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Autore: Christina Malfoy    17/04/2008    16 recensioni
"Anno nuovo, vita nuova.."è questo che pensa Hermione Granger,studentessa sedicenne,durante la notte stellata del 31 agosto, ultimo giorno di vacanze,prima di cominciare a frequentare il suo sesto anno alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts!Non sa quanto la sua affermazione sarà vera.. Perchè Hogwarts è stata appena iscritta ad un concorso teatrale che si svolge ogni otto anni tra le scuole di Magia di Mondo!Tra prove, lezioni, passioni, litigi, odio, amore, trascorrerà un nuovo anno,ricco di emozioni,che non sarà per niente facile.. soprattutto quando alla scuola giungeranno due nuovi insegnanti,per niente dolci e clementi,ma ribelli e libertini.. Questa storia si svolge durante il sesto anno, non terrò conto degli eventi che accadono nel libro della Rowling. Anche se i personaggi sono gli stessi la trama è completamente diversa. 15 CAPITOLO POSTATO- IN CERCA DI RISPOSTE LASCIATE UN COMMENTINO!!!!
Genere: Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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With a kiss, I die

- Ascolta il tuo cuore..-

 

 

 

“Ragazzi che ne dite di uno spuntino?” propose Blaise, vedendoli così impacciati. Alla sua domanda, seguirono diverse risposte di assenso. I ragazzi si accinsero a dirigersi verso le cucine del castello, quando una voce sarcastica li interruppe, facendoli spaventare.

“Signor Zabini! Andrebbe volentieri anche a me uno spuntino, anche se non credo che ce ne sia bisogno.. perché a differenza vostra non ho saltato la cena.. Ma sono certa che mi saprete dare una motivazione valida per questo.. avrete di certo avuto meglio da fare, vero?!”

I ragazzi si voltarono a rallentatore e con i loro sguardi colpevoli incrociarono gli occhi scuri di Milly Walker.

“Questa è davvero un ottima domanda, professoressa.. ehm..” cominciò a rispondere Blaise, cercando di trovare velocemente una motivazione appropriata che giustificasse la loro presenza in quel corridoio.

“Quel che mi stupisce ancora di più è il vedervi così.. “assortiti”.. Credevo che i rapporti tra Grifondoro e Serpeverde non fossero dei migliori..” continuò Milly, ignorando Blaise.

“Beh.. è proprio per questo che ci siamo incontrati, vede noi stavamo cercando di..” intervenne Ginny, attenta ad assumere un tono convincente.

“..Di socializzare di più! Sa con il concorso in atto e la vita che ci attende al di fuori del castello, è importante essere compatti..” concluse Pansy, in fretta.

Milly alzò un sopracciglio. “Signorina Parkinson potrei accentare davvero con un sorriso questa affermazione se.. se non avessi un'altra domanda.. è proprio necessario incontrarsi di “notte”?”

“No vede, ci siamo incontrati prima.. adesso.. noi stavamo appunto tornando nelle nostre case…”rispose ancora Blaise, pentendosene subito.

“Non mi sembra da quel che ho sentito.. sbaglio o stavate andando nelle cucine del castello?” chiese osservando ognuno di loro “Signor Potter, perché si nasconde?Venga avanti!” disse Milly, scrutando il ragazzo con aria curiosa.

Harry arrossì avanzando. Tra le braccia reggeva ancora Hermione. “Cos’è successo alla signorina Granger?” domandò preoccupata Milly.

“Oh, sta solo dormendo!” rispose subito Harry. Milly si avvicinò a lui, per niente convinta. Hermione aveva il capo poggiato sulla spalla di Harry, ma il suo respiro non era per niente regolare e il volto era troppo bianco. “Dormendo, eh?”chiese con tono sarcastico Milly. “Mi sembra più svenuta che addormentata..”

Le toccò la fronte con una mano. Spalancò gli occhi. “Ha anche un po’ di febbre..”

Gli altri ragazzi la guardarono sorpresi. Ginny si fece avanti, timidamente. “In realtà Hermione si è fatta male..”disse la rossa, con voce flebile.

“Dove?” domandò subito Milly.

“La caviglia destra..”.

Milly, prendendo fra le mani la gamba di Hermione, le sollevò con delicatezza il sottile lembo del jeans. La camicia di Draco era ancora stretta con fermezza attorno alla caviglia della ragazza. “E questa?.. Chi gliel’ha messa?”

