Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Wolfass_    27/10/2013    2 recensioni
ADOLESCENZA.
Il periodo dei primi problemi esistenziali, delle incazzature con gli amici e del primo amore devastante.
Il periodo in cui bisogna iniziare a pensare al proprio futuro e alle scelte da compiere.
Chi meglio di una ragazza problematica di sedici anni può descrivere meglio questa storia?
Spero solo di aver attirato la vostra attenzione e, niente.
“Lasciate ogni speranza a voi che entrate”.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

All up - Senza scampo

Carina, la casa di Brendon era davvero molto carina e accogliente.
Non era grandissima, ma comunque ben arredata.
Sembrava la solita casetta americana sempre in ordine, dove le signore di una certa età si mettono a prendere il tè e commentano pagine di giornali Gossip.
Il giardino era ben curato, il prato falciato e la staccionata fresca di pittura bianca.
Dentro, invece, regnavano colori caldi come il rosso, l’arancione e qualche schizzo di giallo.
La prima cosa che pensai quando entrai fu “Cavolo, casa mia in confronto sembra la tana di un orco, o peggio ancora del Grinch”
Vidi Brendon posare il mio zaino a terra, vicino all’attaccapanni –fai come fosse casa tua!- Disse.
“No, credimi, meglio di no” Pensai, di nuovo “Se solo sapessi come mi comporto a casa mia probabilmente non me lo avresti proposto”
-Grazie, lo farò- Risposi.
- Se hai bisogno di qualcosa lì c’è la cucina e se sali le scale e giri a destra c’è il bagno, io intanto vado ad ordinare la pizza-
-Okay, afferrato- Dissi, togliendomi la giacca e posandola sull’appendiabiti.
Lo vidi scomparire in salone, mentre io andai in cucina a prendermi un bicchiere d’acqua.
“Ti prego, Stecie, cerca di versare l’acqua nel bicchiere come tutti i più comuni esseri umani, non scatenare un apocalisse”
Ebbene si, quando ero agitata le mie mani non erano più collegate al cervello, andavano per conto loro causandomi non pochi problemi.
Un po’ come quella volta che fui interrogata a sorpresa sulla scienza del corpo umano.
Ero agitata e involontariamente diedi una botta al modellino in plastica e lo feci cadere rovinosamente a terra, ma la cosa più imbarazzante fu quando mi accorsi che in entrambe le mani avevo le costole del povero scheletro che giaceva immobile sul pavimento.
Come se non bastasse quella scena venne fotografata dal secchione di classe e postata sull’annuario come copertina.
Ormai a scuola ero riconosciuta come Wilma Flinstone.
-Le pizze arriveranno tra un quarto d’ora- Disse Brendon, interrompendo i miei ricordi-Ehm, tutto okay?-
-Mh? Ah si, tutto apposto- Ero rimasta con il bicchiere a mezz’aria come una ritardata, mentre lui mi guardava interrogativo.

“Smettila di comportarti come una deficiente! Un po’ di contegno, per favore!” Mi rimproverò la vocina che avevo nella testa.
Ora sentivo anche le voci, che fossi una discendente di Giovanna d’Arco?
-Se vuoi possiamo guardare un film- Propose Brendon –Naturalmente dopo che ti sarai ripresa dal tuo shock temporaneo-
-No, ero solo sovrappensiero- Dissi, cercando di salvarmi da quella grande figura di merda- che film consigli?-
-Che ne dici della saga di UnderWorld?-
-Dico che è una splendida idea!-
-Perfetto, allora mentre io vado a preparare il film tu fai i popcorn, okay?-
-Certo!- Dissi, mostrandomi il più disinvolta possibile.
Andai in cucina e cercai di capire quale fosse la macchina per fare i popcorn.
Una volta trovata, a patto che fosse veramente quella, cercai di capire come funzionasse.
Sembrava un frullatore per verdure, solo più grande.
Ci versai dentro i chicchi di grano e spinsi il primo pulsante che mi ritrovai davanti.

