Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Ibelieve93    31/10/2013    3 recensioni
Stella Rossi è una hostess su uno degli aerei di lusso della compagnia Skyland .
Ama viaggiare ,volare , ma nonostante i suoi numerosissimi “avanti e indietro” per il mondo , non ha mai incontrato l’amore in vita sua .
Gabriel Gray , un poliziotto americano che non sopporta l'altro sesso per svariate ragioni , è costretto a proteggere Kevin , un sedicenne nonché testimone importante per un processo che si terrà in Italia .
Stella e Gabriel si incontreranno per caso durante un viaggio tutt’ altro che calmo da Los Angeles a Milano , e saranno costretti ad unire le forze per salvarsi la vita .
E se dovesse nascere l'amore ?
Il poliziotto e l'hostess cosa faranno ?
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ho attraversato gli oceani del tempo per trovarti




Capitolo 11. Una notte in hotel




Stella

 



Mi allontanò da lui dolcemente e con un sospiro .
Voleva ancora mantenere le distanze tra noi .  
Ma perché?  
Possibile che non si fidava più di una donna ?
Non si fidava ancora di me ?
Ormai mi conosceva quel tanto da capire che non ero come quella papera che l’aveva fatto soffrire chissà per quale assurdo motivo !
Anche se…ripensando a ciò che avevo appena fatto, provai un certo imbarazzo .
L’avevo abbracciato, avevo pianto sul suo petto, mi ero comportata con lui come se lo conoscessi da sempre .
In teoria era un estraneo , in pratica invece…era diventato molto più che un semplice conoscente per me .
Diventai rossa fino alla punta dei capelli , e in mia difesa gli urlai contro : “ Idiota cosa fai ? Chi ti ha chiesto di abbracciarmi?”
Lui alzò un sopracciglio scioccato, sconvolto .  
Ovviamente.
Sicuramente mi stava prendendo per pazza.
Non riuscì a rispondermi perché Kevin si piazzò al suo fianco : “ Fratello, tutto ok?” gli domandò dandogli una fragorosa pacca sulle spalle.
Lui annuì deciso : “ Tu?”
Kevin fece una smorfia : “Benissimo, se ignoro quel bestione che continua a fissarmi con occhi famelici. Mi sta vedendo come una salsiccia da arrostire sul barbecue , o sbaglio ? ”
Gabriel scosse la testa divertito mentre io nascosi un sorriso . 
L’assassino di White , che era appena sceso dall’aereo scortato da quattro poliziotti francesi , in effetti fissava davvero Kevin con insistenza, ed aveva un ghigno sulla faccia da far venire i brividi e la pelle d’oca a chiunque .
Stava per salire su una delle volanti della polizia quando gridò verso Kevin queste parole :
“ Non pensare che sia finita ragazzino. Il mio capo riuscì a farti fuori, non ti permetterà di arrivare a quel processo.  ”
“ e tu sbirro…farai la sua stessa fine… ti restano poche ore , stanne certo. ” concluse con aria soddisfatta.  
Rabbrividii ancora di più .
Quella era una minaccia in piena regola.
Kevin , davanti a quelle parole, aveva reagito abbassando lo sguardo e ispirando lentamente , al contrario di Gabriel che invece continuava a ricambiare lo sguardo del folle con un sorrisetto stampato sulle labbra chiare .
Quella minaccia non aveva neppure scalfito la sua espressione serena .
Poco dopo notai Samantha avvicinarsi a noi a passo spedito, aveva gli occhi gonfi e rossi : “ Sono pronta a pagare per ciò che ho fatto” annunciò rivolta a Gabriel .
Era pronta ad assumersi le sue responsabilità per ciò che aveva tentato di fare nei confronti di Kevin. 
Lo sbirro sospirò mettendosi le mani sui fianchi : “ No” esordì scuotendo la testa “in fondo la colpa non è stata tua . Sono disposto a chiudere un occhio se tu mi prometterai che mai più accadrà una cosa del genere . Hai diritto ad una seconda possibilità, dopotutto mi hai salvato la vita”
Kevin non riusciva a capire quel discorso, ma io lo compresi perfettamente e ne rimasi molto colpita.