“È mia! L’ho usata per fermarle il sangue..” Questa volta a rispondere era stato Draco. Milly lo guardò curiosa per un istante, prima di ricominciare a controllare la gamba della Grifondoro. “Bisogna portarla in infermeria! Non ha perso molto sangue, ma è troppo pallida..”

I ragazzi annuirono e si affrettarono a seguire il suggerimento della professoressa.

L’infermeria era deserta e puzzava di una strana sostanza che sapeva di alcol misto a medicina. Le pareti di pietra erano spoglie, solo piccoli mobiletti riempivano l’estrema ala occidentale della stanza. I letti erano disposti in due file, poste l’una di fronte all’altra. I materassi leggeri erano ricoperti da semplici coperte di un beige neutro, accanto ad ognuno di essi c’era un comodino, avente una lampada ad olio.

I sedicenni si avvicinarono ad uno libero e vi depositarono con delicatezza il corpo inerme di Hermione.

Madama Chips uscì dalla sua stanza privata, con il volto allarmato. “Che succede?”

“Madama Chips, la signorina Granger è ferita ad una caviglia e presumo che abbia anche la febbre..” rispose Milly, indicando la riccia.

Madama Chips si avvicinò ad Hermione,esaminandole prima il volto e poi la gamba. “Oh piccolina è davvero molto pallida, ma non preoccupatevi il taglio non è grave, anche se ha preso infezione.. Si riprenderà presto..” li tranquillizzò Madama Chips “Chi ha fatto questa fasciatura?” chiese poi sorpresa.

“Io.. L’ho fatta io..” rispose titubante Draco.

“Bene.. Davvero bene, è stata molto utile..” si compiacque l’infermiera. “Adesso però devo chiedervi di uscire, anche perché è molto tardi.. Potrete rivedere la paziente domani, inoltre il vostro amico, il signor Weasley è stato dimesso stasera..” continuò, alzando lo sguardo per rivolgersi ai tre Grifondoro.

I ragazzi si guardarono titubanti. Perfino i tre Serpeverde sembravano alquanto esitanti. In effetti per Pansy, sebbene non le importasse molto della Grifondoro, si sentiva in colpa e voleva togliersi dalla situazione. Lo stesso Blaise non riusciva a non ammettere a se stesso che, nonostante la faticosa peripezia che avevano dovuto affrontare quel giorno, aveva trovato la compagnia molto piacevole. E infine c’era Draco, che in quel momento si sentiva sprofondare sempre più nel mare della confusione. Milly li guardò con dolcezza. “Suvvia ragazzi.. La vostra compagna starà bene.. Tornerete a trovarla domani! Credo che avete bisogno di riposarvi..”

Il gruppetto annuì senza convinzione e man mano si apprestarono ad uscire dalla stanza. Dopo essersi congedata con l’infermiera, che aveva preso a curare la sua nuova paziente, Milly seguì i ragazzi. Blaise nel momento in cui la vide uscire, si ricordò che, sebbene l’improvviso malore di Hermione portato all’interruzione del loro discorso, la professoressa non aveva dimenticato di averli scoperti in fragrante di notte, nei corridoi.

Ma prima che osasse chiederle qualcosa Milly lo anticipò. Si avvicinò a loro, guardandoli con un sorrisetto poco rassicurante.

“Ragazzi naturalmente non ho dimenticato che voi vi trovate qui, perfettamente contro le regole.. Per questa volta chiuderò un occhio..”

I ragazzi sospirarono confortati.

“..anche perché so che al momento opportuno saprete ricambiarmi il favore!” concluse la mora, guardandoli con un ghigno. “Beh, buona notte ragazzi.. Mi raccomando sbrigatevi a rientrare nei vostri dormitori..”

Detto questo si voltò dirigendosi verso i suoi alloggi. I ragazzi restarono a guardarla con gli occhi spalancati.

“Sono sicura che ai tempi di Hogwarts era una Serpeverde!” affermò Ginny, scuotendo la testa.

“Ehi, che vorresti dire?” commentò subito Pansy.

“Beh.. La vostra casata sembra il miglior esempio di perfidia e cattiveria, guarda quello che è successo ad Hermione..”rispose semplicemente Ginny.

“Parla per te, Weasley.. Grifondoro non è certo meglio, è stata colpa sua se ci siamo ritrovati in quella situazione..” ribattè subito la mora, indignata.

Harry e Blaise si scambiarono un’occhiata eloquente, prima di decidersi ad intervenire.

“Credo che sia arrivato il momento di andare..”cominciò lo Slytherin.

