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Autore: Ele2805    20/10/2013    1 recensioni
DAL 1° CAPITOLO:
Da Luk:
"Ehi ciao principessa, che ci fai in piedi a quest’ora? Le bimbe non dovrebbero dormire la notte?
Non sopporto che mi chiami principessa e tanto meno bimba… vorrei prenderlo a calci."
Da Simo:
"Ascolta scimmione idiota, sono Martina. Io faccio quello che mi pare e piace e a te non deve interessare. E poi qua, con il tuo cervello da scimmia ammaestrata, sei tu l’unico bimbo. Ora me ne vado non posso leggere le idiozie di un bambino. Notte."
Da Luk:
"Buonanotte, principessa;)"
Lo odio. Lo odio. Lo odio. Quanto si può divertire e torturarmi così?!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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L’autobus ferma perfettamente davanti al nostro liceo, per fortuna, quindi arrivando, vedo già dal finestrino Elisa e Clara che mi aspettano.
Elisa è sempre la stessa: alta, magra, con i capelli neri lisci come spaghetti lunghi fino a metà schiena e gli occhi verdi. Stamattina indossa un vestito fantasia che mette in evidenza le sue gambe lunghe e porta i capelli raccolti in una coda com’è solita fare.
Devo dire che tra di noi è la più calma e riflessiva, ma soprattutto romantica; purtroppo per noi è anche molto precisina, quindi segue sempre le regole e quando io e Clara non vogliamo andare a scuola, ci fa un’enorme lavata di testa. Siamo amiche dal primo giorno della materna: appena l’ho vista ho capito subito che era diversa dalle altre bambine che piangevano in braccio alle mamme. Lei era tranquillissima, seduta in mezzo al salone che giocava da sola con una bambola di pezza. Mi ricordo di essermi seduta vicino a lei e come primo saluto ho ricevuto un enorme sorriso sdentato. Lì ho capito che saremmo state inseparabili. Con Elisa non ho nessun segreto, con lei posso parlare anche della cosa più intima e imbarazzante del mondo senza mai temere che mi giudichi male; è la migliore amica è perfetta.
Questo rapporto è quasi lo stesso anche con Clara. Lei l’abbiamo conosciuta il primo giorno delle superiori, subito ci faceva pena. Le altre ragazze della classe la prendevano in giro perché non è molto alta e porta gli occhiali: quindi per le loro testoline senza cervello significa che deve essere oggetto di derisione. In realtà penso che Clara sia bellissima; ha gli occhi dello stesso colore del mare ghiacciato e i capelli come il miele, in più ha le guance e il naso cosparsi di centinaia di lentiggini che le conferiscono un’aria dolce e buffa. Un giorno Elisa ed io abbiamo assistito a una scena orribile. Mi vengono ancora i brividi solo a pensarci.
La reginetta della classe, Sabrina (anche soprannominata “Miss un solo neurone”) l’ha messa pesantemente in ridicolo davanti a tutta la scuola.
Ero sicura che la mia amica avrebbe pianto. Lo credevo. Io sarei scoppiata in lacrime davanti a tutti. Clara no; l’ha guardata per una frazione di secondo dritta negli occhi e poi si è girata e se n’è andata a testa alta. Lei è una ragazza ribelle, e la sua vita non ha problemi, o almeno cerca di evitarli. Come il fatto che è innamorata di Tommaso e non lo vuole ammettere. Lei è quella che mi fa fare le pazzie più assurde e la maggior parte delle volte che finisco nei casini lei centra.
Nonostante questo io la apprezzo tantissimo per il suo carattere che molte volte ci ha tirate fuori da situazioni spesso anche complicate. Anche se è un pochino cinica riguardo ad alcune cose, in fondo in fondo, è una simpatica romanticona e le voglio un bene dell’anima.
 
L’autobus si è fermato, scendo e saluto mio fratello che scappa da quegli idioti dei suoi amici. Non faccio neanche in tempo a girarmi che mi ritrovo spiaccicata in un abbraccio.
“Ehi, così mi schiacciate!” dico ridendo, mentre cerco di liberarmi.
“Che c’è, vuoi farci credere che non ti siamo mancate neanche un po’?” mi chiede Elisa.
“No non mi siete mancate un po’... mi siete mancate tantissimo!” rispondo e le abbraccio di slancio.
Proprio in quel momento passa Sabrina con la sua scorta di ochette.
“Ehi Marty, il biberon l’hai lasciato a casa oggi?” esclama sfidandomi con lo sguardo.
Tutti credono che sia una bambina solo perché i miei genitori non mi fanno stare fuori oltre la mezzanotte il sabato sera e posso andare in discoteca solo se c’è anche mio fratello. Io non la trovo poi una cosa così assurda e in fondo non sono neanche una di quelle persone che ama andare a ballare e ubriacarsi fino a non ricordarsi neanche più come si chiama, anzi a malapena io bevo la coca cola Tra queste persone quelle che odio di più sono Sabrina e Luca; proprio perfetti per stare insieme!