Gabriel aveva appena garantito la libertà di Samantha .
Lei non sarebbe andata in carcere per tentato omicidio, seppur svolto sotto minaccia.
La bionda scoppiò in lacrime di gioia : “ Grazie! Grazie!” rispose commossa “ non accadrà più” promise prima di allontanarsi e raggiungere nuovamente Charlot ed Anne per abbracciar loro molto forte .
Evidentemente anche loro erano a conoscenza di ciò era accaduto , magari erano state informate proprio dalla stessa Samantha.
Sorrisi. Ero contenta per lei. Non meritava di finir in prigione.
Niente era stata colpa sua , e fortunatamente Kevin stava ancora benissimo.
“ E adesso , Gabriel?” domandò il sedicenne guardandosi intorno come se si sentisse osservato da qualcuno.
“ Ho sentito il mio capo poco fa e ho parlato con uno dei poliziotti che lavorano in questa zona . Purtroppo non arriveremo a Milano come stabilito , in quanto nelle prossime ore non ci saranno mezzi in grado di condurci fino ad un aereoporto o ad una stazione , almeno fino alle sette ! Quindi ci toccherà passare la notte assieme a tutti gli altri passeggieri in un hotel a pochi chilometri da qui . Secondo il mio capo questo imprevisto può giocare a nostro favore comunque ” spiegò brevemente.
“ e se è tutto nei piani di quel pazzoide che vuole farmi secco ?” domandò allarmato il ragazzo mordicchiandosi le labbra
Gabriel distolse lo sguardo dal suo : “ Per adesso sembra che tutto vada per il meglio . Se sorgerà qualche problema penseremo a cosa fare…ma soltanto in quel momento, non prima…rilassati. Andrà tutto bene” cercò di fargli forza, ma era evidente che Kevin non si sentiva tranquillo.
Deglutii . Non sarei mai voluta essere nei loro panni.
                                                                                        ***** 
Gabriel
 



Non avevamo messo nello stomaco un primo , un secondo ed un contorno , ma stavamo bene .
Avevamo mandato giù nello stomaco giusto quel minimo indispensabile per permetterci di dormire senza sentir la mancanza del cibo .   
I soccorsi erano stati davvero molto gentili con noi .
Avevano pensato proprio a tutto, specialmente a ricoprirci di coperte per tenere alla larga il freddo pungente della notte .
L’unica pecca fu l’ hotel in cui ci portarono .
Era un due stelle , ma abbastanza elegante seppur sperduto in quelle campagne che sembravano non aver né un inizio né una fine. 
Alla reception due signori sulla sessantina , ci divisero per assegnarci le camere di cui potevamo disporre per quella notte , ed io e Kevin eravamo così contenti di essere capitati in una camera matrimoniale al settimo piano,  che volevamo urlare di gioia !
Yuppi!
Letto ma-tri-mo-nia-le! Io avrei dovuto dormire con lui…perfetto!
E come se non bastasse l’unico ascensore di cui potevamo disporre, era fuori uso .
“ è in riparazione, ci scusiamo per il disagio” avevano detto. Ultime parole famose. 
Salire tutte quelle scale , circa centodiciannove gradini , anche soltanto con il mio piccolo bagaglio a mano, fu un vero trauma .
Trascinando le mie gambe con le ultime forze che mi rimanevano nelle membra , arrivai davanti la porta di legno della camera  589 senza più fiato .
Kevin, alla mie spalle , sembrava uno zombie.
Ma il trauma precedente fu superato di gran lunga da quello seguente.  
Quell’incubo sembrava non aver fine, la stanza era terrificante.
Sul comò di fronte al letto e sui comodini la polvere superava lo spessore di due centimetri.
Odore di chiuso…naturale…ed il bagno…no comment .
Neanche provai ad aprire un piccolo armadietto al lato destro del letto e le imposte della piccola finestra, nascosta da una pesante tenda macchiata un po’ dappertutto .
Un ragnetto sul vecchio televisore abbandonato sul comò , mi salutò allegramente muovendo quelle sue “graziose” zampettine pelose.