“Buona notte,ragazzi..” concordò Harry.

I sette adolescenti si separarono all’imbocco del corridoio del secondo piano, prendendo ognuno percorsi diversi.

 

*     *     *

 

 

I tiepidi raggi del sole autunnale picchiettarono dolcemente sulle alte e fredde mura del castello di Hogwarts, illuminando l’immensa distesa verde del parco circostante e annunciando con il loro bagliore l’arrivo di un nuovo giorno. Con il trascorrere delle ore i numerosi percorsi che conducevano a diverse zone del castello si riempirono di studenti, carichi di libri e pergamene. Era passato solo un giorno dall’ultima visita al villaggio e quel piccolo stacco aveva rinvigorito gli animi di ognuno di loro, specialmente di un gruppetto di ragazzi, che in quel momento, sebbene percorressero direzioni diverse, erano assillati dal medesimo pensiero. Ronald Weasley si avvicinò al suo migliore amico, curioso di sapere cosa fosse successo durante quei giorni in cui era rimasto in infermeria in convalescenza! Ma quest ultimo sembrava alquanto distratto, preso da tutt altro, tanto da ignorare completamente il rosso che sedeva accanto a lui. Peggiore fu la sua reazione alla vista di una ragazza dai capelli ramati di sua conoscenza che, appena li vide lì seduti, fece una leggera smorfia come saluto, per poi dirigersi con un gruppetto vicino,fuori dalla Sala Grande . Ron osservò sua sorella con aria sconvolta.

“Harry, si può sapere cosa è successo in questi giorni? Sembrate tutti impazziti?Tu che non mi rispondi, Ginny che non si siede vicino a noi, Hermione in infermeria..”

Harry spalancò gli occhi. “Hermione! Credo che sia meglio andarla a trovare, prima che iniziano le lezioni.. voglio sapere come sta..”affermò in fretta, per raggirare l’argomento. Dopo una mezz’oretta, in cui fecero un abbondante colazione, i due ragazzi si affrettarono ad racimolare i loro pochi libri che avevano con sé e si diressero verso il quinto piano, senza scambiarsi molte parole. Il tragitto, d’altro canto, fu alquanto breve. Entrarono nell’infermeria silenziosamente e trovarono Madama Chips, appena visibile, nascosta dalla sottile parete del suo studio, intenta a preparare uno strano impasto vermiglio e Hermione, completamente assopita. Si sedettero accanto a lei e restarono qualche minuto in silenzio a guardarla. Nessuno di loro osava parlare, sembrava quasi che avessero litigato. Dopo dieci minuti, nella stanza irruppe l’infermiera che li osservò sorridendo.

“Ragazzi, buon giorno! La vostra amica si sta riprendendo, la febbre è scesa, ma è un po’ debole.. Vi conviene ripassare oggi pomeriggio, è inutile che restiate qui.. tra poco cominceranno le lezioni! Appena si sveglia le dirò che siete passati!”

I due Grifoni annuirono senza convinzione, prima di alzarsi e lasciare la stanza.”L’ho fatta io L’ho fatta io-

“Harry, si può sapere perché non mi rispondi? Non mi piace questa situazione.. è successo qualcosa?”chiese ancora impaziente il rosso.

Harry si fermò, voltandosi per osservarlo. “No, Ron.. Non è successo niente di importante”

“Ma allora come mai..”

“Shh..” lo bloccò Harry. “Ascolta..”

I due ragazzi tesero l’orecchio, mentre i loro muscoli si flettevano per la tensione, ma appena i loro sguardi si soffermarono su una civetta che stava planando verso di loro, si rilassarono.

“È Edvige!” affermò Harry, contento. La bella civetta bianca planò elegantemente accanto a loro. Harry le si avvicinò accarezzandole lo spesso strato piumato e raccolse la lettera che teneva stretta tra gli artigli, aprendola in fretta.

Ron restò a guardarlo ansioso. “Chi te la manda?”

“È da parte di Sirius..”

“Che dice?”

“Non ci credo.. Dice che verranno ad assistere al concorso. Verranno la seconda settimana di Novembre..”affermò il moro, sorpreso.

“Cioè tra meno di un mese..”calcolò in fretta, Ron.

“Già.. Non vedo l’ora..”rispose Harry, felice. Almeno aveva qualcosa di positivo a cui pensare.. Avrebbe rivisto il suo padrino decisamente molto più presto di quanto avesse immaginato!

