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Autore: FrancyCece9    03/11/2013    3 recensioni
Emma ha 16 anni, una sorella gemella e una storia difficile alle spalle. Marco è il compagno di banco di Emma, non la sopporta o forse in fondo no. Rimarranno sempre Corvaglia e Ferri o diventeranno Emma e Marco?
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Facciamo un gioco?
 
                    Chi s'innamora prima, perde...
 
Alcuni giorni dopo, a ricreazione, come mio solito rimasi in classe a chiacchierare con Carlotta, Gloria e Alice
-Scusa Emma, ti posso parlare?- Andrea attirò la mia attenzione
-Si si- accettai smontando dal banco su cui ero seduta, ci allontanammo dalle mie amiche che ci fissavano
-Senti, ci dobbiamo trovare un pomeriggio per provare il duetto prima della prossima lezione di musica, secondo me ci chiama e noi non l’abbiamo mai provato- mi spiegò continuando a lanciare occhiate in giro per la classe
-Hai ragione, abbiamo due lezioni in meno degli altri- osservai –Ok, quando ci troviamo?- gli chiesi
-Oggi pomeriggio hai da fare?- mi domandò lui
-No, no oggi pomeriggio va bene- accettai
-A casa mia alle  quattro?- chiese con lo sguardo rivolto dietro di me, ma cosa guardava?
Ok- dissi, poi girai la testa curiosa, Luca, Filippo e Ferri stavano entrando in classe di ritorno dal cortile
-A oggi pomeriggio- mi salutò in fretta, poi raggiunse velocemente i suoi amici che si dirigevano verso il banco di ferri.
Il pomeriggio mi recai a casa di Andrea, viveva in una villetta, non lontana dal centro, non feci in tempo a suonare il campanello che lui mi aveva già aperto la porta, ma mi stava aspettando così tanto?
-Ciao- mi salutò sorridendo, mi fece segno di entrare, lo salutai ed entrai, così lui chiuse in fretta la porta –Andiamo in camera mia?- mi propose, annuii, lui mi fece strada fino ad arrivare in una taverna adibita  a camera sua
-Io l’ho sentita a casa la canzone, è molto bella- dissi  sedendomi su una delle due sedie girevoli
-Vero, anche a me piace- concordò lui tirando fuori il computer e gli spartiti –Beh, direi che potremmo iniziare a cantarla al karaoke su Youtube- mi propose
-Ok, per me va bene- accettai, lui si mise a cercare la canzone dopo aver accesso il computer –Poi la suonerò con la chitarra- mi disse sedendosi sull’altra sedia con le rotelle
-Wow, verrà benissimo- commentai entusiasta dell’idea –Lo sai vero che dobbiamo anche muoverci? Gli ricordai, lui annuì, poi fece partire la canzone
-Do you heard me, I’m talking to you- iniziò a cantare puntandomi un dito contro –Across the water, across the deep- si avvicinò con la sedia -Blu ocean under the open sky- si alzò dalla sedia –Oh my, baby I’m trying- mi fece fare un girò con la sedia
-Boy I hear you, in my dreams, I fell you whisper, across the see- cantai  -I keep you with me, in my heart- mi misi le mani sul petto dove si trovava il cuore –You make it easier, when life get hard- lo guardai e mi alzai, proprio in quel momento un ragazzo molto somigliante ad Andrea che ci interruppe, Andrea lo guardò e si precipitò a fermare la musica
-Dimmi Pietro- disse rivolgendosi al ragazzo, molto probabilmente suo fratello
-Su c’è il tuo amico, lo faccio venire giù?- disse appoggiandosi alla porta, avrà avuto all’incirca due anni meno di noi
-Mio amico chi?- si allarmò Andrea
-Marco mi pare- rispose poco convinto il fratello
-Ti pare o sei sicuro?- lo incalzò Andrea, io lo fissavo non capendo
-Marco è quello alto biondo?- chiese Pietro, Andrea annuì –Ok, allora è Marco- concluse, Andrea si girò verso di me preoccupato, lo guardai senza muovermi
-Nasconditi, Pietro fallo venire giù- ordinò prima a me e poi al fratello
-Perché?- domandai non capendo, ok, c’era Ferri, ma addirittura nascondermi
-Non ti posso spiegare adesso, tu nasconditi, io lo mando via e poi ti spiego- continuò trafficando al computer, diedi un rapido sguardo alla stanza
