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Autore: Ibelieve93    19/10/2013    3 recensioni
Stella Rossi è una hostess su uno degli aerei di lusso della compagnia Skyland .
Ama viaggiare ,volare , ma nonostante i suoi numerosissimi “avanti e indietro” per il mondo , non ha mai incontrato l’amore in vita sua .
Gabriel Gray , un poliziotto americano che non sopporta l'altro sesso per svariate ragioni , è costretto a proteggere Kevin , un sedicenne nonché testimone importante per un processo che si terrà in Italia .
Stella e Gabriel si incontreranno per caso durante un viaggio tutt’ altro che calmo da Los Angeles a Milano , e saranno costretti ad unire le forze per salvarsi la vita .
E se dovesse nascere l'amore ?
Il poliziotto e l'hostess cosa faranno ?
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Ho attraversato gli oceani del tempo per trovarti





Capitolo 9. Pranzo ad alta quota  




Stella

 
 


Quando lasciai la cabina di pilotaggio per ritornare al mio lavoro, non fu difficile notare il sangue del copilota sul pavimento e il suo corpo inerte nascosto sotto una coperta a pochi passi da me .
Tremai e deglutii vistosamente.
Cercai di farmi forza in qualche modo stringendo i pugni e continuando a ripetermi :  
Presto quest’incubo finirà ed io dimenticherò tutto. 
Presto quest’incubo finirà ed io dimenticherò tutto.
Due passeggeri erano in piedi e tenevano d’occhio un uomo corpulento con ai polsi delle pesanti manette.
Quell’uomo… era l’assassino del copilota ed aveva minacciato l’intero aereo .  
Come aveva potuto togliere una vita?
Lui incrociò il mio sguardo e sorrise sprezzante: “ Bellezza che hai da guardare?”
Nonostante tutto… sorrideva ? Come faceva?
Distolsi lo sguardo sconvolta, ma allo stesso tempo contenta… perché presto avrebbe pagato per il suo crimine!
Posai così gli occhi su Kevin e sospirai .
Il ragazzo stava cercando di rilassarsi guardando il cielo attraverso il piccolo finestrino a sua disposizione , ma era evidente che non ci riusciva del tutto.
Di tanto in tanto prendeva ampi respiri.  
Quanta paura, povero ragazzo! 
Doveva essere doppiamente difficile per lui superare tutta quella situazione! 
Prima di partire aveva anche paura di volare! 
Quindi decisi di raggiungerlo , anche soltanto per dargli qualche parola di conforto .  
“ Kevin tutto ok?” gli chiesi mentre mi sedevo al posto di Gabriel .
Il ragazzo si voltò a guardarmi e annuì : “ Si, più o meno e tu?”
“ Bene, grazie . E’ gentile da parte tua avermelo chiesto ” e gli mostrai un sorriso incerto .
Mi faceva così tanta tenerezza.
Lui si incantò davanti al mio sorriso .
E dal suo sguardo luminoso capii che si era preso una cotta…
Un momento…
Una cotta per chi?
Una cotta per me!
Ed infatti…
“ Io, lo so che…beh, tu sei di qualche anno più grande di me, ma noi…voglio dire…” esordì lui un po’ in imbarazzo.
Oh no, Kevin. Non voglio ferirti, specialmente adesso .
“ Ecco…posso invitarti a cena?  Mangeremo una pizza, qualcosa così. Insomma niente di ché …”