 

*     *     *

 

Nuovo giorno, stessi pensieri.. e purtroppo sembrava che questo capitasse solo ed esclusivamente a lei, la ragazza più incasinata e pasticciona del mondo! Ma che poteva farci? Era un adolescente e per di più era una Weasley.. Staccò gli occhi dallo specchio e posò la spazzola,lasciando che i lunghi capelli ramati le ricadessero morbidamente sulle spalle. Guardò distrattamente l’orologio, e si decise ad uscire dalla stanza. Percorse i corridoi del castello velocemente, senza fermarsi, senza rivolgere parola a nessuno, pregando di non incontrare l’oggetto dei suoi pensieri. Ma purtroppo, almeno per quella volta, il destino non le era stato favorevole. Appena entrata in Sala Grande, infatti, aveva scorto suo fratello e Harry, seduti al tavolo dei Grifondoro. Non aveva fatto in tempo a voltarsi e ad uscire dalla sala,passando inosservata, perché quello stupido di suo fratello l’aveva salutata e lei era stata costretta a rispondere con una smorfia. Dopo essere uscita dalla stanza decise di recarsi dalla sua migliore amica per confessarle ciò che la stava turbando e soprattutto il motivo.. la causa!

Trovò la porta dell’infermeria semiaperta e vi entrò silenziosamente. Vide Hermione semidistesa sul letto, gli occhi aperti puntati verso di lei.

“Herm, come stai?”domandò preoccupata, vedendo che la riccia era ancora pallida.

“Meglio.. Madama Chips ha detto che mi riprenderò presto, non preoccuparti..” le ripose la ragazza, sorridendo incoraggiante “Piuttosto dimmi, come è andata a finire poi ieri?”continuò, abbassando la voce.

Ginny si accoccolò accanto a lei. Le raccontò quello che era successo in breve. “Mi è venuto un colpo quando ti ho visto in braccio a Malfoy.. Pensavo che ti avesse picchiata, eri svenuta!”

A sentire quelle parole le guance di Hermione si tinsero finalmente di un colore rossastro.

“Già..”

Abbassò lo sguardo per non farsi notare, ma Ginny, pur essendosene accorta, fece finta di niente. “Herm c’è qualcosa che devo dirti..” cominciò fremendo.

La riccia tornò ad osservarla, incuriosita. “Dimmi..”

“Non ci crederai ma.. Io.. io e Harry ci siamo baciati” sussurrò la rossa, non riuscendo a trattenere un enorme sorriso.

Gli occhi dorati di Hermione si spalancarono di scatto. “Cosaaa!?!?! Ma è fantastico!!.. come è successo?” domandò sorpresa.

Ginny le raccontò nei minimi dettagli tutto quello che era successo, andando per ordine.

“E adesso? Come siete rimasti?”

Il sorriso di Ginny si spense all’istante. “Beh.. In realtà.. noi.. non ne abbiamo ancora parlato..”

Hermione si morse un labbro. “Ah..”

Ginny sbuffò. Hermione la guardò comprensiva. “Credo che però qualcosa la potresti già fare..”

Ginny la guardò confusa. “Cosa?”

“Semplice.. Lasciare Dean!”

L’espressione della rossa divenne ancora più cupa. “Lo so..”

“È veramente arrivato il momento.. Basta, non puoi andare avanti così. Almeno liberati da un peso..”

“Si.. Hai ragione..”

Hermione si strizzò gli occhi, stanca. Ginny notò quel gesto e assunse un’aria dispiaciuta. “Scusa Herm, tu non sei ancora in forma, dovresti riposare.. è meglio che vada..”

La mora non si oppose a quella decisione.

“Verrò a trovarti nel pomeriggio..”

“A dopo,tesoro..”

La rossa si affrettò ad uscire dalla stanza. Aveva appena fatto tre passi, quando ne sentì altri provenire dal corridoio di fronte. Non seppe perché, ma qualcosa le disse che era meglio nascondersi, dietro al Gargoyle più vicino. E quel qualcosa aveva ragione.. Davanti alla porta dell’infermeria erano appena comparsi Harry e Ron!

 

*      *      *

 

Erano appena le tre del pomeriggio e mentre molti degli studenti erano impegnati tra compiti e attività pomeridiane, due studentesse di Serpeverde stavano rinchiuse nel loro dormitorio, intente a rovistare nel gigantesco guardaroba di una delle due.

“Che ne dici?” propose la brunetta, mostrando un carinissimo vestitino blu notte.

