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Autore: Dicembre    19/04/2008    9 recensioni
Nyven è uno schiavo, nato in catene non ha mai vissuto una vita diversa, per lui un padrone vale l'altro. Quando viene venduto al Crocevia, non può immaginare chi sia il suo nuovo padrone, nè chi viva alla sua corte. Si accorge però subito che il luogo dov'è stato portato è completamente diverso da tutto ciò che ha visto e da tutto ciò che ha vissuto. Irìyas l'ha acquistato per i suoi capelli, cremisi ed indomabili, che hanno una proprietà indispensabile di cui neanche un mago della sua potenza può fare a meno. Specialmente quando il mago si ritrova ad affrontare il Fuoco Eterno, scagliatogli contro da un suo vecchio amico e si ritrova legato ad una promessa fatta ad un drago per cui farebbe di tutto. Nyven è intrappolato in quest'intreccio di tradimento e di fedeltà e ne rimane inevitabilmente affascinato. Ma c’è un fondo cremisi, un’anima dedita al fuoco nel ragazzo, che nessuno sa spiegare , ma che tutti temono. E’ innata, sconosciuta ed indomabile.
Il mago però non può lasciarlo libero, e Nyven non conosce cosa giace nel suo animo. La matassa è stata srotolata troppo tempo prima perché ora si possa tornare indietro. Il Re, il cavaliere e amico del mago, il traditore… Tutti vogliono qualcosa, mentre il Regno rischia di ardere in eterno.
Genere: Romantico, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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N.d.Dicembre: Urka-Urka (chi si ricorda Robin Hood della Walt Disney? Fantastico *_*), siamo già al capitolo 12... Volevo ringraziare chiunque fosse arrivato sin qui, sia chiunque commenti (le risposte singole, ovviamente, sono in fondo al capitolo), sia chi legge silenziosamente. Devo dire che, finalmente, si arriva ad una parte meno "introduttiva", ci si addentra un pochino più nei meandri (della mia psiche? @_@). Direte voi "12 capitoli"? Beh, sappiate che ho fatto davvero molto di peggio per trame ben più lente (che dite? non vi rincuora? Ah ''^_^). Non mi dilungherò troppo qui (già è sufficiente quello che faccio con Cremisi), vi bacio semplicemente, e scappo dietro Zir che è così contento di ricevere ospiti (non posso mica deluderlo!). Al prossimo capitolo ^_^//

 

 

Capitolo Dodici

 

 

Aveva lasciato la strada del nord, mancava poco più di un giorno di percorso e sarebbe arrivato da Irìyas. Sideas sapeva benissimo che il mago l’aveva già scorto e che sicuramente i suoi corvi erano già stati notati dagli abitanti delle zone vicine, ma non era importante. Il Re l’aveva mandato esplicitamente lì, nessuno, se non lui stesso, sapeva che non sarebbe tornato a Palazzo se non quando fosse stato tutto pronto.

La vegetazione era brulla,  gli zoccoli del suo cavallo schiacciavano una terra ancora ghiacciata, però era bello notare come le stelle di bosco, piccoli fiorellini rosa, costellavano i tronchi degli alberi.

Pensò a come avrebbe trovato Irìyas, forse diverso da quello che ben conosceva.

All’Accademia, lui, Irìyas e Hago avevano un legame così forte che pensavano, ingenuamente, che non sarebbe mai mutato.

Sorrise. Era così giovane ed ingenuo, a quei tempi…

Il giorno della morte di Alem era tutto cambiato: Irìyas era cambiato, Hago pure. Inevitabilmente lui, così diverso dai primi due, aveva dovuto seguire la sua strada ed allontanarsi da entrambi.

Non aveva mai più visto Irìyas, eppure qualcosa in lui gli diceva che avrebbe capito. Non poteva fidarsi di nessun altro.

Aveva avuto notizie dai suoi corvi, nel corso degli anni: lo stesso Irìyas aveva scelto per sé una vita lontana da tutti e da tutto ciò che poteva rappresentare un pericolo.

Lui così potente, eppure così cauto nel mettersi in prima linea…

Quel giorno all’Accademia aveva davvero cambiato tutto quanto.