Io sospirai: “ Kevin” e cercai di trovare le parole giuste per respingerlo in maniera garbata “ sei un ragazzo meraviglioso ma…io non sono la ragazza giusta per te”
Lui fece una smorfia: “ Ma perché? ” mi domandò , non riusciva a capire
“Perché io non…Kevin non potrà mai funzionare” gli spiegai accarezzandogli una guancia dolcemente
“Lo sbirro ha detto più o meno la stessa identica cosa ” confessò lui in tono amaro.
Sgranai gli occhi.
Quel sacco di pulci sapeva che Kevin aveva una cotta per me?
E gli aveva già detto che tra di noi non poteva funzionare?
Ma come…che ne poteva sapere lui ?!
Sì d’accordo , non aveva sbagliato ma…sospirai e chiusi le mani a pugno.
Nessuno aveva mai avuto la capacità di farmi irritare a quella maniera come stava facendo quel biondo da quando l’avevo incontrato !
Quello sbirro americano…aveva uno strano effetto su di me, decisamente. 
: “ L’elef…voglio dire Gabriel” e mi sforzai di chiamarlo per nome “ da quando lo conosci?”
Perché avevo fatto quella domanda? Vai a capirlo!
Lui si grattò la nuca : “ da circa ieri pomeriggio, ma l’avevo già incontrato qualche settimana fa a casa mia con il suo collega James.”
Io annuii : “ Capisco ” non sapevo cos’altro aggiungere .
“A proposito, dov’è finito? Di nuovo in bagno ? Io l’ho detto che ha problemi di vescica!” sospirò scuotendo la testa “ oppure è finito nello scarico ? ” domandò sgranando gli occhi fingendosi preoccupato
Scoppiai a ridere, non riuscii ad evitarlo.
In effetti adesso che ci pensavo , per parlare io e quell’idiota avevamo sempre utilizzato il bagno!
Devo dire un luogo molto…ehm…rilassante e accogliente .
“Wow, sono riuscito a farti ridere” mi disse contento “hai un bellissimo sorriso”
Ed io abbassai lo sguardo cercando di nascondere il mio rossore : “ Grazie” mormorai , poi aggiunsi : “ora devo andare” 
“ Di già?” protestò lui 
Con lo sguardo mi stava supplicando di restare accanto a lui . 
Ispirai lentamente, avrei davvero voluto continuare a tenergli compagnia ma in teoria ero a lavoro , e dovevo pur dare una mano alle mie amiche.
“ Devo, ma tornerò da te quanto prima ” lo rassicurai facendogli l’occhiolino.
Rise , poi aggiunse serio : “ Gabriel non ha più intenzione di ritornare? Dov’è? ”
Era evidente che quando c’era il poliziotto con lui si sentiva più al sicuro .
Gabriel l’aveva già salvato da morte certa...e anch’io , anche se lui ancora non lo sapeva.  
“ Per adesso non tornerà al suo posto , Kevin. E’ impegnato con il pilota” gli spiegai  
Molto. Molto impegnato. In pratica sta letteralmente portando avanti questa “baracca”
“Perché quando parli di lui ti brillano gli occhi ?” mi domandò serio , all’improvviso “ questa mattina dal tuo sguardo capivo che non riuscivi a sopportarlo , ma adesso…non lo so. Non è che ti sta iniziando a piacere ?”
E continuò a far domande con una strana punta di malizia nella voce e un irritante risolino sulle labbra .
“Ti piace, eh?” ripeté
Senti ragazzino! Non farmi arrabbiare!
