Avvertenze:
possibili spoiler di HoH e Boo!
Prologo: la fine dei
giochi.
Jason
2014*. Campo
mezzosangue.
La guerra contro Gea è finita e alla fine i sette
semidei
che hanno risposto alla chiamata –alias me, Jason Grace, Percy Jackson,
Annabeth Chase, Leo Valdez, Piper McLean, Hazel Lesquez e Frank Zhang-
abbiamo
sconfitto la madre degli dei e dei titani facendola risprofondare nel
suo sonno
millenario e abbiamo impedito la guerra tra i due campi, Campo Giove e
Campo
Mezzosangue.
E’ passato più di un mese dalla fine di tutto e
direi che un
po’ di riposo ce lo siamo meritati.
Anche perché di ritorno al campo siamo subito
ripartiti ad
aiutare Leo a salvare la sua attuale ragazza, Calipso dalla sua
prigionia ad
Ogigia.
Le perdite sono state poche e limitate, questo ci
consola.
Quindi sì confido che possiamo permetterci un
pausa!
In realtà in questo momento non è proprio dedicato
al
riposo.
Per nulla!
Sono disteso su una poltroncina e do la schiena ad
un tizio
grande e grosso che mi sta tatuando la schiena.
Si, un tatuaggio!
Abbiamo deciso Percy, Nico di Angelo ed io
–diciamo che
Percy ed io abbiamo deciso, Nico è più qualcosa tipo ‘stato costretto’,
anche
se costringere il figlio di Ade è impossibile, si è convinto alla fine-
che un
tatuaggio fosse una buona idea e ognuno si è fatto disegnare sul corpo
i
simboli del proprio genitore divino.
Sulla mia dalle scapole partono due ali bianche
che vanno
fino ai gomiti e una piccola corona dorata sulla nuca.
Percy ha optato per un tridente che gli percorre
quasi tutta
la colonna vertebrale e a dieci centimetri dal coccige un occhio
simbolo dei
ciclopi.
Nico ha deciso di tatuarsi una colonna vertebrale
e delle
costole –per il tatuatore sarà stato facile disegnarle sopra le sue
visto
quant’è magro!- e un cuore rosso sangue –non un cuoricino ma il vero
cuore
umano- disegnato sulla destra.
Considerando che abbiamo avuto il benestare delle
nostre
ragazze e Nico della sorella –oh sì, ha davvero dovuto aspettare che
Hazel
approvasse il disegno- , abbiamo deciso di dedicarci subito ai tatuaggi
prima
che succedesse qualcosa –o la paura ci fermi, ma non l’avrebbe mai
ammesso
nessuno di noi-.
Mi alzo dal lettino e raggiungo dolorante i miei
due amici:
Percy che parla a non finire e Nico che fissa avanti a sé annoiato.
Il tatuaggio è fatto con la magia per cui guarirà
in meno di
un paio d’ore, ciò non toglie che sia stato fastidioso da sopportare.
“Jason, hai finito? Andiamo?” sorrise Percy.
“Era ora!” sbuffò Nico “non ne posso più di stare
qui!”
Annuì e salutammo il tatuatore.
Il ritorno al campo fu tranquillo, per quanto
ascoltare
Percy raccontarci dei suoi progetti con Annabeth –il viaggio nel
Tartaro li
aveva legati ancora di più- e cercare di non far deprimere Nico –o
impedirgli
di scappare- possa essere tranquillo.
Ritornammo quando il sole stava tramontando,
appena in tempo
per evitare una sfuriata da una delle ragazze.
Quella era un serata speciale: i due campi erano
riuniti a
campo mezzosangue e avremmo festeggiato l’alleanza tra i nostri diversi
campi.
Il fuoco era acceso in mezzo al campo e molteplici
persone
in arancio e viola correvano da una parte all’altra per rendere tutto
perfetto.
Percy si diresse verso Annabeth che urlava ordini
a destra e
a manca.
Nico invece scomparve nella sua cabina, prima che
lo
fermassi.
A volte mi dava preoccupazioni quel ragazzo,
insomma non
permetteva a nessuno di essere suo amico.
Ma ce l’avrei fatta a dimostrargli che lo
consideravo un
amico –anche se agli inizi, ammetto, ero un po’ spaventato da ciò che
sapeva
fare-.
Raggiunsi Piper e la baciai rapidamente.
“Come sta andando?”
“Benissimo. Siamo tutti in fibrillazione!” mi
sorrise e io
mi sentì meglio.
Starle accanto era tutto ciò che più desideravo.
Lei ridacchiò. “Se mi stai così appiccicato non
riuscirò a
finire il mio lavoro.” Il tono in cui lo disse era basso e suadente e
io
desideravo tanto fossimo soli.
“Eh-ehm. Mi spiace rompere questo quadretto
idilliaco, ma la
cerimonia sta per iniziare.”
