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Autore: soubling    21/10/2013    0 recensioni
salve a tutti!! è il mio primo racconto tema League of Legends e spero vi piaccia. non ho molta esperienza quindi sepro di non aver commesso errori troppo gravi. buone lettura ! vi lascio con la prima frase del mio racconto :
“ È tutta colpa mia” mormorava fra se e se “ Ho sbagliato tutto quel giorno... ho lasciato.... ho lasciato che la portassero via e …. e adesso lei... lei non c'è più...”
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Raccolse le poche cose che aveva con se la sera in cui si sistemò nell'appartamento. Prese la foto e se la mise nel taschino, fece un lungo sospiro e uscì dalla camera chiudendo la porta dietro di se.

Scese lentamente le scale e passo dopo passo ripensava a ciò che era successo e a ciò che avrebbe fatto. Suo padre era morto e lui lo avrebbe vendicato. Nonostante fosse ormai pomeriggio ancora era pieno di gente e di forze dell'ordine. Per paura che il dolore avrebbe potuto invadere il suo corpo proseguì oltre senza neanche dare un ultimo sguardo alla casa del padre. Per arrivare a Piltover vi erano 2 strade: la prima si avventurava per la giungla soprannominata da molti “la foresta delle piaghe” oppure prendere il sentiero ufficiale che costeggiava la boscaglia. Solitamente avrebbe optato per la seconda, in quanto fosse una scelta più sicura, ma avendo poco tempo a disposizione decise di intraprendere la via più pericolosa. Scavalcò una piccola staccionata e cominciò la sua avventura.

 

- - -

 

Pochi giorni prima...

 

<< Mi hai chiamato? Se hai un compito da assegnarmi sbrigati che non ho molto tempo da sprecare >>

<< Si. Devi tenere d'occhio una persona per me >> disse l'individuo alzandosi dalla poltrona su cui era comodamente seduto.

<< In che senso tenere d'occhio? Vuoi che lo pedini e lo faccia fuori? >>

<< No, semplicemente devi osservare tutti i suoi movimenti e riferirmi tutto ciò che fa. Dovrai anche aiutarlo in caso si trovi in difficoltà ma solo quando ce ne sarà urgente bisogno >>

<< Non è il tipo di compiti che svolgo, sono un mercenario non un babysitter ! >> sbraitò

<< Pagherò in anticipo il triplo di quanto mi hai chiesto >> disse mostrandogli una sacca in cuoio contenente una notevole quantità di monete d'oro.

L'altro rimase incerto sul da farsi e alla fine la afferrò e la aprì per assicurarsi del contenuto.

<< Ecco, qui c'è una sua foto, alloggia alla taverna di Gragas >> disse indicando una vecchia fotografia impolverata.

<< Mh... Beh, è stato un piacere fare affari con lei >> disse il mercenario prima di uscire dall'abitazione e scomparire nel buio della notte.

 

- - -

 

A prima vista la foresta poteva sembrare normale, e non troppo difficile da attraversare, ma dopo qualche minuto di viaggio ci si rende conto della vera natura di questo luogo selvaggio. Superato la parte esterna del bosco si giunge in un luogo fuori dal mondo, dove regnano il tanfo di putrefazione, i cadaveri degli animali e gli alberi in decomposizione. La luce non riesce a penetrare il folto fogliame e il terreno ha un colore strano, un grigio tendente al nero con qualche sfumatura marrone qua e la. In origine vi era una popolazione indigena che viveva fra questi alberi ma col passare del tempo si resero conto di quanto fosse pericoloso stare lì e abbandonarono il villaggio. Solo pochi rimasero e nessuno seppe più che fine fecero.

Lucian camminava scrutando le fronde e guardandosi intorno. Nonostante l'ambiente simbolo d morte e solitudine si dice che ci sia ancora vita che persiste in questo luogo desolato.

Ormai camminava da tre ore e la fatica si faceva sentire così decise di fermarsi un attimo per riposare .