“Beh sei hai preso una cotta per lui allora non posso che rassegnarmi per ora . Lui è coraggioso, sicuro di sé. Un giorno sarò anch’io come lui e chissà magari dopo ti piacerò ! ” proseguì lui con una certa nonchalance  
C…c…cosa?
Che…c…che stai dicendo?
I miei occhi? Brillano per lui ? 
“N…non . Ma che dici?” quasi urlai per nascondere il mio imbarazzo
Era vero…qualcosa dall’inizio del viaggio era cambiata , ma non potevo essermi presa una cotta per lui.
No, no.
Io non avevo mai preso una cotta in vita mia , perché avrei dovuto prendermela per Gabriel ? E poi non era l’uomo giusto per me. No e no .
Kevin continuava a fissarmi ed io gli sorrisi : “Nemmeno lui è l’uomo giusto per me” risposi , cercando in tutti i modi di apparir tranquilla e rilassata , ma in realtà non lo ero.
Gabriel aveva quel qualcosa che pian piano mi stava sempre di più legando a lui.
Tutto ciò era inspiegabile.  
                                                                         *****
Per altre due ore o più andai come mio solito avanti e indietro per assecondare ogni richiesta da parte dei nostri passeggieri , che ovviamente erano rimasti un “tantino” scioccati da quella serie di eventi che si erano verificati .
Avere poi un morto ed il suo assassino nella stessa area di certo non contribuiva a far nascere sui loro volti sorrisi di gioia .
Samantha, Anne e Charlot erano sempre al mio fianco .
Scambiai qualche parola con loro e riuscii a rilassarmi e a ritrovare il ritmo giusto per affrontare il resto del viaggio .
Anche la bionda sembrava essersi rilassata un poco.
Il peggio era passato.
Di tanto in tanto mi fermavo a parlare con Kevin.
Scoprii i suoi gusti musicali, i suoi cibi preferiti, che scuola faceva…eravamo diventati ottimi amici.
Era un ragazzo davvero molto simpatico .
All’ora di pranzo, circa verso le quattordici per l’esattezza,  decisi di fare un salto nella cabina di pilotaggio per vedere come procedeva la situazione , e per chiedere ai nostri due piloti se gradivano qualcosa da mangiare .
Appena feci per entrare , ecco che mi ritrovai a sbattere contro il petto di cemento armato di Gabriel , che aveva appena richiuso la porta della cabina alle sue spalle .
Sempre in mezzo questo cretino ! Pensai furiosa, comunque non dispiaciuta del fatto di essermi di nuovo ritrovata fra le sue braccia.
Avvertii una strana sensazione nello stomaco ed il cuore mi tremò . 
“ Come mai sei qui?” gli domandai sorpresa , allontanandomi di qualche passo, ignorando ciò che il mio corpo ancora non riusciva a spiegarsi.  
Lui sospirò : “ Anders si è sgranchito un po’ le gambe qualche minuto fa . Ora tocca a me”
“ Tu hai guidato da solo questo aereo?” domandai allibita.
Mi tastai il corpo velocemente:  
Sono ancora viva 
Rise di quella mia reazione mentre si passava stancamente una mano fra i capelli dorati: “ Sì, ma George era dietro di me. Quindi rilassati !”
Richiusi la bocca che avevo spalancato e sbattei le palpebre diverse volte per riprendere il controllo sulle mie azioni.
“ d’accordo ” dissi sforzandomi di sorridergli almeno un poco