“Mmm.. vediamo.. No, non mi piace!”rispose l’altra, alzando lo sguardo dall’ennesima maglietta nera, dotata di una vertiginosa scollatura.

“Ma che dici! È kashmir!!”continuò indignata la ragazza.

“Si.. però è troppo impegnativo..”rispose semplicemente la biondina.

“Dici?”chiese Pansy, dubbiosa.

“Beh.. mi hai detto che è una semplice seratina, Pan.. E poi non avete le prove oggi?”

“No, domani.. uff.. Come faccio, Daph? Mi sembra tutto così.. così..”

“Inappropriato?” suggerì Daphne.

“Si.. Non so dove andremo, che faremo..”

“Allora.. di certo non potete uscire dal castello.. al massimo andrete nella stanza delle Necessità, nella Torre di Astronomia..”

Pansy arricciò le labbra. “Non credo che Blaise sia così squallido!”

“Già.. lo spero per te.. Che ne dici di questa?”

Le mostrò un maglioncino beige con lo scollo a V. “Potresti mettere la tua gonna marrone a pieghe e gli stivaletti marroni e un bel foulard beige, le perline e un semplice ciondolo..”

“Si.. Non male, mi piace!”

Daphne alzò gli occhi al cielo, ringraziando Dio per quel consenso!

 

 

*       *       *

 

Parlare con Dean fu più facile di quanto avesse immaginato. Il ragazzo aveva mostrato il suo assenso alla sua decisione ed optò che ciò fosse dovuto alla suo completo disinteresse nei suoi confronti. Sembrava che quel giorno la situazione le fosse diventata favorevole, ma ovviamente non tutto poteva risolversi per il meglio.

Erano appena le quattro del pomeriggio e aveva deciso di concedersi una piccola pausa prima di cominciare a studiare. Camminando nei corridoi del castello si era resa conto che in molti avevano seguito il suo esempio. Il suo umore stava migliorando con il passare dei minuti, quando qualcosa la costrinse a strabuzzare gli occhi. Una scena,che in quel momento, avrebbe desiderato meno vedere, le fece improvvisamente crollare tutte le sue speranze.

A pochi metri di distanza, perfettamente abbracciati, c’erano Harry e una Corvonero, dai lunghi capelli neri ondulati, che conosceva di vista perché l’aveva vista qualche volta insieme a Luna. Restò pietrificata per alcuni secondi, prima di decidersi a correre nella direzione opposta, nel preciso istante in cui gli occhi blu della ragazza si posarono curiosi su di lei,notando che li stava osservando.

 

Quando si staccarono, Harry guardò la ragazza davanti a sé, con aria non poco sconvolta. Avevano parlato per pochi minuti e già si era mostrata così.. amichevole!

“Oh grazie Harry.. Davvero, mi hai fatto un grande favore, non so come posso ripagarti!”

“Per così poco..”

“No è tantissimo.. io non credo di avere il coraggio di farlo, anche se ti sembro così sfacciata in realtà sono molto timida, soprattutto per quanto riguarda.. quel genere di cose..”

“Non preoccuparti.. gli parlerò appena potrò..”

La ragazza sorrise, contenta. Poi tornò seria. “Ah.. prima c’era una ragazza che ci guardava, forse voleva te!”

Harry aggrottò le sopraciglia. “Una ragazza? E com’era?”

“Abbastanza alta, capelli rossi, carina..”

Harry sentì venirgli meno il respiro. GINNY! Li aveva visti e chissà cosa aveva pensato.. Doveva parlarle subito!

“Vabbè io vado,Harry.. Grazie ancora!”

“Ciao..”

“Zoe! Sono Zoe..”

“Ciao Zoe..”

La osservò mentre si allontanava, scuotendo la testa. Quella ragazza era davvero strana. Si era precipitata accanto a lui quel pomeriggio improvvisamente, chiedendogli se poteva farle un piacere. All’inizio era rimasto spiazzato, soprattutto perché la ragazza non si era mostrata imbarazzata o emozionata nel parlagli, in secondo luogo lo aveva stupito la richiesta che gli aveva fatto e la reazione che aveva avuto al suo assenso, reazione che purtroppo aveva portato conseguenze negative.

