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Autore: S_a_r_a    21/10/2013    2 recensioni
Con titolo in onore al successo editoriale degli ultimi tempi (che la sottoscritta non condivide), ecco qui un frizzante decalogo della ragazza dai facili costumi modello. Senza alcuna presunzione, si prefigge di riassumere le più note abitudini della tipica oca che più o meno tutti conoscono. L'unico intento è quello di procurare un po' di risate, che non guastano mai, e di fare ironia sui costumi odierni. Niente sessismi o altre cavolate, stupidità e senno non hanno un genere soltanto. Ovviamente per le giovani aspiranti altro non è che un'ottima guida da studiare approfonditamente. Chiunque voglia scoprire di più e ama guardare le cose apparentemente degradanti da una prospettiva più gioiosa - della serie ridere per non piangere - è più che ben accetto. Un trattato scientifico come non lo avete mai visto!
Genere: Comico, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO VI
In the summertime we go to the bitch

 


 

Quanti di voi adorano l'estate? Alzate le mani. Eh sì, siete molti. Niente scuola, niente lezioni, ferie, mare, montagna, abbronzatura e tanto altro. Le gioie di una stagione tanto vivace sono note a tutti. Però converrete con me sul fatto che presenta anche innumerevoli svantaggi. Il caldo soffocante - specialmente nella bassa Pianura Padana – che ti spegne la voglia di vivere se non per mantenere la vita vegetativa attiva, lo star dietro alla peluria corporea che ricresce senza pietà - perché se sei una ragazza e vai in spiaggia come un cercopiteco dal sedere blu ti prendono e riportano allo zoo -, le notti a guardare il soffitto aspettando che Morfeo ti rapisca con dolcezza e una limonata fresca. Ma il team di studiosi non si dà per vinto e affronta tutto questo per il bene della scienza. In questo periodo si possono osservare molto bene alcune abitudini tipiche della specie di cui ci occupiamo. Non che d'inverno vada in letargo – non ci sperate -, però indubbiamente l'estate offre uno spettacolo unico. Tuffiamoci dunque nell'afoso aere per vedere da vicino quel che si è scoperto sul tema a noi caro:

 

  • Elettromagnetismo delle baracchine

Non so voi, ma io trovo quantomai affascinante come le meretrici, specie le giovanissime, siano magicamente attratte da questi piccoli chioschi, che notoriamente fioriscono e diventano luogo di culto in ogni città e paese per tutto il periodo estivo. Si riempiono di gente quasi subito, ma, ahimè, anche di vitelline. Quando non si ha voglia di far serata e si preferisce stare all'aperto a far due chiacchiere si accorre a rinfrescarsi con un bel gelato con gli amici di quartiere. E qui si possono vedere nel loro habitat naturale le piccole passeggiatrici che si riuniscono in massa con anche i piccoli della sottospecie di maschio. Proprio qui sta la parte davvero interessante dello studio: poter vedere i primi passi nello sviluppo di quella che diventerà una meretrice completa un giorno. Qui si trovano le cucciole allo stato brado mentre iniziano ad allacciare i primi rapporti interpersonali con l'ambiente esterno appena contagiate dal virus, si guardano intorno, studiano le loro simili, flirtano con il sesso opposto. Non è assolutamente strabiliante tutto questo? Hanno in seno il seme della vaccaggine pronto a sbocciare, rappresentano l'alba del ciclo vitale di una specie sempiterna. Scientificamente commovente.

Come dicevo, questo luogo offre il modo di socializzare in maniera semplice. Le vitelline si trovano tutte intorno. In ogni angolo c'è un gruppetto, si dividono in piccoli clan. Anche se non le vedi, puoi sentire che fanno una cagnara del trentadue. Si spostano con queste borse delle dimensioni di un San Bernardo però senza pelo, tutte impettite come se ce l'avessero solo loro in tutto il mondo. Poi non c'è una sera che manchino. Fino anche ad orari non molto adatti alla loro età non si schiodano. A quel punto penso al tempo in cui io al posto loro ero già in branda da un pezzo e mi rendo conto che in pochi anni davvero molte cose cambiano..e mi sento già vecchia decrepita.