Reyna ci stava guardando con calma, per nulla
imbarazzata.
“Ehm grazie Reyna.” Mi staccai da Piper e la
seguii.
Passammo accanto la cabina di Efesto e sentì delle
urla.
“Ma cosa sta?”
“La vita di coppia tutta romantica come la tua non
funziona
per tutti, a quanto pare il tuo amico ripara tutto e la sua ragazza
semi divina
adorano ascoltare le loro voci litigare.”
Trattenni a stento un sorriso. “Come stiamo
diventando
simpatici!”
“Lo sono sempre stata o non lo ricordi più?”
Mi rivolse un accenno di sorriso. “Bene. Chiama il
tuo amico
fiammeggiante e raggiungici all’anfiteatro.”
La guardai andare via ed entrai nella cabina 9.
“Leo? Calipso?”
Li trovai uno di fronte all’altro intenti a
litigare, come
solo una coppietta può fare.
C’era da dire che Calipso si era adattata in
fretta alla
vita nel campo: indossava già la maglietta arancione e dei jeans e
aveva subito
legato con Piper e Annabeth, pure con Nyssa –con la quale si divertiva
a
prendere bonariamente in giro il povero Leo-.
Aveva deciso di stabilirsi nella cabina 9 dove
stava
imparando i lavori manuali che parevano piacerle tanto.
“Leo, è una idea stupida!”
“No, è la migliore idea di sempre!!”
“Grr. Ascoltami! Ci sono troppe cose che non
funzionano!”
“Sei nuova non puoi capire.”
“Non trattarmi da stupida!”
“Ehm ragazzi?”
“Cosa?” si girarono all’unisono verso me.
“Dovremmo andare. E’ ora.”
Calipso si girò e si pettinò i capelli in
silenzio, mentre
Leo usciva dalla cabina.
Spostai lo sguardo e decisi di seguire Leo per
parlargli.
Mi affiancai a lui alla porta. “Allora” feci una
pausa “come
va?”
“Oh benissimo: la mia vita è tornata quella di
sempre, la
mia ragazza è arrabbiata con me 24 su 24 e non posso neppure mettere in
pratica
il mio genio!” disse con sarcasmo.
“Quale idea avresti?”
Leo rimase in silenzio per un po’. “Lasciamo
perdere.”
Cambiai tattica. “Calipso vuole solo che tu non
faccia cose
stupide e ti faccia male. E’ preoccupata per te!”
Leo abbassò lo sguardo. “Lo so. Sono felice di
questo
infatti.”
“Quindi mi prometti che metterai da parte il
progetto?”
Calipso era sulla porta e lo guardava seria.
Leo annuì e Calipso lo abbracciò e gli stampò un
bacio.
“Uno stupido! Di tutti gli eroi mi innamoro del
più scemo!”
disse ridacchiando.
“Hei miss raggio di sole, te l’avevo detto che
nessuna
poteva resistermi!” le sorrise.
E un altro pericolo mortale è scampato!
Dall’anfiteatro venivano grida di gioia che mi
fece capire
che eravamo tanto tardi.
“Dai che siamo tardi!”
Ci incamminammo e loro rimasero nella metà
arancione e io
nella mia viola.
Chirone con accanto Lupa salirono sul palco.
“Benvenuti campeggiatori! Vogliamo solo dirvi,
prima di dare
il via ai festeggiamenti, un paio di cose.”
Ci fu un boato da parte del pubblico.
“Si, ragazzi, ancora un attimo. Vorremmo chiamare
sul palco
i sette ragazzi che hanno permesso questa cosa. Su venite su! Credo vi
spetti
un applauso.”
Sorrisi e salì con gli altri e tutti ci
applaudirono.
Parevano tutti felici –le cicatrici erano ben
nascoste
dentro di noi più che fuori- e niente sembrava rovinare la cosa.
Presi la parola. “Aspettate! Ci sono altre persone
da
ringraziare, ma soprattutto vorrei che faceste un bel applauso per Nico
di
Angelo.”
Lui mi guardava con le guance macchiate di rosso e
lo
sguardo omicida. Gli sorrisi facendo il finto tonto.
“Dai vieni su!”
Lui non parve muoversi, ma mi vennero in contro
gli altri
sei incitandolo a salire –e Will Solace che lo costrinse ad alzarsi-.
Di
malavoglia Nico si alzò e salì le scale.
L’anfiteatro era silenzioso e lui ci diede uno dei
suoi
sguardi gelidi.
Allora Reyna –seguita breve distanza da Will- si
alzò in
piedi e iniziò ad applaudire e con uno sguardo da ‘se non lo fate,
finisce nel
sangue’ gli altri del suo campo la seguirono e così anche i nostri.
Nico rimase lì stupito dalle acclamazioni che
stava
ricevendo, iniziò pian piano a sorridere.
All’improvviso però tutte le luci si spensero.