 

 

*       *       *

 

 

Gocce di sudore gli ricadevano fredde lungo il collo, partendo dalla fronte, provocandogli brividi leggeri, ma non si fermò. Scese ancora, chiudendo gli occhi per lo sforzo, per poi risalire lentamente, mentre sentiva i muscoli delle braccia, tesi, bruciare sempre più ad ogni flessione, le mani fremere su quel freddo pavimento di pietra. Ormai aveva perso il conto, ma sicuramente aveva superato la cinquantina. Decise di farne altre cinque, completamente distrutto.  Poggiò le ginocchia sul pavimento, per rialzarsi e portò lo sguardo sul semplice orologio di legno scuro sulla parete. Erano le sei precise. Aveva tempo per fare una veloce doccia, prima di salire a cenare. Raccolse i pochi vestiti che giacevano sul suo letto e, toltosi la sottile maglietta bianca,che ormai fradicia aderiva perfettamente ai suoi pettorali scolpiti, si diresse nel bagno del loro dormitorio.

Il getto di acqua tiepida che lo colpì sulle spalle e sulla nuca, ebbe un effetto immediato. Sentì la tensione che lo aveva accompagnato in quei due giorni, scivolargli di dosso velocemente. Portò una mano sulla nuca, accarezzando la crine serica e biondissima, e poggiò la fronte sulle umide mattonelle di marmo bianco, chiudendo gli occhi e rilassandosi.

Svuotò la mente, cercando di non pensare, ma questo gli risultò alquanto difficile.

Dopo molti minuti, in cui l’alta temperatura aveva creato nella stanza uno strato di caldo vapore acqueo,si decise a chiudere la leva del rubinetto. Uscì dal bagno, cominciando a prepararsi con una lentezza esasperante. Quella sera sarebbe rimasto da solo.. Blaise gli aveva detto che non sarebbe tornato prima di mezzanotte e da perverso com’era ne aveva già capito il motivo.

Decise così di fare una breve visita all’infermeria del castello. Non che gli importasse molto della persona che vi era ricoverata, o almeno così cercava di convincersi.. Più che altro il suo sarebbe stato un modo per prenderla in giro come al solito e metterla in imbarazzo! Per questo dopo aver indossato un semplice jeans e una camicia bianca e aver asciugato con un colpo di bacchetta i capelli, uscì dal dormitorio.

Il percorso che conduceva all’infermeria non gli era mai sembrato così lungo, come quella volta. Affrettò il passo, ignorando le ragazze che, vedendolo passare, arrossivano o si riunivano in gruppetti ridacchiando stupidamente.

Vedere quella porta in legno gli diede un gran sollievo. Ma aprirla non gli fece lo stesso effetto. Era già sul punto di fare un battutina crudele, quando vide che l’oggetto dei suoi pensieri era in quel momento disteso candidamente sul letto, addormentato.

Si avvicinò lentamente a lei, non riuscendo a smettere di fissarla. Il capo della ragazza era leggermente inclinato su un lato, le braccia,coperte da un pigiama bianco a maniche lunghe giacevano sulla pesante coperta ferme,le gote erano lievemente arrossate, le labbra sigillate, ma ricurve in un dolce e rilassato sorriso, i boccoli dorati le incorniciavano il volto, ricadendo a raggiera sul soffice cuscino, tranne un piccolo ciuffo ribelle che, ricaduto in avanti, le nascondeva una parte del volto. Non riuscì a trattenersi. Si sedette accanto a lei e glielo portò dietro un orecchio con delicatezza. Prima di allontanare la sua mano dal volto di Hermione, le accarezzò uno zigomo, facendo scorrere le sue lunghe dita su quei lineamenti perfetti, senza staccare nemmeno un secondo lo sguardo dal suo volto. Si sentiva come un piccolo chiodo di ferro in balia di una gigantesca calamita.. ne aveva timore, ma non riusciva a scappare, ad allontanarsene.. fece aderire il proprio palmo alla sua guancia candida, e sorrise sentendone il calore sotto la pelle. Ebbe un sussulto quando la ragazza si mosse a quel contatto e temendo di averla svegliata si affrettò ad allontanarsi. Ma non accadde niente.. Hermione si era impercettibilmente voltata,emettendo un leggero grugnito, e il suo volto adesso era rivolto proprio nella sua direzione. Aveva portato una mano accanto alla sua testa, dischiudendo appena le labbra carnose, tornando immobile. Per lo Slytherin quello fu troppo. Resistere ormai era impossibile. E fu così che successe.. in quel breve minuti avvenne.. Spinto da una forza che ormai aveva preso il sopravvento, un istinto che sapeva di non poter sconfiggere, avvicinò il suo volto a quello della ragazza e dopo averla guardata un ultima volta con i suoi occhi vitrei, eliminò la distanza tra le loro labbra. Fu un bacio casto, accennato, l’aveva solo sfiorata, ma quello che provò lo sconvolse completamente. Così dopo qualche secondo si staccò di scatto, come se si fosse scottato. Si portò una mano sulla fronte, spalancando gli occhi, scioccato. Si guardò attorno disorientato e senza voltarsi indietro uscì dalla stanza in fretta.