La vita di corte che spesso era obbligato a fare gli lasciava, sempre di più, l’amaro in bocca, soprattutto per la nostalgia di quel periodo in cui esistevano persone con cui poteva parlare apertamente.

Esistevano persone per cui valeva la pena vivere.

Ma questo era il passato.

Il presente era ben diverso. Gyonnareth stava arrivando e avrebbe riarso il Regno, già fragile e minato nelle fondamenta dai sui stessi regnanti.

Irìyas sarebbe andato ad est, come da sempre aveva desiderato. E lui…

Scosse la testa. Aveva un piano ben preciso, ma doveva avere il modo di pensarci e organizzare ogni minimo dettaglio. Un errore, anche sciocco, avrebbe potuto costare davvero troppo.

 

 

Era esattamente come i corvi gli avevano descritto, ed esattamente come avrebbe potuto essere la casa di Irìyas. Bianca ed imponente, traslucida,  dai riflessi color dell’ambra. Il sole, che pure era alto in cielo sembrava abbracciare il palazzo con dita rosate. Il lago che si distendeva sul lato est della costruzione brillava di azzurro e giallo. Sembrava quasi che l’acqua scherzasse con la luce, il tutto dava un senso così intenso di quiete che Sideas sorrise, felice di essere finalmente arrivato.

 

Smontò da cavallo e lasciò che un servitore, un qualcosa di simile ad un procione, portasse l’animale nelle stalle.

Era dunque vero che pochi essere umani erano i benvenuti fra quelle mura.

“Che il Vento di Pace sia con te e con le parole che rechi. Che sia il compagno delle tue intenzioni. Che tu possa trovare ospitalità fra queste mura dove i Venti non soffiano e dove le porte sono aperte per la brezza. Che tu sia il benvenuto.”

Il saluto rituale di Zir risuonò estremamente formale.  Si era lisciato il pelo, pulito le lenti degli occhiali ed aveva indossato la casacca da cerimonia.

Erano così pochi i visitatori che Zir si sentiva in dovere, quasi, di trattare tutti come fossero ospiti d’onore.

E, in questo caso, Sideas lo era.

“Salute a te, mastro Zir”

Come gli piaceva essere chiamato mastro…

“Sarete stanco per il lunghissimo viaggio, seguitemi che vi farò vedere le vostre stanze e dove potrete riposarvi”.

“Irìyas non è qui?”

“Non ora, mi dispiace.”

Sideas annuì: “lo immaginavo. Forse potrò trovarlo da Gyofinnan”

Zir gelò sul posto e il cavaliere non trattenne un sorriso rapido. Aveva esattamente ottenuto la reazione che voleva.

“Suvvia” rassicurò tuttavia l’Eclage “non ci conosciamo, ma posso supporre che Irìyas vi abbia parlato dei nostri anni passati all’Accademia. Non potevo non accorgermi della presenza di un drago, così vicino a me”

Zir annuì e si sistemò gli occhialini sul naso, riprendendo il controllo della situazione.

“L’avevo sottovalutata” disse in un misto di ammirazione e preoccupazione.

Probabilmente Irìyas era da Gyofinnan, o forse era da tutt’altra parte. Nonostante Sideas fremesse all’idea di rivedere l’amico, la pesantezza del viaggio e la stanchezza accumulata gli fecero desiderare, come mai, un letto morbido.

Ormai era lì, sarebbe stato comunque meglio parlare con Irìyas a mente lucida.

 

 

“E’ arrivato questa mattina”

“Non ha chiesto di Nyven?”

“A dire il vero ha chiesto di te.”

Irìyas annuì, pensieroso.

“E sapeva che Gyofinnan è qui vicino”

Il mago sorrise apertamente: “Sarebbe stato impensabile nasconderglielo”

Zir borbottò. “Io non immaginavo…”

“Non immaginavi perché non lo conosci. E’ molto raro che i guerrieri abbiano i sensi così fini, ma Sideas ha concluso il suo percorso all’Accademia nel tempo in cui io ho finito il mio. Le strade intraprese sono, probabilmente, opposte, ma non per questo meno complicate”

“Pensi che sia per questo che il Re ha mandato lui in persona fin qui? Non si scomoda il capitano delle guardie per nulla”

“Può essere. Forse, però, il Re ha scelto di mandare lui perché sapeva che non avrei parlato con nessun altro. Se c’è qualcuno che può convincermi a cedere Nyven, questo è solo Sideas. Il Re deve saperlo”.