Sbattei le mani : “ Allora vuoi mangiare qualcosa ? E’ ora di pranzo! ” gli ricordai.
Sì, quella sensazione che avevo provato allo stomaco doveva essere fame.
Lui scosse la testa con una smorfia e mi guardò dritto negli occhi con i suoi due smeraldi : “ No, non ho fame”
Io non mi arresi , distolsi comunque lo sguardo e mi avvicinai a quella mini-cucina che c’era nella “zona Hostess” . 
Tirai fuori da uno dei cassetti alcuni omogeneizzati che caricavamo a bordo apposta per i bambini con un sorrisetto furbetto sulle labbra .
Cosa avevo intenzione di fare ? Scherzare un po’ con lui . 
“ Sicuro di non aver fame ? Qui c’è anche qualcosa per te ” gli feci notare alzando uno di quei vasettini di vetro con quel contenutino per me non molto gradito .
Non sapevo ancora come avevo fatto a mangiarli da bimba!    
Lui roteò gli occhi e mise le mani sui fianchi .
“ Guarda che a me piacciono sul serio gli omogeneizzati! Quindi non scherzare! ” mi avvisò 
Scoppiai a ridere
“Ok,  oddio! Perfetto allora! Tonno, Orata…Manzo? Quale gradisci… bello di mamma ?
Un sorriso si creò sulle sue bellissime labbra . Rimase a pensare un attimo riducendo gli occhi a due fessure : “ Orata” mi disse infine per poi mettersi a sedere su uno dei sedili presenti.
Io annuii e glielo offrii con un cucchiaino di quelli che si utilizzano per imboccare i neonati .
Lui rimase a fissarlo per un po’. Il cucchiaino che avevo scelto per lui aveva l’immagine di Ben 10 stampata sopra.
Scosse la testa con un sorriso divertito : “ Non mi tieni compagnia come buona amichetta dell’asilo ? ”
Lo guardai sorpresa mentre lui continuava a sorridermi
Voleva davvero che gli tenessi compagnia ?  
Ok, c’era qualcosa di diverso in lui .
Qualcosa che prima non avevo notato .
Era più gentile con me o mi stavo sbagliando ?
No, mi stavo sbagliando. La fame gioca brutti scherzi.  
Comunque annuii , per poi prendere posto accanto a lui . 
Iniziai a mangiare in sua compagnia ed in silenzio .
Beh, a dirla tutta non erano poi tanto male quelle pappine in effetti.
“ non male” commentai dopo qualche minuto
Lui mi guardò sforzandosi di non ridermi in faccia .
E adesso che c’è ?
Uffa, ma che antipatico!
“ Perché mi ridi in faccia?” gli chiesi un po’ alterata
Sbruffone. E’ inutile, sei uno sbruffone.
“Hai…Hai…un po’ di …beh , ti sei sporcata ai lati della bocca”
Oddio che figura!
Sgranai gli occhi e corsi a prendere un fazzoletto.
Mi ripulii torturandomi la pelle
“ Bene, ti ringrazio per il pranzo…adesso devo andare” disse all’improvviso, ritornando serio. 
“ Figurati” risposi non riuscendo ancora a guardarlo del tutto in faccia dopo quella figuraccia. 
“ Kevin come stai?” mi chiese un po’ preoccupato 
“ Tutto a posto!” lo rassicurai “ ogni tanto mi siedo accanto a lui per tenergli un po’ di compagnia”
“Grazie anche per questo , allora”
Dopo quelle parole mi voltai completamente verso di lui.
Era sincero.
Non dissi nulla , e lui ritornò da George .
Sono contenta che tu sia diventato più gentile nei miei riguardi, Gabriel
 