“Ma che cosa sto facendo? Mio dio, sono davvero impazzito.. Ho baciato la Granger! La Mezzosangue.. Devo parlare con Blaise..Questa situazione sta diventando assurda!!”

Era così perso nei suoi pensieri, tanto da non essersi accorto che, nel momento in cui era uscito dall’infermeria, la ragazza a cui aveva donato quell’invidiabile attenzione aveva aperto gli occhi di scatto e,come lui, in quel preciso istante era in uno stato di shock e confusione.

 

 

*      *      *

 

 

Agitazione, ecco cosa provava in quel momento.. ma era ridicolo! Non era mai stata agitata! Cioè.. si, una volta, la sua prima volta, ma il resto.. no, decisamente no! Ma forse, che motivo c’era di preoccuparsi.. Non sarebbe successo, niente.. O almeno così credeva! Guardò per l’ennesima volta il suo profilo, riflesso nel piccolo specchio della Sala Comune, stringendo forte i pugni per cercare di alleviare la tensione. All’ultimo minuto aveva deciso di seguire il consiglio di Daphne, indossando la gonna a pieghe marrone e gli stivaletti coordinati. Fece un altro sospiro, guardando ansiosamente il corridoio stretto che portava ai dormitori maschili. Si strofinò le mani, continuando a guardarsi intorno. Portò una mano alla chioma scura, scuotendola con un movimento nervoso. Stava per perdere definitivamente la pazienza, quando si sentì stringere da braccia possenti.

“Ciao Pan, sei bellissima stasera..”

Arrossì lievemente e voltandosi sorrise.

“Grazie Blaise.. Allora dove andiamo di bello?”

“Beh.. In un bel posticino.. Però ti consiglio di portare la giacca, anche se sinceramente ti preferisco così..”

Pansy arrossì di nuovo.. Ma che le stava succedendo?

Seguì il consiglio del ragazzo e ne fu felice, quando varcarono la soglia dell’ingresso di Hogwarts. L’aria frizzante della prima sera la fece rabbrividire e Blaise, accortosene, la strinse a sé. “Hai freddo?” chiese premuroso.

“Sto bene..”rispose lei tranquilla.

“Ho pensato molto al posto da scegliere.. Perché purtroppo siamo confinati qui, abbiamo un orario da rispettare e Hogwarts non è proprio il massimo del romanticismo, tranne che per alcuni posticini..”

Pansy non rispose, lasciò che continuasse. Le piaceva quella situazione, stava iniziando a rilassarsi. Continuarono a scendere per il parco, lungo il sentiero di ciottoli. Il sole mostrava ancora i suoi ultimi raggi, nascondendosi sempre più dietro l’immensa distesa di acqua dolce e scura del lago Nero. Ed è proprio li che i due giovani si diressero. Sotto la quercia vicinissima alla riva del lago e riparato da un vaporoso e profumato cespuglio, c’erano preparati un tavolo e due comode sedie. Entrambi poggiavano su una piattaforma di pietra, creata appositamente. Molte candele circondava l’angolino appartato e sul tavolo erano improvvisamente comparsi stoviglie traboccanti di pietanze.

Pansy fissò quel panorama con la bocca spalancata. “Oh, Blaise tutto questo.. è meraviglioso! Non dovevi!”

“Per te questo ed altro..”rispose con modestia il ragazzo.

La fece accomodare da vero galantuomo. Cominciarono a cenare, sorridendo e parlando tranquillamente.

“È tutto buonissimo..”

“Tutto merito della cucina di Hogwarts” rivelò sincero Blaise.

“Non ne dubito..”scherzò Pansy.

“Ehi cosa vorresti dire?” esclamò Blaise, fingendosi offeso.

“Niente.. niente!”

Fu una cenetta davvero piacevole, ma terminò come tutte le belle cose! Il cielo ormai appariva solo come una macchia nera, illuminata da meravigliose e numerose stelle bianche.

Blaise guardò l’orologio preoccupato. “Sono le nove e mezza.. Credo che dovremmo rientrare!”

