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Autore: Bab1974    30/10/2013    1 recensioni
Draco accetta l'eredità dei Lestrange e con essa una maledizione legata a un braccialetto. Se entro un anno non bacerà chi ha scelto il bracciale morrà, altrimenti diverrà ricchissimo.
Partecipante al contest di sango_79 'Harry Potter Prompt Set Contest'.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Kreacher, Seamus Finnigan | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Draco sotto scorta
Le volontà di Bellatrix


Erano passati solo sei mesi, che Draco decise che avrebbe dovuto accettare o rinunciare pure all'eredità dei Malfoy e andarsene in mezzo ai Babbani in cerca di fortuna. La madre e poi anche il padre (non se l'aspettava, sperava che almeno lui ragionasse) furono talmente insistenti, che alla fine chiamò lui stesso l'avvocato, mandandogli un gufo, per dirgli che accettava l'eredità e le beghe che c'erano dietro.
"Sono certo che non se ne pentirà, signor Malfoy." l'assicurò Fettburg "Nessuno è mai morto, a parte uno che non credeva nella maledizione e perciò non ha voluto baciare la sua bella, che aveva trovato, per dimostrarlo. Fu il primo e l'ultimo che prese la maledizione sotto gamba. In realtà, per sicurezza, aggiunsero nel testamento che i beni sarebbero finiti al Ministero, giusto per invogliare i Lestrange a mantenere il patrimonio."
"La cosa non m'interessa minimamente." sbottò Draco "Sono stato costretto dai miei genitori, sotto tacita minaccia di diseredarmi, e ora eccomi qui a rischiare la vita per qualcosa di cui non avremmo bisogno. Comunque rimane sempre il problema di non poter usare la magia nel frattempo. Spero di fare presto a trovare la donna."
L'avvocato sorrise, frugò nella sua borsa e porse a Draco una pergamena.
"Mi scusi, prima di attuare tutto le devo consegnare questa." disse "Una lettera che ha scritto sua zia."
Draco la rigirò un attimo fra le mani, non avendo il coraggio di aprirla.
"Sa che cosa c'è scritto?" chiese rivolto a Fettburg, che però scosse la testa.
"No, ci è stato detto di consegnargliela se avesse accettato e poi basta. Vuole cha la lasci da solo mentre la legge? Intanto non c'è fretta, possiamo aggiornarci alla prossima settimana." gli ricordò.
Draco annuì e fissò un appuntamento all'uomo. Ormai si era convinto a farlo ma non sarebbe cambiato molto tardare qualche giorno.


La sera, dopo cena, avvertito i genitori che la settimana seguente avrebbe legalizzato tutto, salì in camera presto per leggere in tranquillità la lettera: non sapeva fosse fatata.
Appena aperta, l'immagine della zia apparve nel centro della sua stanza. Era davvero giovane, probabilmente all'epoca era appena nato, e non aveva quello sguardo folle della donna che aveva conosciuto, appena fuggita da Azkaban. Non aveva certo quello dolce di Andromeda Tonks, alla quale assomigliava moltissimo, ma neppure quello spiritato di chi è stato a contatto per quattordici anni con i Dissennatori.
"Ciao Draco,
se tu mi stai fissando stupito in questo momento, significa che sono morta, e lo stesso per mio marito, senza lasciare eredi.
Mi sono innamorata del tuo visino appena visto e, assieme a Rodolphus, ho deciso di lasciarti in eredità tutti i beni dei Lestrange, più la mia quota di quella dei Black.
Ancora, dopo anni di matrimonio, non sono riuscita ad avere un figlio mio e, il terrore che i miei beni finiscano nelle mani di Andromeda, essendo lei la prima dopo di me, perciò in mano dei Mezzosangue, mi ha portato a voler dare tutto a te.
Se sei qui, significa che sai già del piccolo sacrificio che bisogna fare per ottenere tutto questo.
Non ti preoccupare e non ti spaventare, ti assicuro che non è nulla di così traumatico ma soprattutto ti può portare verso l'amore vero.
Quando Rodolphus mi disse che doveva baciarmi per evitare di morire quasi gli risi in faccia. Poi, visto il suo sguardo disperato, e fatta la promessa di non importunarmi più, accettai. Fu il bacio migliore di tutta la mia vita, a fatica mi accorsi che il bracciale si era staccato dal braccio di Rodolphus e mi dispiacque molto l'interruzione. Lui mi mostro il bracciale finalmente staccato e mi promise un regalo, quello che volevo.
Io gli chiesi un altro bacio e da allora non ci siamo più separati.
Perciò, qualunque cosa accada, ti avverto che la magia del bracciale è molto potente e, almeno nel mio caso, mi ha portato un uomo che amo e che mi ricambia con tutto l'ardore. Potresti rimanere deluso dalla scelta fatta. Parecchi antenati di Rodolphus sono stati costretti a baciare del Babbani, che sono poi stati eliminati fisicamente, per cancellare l'infamia e rischiando molto. In un futuro non molto lontano, quando il Signore Oscuro impererà su tutto il Mondo Magico, non avremo problemi per questo.
Addio Draco, ci rivedremo oltre."