 


Gabriel
 



Immersi nell’azzurro. In ogni tonalità di blu esistente sulla terra . Era tutto perfetto, ogni colore messo al posto giusto.
Uno spettacolo.
Qualche nuvola se ne stava sospesa pigramente in quell’oceano di blu , e si lasciava attraversare senza opporre resistenza.
Non avevo mai visto il cielo da quella meravigliosa prospettiva.
Io ero alla guida di un aereo da ormai quante? Quattro ? Cinque ore?  
O meglio, ero colui che aiutava come poteva CHI guidava l’aereo.
E tutto stava procedendo bene.
Me la stavo cavando , ero bravo. Ed Anders era d’accordo con me.
 “ No, non ci voleva proprio! ” esordì invece Anders all’improvviso riportandomi alla realtà .
Cosa avevo appena pensato ? Tutto stava procedendo bene ? Ed invece ?
Perché volevo tanto non sbagliarmi?
Cosa c’era che non andava ?
“ Qualcosa non ti convince ?” domandai
“ E’ in arrivo una tempesta…” disse scuotendo la testa “ non era prevista, ma…è proprio lì. Guarda all’orizzonte ” disse veramente troppo serio .
Ed aveva ragione a preoccuparsi .
Ecco , in effetti l’unica cosa che stonava in quel meraviglioso cielo era proprio quel nero lì , sullo sfondo , che prima non avevo notato. Saette verdognole e azzurrine sfrecciavano di tanto in tanto come dardi scoccati alla cieca.
Fantastico.
Ovviamente, le cose non potevano mai filare lisce come l’ olio vero ?
La prossima volta che mi chiederanno di prendere un aereo farò in modo di portarmi tutto l’occorrente per sopravvivere . Paracadute, due o tre pistole, manette a dire basta e perché no? Anche un bel barile di caffè o di camomilla in base alle esigenze .
In quel momento, ero più per la camomilla.
Avevo un’ansia addosso che non mi lasciava libero di muovermi bene.
Avevo sempre  i muscoli tesi…anche se la stanchezza la sentivo…e bene anche .
“ Non muovere nulla, continua così . Io mi alzo un momento per sgranchirmi le gambe ed andare a bere qualcosa. Ci aspetterà una bella oretta impegnativa di viaggio.”
 Annuii più di una volta ed ispirai lentamente.
Rimasi lì, zitto e perfettamente immobile…almeno fino a quando non si accese una spia rossa.
La guardai con il cuore in gola , sgranando gli occhi.
E adesso cosa c’era che non andava?
“George?” lo chiamai cercando di apparir più calmo possibile.
Lui entrò in meno di un minuto.
“ Qualcosa non va?” domandò strabuzzando gli occhi scuri
Gli indicai la spia accesa e lui imprecò a denti stretti.
Si rimise a sedere di slancio accanto a me e controllò meglio la spia.
“ Cosa significa?”
Lui aveva perso colorito, era pallido…lo vedevo bene.
Le rughe che solcavano la sua fronte si fecero più profonde.
“ Siamo in riserva” mormorò con voce cupa.
“Come scusa?”
“Il carburante non basterà per arrivare a Milano” spiegò, ed io scattai : “ COSA? COSA MI STAI DICENDO?”
Lui ignorò la mia furia, piuttosto si mise delle cuffie ed iniziò a mettersi in contatto con il personale a terra.
“ Qui volo Skyland . Siamo decollati da Los Angeles alle sette e trenta di questa mattina ,  non abbiamo carburate sufficiente ad arrivare a destinazione. Chiedo di poter effettuare un atterraggio di emergenza.”
No, no…stiamo calmi.
Gabriel, rilassati!  
“Non possiamo darvi alcuna autorizzazione. Se scenderete ora vi troverete proprio nel bel mezzo della tempesta” spiegò una voce profonda
Fulminai la radio con lo sguardo.
Volete per caso abbandonarci,  idioti ?
“Non abbiamo altra scelta. Non arriveremo a destinazione!” ringhiò Anders
“Comprendo. D’accordo ,  allora provate ad atterrare in un aereoporto ormai abbandonato nelle campagne Parigine, è l’unica pista più vicina alla vostra posizione”
“ Cambio rotta” avvisò Anders che impostò tutti i parametri per raggiungere quella nuova destinazione.
“ Gabriel viriamo verso sinistra lentamente ”
Strinsi la cloche con più forza e lentamente insieme a lui la ruotai verso sinistra.
L’aereo obbedì senza problemi.  
“Fatto” comunicò George all’uomo a terra.
“ Perfetto. Ma ora fate attenzione alla tempesta.” Fu la risposta
“L’arrivo è previsto fra circa un’ora ?” chiesi a lui notando la rotta su uno dei monitor e il tempo di percorrenza
Anders annuì: “ Sì, possiamo farcela con il carburante che abbiamo a disposizione”
“ Faremo trovare dei mezzi di soccorso al vostro arrivo” concluse l’altro alla radio prima di dire il tanto famoso : “passo e chiudo”
 Di solito prima della partenza non si fa il pieno di carburante agli aerei?
Non importa, noi atterreremo senza problemi




Angolo Autrice 




Ciaooooo ^^ buon pomeriggio ^^ 
Come va? Io dovrei stud , ma non ho molta voglia :/ 
Piaciuto questo nuovo capitolo ? :) 
Cosa succederà ora secondo voi ? ;)
Ah, l'aereoporto abbandonato nelle "campagne parigine" dove dovranno atterrare,  l'ho completamente inventato ;) non so se esita davvero oppure no XD 
Grazie a voi che continuate a recensire <3 saper se la storia continua a piacervi fa sempre bene ;) 
e Grazie anche a tutti voi per averla inserita tra le vostre preferite, seguite e ricordate ;) 
Un bacione , a presto ;) 

 
   
 
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