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Autore: Hunterwolf    24/10/2013    3 recensioni
in un mondo dove sembra tutto normale, tutto immerso nell'oro e nella lussuria, si combattono guerre invisibili e sconosciute, tenute ai margini del mondo intero. una dimensione dove i guerrieri sono spie e la migliore di queste dovrà fare i conti con la malavita e le congiure degli stati rivali. questa spia è fredda come il ghiaccio, e le sue pistole lo sono ancor più di lui....
Genere: Avventura, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Portuguese D. Ace, Smoker, Tashiji, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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L’agente in bianco era davanti a Smoker, con occhi glaciali, uno sguardo strafottente, e le mani nelle tasca bianche dei pantaloni. Da una delle due pistole usciva un sottile filo di fumo scuro, era stato a lui a sparare uno dei colpi ; tutto in quelle due spie era perfettamente in contrapposizione, persino le loro pistole.
-Col cazzo che mi sei mancato.- rispose l’albino stranamente calmo.
-Non posso che dire lo stesso. Come stanno le tue desert ?- chiese Crocodile fissando il buco rotondo, con dei motivi ad aspirale, dell’arma del suo nemico. L’albino non rispose subito e caricò la pistola nella mano destra con aria minaccioso, odiava essere preso per il culo da quel uomo, quel essere che gli aveva messo i bastoni tra le ruote gia troppe volte nelle sue missioni.
-Perché non glielo chiedi direttamente…- fece qualche passo in avanti, ma si fermò subito, qualcosa lo deconcentrò : lo sguardo fisso del coccodrillo su Tashigi, le sue labbra che si allungavano sempre più in quel suo caratteristico sorriso.
-Ti porti dietro gli allievi adesso ?- gli chiese quel maledetto essere in bianco.
-Piantala di guardarla. Lei non è tua, lei è mia…- la vice di Smoker era diventata più ferma e profonda, e la faccia di Crocodile tornò seria come quella della spia in nero ; la ragazza trattenne le parole, avrebbe voluto dire qualcosa al suo collega albino, ma dalla sua bocca non riuscì a far uscire un solo suono dallo stupore.
Un suono aveva spezzato il silenzio della stanza, un suono di passi pesanti, ma lontani, forse venivano dal giardino.
Poi l’occhio attendo dell’albino cadde su una lieve macchia rossastra su una parete chiara, un foro da proiettile nello stesso punto, ed infine su una finestra rotta, guarda caso, quella di fronte a loro e alle spalle del coccodrillo. Doveva esserci stata una sparatoria, ma non vedeva altre pistole a parte quelle di Crocodile, anche se per terra c’erano diversi bossoli vuoti. Solo quando gli occhi arrivarono al livello del pavimento, si accorse che dietro la scrivania c’erano dei corpi neri privi di vita con un lieve odore di morto.
-Che cosa ci sei venuto a fare qui ?- chiese Smoker abbassando l’arma e mettendosi la mano sinistra dietro la schiena.
“Qui… ci vuole… un diversivo…” pensò l’agente in nero e fece un segno a Tashigi ; lei prese qualcosa di nascosto dalla tasca posteriore dei pantaloni e la lasciò dentro il pugno della mano destra.
-Non sono certo bravo come te a nascondere le cose…- si voltò completamente, e notò il gesto del braccio della ragazza, i suoi muscoli tesi per lanciare qualcosa sul terreno ; il suo corpo scattò veloce ed estrasse una pistola dorata, che puntava dritta sulla ragazza, ma Smoker, con un veloce movimento di braccio, si mise tra i due e lo cercò di colpirlo con il rovescio dell’arma.
Ci volle un secondo, un momento e la stanza si riempì di uno strano fumo grigio nero. Alcuni spari partirono in varie direzioni, forse dalle armi delle due spie, ma non si capì da quelle delle due.
-ESCI DALLA FIENSTRA !!- urlò l’albino a Tashigi e lei cercò di arrivare a quella rotta davanti a sé, ma una mano le prese violentemente il colletto della giacca e della camicia e sentì la stoffa stringergli il collo, soffocandola lentamente.
Crocodile la trascinò lontano, in un angolo isolato dalle finestre e le avvolse il braccio destro attorno al collo.
-Ma…le…dett…o…- cercò di dire Tashigi, ma la presa di quel uomo era troppo forte per lei.
-Scusa, hai detto qualcosa ?- l’agente in bianco le sussurrò questo, la sua voce era molto più macabra rispetto a quella di Smoker, che, inspiegabilmente, non era nei dintorni.
Lei non riusciva a vederlo nella la cortina di fumo era troppo fitta, ma, quando lo vide prendere la seconda pistola dalla custodia, cercò di liberarsi da sola, con tutte le sue forze… allentò la presa del nemico e caricò la testa all’indietro, colpendolo sulla mascella.
