Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Vanoystein    02/11/2013    1 recensioni
Jill tornò a guardare la strada qualche secondo dopo, non ebbè nemmeno il tempo di gridare che si trovò subito ferma, immobile, con la cintura che le stringeva sul petto. La macchina si era letteralmente capottata, i vetri si erano rotti in mille pezzi, vedeva sangue ovunque, lei sanguinava, sua madre aveva perso i sensi.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- E’ perché siete legati. Per quello tutte le volte che stabilite un contatto entrambi avvertite una scossa. –  
Una donna incappucciata si avvicinò a Jill con passo felpato. 
La ragazza riusciva a scorgere i suoi capelli bianchi lisci le ricadevano sulle spalle, sotto al cappuccio grigio di quella lunga tunica.  
Graffi e ferite rimarginate ma che avevano comunque lasciato un segno le segnavano il viso insieme alle rughe della vecchiaia.  
– E’ perché siete legati. – Replicò la donna.  
 
- Posso provarci ma non è detto che ci riesca. – Jamie guardò Noah ormai assente, le lacrime gli tempestavano gli occhi e tutto il viso.  
La pelle era sbiancata e le sue labbra erano secche, inumidite soltanto da qualche lacrima salata. – Fallo! – La voce di Jill rimbombò nella stanza.  
 
- Non fidarti di lui. – Ginevra si rigirò tra le dita una ciocca di capelli biondi. – Ti sta solo usando. –  
 
 
- Siete legati. Anime che comunque, qualunque cosa succeda, si ritroveranno sempre. –  
La signora incappucciata si fece nuovamente strada verso Jill.  
– Ma è morto. –  
 
Jamie poggiò entrambe le mani sul petto di Alec.  
Una luce bianca, abbagliante, pura, illuminò la stanza. 
 
- E’ innamorato di lui. E’ troppo protettivo. Furioso. Geloso. Perde spesso il controllo di sé. – 
- Il prossimo a morire sarò lui. Si distruggeranno a vicenda. – 
- L'altro ragazzo invece? –  
- E’ legato a lei. – 
Le voci roche di quegli uomini senza volto rimbombarono nella sala.  
Il gruppo degli incappucciati discutevano attenti attorno ad un tavolo scintillante. Se non pareva strano dirlo, sembrava addirittura fatto d’oro. 
 
– Fallo! – La voce di Jill rimbombò nella stanza. - Vincent me la paga. Non la passerà liscia. – Noah si rigirò tra le dita un pugnale con la lama dorata e con la punta ancora impiastrata di sangue ormai secco. 
 
- Jillian. – Il padre della ragazza arrivò davanti a lei. Sussurrò piano il suo nome. – Ti supplico, fa attenzione. -  
 
- E’ morto. – 
- Stai alla larga da lui. – 
- Alla fine quella che ci rimetterà sarai tu. Solo tu. – 
- Sei un abominio. – 
- Sei patetica, Jill. – 
- Fate pena, tutti e due. – 
- Stai alla larga da mia sorella. – 
- Non fidarti di lui. – 
- Ti sta solo usando. – - Jill non è un pericolo. Ti ho detto più volte che mi serve. – 
- Non provare più a toccarla. – 
- Alec…ti prego. - 
  
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