Non faccio in tempo a ribattere che se n’è già andata seguita dalle sue amichette che le sghignazzano dietro per la battuta. Si dirige decisa verso il gruppo di mio fratello e appena arriva stampa un bel bacio sulla bocca a Luca. Ma che schifo! Un po’ di contegno insomma…!
Sabrina viene da una famiglia ricca. È la più popolare della scuola e questo la rende la ragazza perfetta per quell’orangutango. Deve essere sempre al centro dell’attenzione e ottiene spesso tutto quello che vuole; è eccentrica, viziata e cattiva.
Ce l’ha a morte con me; non so il motivo ma credo sia perché ha paura di essere oscurata da qualcuno che le tiene testa ed io le tengo testa…cioè almeno credo di farlo…
Comunque sono rimasta delusa del fatto che sta con Luca. Quel ragazzo sarà pure insopportabile e viziato ma non lo credevo così superficiale da mettersi con una così.
Clara mi mette un braccio intorno alle spalle e, regalandomi un sorriso enorme, mi dice: “Lasciala stare quella lì, sai com’è fatta!”
“No, tranquilla, stavo pensando a un'altra cosa.” rispondo e mentre lo dico, provo una strana sensazione nello stomaco. Non ci faccio caso, sarà ansia da primo giorno.
“Saliamo?” chiedo impaziente di andarmene da quel cortile ormai troppo pieno di oche. Loro per risposta mi prendono sottobraccio e cominciamo ad arrampicarci su per la scalinata di marmo bianco che collega i diversi piani della scuola.
La nostra classe è al quarto piano quindi dobbiamo fare ben cinque rampe di scale prima di arrivarci. A metà della terza incontriamo Tommaso che parla con alcuni amici. Lui ci saluta con un sorriso, che mostra tutti i suoi denti bianchissimi, e ci viene incontro per raccontarci che quest’estate, mentre era in vacanza, si è messo con una ragazza di Portofino con la quale si tiene ancora in contatto. Mentre racconta, vedo dipingersi sul viso di Clara un velo di tristezza immensa, così, di nascosto, le stringo forte la mano per rassicurarla.
Tommaso ed io siamo migliori amici dalla culla; le nostre madri si sono conosciute in ospedale (siamo nati lo stesso giorno, il tre aprile) e da lì hanno cominciato a frequentarsi. Penso sia la persona più simpatica che conosca, con un solo battito di ciglia riesce a farmi dimenticare tutti i problemi e soprattutto, oltre alle mie due migliori amiche, è la persona che meglio mi capisce al mondo.
Lui non è in classe con noi quindi lo salutiamo e saliamo da sole le ultime rampe di scale.
Arrivate in classe Elisa ed io ci sediamo vicine, mentre Clara si mette vicino a Marta una ragazza molto simpatica, ma un po’ lunatica.
Alla prima ora abbiamo la Foggi; insegnante di greco e latino. È la nostra preferita, per noi è come una specie di madrina. Ci aiuta molto soprattutto con i voti e quando spiega, io rimango incantata, come se il suono della sua voce mi arrivasse fin sotto la pelle, fino alle ossa e mi faccia calmare. Naturalmente questo non significa che nelle sue ore rischio di addormentarmi sul banco, anzi sa rendere le lezioni molto vivaci e stranamente divertenti.
Appena entra, la salutiamo alzandoci tutti in piedi e poi lei ci fa qualche domanda su come abbiamo passato l’estate cui noi rispondiamo con entusiasmo. Io racconto che con la mia famiglia siamo andati a Cipro per una settimana. Elisa è stata a Londra con i suoi nonni mentre Clara è andata a trovare dei suoi cugini in Campania.
Finiti i racconti estivi, la Foggi ci chiede di tirar fuori i compiti delle vacanze per correggerli.
Comincia a guardare il registro e poi indicandomi con lo sguardo dice: “Bianchi leggici un pezzo della versione di greco che vi ho assegnato per l’estate.”.
Abbasso lo sguardo. Wow, cominciamo bene. Tiro fuori il quaderno e comincio a leggere: “Creso, ambizioso sovrano dei lidi, e glorioso grazie sia alla ricchezza sia al coraggio della guerra è in quel tempo in contrasto con i Tiranni.” mi fermo per riprendere fiato, ne approfitto per guardare la professoressa che per fortuna sta annuendo soddisfatta.
Continuo: “Poi talora si è preparato a fare una spedizione militare…” mi fermo perché stanno bussando insistentemente alla porta.
La professoressa invita l’intruso ad entrare con un sonoro “Avanti”. Sulla soglia compare mio fratello. Rimango un attimo confusa.
“Mi scusi professoressa, potrebbe far uscire un attimo l’alunna Bianchi? È importante.” chiede intanto Simone alla Foggi.
La prof lo guarda male e poi finalmente, dopo due minuti di silenzio, risponde. “Se è proprio così urgente…” fa una pausa “Prego Bianchi vada.” esclama infine.
Esco dall’aula con lo sguardo di tutti addosso e il cuore che mi batte all’impazzata per la paura che possa essere successo qualcosa di grave.
 
  
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