-Ma dove mi nascondo?- domandai, lui si avvicinò a me
-Nell’armadio- mi spinse davanti a quello, mi voltai alzando un sopracciglio –Ci stai ci stai- mi rispose senza che gli chiedessi nulla, alzai le spalle come a dire “Se lo dici tu”, aprii l’armadio e notai che era davvero grande come aveva detto, dentro ci stavo perfettamente –Stai tranquilla, lo mando via subito- mi tranquillizzò chiudendo le ante. C’era silenzio
-Andre!- chiamò la voce di Ferri
-Oh Marco- salutò Andrea
-Tuo fratello ci ha messo un po’, ha detto che eri con una tipa, una biondina- stavano parlando di me, ero io la biondina
-Scherzava, caso mai era una birra- Andrea cercò di sembrare più veritiero possibile, Ferri non rispose –Beh, come mai sei venuto?- domandò ancora Andrea
-Per prendermi la camicia che ti avevo chiesto- spiegò pacifico Marco, spiai dalla fessura delle due ante, Marco si stava dirigendo verso l’armadio e cioè verso di me, mi appiattii al muro e cercai di coprirmi con i vestiti appesi alle grucce tentando di fare meno rumore possibile
-È da lavare!- cercò di fermarlo Andrea, Ferri si fermò e si girò verso di lui –Si, l’ho messa da lavare, era sporca, così ho pensato di lavarla, sai, non volevo dartela sporca- spiegò con voce ferma, Ferri si allontanò dall’armadio
-Ah ok, niente allora- disse, tirai un sospiro di sollievo, ora  se ne sarebbe andato, pensai –Che stavi facendo?- domandò buttandosi sul letto, alzai gli occhi al cielo, le ultime parole famose…
-Studiavo- rispose Andrea
-Cosa?- chiese ancora Ferri, che pignolo, voleva sapere proprio tutto
-Matematica- continuò Andrea
-Ma domani non abbiamo matematica- osservò Marco, cavolo si ricordava tutto
-Mi butto avanti- si salvò Andrea, Ferri fece una smorfia
-Ma aspetti qualcuno? Sembra che mi vuoi buttare fuori di casa- obiettò Ferri, probabilmente Andrea era visibilmente agitato, non tutti rinchiudono una compagna di classe nell’armadio e cercano di mandare via il proprio migliore amico senza un apparente motivo plausibile per il quale questi due non possano incontrarsi
-Io? No, no, non aspetto nessuno- negò Andrea con voce più calma e meno traballante
-Allora posso stare qua?- continuò Ferri, Andrea non rispose subito
-Beh, effettivamente, devo uscire- s’inventò
-Ma se hai detto che non aspetti nessuno?- domandò confuso Ferri
-Ma infatti non aspetto nessuno, devo uscire- continuò Andrea arrampicandosi sugli specchi
-Con chi?- lo incalzò Marco
-Da solo- rispose subito Andrea
-E dove vai?- domandò ancora Marco Ferri che non mollava il colpo
-In ospedale a trovare mia nonna, sta poco bene, così vado a farle un po’ di compagnia- disse Andrea
-Ah, vabbè, allora vado- disse finalmente Ferri alzandosi dal letto
-Ok- acconsentì Andrea –La strada la sai o ti devo accompagnare?- domandò poi
-La so la so- rispose Marco –Ci vediamo a scuola- lo salutò –Portami la camicia- gli ricordò
-Quale camicia?- domandò Andrea
-Quella che volevo- rispose Ferri
-Ah si, giusto, sei venuto per quella- obiettò Andrea –Si, te la porto quando mia mamma la stira- concluse, non sentii più nessuna voce, aspettai che Andrea venisse a tirarmi fuori, cosa che non tardò a fare, infatti pochi secondi dopo aprì le ante dell’armadio –Scusami- si scusò mentre scavalcavo la fila di scarpe e uscivo dall’armadio
-Ora mi spieghi perché diavolo Ferri non doveva sapere che ero qua?- chiesi mettendomi le mani sui fianchi con aria indagatoria.



Angolo dell'autrice:
Ciao a tutti quanti!! Sono tornata con un nuovo capitolo, il 14°. Chissà perchè Andrea ha fatto tutto questo casino? Vi lascio con la suspance. Fatemi sapere cosa ve ne pare. Recensite, recensite, recensite, fatemi sapere come vi sembra, anche se vi fa schifo, per migliorarmi ho bisogno di sapere in cosa. Scusate l'attesa, ma la scuola mi riempie di compiti in classe e interrogazioni. Se vi va passate a leggere qualcos'altro di mio.
Un bacio
Francesca
  
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