“Einstein, hai dimenticato il coperchio!”
Quando lo realizzai era troppo tardi, i chicchi di grano iniziarono a saltare fuori come impazziti, sembrava la scena comica di un Manga Giapponese.
-Oh cazzo!- Dissi, cercando di spegnere quel macchinario infernale.
Fortunatamente Brendon corse in mio soccorso, staccando il filo dalla presa.
-Nel ripiano in alto c’èrano quelli già pronti- Disse, tra una risata e un’altra.
La vocina nella mia testa si era suicidata dalla vergogna ed io avrei desiderato tanto essere uno struzzo.
-Tranquilla, ci pensiamo dopo a questo casino- Disse, accompagnandomi in salone e facendomi sedere sul divano- Aspetta, hai tutti chicchi di grano impigliati tra i capelli!-
Potevo solo immaginare quanto potessi sembrare attraente in quel momento.
-Sono un disastro, vero?- Chiesi, prendendo un cuscino e affondandoci il viso dentro.
-Sei solo poco esperta nel campo degli elettrodomestici-
Iniziai a ridere istericamente, forse perché era l’unica alternativa al pianto con singhiozzi compresi.
Fortunatamente quel momento imbarazzante venne interrotto dal suono del campanello, segno che le pizze erano arrivate.
Dovevo affrontare solo l’ultima prova: cercare di non sbrodolarmi con il pomodoro della mia margherita, altrimenti mi sarei assicurata una stanza privata all’ospedale psichiatrico.
Vidi Brendon portare le pizze e posarle sul tavolino in legno davanti al divano, io intanto mettevo i tovaglioli.
Poi, dopo aver schiacciato il tasto “play” sul telecomando, si sedette accanto a me ed iniziammo a mangiare le nostre pizze.
Quando finimmo buttammo i cartoni della pizza e ci concentrammo sul film che avevamo scelto, senza accorgermene posai la testa sulla spalla di Brendon e lui acconsentì mettendomi un braccio sulle spalle.
Sapevo che per lui quella era una semplice dimostrazione di amicizia, ma a me piaceva pensare che fosse qualcosa in più.
Mi piaceva vederlo concentrato a seguire le scene di combattimento, a sorridere quando c’èrano delle battutine sarcastiche e tenere il ritmo delle musiche di sottofondo picchiettando con le dita sul bracciolo del divano.
Quando il film finì, mi accorsi che erano già le sette e che sarei dovuta tornare in prigion..ehm, volevo dire, a casa!
Mi alzai controvoglia dal divano e andai verso l’attaccapanni per recuperare il giacchetto e lo zaino.
-Hey, volevo chiederti se ti andrebbe di rimanere a dormire qui- Disse Brendon stiracchiandosi e raggiungendomi.
“Si, certo che rimango!” –Non vorrei disturbare..- Dissi.
-Non disturbi, tranquilla, altrimenti non te lo avrei chiesto-
-Vabbene, però dormo sul divano!- “Ti prego, dimmi che hai un letto a due piazze!” Pensai.
-Veramente il mio letto è abbastanza grande da permetterci di entrare in due- Disse.
-Okay, ti prometto che non ti violenterò nel sonno!- “Già, sono una di parola io..”
-Posso dormire sonni tranquilli, quindi?- Chiese.
-Tranquillissimi, te lo assicuro!-
E per la prima volta, dopo molto tempo, sorrisi di nuovo.
Uno di quei sorrisi sinceri, con gli occhi che brillano di felicità.
“E se fosse Brendon la causa di quel sorriso? E se questi fossero i primi sintomi dell’innamoramento? No, non posso permettermelo, so cosa si prova a cadere nella trappola dell’amore.
Tutte le mie amiche inizialmente erano felici, poi però si ritrovavano a piangere sulle vecchie foto del proprio ex con una pila di cioccolatini accanto e musica triste come accompagnamento sonoro.
No, non ero assolutamente pronta a deprimermi a solo sedici anni!
Dovevo solo restare calma e convincermi che io e Brendon potevamo essere solo amici”

“Liberate l’amore o liberatevene per sempre, diceva Jim Morrison”
Ed ecco che quella vocina irritante ritornava a farmi visita.
“Che centra ora Jim Morrison?”

“La tua ignoranza mi meraviglia, sai? Dovevi comprendere il significato della frase!”
“Cioè?”
“Jim Morrison cercava di dire che quando l’amore si presenta, non puoi girare le spalle e far finta di nulla, cercando di reprimere i sentimenti. Altrimenti dovresti sigillare il tuo cuore con un lucchetto e buttare via la chiave per sempre! Afferrato ora?”
“Grazie tante, mi mancava una lezione improvvisata di Letteratura!”
“Sai che c’è? Ci rinuncio, cercare di farti capire un concetto di questo spessore è come chiedere ad un asino di volare! Mi licenzio!”
Okay, prendere in considerazione una visita da un bravo psicologo non avrebbe danneggiato nessuno, se non il portafogli di mio padre.

_____________________________________________________________________________________________

Ed eccoci qui con un nuovo capitolo!
Questo era principalmente un capitolo di passaggio, il prossimo sconvolgerà la storia del tutto.
Inizierà a prendere una piega un po’ diversa, quindi vi prego di non abbandonarmi proprio adesso!
Detto questo vi mando un forte bacio e al prossimo capitolo!
-Wolfass.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Wolfass_