 

  • Fenomeno di assorbimento di raggi UV

Su questo rifletto da un pezzo. E il fatto che sia ormai noto quanto le lampade siano super nocive per la pelle non fa testo. Come buttarsi direttamente sotto la scarica di un mitragliatore, stessa cosa. Ma anziché di uscirne pieno di buchi sei uno zampone di capodanno bruciato. Cosa non si fa pur di essere già avanti coi lavori al momento di mostrarsi in costume?

Mi dico, ci sarà ben un motivo se siamo di razze e colori diversi al mondo. Se i più scuri stanno in Africa e gli albini stanno al nord. Un conto è colorirsi un po', un altro è cambiare proprio nazionalità. Poi ci sono anche quelle signore e signorine che, per non doversi scoprire in pubblico, approfittano della lampada per uniformare anche quelle zone dove di solito non batte il sole. Un sorriso scappa pensando che non potranno sedersi per tre giorni col fondoschiena ustionato. Una volta passato l'effetto gamberetto finalmente possono esibire orgogliosamente le loro fatiche con i bikini più invisibili possibile. Adesso ci sono questi pezzi di sotto tipo tanga che spariscono magicamente tra le natiche, come risucchiati da un aspirapolvere piazzato proprio lì. Ma per le più pigre che possiedono ancora modelli vintage composti da una semplice mutanda e non hanno voglia di fare acquisti esiste l'escamotage di adattare sapientemente i costumi arrotolando la parte dietro, oppure stringono i triangolini del reggiseno per mostrare anche quel che non c'è.

Ecco così che le meretrici sono pronte a sfoggiare il fisico color pupù in piscina e sulla spiaggia. Allora pensi che andranno a farsi un bagno, si metteranno un po' in mostra per attirare qualche preda nella rete. E invece no, si piazzano sul loro lettino o per terra e ci rimangono per ore. Che poi diciamocelo: che senso ha riempirsi di olio a mo di cotoletta e poi mettersi al sole se sei già abbrustolita come la porchetta alla sagra del tortellino? Questa è una delle domande che più attanagliano gli scienziati del campo dell'era moderna. Tra le giovani indiscrete domina questa moda di portare i pantaloncini modello “sotto la tasca, la chiappa esce”. Praticamente sono dei pezzi di stoffa inguinali lunghi mezza spanna - più per abbellimento che per abbigliamento - da cui spuntano le natiche birichine in cerca di aria. Ovviamente per questa scelta possono optare solo coloro che si sono prontamente bombardate da un po' di raggi UV, sarebbe antiestetico mostrar le chiappe chiare forgiate dal rigido inverno e con qualche brufoletto. Ma allora piuttosto che spendere 10 o 20 euro per un capo tanto inutile tanto vale girare in mutande, visto che la funzione è più o meno la stessa.

E in tutto questo vi chiederete..ma le poverine dalla pelle candida che se vedono la luce del sole si riempiono di bolle all'istante, come fanno? Dipende da cosa sono disposte a rischiare, se non puntano sul trasformarsi in panterone brune, dispongono sicuramente di altri assi nella manica.