Addentò con avidità un pezzo di pane seduto ai piedi di un albero ma capì subito che doveva sbrigarsi, sentiva le radici muoversi sotto di lui e non era una cosa positiva. Sapeva che gli alberi non potendo più ricevere tanta acqua quanto una volta erano diventati anche carnivori. Rimise il tozzo di pane insieme al resto dei viveri e si alzò per continuare il viaggio.

Mentre camminava si sentiva come osservato ma ogni volta che si girava per controllare se ci fosse qualcuno sembrava tutto normale. Non si sentiva al sicuro ma non poteva fare nulla, di sicuro ormai non poteva tornare indietro, aveva oltrepassato da tempo la metà della foresta.

Passò un'altra ora buona ma ancora non riusciva a scorgere l'estremità del bosco.... c'era qualcosa che non andava... Lucia si fermò un attimo e osservò bene gli alberi e ogni dettaglio. Poi si abbassò e osservò il suolo facendo una scoperta sbalorditiva, poco sotto il terriccio si poteva chiaramente vedere una serie di lastre in pietra. Era sopra le rovine delle vecchie popolazioni che abitavano quel luogo... Improvvisamente un rumore echeggiò nell'aria, simile al verso di una scimmia, e dall'albero proprio sopra la sua testa e dal fogliamo piombò giù un primate grosso quanto un uomo che teneva saldo nella coda un bastone. Lucian si spostò con uno scatto fulmineo e l'essere atterrò creando un'onda di polvere e foglie.

<< Chi è lo stolto malcapitato che varca il territorio di Wukong!? >> sbraitò l'individuo

<< Quale territorio? Non c'è nulla di nulla qui intorno, solo alberi >>

<< Ahahahah sciocco, io sono bravo a camuffarmi quanto a combattere. Per molto ti ho seguito creando finti alberi, disorientandoti, e se alzi la tua zucca vuota e osserverai bene i rami degli alberi, noterai qualche capanna qua e la >>

<< Non sapevo che i nativi di queste terre vivessero sugli alberi... >> mormorò Lucian. Poi alzò lo sguardo e notò con stupore che la scimmia aveva ragione. Come aveva fatto a non accorgersene prima?

<< Ora dovrai subire la punizione per essere entrato senza permesso nel mio territorio!! >>

e senza alcun preavviso e senza lasciar tempo per ribattere a Lucian, si fiondò su di lui colpendolo col bastone nel fianco destro. L'uomo si accasciò al suolo per il dolore ma si rialzò poco dopo. Wukong era pronto per un altro attacco che andò nuovamente a segno. Il pover uomo, non avendo armi con cui combattere non poteva fare altro che schivare e incassare colpi. La furia del primato non continuava impetuoso colpendo e ricolpendo senza dar tregua. Alla fine Lucian cadde a terra dolorante. Sapeva che non sarebbe potuto resistere per sempre.

<< Uh Uh, è giunta la tua fine >> gridò esultante la scimmia. Afferrò il bastone con entrambe le mani e piantò saldamente i piedi a terra. Lucian non aveva la forza di rialzarsi, e credeva che per lui fosse la fine. Sul volto di Wukong cominciò a comparire un sorriso vittorioso mentre caricava il suo colpo finale, ma tutto d'un tratto gli alberi intorno a loro cominciarono a oscillare, mossi forse dal vento, ondeggiando da una parte e dall'altra come un onda lasciando i due interdetti a fissare quello strano avvenimento.

Un albero staccò dal suolo le radici e cominciò a camminare in loro direzione. Nessuno poteva sapere cosa stesse succedendo se non Wukong, che rimase quasi pietrificato alla vista di quell'essere . Lui sapeva chi era e cosa voleva, e non preannunciava nulla di buono.


salve a tutti ^^ è il secondo capitolo di questa storia e spero di non aver commesso troppo errori. sono ben accette segnalazioni e se potete anche recensioni. grazie mille in anticipo di tutto e grazie per aver letto la mia storia :D. spero vi sia piaciuta e appena posso continuerò con il terzo  capitolo

  
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