“Si.. hai ragione..” concordò Pansy, nascondendo una nota incerta. Il percorso al ritorno fu molto più breve di quanto avessero sperato e prima che se accorgessero arrivarono davanti al loro dormitorio. Restarono fermi qualche minuto in silenzio, finchè Blaise decise di far cessare quell’improvviso imbarazzo. L’attirò a sé, baciandola con passione. La mora restituì quel bacio con la stessa intensità. Si separarono dopo alcuni istanti per mancanza d’aria. “Buona notte..” disse Blaise, accarezzandole una guancia con dolcezza.

“Anche a te..”

Blaise restò fermo a guardarla, fino a che non scomparve dietro l’angolo che portava al suo dormitorio, mentre uno strano sentimento si stava insinuando lentamente dentro di lui...era forse.. Amore?

 

*      *      *

 

Una ragazza dai capelli rossi, era intenta a camminare avanti e indietro nella sua stanza, indecisa sul da farsi. Mille pensieri le riempivano la mente, facendo aumentare il suo stato di confusione.

“No, non posso farlo! Devo prima parlare con Herm, ma adesso è tardi.. e se lei fosse d’accordo con me?Nah.. non credo, ma..dannazione! Non ce la faccio.. Uff.. sto per scoppiare.. Basta,devo farlo!”

Dopo altri dieci minuti, in cui continuò a maledirsi mentalmente, decise finalmente di porre fine ai suoi tormenti. Uscì di scatto dalla stanza, dirigendosi verso la scala di legno a chiocciola. Era giunta quasi in cima alle scale ,quando qualcosa le impedì di proseguire. Il suo sguardo fu catturato dalla porta del dormitorio delle ragazze del sesto anno di Grifondoro, che in quel momento era socchiusa e permetteva il diffondersi di due voci femminili per niente rassicuranti. Si avvicinò lentamente ad essa per ascoltare e ciò che udì non le piacque affatto!

 

Continua..

 

 

-Spazio dell’autrice-

 

Salve a tutti! Scusatemi per questo madornale ritardo.. Ok, sono pronta! Uccidetemiii!!!!sniff.. vi capisco, ma il tempo non è mai tanto e sembra che i miei prof abbiano intenzione di portarmi al suicidio, beh ci stanno riuscendo benissimo! Passando al nuovo chap.. Spero davvero che non rimaniate delusi! Non ho nemmeno un secondo di tempo per rileggerlo.. L’ho scritto tutto di botto.. Non so quindi quale sia il risultato.. Questo decisamente non è il mio modo migliore di scrivere.. beh.. fatemi sapere! Ho cercato di renderlo scorrevole e piacevole, chissà cosa ne è uscito www!!! Ci sono molte novità e soprattutto misteri che si sveleranno nei prossimi chap! Allora innanzitutto cosa ha in mente Milly per i ragazzi, poi ci sarà la visita del nostro carissimo Sirius! Questo nuovo personaggio.. Zoe.. Che di guai già ne ha combinati e ne combinerà ancora.. scoprirete presto cosa ha chiesto ad Harry XD! Beh io lo so già,hihih.. Poi c’è questo inatteso “bacetto”.. ahhh, Draco.. Draco.. ti facevo più resistente… Mi cedi così!? Meglio, meglio.. Questa romantica cenetta.. piaciuta!?!?! E per finire.. La nostra Ginny che origlia alle porte.. Mai lasciare spifferi aperti.. ci sarà sempre qualcuno pronto a approfittarne!!!

È arrivato il momento dei ringraziamenti, che purtroppo non saranno esaurienti, Sorry!!!!!

Ringrazio:

 

-Miki Jane Malfoy-

 

-Sarah Mackanzie-

 

-Falalula-

 

-Colleghe for life-

 

-Scribak-

 

-Herm e Draco-

 

-Nausicaa212-

 

-Kucciolaflea-

 

-iaiaMalfoy_4ever-

 

-Milly92-

 

-Vavva-

 

Ragazze davvero, vi ringrazio per I vostri commenti bellissimi^_^. Spero che il chap non risulti deludente.. Al massimo lo riscriverò quando avrò tempowww! Grazie anche alle 74 persone che hanno inserito la fic tra i preferiti e naturalmente ai soli lettori.

Un bacio a tutti, cercherò di aggiornare presto..almeno spero! non vi preoccupate, non muoio e non abbandonerò la fic, anche se aggiornerò tardi, lo farò sempre!!!!

Christina Malfoy

  
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