Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: VAVYVALEVAVY    25/10/2013    0 recensioni
Questa storia parla di due ragazze e del loro amore incondizionato, una è Veronica, una ragazza timida, e l'altra e Roxy la più popolare della storia, sò che molte di voi non la leggeranno ma ne vale la pena sopratutto a coloro che sono romantiche..e amano le storie a lieto fine :D
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Scolastico
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 7

Era finita la scuola, ed ero nella strada per casa, mentre pensavo nervosa, alle 4, non osavo neanche soffermarmi troppo su quell’argomento.
Avevo troppa paura, e sinceramente ero tentata, di chiamarla per annullare, l’appuntamento. Ma ormai gliel’avevo promesso, e sinceramente pure io avevo tanta voglia di stare un po’ sola con lei. I miei pensieri furono interrotti da qualcuno che gridava il mio nome a squarcia gola. Così mi voltai e vidi Chanelle correre, verso di me, sorridendo.
Ricambiai il sorriso fermandomi per aspettarla «hey ciao Chan, come va?» le chiesi, quando mi raggiunse «beh si diciamo bene, tu? Come stava Roxy?» mi domandò, ma sembrava parecchio disinteressata, all’ultima domanda «beh ora sta meglio»  dissi, mentre notavo che iniziava ad innervosirsi, «ecco, beh vedi, volevo chiederti se ti andava di venire, da me stasera, magari facciamo i compiti, o guardiamo un film..» mi chiese imbarazzata.
Non volevo offenderla ma quella sera non potevo «a dir la verità, devo andare da Roxy, che non sta bene» dissi semplicemente, ormai difronte al cancello di casa mia «perche? Non avevi detto che stava bene? Non credo che muoia se vieni da me, invece che da lei» disse fredda e visibilmente offesa, «no, e la mia ragazza è sta male, è normale che vada da lei» dissi piuttosto offesa, dalle sue parole «va beh lasciamo stare ciao» disse allontanandosi, mentre io aprivo infuriata il cancello.

Solo questa mi ci voleva, pensai ormai vicina a casa di Roxy.
Mia mamma si stava insospettendo, e ormai aveva capito, che Roxy non era un’amica, ma la mia ragazza. Aveva notato da come ne parlavo, del fatto che arrossivo, e di tutte quelle piccole cose, che solo una mamma può notare. Aveva anche insistito, sul fatto di presentargliela, la non ero ancora pronta. Finalmente arrivai difronte alla sua porta, e non feci in tempo a bussare che mi trovai stretta tra due braccia calde.
Dalle braccia calde di mia suocera. Mi sorrise dolcissima, e visibilmente preoccupata «oh Veronica, non sai come sono felice che tu sia qui, a fare compagnia a Rox» disse sorridendo, chissà se sarebbe stata dello stesso preavviso, sapendo che in realtà ero la ragazza. «sai Roxy e peggiorata» disse triste fissandomi «p-perché cos’ha?» domandai, cercando di trattenere la preoccupazione «beh le è salita la febbre a 38°, probabilmente a causa del dolore, la caviglia le si è gonfiata» disse triste «e io come già ti avrà detto lei, devo andare a lavoro, e non posso proprio saltare, ed ero terrorizzata all’idea di lasciarla sola, ma ci sei tu» disse sorridendomi con calore «allora tesoro, se non sarebbe troppo, ogni tanto misurale la febbre, e falle prendere le medicine, con me si è rifiutata, ma sono certa che con te, farà diversamente, per qualsiasi cosa, ti prego chiamami tesoro» continuò dolce, e visibilmente terrorizzata, «certamente, Rox prenderà tutte le medicine, e per ogni cambiamento, la telefonerò» le dissi stile soldato sull’attenti, facendola ridere «grazie mille cara, comunque piacere io sono Christy, non mi sono presentata, a scuola» dissi mentre le stringevo la mano «ora vai da lei, sarà felice di vederti e da quando siamo tornate, più o meno, le 2 che mi chiede di te» disse ridendo, mentre io visibilmente imbarazzata, mi avviai verso le scale.
Feci le scale in una frazione di secondo, e  bussai, arrossendo al ricordo, del nostro primo bacio, proprio nella soglia di quella porta. Sentì la sua voce debole dall’altra parte, e sorridendo al ricordo, aprì la porta, godendomi, il suo dolce sorriso. «piccola ciao» disse dolce, sedendosi sul letto e aprendomi le braccia. Fù li che il mio cuore perse un battito, notando quanto fosse splendida, con il pigiama rosa chiaro, i ricci tutti spettinati, e gl’occhi assonnati, senza una traccia di trucco. Mi sedetti sul letto, baciandola allungo. «mi sei mancata piccola» disse dolce, col fiato corto, «pure tu» dissi premendo, nuovamente le mie labbra sulle sue gonfie.

