stava sotto un albero da solo, a pensare.
Sentendo dei passi avvicinarsi, alzò il capo e vide Eithel avanzare verso di lui.
-Ciao- fece titubante.
-Ciao.
-Ti dispiace se mi siedo un momento?
-Affatto, fai con comodo.
La ragazza gli si sedette quasi di fronte.
-Senti- cominciò subito -senza girarci intorno, io volevo chiederti scusa per la scenata che ho fatto quest'estate e per i giochetti che ho fatto fino ad ora.
-Accetto le tue scuse- rispose con indifferenza.
-E poi volevo dirti che sono qui, se mi rivuoi.
Black spalancò letteralmente la bocca.
-Non voglio costringerti a fare niente o altro- continuò lei guardandolo negli occhi -è che mi manchi. Tanto. E non voglio perderti solo per fare l'offesa. perciò sono ancora qui, se mi rivuoi. Ti chiedo solo di pensarci bene prima di rispondermi.
-Lo farò senz'altro.
-Ok, grazie.
Eithel fece per andarsene, quando la voce di lui la richiamò.
-Ma per quanto riguarda l'amicizia non mi serve pensarci. Ti rivoglio come amica.
Lei sorrise e si chinò su di lui per poterlo baciare sulla guancia.
Poi, dopo un sorriso, se ne andò, con l'animo un po' più leggero.

continua...


N.d.A. Scusate per il capitolo striminzito e frettoloso.
Grazie per le recensioni.
V@le





  
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