“Però, Irìyas, c’è qualcosa di strano in quel guerriero”

Il mago aggrottò la fronte e fissò il coniglio, aspettando che questi si spiegasse.

“Non ha chiesto di Nyven. Come ti ho detto, l’unica cosa che ha fatto è stato chiedere di te. E poi…” L’Eclage esitò.

“E poi?” si spazientì Irìyas

“E poi… portava una spada, Irìyas”

Una spada? Che un cavaliere portasse una spada non era cosa insolita, pensò il mago, ma lasciò che Zir proseguisse senza essere interrotto.

“Non era una qualunque spada. Non l’ho vista bene, perché Sideas la portava sulla schiena, ma ho intravisto l’elsa…” di nuovo Zir s’interruppe e Irìyas lo riprese.

“Coniglio! O mi dici cos’hai visto, oppure taci. Smettila di fare le frasi a metà”

Zir scosse la testa “Sembrava la Spada dei Principi”

Le pupille di Irìyas si dilatarono lievemente, ma non disse nulla.

La Spada dei Principi.

Avrebbe verificato lui di persona quale spada appoggiasse sulle spalle dell’amico.

Si chiese quindi se davvero il motivo per cui Sideas era giunto fin lì era Nyven.

Il ragazzo irruppe nella stanza con foga: “Zir guarda…” si zittì immediatamente quando vide che nella stanza c’era anche il padrone.

Irìyas si fermò a guardare il ragazzo. I capelli erano lunghi ed incredibilmente rossi.

Le ciocche nere parevano nascoste sotto un’inondazione cremisi.

L’aria un po’ spaventata e un po’ stupita di Nyven lo fece sorridere. Il ragazzo era lì da un po’, ma girava ancora a piedi scalzi, con le vesti di Droà e quel cipiglio da strada che probabilmente non avrebbe mai perso.

Sembrava un’anima libera che per caso si ritrovava intrappolata fra quelle mura.

“Non siete più arrabbiato con me?”

Irìyas lo guardò.

“Per via della Lingua Antica, per…” si guardò i piedi “Davvero non so il perché la conosco. Non lo ricordo. L’avrò imparata da piccolo…”

Il mago alzò la mano per zittirlo: “Non importa che tu conosca il motivo. O peggio, che cerchi di trovarne uno per me”

Nyvn aggrottò la fronte, non capendo esattamente se il padrone fosse arrabbiato ancora con lui.

Irìyas aveva troppe domande per la testa e pochissime risposte, cosa che lo infastidiva oltremodo. Da troppo tempo non si trovava più nella condizione di non capire esattamente quello che gli succedeva. Aveva fatto del controllo la sua sicurezza, ora che questo veniva meno, doveva fare di tutto per riottenerlo.

Nyven conosceva la lingua antica, l’immagine del fuoco che bruciava lettere ardenti era vivida. Ora quei capelli accesi, quasi riarsi...

Gli sembrò che Nyven stesse aumentando la sua già nota affinità per il fuoco. Lo dominava, lo spegneva, ma ora sembrava che il ragazzo ci giocasse.

Il suo gioco era scherzoso, a volte, a volte impudente. Sicuramente non era il gioco di un qualunque essere umano con la fiamma.

Gli accarezzò il viso, la sua pelle abbronzata e i capelli, morbidissimi. Si distrasse un attimo e non sentì l’amico arrivare.

 

Sideas entrò nella stanza e tutto si zittì. Irìyas, suo malgrado, s’immobilizzò, con gli occhi fissi sul compagno perduto.

Il mago rivide Sideas come l’aveva salutato, anni fa, all’Accademia. Lui, come chiunque avesse quella forza e fosse vissuto all’Accademia, non percepiva lo scorrere del tempo come un normale defluire.