Ok, bastava chiudere gli occhi no?
Quando tolsi il copriletto dal materasso tossii più di una volta, accompagnato da quello che sarebbe dovuto essere per una notte il “ mio coniuge.”
“ Di questo passo troveremo anche uno scheletro nell’armadio . ”
Roteai gli occhi, il ragazzo voleva divertirsi…ma io non ero dell’umore adatto.
Ero così stanco, a pezzi,  pronto a crollare da un momento all’altro, ma in fondo ero contento che quella situazione riuscisse a distrarlo un po’ .  
Sistemai la mia pistola sotto al mio cuscino e provai a distendermi per cinque minuti , perché prima di lasciarmi andare del tutto al sonno, avrei dovuto sistemarmi un po’ e magari asciugarmi anche i capelli ancora del tutto fradici ,prima di ritrovarmi con la febbre o il raffreddore. 
“ Dormi vestito?” mi chiese Kevin all’improvviso , aggrottando la fronte
Sbuffai: “ Lasciami riposare cinque minuti ! E comunque sì , domani mattina dobbiamo andar via di qui presto e…se dovesse succedere qualcosa sono già vestito.”  
“ Oh, quindi non mi metto il pigiama?”
Ma era serio? No, dai stava scherzando
“Kevin fai come vuoi!” sbottai, prima di sentir uno strano rumore proveniente dalla serratura della porta d’ingresso della nostra camera .
Kevin si immobilizzò all’istante , io invece afferrai la mia pistola e mi alzai di scatto dal letto con il cuore in gola .
Chi era?
Il ragazzo mi guardava terrorizzato mentre io mi avvicinavo alla porta con cautela .
Qualcuno aveva intenzione di entrare .
Appena la porta si aprì , io scattai in avanti puntando la pistola contro il nuovo arrivato , pronto a premere il grilletto.
“MA SEI PAZZO?” urlò Stella con occhi sgranati , dopo essersi ripresa dallo spavento ed aver lasciato cadere a terra la sua borsa .
Le spalle le si alzavano e le si abbassavano ad un ritmo frenetico.
Mi affrettai a nascondere la pistola dietro la schiena mentre lei continuava a fulminarmi con lo sguardo.
“ Scusa”  mormorai quando entrò nella stanza sbattendo la porta
“ VOLEVI FARMI FUORI?” sbraitò fuori controllo “ Tu e quella pistola mi farete morire prima o poi. ”
Da quando eravamo scesi da quell’aereo non la riconoscevo più.
Aveva qualcosa di strano…non riuscivo a capire.
“ Cosa ci fai qui?” le chiesi curioso
 “No caro mio, VOI cosa ci fate QUI” precisò lei ancora un po’ alterata.
Cavolo , era la seconda volta che l’avevo spaventata a quel modo .
Gli avevo puntato letteralmente la pistola contro…che stupido!
“ Scusa , cosa vorresti dire?” chiese Kevin confuso “ questa è la camera che hanno assegnato a noi”
Lei scosse la testa: “ No, no questa è la 589…è la mia”
Inarcai un sopracciglio: “ Non abbiamo sbagliato , credimi” le dissi serio indicandole il nostro mazzo di chiavi su un comodino .
Lei arrossì di colpo, e mi preoccupai.
Era come se stesse per prendere fuoco tanto erano diventate rosse le sue guance.
“ No…” sussurrò sconvolta “ mi hanno assegnato nella vostra stessa camera?”
Sì, era proprio sconvolta , ma io lo diventai ancor più di lei .
No, non avrei dormito con una donna.
Anche se lei era la prima a piacermi dopo anni, non avevo nessunissima intenzione di dormire con lei nei paraggi .
Non se ne parlava proprio.
Il problema doveva essere risolto.
“ Chiederemo di spostarci in un'altra camera, oppure lo farai tu ” le dissi
Lei si morse il labbro inferiore: “ l’hotel è pieno! Non ci sono altri posti letto. E Samantha, Anne e Charlot non hanno un altro posto nella loro camera per me.  ”
“ Beh , qui abbiamo un solo letto matrimoniale” fece notare Kevin, ed io mi afferrai i capelli.