-PUTTANA !!!- gridò Crocodile assieme ad una smorfia di dolore, lasciando andare la presa.
“Che… male… merda…” Tashigi cadde a terra e si portò una mano alla testa, ma subito estrasse le pistole da dietro la schiena e si rimise in piedi : il nemico era praticamente sparito nel fumo, lei si girava attorno puntando le due armi davanti a sé, finché una mano estranea si avvicinò alle sue spalle.
-NON LA TOCCARE, BASTARDO !!!- urlò con rabbia Smoker, afferrando quella mano, dando un violento calcio nell’addome del suo odioso rivale, tanto potente che quello si accasciò a terra con respiro mezzo mozzato, e per far in modo che non li seguisse, gli prese la testa e la sbatté con furore sul pavimento, lasciandolo mezzo tramortito, ma con la forza necessaria per sparare un colpo.
Il proiettile colpì Smoker sopra la spalla destra, lo fece cadere sul pavimento in una morsa di dolore orribile.
-Smoker !!-
-Non badare a me, stupida !!!-
Con uno sforzo dilaniante, prese la ragazza per un braccio e la portò alla finestra rotta, da cui si buttarono entrambi ed atterrarono su di un tetto ad un livello più basso da quella stanza del palazzo.
Si sedettero un momento sulle tegole bianche, ruvide al tatto e Smoker ne approfittò per guardarsi il braccio ed assicurarsi che Tashigi stesse bene ; allungò la mano verso la sua guancia destra, ma lei la prese di scatto e la strinse tra le sue guardandolo con occhi spalancati.
-Mi dispiace !! E’ TUTTA COLPA MIA SE QUELLO TI HA SPARATO !!- disse al suo superiore, la voce era spaventata, ma ancora lucida, gli occhi appannati dalle lacrime.
Lei cercò di guardare la ferita sul braccio di Smoker : lo sparo si era portato via un pezzo di cuoio del giubbotto, un disgustoso liquido rosso fuori usciva da quel buco ed il volto dell’albino era coperto di sudore.
Dissolse lo sguardo ed abbassò gli occhi, commiserandosi.
Semplicemente lui non rispose, ma la sua mano si liberò di quelle dalla giovane spia e si diresse sul suo volto, che avvolse dolcemente sfiorandole la guancia con il pollice.
La pelle dell’uomo era bollente, a causa dei pugni che aveva dato, mentre quella di Tashigi era fredda come il ghiaccio, quindi quel calore gli diede sollievo sulla faccia : chiudendo gli occhi, prese quella grossa mano e la diresse verso le labbra e poi sull’altra guancia, falla parte del dorso.
Smoker non aveva mai fatto una cosa del genere per una donna, ma la sua volontà era ipnotizzata dalla purezza di quella ragazza, che si stava disperando per qualcosa che non aveva neanche commesso, e non rispondeva più al suo padrone… avrebbe voluto fissarla all’infinito, come se non ci fosse un domani, ma il suo accendino cominciò a vibrare e si sentì la voce preoccupata del giovane pilota Ace.
<< Ehi, ragazzi ??!!?? Ma che succede, state bene ??? >> chiese a squarcia gola, forse con l’intento di rendere sordo l’albino.
-Ace, parla piano che ti sento…- disse irritato Smoker, togliendo la mano dal volto della giovale spia, ma stringendole comunque le mani.
<< CAPO !!!! SEI VIVO !!!!! >>
-Perché ? Avevi dei dubbi ??-
<< No, ma Crocodile è un osso duro !! E Tashigi come sta ? >>
L’albino passò l’oggetto di metallo alla ragazza, per poter comunicare di persona con il suo collega coetaneo.
-Ace !! Io sto bene, non ti preoccupare, ma Smoker è stato colpito in una sparatoria !!-
<< CHE COSA !! Tornate immediatamente alla base, poi parleremo di quello che ho scoperto. >> continuò con aria più preoccupata che poteva.
-Si preoccupa un sacco.- osservò la mora.
-Tra i due, se io sono quello freddo e controllato, lui è quello petulante che non fa altro che preoccuparsi.- gli fece notare l’albino con un mezzo sorriso sulla faccia.
L’albino si alzò e porse la sua mano alla ragazza, ma lei si alzò da sola e si slegò la cravatta grigia : la legò attorno alla spalla del suo collega e ci fece un bel nodo.
-Non fermerà il sangue, ma ti farà arrivare alla base con abbastanza forze !!- spiegò lei.
-E’ una maniera per farti perdonare ?- le chiese sorridendo.