 

  • Andamento esponenziale dei book

Si sa, è bello stare all'aria aperta. Se il caldo non è troppo opprimente una bella passeggiata in compagnia è sempre un toccasana per il buonumore. Però dovete sapere che ad una vacca questo non basta. Troppo banale. Perché non ingegnarsi sempre con nuovi metodi per esprimere al meglio la sua stessa essenza? E allora ecco che le viene in soccorso l'ultima tendenza in fatto di scatti: il book fotografico. Ormai una vacca non è una vacca che si rispetti se almeno una volta nella vita non si è fatta fare un servizio come si deve, possibilmente da un fotografo professionista. Questa stagione, che tiene cappotti e sciarpe relegati negli armadi per un po' di tempo, permette di mettere in mostra sicuramente meglio tutte le grazie possibili dando quel tocco artistico - e all'occorrenza anche un po' di photoshop se non sono quintalate di trucco – in spazi aperti. Ma perché no, anche all'interno, purché risalti bene la figura. Qualunque sia la scelta, è un must. Che siano duecento foto tutte uguali con abiti diversi poco importa. Quello che davvero conta è un album il cui singolo pixel sia un'effigie imperitura che reciti “io sono una figa colossale, che nessuno trovi il coraggio di controbattere, amatemi”. Inutile dire che l'effetto finale spesso risulta discostarsi parecchio da questa immagine di fèmme fatal assoluta che alberga nei sogni erotici di ogni uomo. Grazie come sempre a quel ricettacolo del peccato che è facebook siamo sempre aggiornati sugli ultimi scatti sensuali delle nostre beniamine. Dopo numerose osservazioni e tempi prolungati di studio approfondito si è giunti alla conclusione che esistono tre tipologie di book fotografici:

 

  1. Vanity Fair:

In questo caso ci troviamo in uno studio professionale, di quelli con il telo bianco o nero sullo sfondo. Se vi è mai capitata sott'occhio una rivista di gossip o di moda, avrete già in mente l'immagine. La scelta è caratteristica delle vacche più vamp e ardite. Si atteggiano a modelle di fama mondiale per poi dare quell'idea di ridicolo spudorato tendente al grottesco...però apprezziamo lo sforzo.

 

  1. Amica della natura:

In mezzo ad un bosco, in giardino, fuori da qualche edificio o castello. Il verde diventa il contorno ad una specie di fatina di quelle che uno immaginerebbe in un contesto fantasy. Con l'aria candida da madonnina è il ritratto della brava e bella ragazza che sogna un mondo pieno di unicorni rosa da cavalcare sugli arcobaleni. Davanti ragazza della porta accanto e dietro passeggiatrice che sa il fatto suo.

 

  1. Fai da te:

Come se non bastasse, c'è anche una categoria di affette dal virus che, pur di avere un servizio senza troppe spese, assoldano un amico o amica muniti di obiettivo; il vero problema sorge poi quando la suddetta persona è la prima ad avere la brillante idea perché ritiene il soggetto perfetto da immortalare. Ma io dico, ma questi qui hanno gli occhi foderati di prosciutto? O sono proprio scemi? Mai dare corda ad una passeggiatrice, che ha già la testa più montata della panna, non c'è bisogno di rincarare la dose.

 

 

Per tirare le somme, abbiamo definito un po' di proprietà della calda stagione, delle cui leggi regolatrici legate al fenomeno della vaccaggine siamo molto felici, per non dire orgogliosi. Ma ogni stagione ha i suoi tesori da offrire all'occhio e non solo. Noi amanti dell'autunno, quello senza l'umido che ti entra nelle ossa da farti sentire vecchio e reumatico, rimaniamo affascinati dal sole che non offende e dai primi thè caldi del pomeriggio in buona compagnia. E la primavera con le sue fioriture, o l'inverno quando le risate sono la linfa vitale per scaldarsi. Però che adesso non vi illudiate che questo virus sia stagionale, folli coloro che si distraggono. Contagia sempre e comunque, mai abbassare la guardia.

Ma non stiamo forse dimenticando qualcosa?





Ottobre è ormai inoltrato e un nuovo capitolo è arrivato! Salve a tutti i lettori e autori di efp che passeranno da qui, l'avventura nel mondo reale della vacca non si arresta con i primi freddi. Come sempre, per chi vuole e ha tempo i pareri sono oltremodo graditi, altrimenti basteranno dieci minuti di tempo spesi a ridere, spero :) un saluto a tutti!

  
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