No, ti prego no!
“George? E’ in camera con qualcuno? Posso andare da lui…” domandai speranzoso
Sì, una bella soluzione.
“ George è in camera con due passeggeri!” rispose lei agitata.
“D’accordo…”  riprese lei dopo qualche minuto di assoluto silenzio “ dormirò fuori” decisa di punto in bianco.
“ma farà freddo! Almeno qui un catorcio di termosifone c’è ! ” esclamò Kevin “ dormi con noi…staremo alla larga da te se ti farà stare più tranquilla”
Mi misi le mani sui fianchi e trassi un profondo respiro: “ C’è un divanetto nell’angolo. Dormirò io lì” dissi rassegnato.
Kevin mi fece cenno di no con la testa .
“Non posso dormire nel letto matrimoniale con lei, sei impazzito?” mimò con la bocca
E secondo lui io volevo farlo? No, no.
“ facciamo così…” esordì lei “ voi due sul letto matrimoniale e io sul divanetto . Tanto l’epoca della cavalleria è finita da un pezzo”
Ottimo.
“ Ci sto” convenni io
Tutti e tre, era inutile dirlo , eravamo vittime dell’imbarazzo.
“ Chi va per prima in bagno per sciacquarsi un po’ ?” chiese all’improvviso Kevin sfregandosi le mani.
Guardai con la coda dell’occhio i due per qualche secondo, sembravano tranquilli, quindi mi fiondai .
Alla porta incontrai il fianco destro di Stella , che prese a spingere contro il mio. 
“ Spostati” ordinò  
“ Stellina chi tardi arriva , male alloggia!” replicai sbuffando.
E bastò il dire “stellina” per farla infuriare all’ennesima potenza : “Ma sentitelo! L’elefante obeso” 
Continuava a spingere con tutte le sue forze .
Misi un piede dentro il piccolo bagno con difficoltà e lei triplicò gli sforzi , stavamo per rompere la porta : “idiota” disse a denti stretti
“ Sbruffona ” risposi.
Non volevo cedere.   
“cretino”
“ acida"
“pirla”
“scema"
“deficiente”
“elefantessa smorfiosa ”
E mi guardò con sguardo di fuoco: “ COSA?”
“Tu mi chiami elefante obeso!” esclamai in mia difesa
“E’ proprio vero! L’epoca della cavalleria è finita” decretò scuotendo la testa , rassegnata
“L’hai detto proprio tu poco prima” le ricordai
“Ehi, ehi! Ragazzi! Ragazzi? Basta!” si intromise Kevin : “ Il vocabolario di queste belle parole l’ho già imparato con sommo dispiacere dei miei genitori ! Ma… non dovreste dirle neanche davanti ad un minore che le conosce già, perché sono considerato un minorenne in Francia, no? Non è educativo! Anche se tra i tre , credo proprio che sia io a dimostrare qualche anno in più di voi dato il vostro comportamento intollerabile davanti alla porta di un bagno ”
“Chiudi il becco” urlai al ragazzo , ma non ero stato il solo a dir quelle parole .
Con mia grande sorpresa anche Stella aveva risposto a Kevin in quel modo , che mettendo le mani avanti un po’ scioccato dalla nostra reazione, disse frettolosamente : “ Oh, fate pure. Non ci sono problemi per me”
Trassi un profondo respiro e feci tre passi indietro, in effetti il mio non era stato un comportamento esemplare : “ Prego, madame . Dopotutto dormirete su una scomoda poltrona, quindi vi concedo almeno questo onore ” le dissi facendole un occhiolino.  
Ok, mi ero arreso. 
Il suo sguardo si addolcì all’istante e mi regalò un bellissimo sorriso : “ grazie” disse riconoscente richiudendo dietro di se la porta   
Una donna quanto tempo può impiegare per uscire dal bagno? 
Speriamo pochi minuti…o qui faremo mattina!
Sorrisi.
Dopotutto non sarebbe stato male passar anche la notte in sua compagnia.