I due scesero lungo il tetto, fino ad arrivare al giardino dell’ingresso, completamente sgombro grazie alla bravata del coccodrillo ; Smoker si calò giù per primo ed aiutò la sua “allieva” a scendere, le porse le braccia e lei si aggrappò ad esse, e quando i suoi piedi toccarono la terra, le braccia dell’uomo la strinsero e la tirarono su portandola al livello dei suoi occhi d’acciaio.
-Sei stata brava oggi…- sussurrò lui, le sue labbra erano vicinissime a quelle di Tashigi e per un momento si toccarono lievemente, con lo sguardo ammaliato di lei, tra quelle braccia forti di quel uomo così affascinante e bello ai suoi occhi… ma tutto quello durò soltanto un attimo, e Smoker la rimise sul terreno e la portò fino alla moto.
Quando arrivarono, il pilota gli venne incontro con gli occhi lucidi e le braccia spalancate con l’intento di abbracciarli tutti e due.
-Rognosissimi fedifraghi, ero così in ansia !!!!!-
-Si, lo so.- disse l’albino lasciando che Ace lo abbracciasse, per poi passare alla ragazza che per qualche ragione ricambiò il gesto, giusto per farlo scollare.
-Allora, come sta la tua spalla, vecchio ?-
-Crocodile mi ha sparato un colpo desert, come mi dovrei sentire ??-
I due ragazzi portarono il vecchio nella base e lì improvvisarono una “operazione” di estrazione del proiettile.
Fecero sedere l’albino sul tavolo col computer e gli sfilarono la giacca di pelle e la camicia, facendo attenzione e non fargli muovere il braccio, una goccia di sudore scese dalla sua fronte ed arrivò al mento dove cadde sul pavimento nero.
-La ferita non è molto grave, se non fosse stato per il giubbotto, avrebbe potuto prenderti l’arteria.- disse Tashigi disinfettando il buco circolare sulla spalla dell’albino.
-Io ne comprerei ancora di quei giubbotti !!- commentò Ace per rendere le cose meno drammatiche.
-Ah, Ace nel giubbotto c’è una cosa che ho preso nel palazzo, un computer con tutti i dati aggiornati di Cobra e del vice-presidente.-
Smoker lo indicò e contemporaneamente dovette soffocare una smorfia di dolore, Tashigi gli aveva infilato delle pinza speciali nella carne e stava per estrarre il proiettile.
Il pezzo di metallo dalla forma affusolata aveva la coda schiacciata ma la punta era perfettamente intatta, tutta la superficie lucida era ricoperta di sangue scarlatto dall’odore pungente ; mentre lei ricuciva la ferita, Ace era seduto per terra a gambe incrociate e guardava ipnotizzato quella macabra scena.
-E’ forse un bello spettacolo, marmocchio ??- chiese Smoker molto irritato.
-No, ma…-
-Ma cosa ??-
-Ho scoperto di non sapere molto su di te quindi…- il pilota incrociò le dita delle mani e le fissò con aria vuota, gli occhi erano secchi e gli si riempirono di lacrime amare, forse perché a volte era davvero inutile, forse perché se avesse contattato Smoker prima non si sarebbe preso una pallottola nella spalla, o forse per altri motivi.
L’albino allungò la mano sulla testa di Ace e gli accarezzò i capelli perennemente scompigliati.
-Non prendertela, la colpa non è tua. Sono solo io che non ti dico mai nulla.-
-Ma perché ?- chiese la ragazza finendogli di fasciare la spalla.
-Perché l’avrei reso un bersaglio.-
Nel gergo delle spie, rendere una persona un “bersaglio” voleva dire che ti ci affezionavi e quindi i nemici sapevano dove puntare in una situazione di lotta ; Smoker lo sapeva perfettamente e per questo motivo aveva deciso di non essere troppo confidente con il suo pilota o con altre spie nell’agenzia.
A quelle parole, Ace scoppiò in una risata immensa e si contorse sul pavimento dal tanto ridere, sotto gli occhi increduli e confusi della nuova spia ; l’albino non ci vide più e prese il moro per la camicia, portandolo al livello dei suoi occhi furiosi.
-TI FA TANTO SPACCARE QUESTA COSA ??? IO STO CERCANDO DI PROTEGGERTI, BRUTTO IDIOTA !!!!-
-Scusa, ma questi sono i rischi del nostre mestiere, vecchio !! Non è da te non rischiare !!-
Smoker diventò rosso di rabbia ed imbarazzo, mostrare quella sua debolezza non gli piacque per niente, mentre Tashigi li guardava trattenendo a fatica le risate… in fondo i suoi due superiori si voleva bene e si proteggevano le spalle a vicenda proprio come dovrebbero fare due amici.
  
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