La mamma era uscita di casa, da circa mezz’ora. Noi eravamo entrambe dentro il lettone a due, piazze, abbracciate, mentre guardavamo un film. Anche se io non lo seguivo per niente. Infondo eravamo coricate, io col viso sul suo seno morbido, con le mani intorno alla sua vita, ero del tutto su di giri.
Mentre iniziava ad accarezzarmi, con dolcezza la schiena, non avrei mai neanche lontanamente immaginato, una cosa del genere. La sentì mugolare, per il dolore, e scattai «c-cosa ti f-fa male?» balbettai spostando il piumone, per controllare la caviglia viola «ehy ehy buona piccola, niente, vieni qua» disse facendomi stendere tra le sue braccia, e premendo le su labbra sulle mie. Sentì la sua lingua, lambire lentamente, il mio labbro inferiore, chiedendomi di entrare.
Non avevo mai baciato nessuno così.
La sua lingua, era dappertutto, si intrecciava, con la mia, facendole scontrare. Mi uscì un mugolio, che lei sembrò apprezzare, infatti iniziò a far vagare le sue mani sui miei fianchi, fino al sedere, che strinse, facendomi uscire una risatina eccitata. Proprio in quel momento, di estremo amore, squillò il mio telefono.
Fissai il display, e notai un numero sconosciuto così risposi leggermente indecisa, ma appena sentì dall’altra parte, la voce, di Christy, mi calmai «ciao cara, allora come sta Roxy» mi chiese nervosa «te lo dirà lei» dissi mettendo il vivavoce «incredibilmente bene mamma» disse, fissandomi con quello sguardo di chi la sa lunga, e facendomi visibilmente arrossire al ricordo di quello che stavamo facendo poco prima, «ah tesoro, sono così contenta che tu stia meglio, ma c’e un problema» disse la mamma, dall’altra parte del telefono «cosa, che problema c’e?» chiese Roxy, confusa «devo fare il turno di notte, all’ospedale cara, ti scoccia stare sola?» chiese la mamma. E fu quando vidi, lo sguardo di Roxy, fissarmi malizioso «oh, mi dispiace tanto mamma, ma potrebbe farmi compagnia, Veronica, stanotte» disse fissandomi furba «oh, si cara, sarebbe una grande idea, ti dispiacerebbe?» mi chiese preoccupata, la mamma «oh, certo che no» dissi ormai tutta rossa in viso «perfetto allora, adesso fate quello che volete, poi cenate e andate subito a letto mi raccomando» disse dolce «cosa? Perché a letto presto?» chiese Roxy, visibilmente scocciata «perché domani c’e scuola» disse la mamma, con fare ovvio «ma, l’infermiera mi ha detto di non andare a scuola, per almeno due giorni» si lamentò Roxy, come una bimba piccola, una cosa che mi smosse qualcosa, nel basso ventre «per te, forse no, ma domani Veronica deve andare a scuola» disse la mamma ridendo, dall’altra parte della cornetta, mentre io ridevo con lei e Roxy sbuffava.
Finché non si sentì qualcun altro parlare, dall’altra parte e la mamma di Roxy, ci lasciò dicendo che aveva da fare, con un paziente. Così mi accoccolai nuovamente a Roxy, mentre le sue mani finirono sui miei fianchi «allora? Dove eravamo rimaste»disse con fare malizioso, mentre io ridendo le dissi «mhh eravamo rimaste più o meno, al punto, dove io ti misuro la febbre» dissi scappando dalle sue braccia, e prendendo il termometro da sopra il comodino.

**Bene ragazze scusate per il ritardo, Ma ho avuto molto da fare, spero che mi perdoniate e che vi piaccia**
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: VAVYVALEVAVY