Nei suoi occhi, però, c’era una luce nuova. Più cupa, rispetto a quando si erano salutati la mattina della sua dipartita, più intensa e segreta.

E con quegli stessi occhi, Sideas rivide l’amico di sempre, seduto ed intento a giocherellare con i capelli cremisi del suo schiavo, inginocchiato ai suoi piedi.

Lo sguardo troppo sveglio e attento perché qualcuno potesse prenderlo in giro e quel sorrisino ironico che, da sempre, aveva sulle labbra.

Non si erano visti per anni, per tanto tempo non si erano parlati. Bastò un attimo perché tutto tornasse a quel giorno all’Accademia, quando Hago era scappato; quando troppi dubbi, paure e colpe avevano sovraccaricato le loro storie; quando si erano allontanati, intraprendendo una via obbligata segnata anni prima della loro nascita.

Bastò un attimo perché tutto tornasse a quel momento in cui le loro strade s’erano divise, ma in cui sapevano che nessuno dei due avrebbe mai voltato le spalle all’altro.

O nell’Ovest, o nell’Est, si sarebbero sempre ritrovati.

 

***

Francesca Akira89: Devo dire che io adoro i cambi repentini di scena. Non vedevo l'ora che Sideas arrivasse perchè volevo dedicare a lui solo qualche pagina XD Riguardo ai suoi obiettivi...beh, sono molteplici (di più non m'è permesso dire °_°). Baci

Yukochan: Anch'io! E Sideas è un personaggio importante. Non potevo non ritagliargli un buon esordio! Volevo che fosse un'entrata in scena incisiva ^_^ Per quanto riguarda il fuoco, c'è davvero ovunque. All'inizio, il titolo del racconto era diverso, Cremisi rischiava di essere un po' semplicistico. Ma poi questa prevalenza di rosso e fuoco ha avuto la meglio (rel resto, è anche il filo rosso conduttore di tutto l'ambaradan XD). Ps. gli impegni universitari, una piaga della società ;_; Bacio

Manny_chan: tutti i personaggi usciti dall'Accademia hanno un che di strano (fra Irìyas e Sideas...). Al cavaliere dovevo per forza di copione ritagliare un'entrata in scena un po' da spaccone, un po' da solitario, e un po' da sono-l'amico-d'infanzia-di-Irìyas-non-potevo-essere-diverso. e poi, così pallidino, solitario e imbronciato, mi piace XD BaciBaci

BiGi: Sideas ha davvero dei programmi a sè XD Ma di più non posso rivelare. Contenta che ti piaccia il nuovo arrivato *_* E sì, i Venti sono "il vento" al plurale. E' una storia molto lunga, quella che è successa allora, comunque hai capito benissimo ;D

Vocedelsilenzio: che gioia risentirti! Davvero. Innanzitutto perchè così ho modo di ricomplimentarmi per il remo (fantastico *_*), poi perchè tengo davvero molto al tuo commento. I punti di vista iniziano a cambiare. Quello di Nyven mi era utile all'inizio, ma sarebbe stato troppo riduttivo se mantenuto :/ L'Est... La volontà di conoscenza e di andare ad Est è (e sarà) un tema  ricorrente nella vita di Irìyas. Del resto, il mago, non è proprio il tipo da adagiarsi sugli allori ed accontentarsi di quel che sa. E' supponente e altezzoso, ma non stupido ^_^

silencio: Sideas ha forti motivazioni e una forte personalità (non avrebbe potuto essere amico di Irìyas in gioventù, altrimenti. Il mago non è tipo da frequentare gente di poca sostanza) sono contenta che questo traspaia nel capitolo. Come (e questo lo sai, per questo ti voglio benissimo XD) non può non trasparire il mio gongolare quando mi si dice che il mondo di Cremisi ha un certo spessore. Sai quanto ci tengo *_*

Aphrodite: Felice di averti fatto felice (che gioco di parole!). Sideas mi piace per la sua storia (che ancora non si conosce, ma che conosce la sottoscritta XD), e anche per la sua personalità. Poi mi sarei se piace anche a te *_* Ti mando un bacio e scappo, ho visto di essere terribilmente in ritardo. Ciao oneechan

 

 

  
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