Draco fissò un attimo il vuoto davanti a sé, dopo la scomparsa dell'immagine della zia.
-Resteresti molto delusa, zia Bellatrix.- pensò, poi si riscosse e riprese in mano la pergamena. Era tornata nella sua forma originale, senza ceralacca, perciò poteva riascoltarla in un futuro, anche se non era certo di volerlo. Il succo del discorso della zia era che il bracciale poteva portare al vero amore, a meno che non ti portasse verso un Babbano: non era certo il periodo giusto per eliminarli!
Ora si annoiava, per leggere la pergamena in pace era andato a letto troppo presto e non sapeva come passare il tempo. Decise di uscire e andare al Paiolo Magico. Lì incontrò l'ultima persona che avrebbe voluto vedere in un periodo di depressione come quello: Harry Potter. Per fortuna lui non lo aveva neppure visto. L'ex Grifondoro era in dolce compagnia, se si poteva usare quest'aggettivo per descrivere Seamus Finnigan. La notizia che il Golden Boy fosse gay, aveva fatto il giro del Mondo Magico. Sembrava che Potter fosse alquanto su di giri in quel momento: teneva il braccio appoggiato sulle spalle del suo ragazzo, e rideva assieme alla sua compagnia variegata di amici.
Cercò di non farsi notare, tenendo la testa bassa sul proprio Firewiskies. Purtroppo per lui fu visto dall'unico della compagnia che poteva dargli fastidio. No, non Potter, ma il suo amico, Ron Faccia di Lentiggine Weasley. Da quel momento in poi sapeva che quella serata, in cui era già depresso, sarebbe stata una da quelle da archiviare nel suo diario segreto (se ne avesse avuto uno) come da Troll.
Il Rosso lo aveva visto e Draco lo osservò sorridere in maniera malvagia, troppo per uno come lui: sicuramente era sotto l'effetto dell'alcol. Si alzò barcollando, e si diresse verso di lui, mantenendo la stessa, altalenante andatura. I suoi amici, stupiti per quella reazione improvvisa, e non giustificata, seguivano le sue manovre preoccupati, ma anche divertiti.
"Ron, dovevi bere di meno." lo apostrofò la moglie del Rosso, che al suo contrario beveva solo acqua.
"Sono qui per festeggiare la futura nascita di mio figlio, e non voglio intrusi." disse con voce strascicata, poi si rivolse a Draco "Tu, Malfoy, vattene via di qui, non sei stato invitato!" sbottò, indicando in maniera incerta Draco.
Il biondino, interpellato in quella maniera poco educata, alzò lo sguardo verso Ron e si accorse che tutta la compagnia lo stava fissando, forse curiosa del perché fosse lì da solo. Potter, l'Eroe, si staccò dal suo ragazzo e venne a riprendersi l'amico.
"Scusalo, Malfoy, quando beve, non riesce più a tenere il controllo." s'intromise, chiedendo perdono in nome dell'altro.
"Potter, non ho bisogno del cavalier servente." Draco fece una smorfia di disgusto "Certo che a uno come lui, che di controllo ce ne ha poco da sobrio, dovrebbe essere impedito bere."
Ron, nonostante i fumi dell'alcol gli annebbiassero il cervello, capì che Draco lo aveva offeso e voleva picchiarlo. Per fortuna era troppo debole e fu trattenuto e trascinato via da Harry e da altri della sua compagnia, che erano accorsi per aiutarlo. Mentre gli altri accompagnavano Ron al tavolo, Harry rimase.
"Scusa ancora, non sarai più disturbato." lo assicurò, mettendogli una mano sopra una spalla.
"Me lo auguro, per la sua salute." poi guardò con sufficienza la mano appoggiata "Tu piuttosto, mezza checca, non toccarmi più, altrimenti ti Crucio."
Harry ritirò la mano come se avesse preso la scossa e dopo averlo salutato (Draco rispose a malapena) tornò alla sua compagnia. Giurò a se stesso che non avrebbe più sfiorato Malfoy, nemmeno per sbaglio!
  
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