Stavamo diventando amici, o forse lo eravamo già e ciò mi faceva piacere
                                                                                    *****
Stella 
 


Era stato divertente.
Avevo scherzato volentieri con lui.
Ero perfino riuscita a non arrossire del tutto mentre cercavo di spingerlo via .
Comunque ancora non riuscivo a crederci.
Ero , non so come, stata assegnata in questa camera che era anche la sua…possibile?
Io non credevo nelle coincidenze.
Ero contenta , perché almeno avrei potuto godere un altro po’ della sua compagnia e di quella di Kevin.
Mi sentivo a mio agio, nonostante in tutta la mia vita non avessi dormito mai con un uomo, escludendo quei momenti in cui da piccola mi rifugiamo nel lettone dei miei zii tra mia zia e appunto…l’unico uomo con cui parlavo da sempre : mio zio .
Oddio! E se avessi russato ?
Che vergogna!  
Mi guardai allo specchio opaco e ricoperto di manate di ogni genere , e scossi la testa.
No, non avevo mai russato in tutta la mia vita e non avrei di certo incominciato quella notte!
Mi tolsi il tajer rosso da hostess e mi struccai.
Poi finalmente mi feci una bella doccia con acqua bollente tanto da far diventare rossa la pelle.
Quando uscii dalla doccia ero rilassata .
Mi avvicinai alla mia borsa e l’aprii sicura di trovar qualcosa da indossare al posto della mia divisa ancora un po’ fradicia. 
“NO!” esclamai angosciata , mi morsi il labbro inferiore con forza.
Nella mia borsa non avevo altro che un pigiama bianco largo e vecchio…con ridicoli disegnini di scimmie danzanti che indossavano un tutù intorno ad un piccolo falò .  
E non era tutto…erano anche fosforescenti.
Era un pigiama particolare…dal valore affettivo importante per me, perché era stata mia nonna materna a farmene dono ma…non era proprio adatto per quella notte !
Quella sera sarei dovuta arrivare a casa di mia zia a Milano, quindi non mi ero preoccupata di infilar anche un cambio “normale” in borsa.
Sbuffando cercai il mio cellulare nel vano tentativo di contattare le mie colleghe e chieder loro se potevano prestarmi qualcosa, ma non lo trovai…l’avevo lasciato sul comò prima di entrare !
Perfetto!
Ma sì, facciamo far loro pure quattro risate.
Mi infilai il pigiama e per la prima volta, da quando era entrata in bagno, ignorai volutamente lo specchio.
Mi asciugai i capelli e finalmente mi degnai di uscire.
Mi coprii i disegnini sul pigiama incrociando le braccia sul petto,  ma sarebbe stato estremamente difficile mantenere quella posizione per tutta la notte , seduta su un divano con nessuna coperta che poteva “proteggermi” .
Kevin era seduto su un lato del letto, i gomiti sulle ginocchia e la testa fra le mani.
Gabriel in piedi e al suo fianco , con una mano su una spalla del sedicenne .
“Cosa succede?” sussurrai preoccupata
“Succede che mi mancano i miei genitori, e sono molto preoccupato per loro . A causa mia quei pazzi potrebbero anche far loro del male , e il non sentirli non mi fa stare tranquillo ” rispose Kevin alzando lo sguardo per incrociare il mio
Scossi la testa avvicinandomi a lui: “ Sono sicura che stanno bene” cercai di consolarlo in qualche modo .
Lui annuì, ma non credeva affatto alle mie parole.
Gabriel si chinò su di lui : “ Ti ho già detto che i miei colleghi tengono d’occhio i tuoi giorno e notte . Stanno bene, Kevin. Lui non toccherà i tuoi genitori . ” gli disse dolce
“ E’ tutto colpa mia…se quel giorno avessi ascoltato i miei genitori tutto questo non sarebbe successo” mormorò affondando nuovamente la testa fra le mani  
“Non è colpa di nessuno. Kevin, ascoltami stai facendo la cosa giusta ”
Gabriel aveva tirato fuori tutta la dolcezza di cui disponeva per quel ragazzo che stava imparando a voler bene , e quasi m’incantai.
“ Se tu dovessi morire ? E’ già morto quel pilota a causa mia ! ” domandò il giovane guardando lo sbirro con sguardo duro
Il poliziotto sorrise: “ Carino da parte tua, ma devo preoccuparmi per questa tua manifestazione d’affetto nei miei riguardi ?”
Kevin finalmente rise e gli tirò un cuscino in faccia : “ calma , fratello. Tu non mi piaci, ma sei simpatico”
 Gabriel si unì alla sua risata  ed anch’io mostrai un sorrisetto nato spontaneamente sulle mie labbra.  
“ Non morirò” riprese serio il poliziotto, immergendo i suoi occhi verdi in quelli neri del ragazzo “ io ti porterò a quel processo , e poi a Los Angeles a casa… dai tuoi genitori ”
Rabbrividii davanti alle sue parole.
No, davvero… lui non poteva morire.   
Già non sopportavo il fatto che molti in quel momento lo volessero far fuori assieme al ragazzo!
E la minaccia di quell’uomo all’aereoporto…no, non dovevo pensarci.  
 “Come fai a rischiare la vita per me se neanche mi conosci , amico? Io non lo farei mai!” ammise Kevin con sincerità
Come dargli torto ?
Non so come fanno i poliziotti a dar la loro vita in questo modo!
Gabriel stava mettendo la sua vita a rischio per un qualcosa che non aveva niente a che fare con lui.
“ Ho scelto questo lavoro, quindi ho accettato tutti i rischi del caso. Kevin , basta ok? Non posso sopportare il fatto di vederti così! Sei un uomo, comportati di conseguenza. Sei stato coraggioso fino ad adesso, ma ora ? Dimostrami chi sei veramente. ”  
Roteai gli occhi.
Orgoglio maschile modalità ON !
“ Hai ragione! Ma devo chiamare i miei per almeno due minuti. Giusto per saper se stanno veramente bene ” domandò alzandosi dal letto con una nuova forza negli occhi
Gabriel si morse le labbra , ma poi gli offrì il suo iPhone : “ Non dovrei” iniziò “ ma…ascolta, non stare troppo al telefono. Dopo che avrai chiamato spezzeremo la scheda e ne metteremo un’altra così nessuno potrà rintracciarci.”
“Hai altre schede?” domandai curiosa
Lui si voltò verso di me con un sorrisetto soddisfatto : “ Quante ne vuoi” rispose
Feci un fischio d’ammirazione.
“Carino il pigiamino” aggiunse poi lui con un risolino  
Ok, in quel momento sarei voluta sprofondare…o meglio diventar la donna invisibile dei fantastici quattro.
Mattina? Arriva presto così che io possa prendere in prestito vestiti “normali”
“Buona notte” mi disse lo sbirro , prima di distendersi sul letto
Kevin era andato in bagno per parlare un po’ con i suoi al telefono…ed io ?
Mi misi a sedere sulla poltrona…ai piedi del letto e sospirai.
“Buona notte anche a te” risposi , per poi chiudere la luce
 All’improvviso sentii una risata cristallina nel buio : “ Ti illumini al buio ?”
 Diventai rossa e cercai di coprir il mio pigiama dai disegnini fosforescenti con le mani.
Si illuminavano appena al buio, eppure lui l’aveva notato.
Che vergogna!
Gabriel, tu riesci continuamente a farmi arrossire...come fai? 
Sbirro, sto iniziando davvero a volerti molto bene, più di quanto tu possa immaginare




Angolo Autrice 


Ciaoooooo ^^ eccomi qui con un nuovo capitoletto  ^^ 
I nostri due baldi giovani sono finiti proprio nella stessa stanza dell'albergo ^^ e che stanza! XD
Io non sarei riuscita a chiudere occhio !  XD Spero tanto che il capitolo vi sia piaciuto ^^ 
Ringrazio le tre persone che hanno recensito il capitolo precedente ^^ e  tutti coloro che preferiscono/seguono/ricordano questa storia :) compresi i nuovi arrivati ^^
Fatemi sapere cosa ne pensate ;) Al prossimo capitolo 
Un bacione, a presto ;)
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Ibelieve93