“Cosa..?”
Una figura di terra si alzò dal terreno.
“Bravi mezzosangue!” la figura applaudì.
“Gea?”
Ma come poteva essere.
“Questa sarà l’ultima volta..” detto ciò colpì
Nico in pieno
petto.
Una spada nera come la sua che grondava uno strano
liquido
bianco gli trapasso il petto da parte a parte.
La spada scomparve e Nico cadde a terra.
Hazel corse da lui mentre gli altri correvano
verso Gea che
scomparve nel terreno.
“E’ vivo? Nico!”
Hazel sollevò lo sguardo pieno di dolore.
“Nico.. Nico è..”
Sapevo come continuava la frase.
In quel momento si aprì un buco nel terreno da cui
delle
mani nere lo afferrarono e se lo portarono via.
Era successo talmente in fretta che nessuno reagì
per un
po’.
Il buio era talmente tanto denso che nessuno
vedeva nulla.
L’unico rumore erano i nostri respiri e i
singhiozzi di
Hazel.
Mi portai le mani sulle guance, erano bagnate.
Avevamo avuto una perdita alla fin fine.
Questa guerra aveva causato troppo dolore.
E ora dovevamo venirne a patti.
Moira
2034. Campo
mezzosangue.
Il sogno era iniziato tranquillamente.
Stavo raccogliendo dei fiori sulla collina
mezzosangue per
mia madre, erano i suoi preferiti, quando una figura incappucciata
dall’aspetto
chiaramente femminile mi si presentò davanti.
“Il tempo è cambiato. Ora la maledizione dell’eroe
si
abbatterà sui suoi figli più forti. Impediscilo mezzosangue! Trova ciò
che la
morte può offrire alla vita.”
Poi il cielo si è oscurato, il mare che vedevo da
lontano si
era ingrossato e la terra emanava delle leggere vibrazioni. La figura
era
scomparsa.
Mi voltai verso il campo e vidi che tutto era in
fiamme.
Corsi giù per la collina per raggiungere i miei
fratelli, ma
non c’era nessuno tranne tante magliette arancioni e viola che si
bruciavano.
Una vampata mi avvolse, ma non era solito fuoco:
era fuoco
fatuo.
Cercai di calmarmi ma mi ricordai i fuochi fatui
che era la
combustione di metano e fosfato dovuta
alla decomposizione dei corpi organici.
Decomposizione di corpi organici!
Un attacco di nausea mi assalì e mi spinsi lontano
le fiamme
verso la spiaggia.
Lì presi a respirare pesantemente finché il cielo
non iniziò
a fulminare accanto a me e il mare aveva delle onde così alte e potenti
che mi
colpivano alle gambe.
Dalla terra del frattempo si aprivano dei crateri
in cui mi
pareva si muovessero delle ombre.
Indietreggiai spaventata finché non sentì due mani
afferrarmi: la mia stessa ombra mi teneva ferma e mi copriva gli occhi.
Mi divincolai e mi ritrovai in una stanza piena di
specchi.
Una figura comparve in tutti.
Era un ragazzo della mia età potevo vedere i suoi
capelli
neri, ma mi dava la schiena.
Era senza maglietta.
“Mandala da me.”
Sulla schiena aveva delle cicatrici scure..?
No.
“Lei deve restare con me.”
Era una specie di tatuaggio, ma era sfuocato.
Vedevo dei
segni neri sulla colonna vertebrale.
“Bianca deve raggiungermi nel luogo dove il tempo
non
esiste.”
Era un cuore quel tatuaggio che aveva sulla
schiena?
“Bianca.”
Il ragazzo diventava sempre più sfuocato, ma la
sua voce più
forte nella mia testa.
Faceva male.
“Bianca!”
Gli specchi si spezzarono e si conficcarono nella
mia carne.
Mi svegliai di soprassalto urlando fuori tutto
l’ossigeno
che avevo in corpo.
* 2014 perché il
prossima anno esce ‘Blood of Olympus’
l’ultimo libro della saga di ‘eroi dell’Olimpo’, quindi ho pensato di
usare
l’anno corrente della fine della guerra.
Si, non ha senso,
ma ormai resta così!
I tatuaggi:
E sono qui con una
nuova long.
Mentre tutti ci
chiediamo “perché lo fai?”, io vorrei
chiedervi una cosa.
Vorrei evitare che
tutte le recensioni che mi lasciate siano
sul genere “hai ucciso Nico!” perché allora vuol dire che non avete
letto bene
la storia.
So che è piuttosto
arrogante, ma fatemi questo piacere.
Bene, direi che
come inizio non fa capire nulla, infatti per
arrivare alla vera storia dovrete aspettare i primi cinque capitoli in
cui
collego gli elementi.
Se voleste
lasciare un commento per dirmi cosa ne pensate,
sarebbe carino.
Prossimo capitolo
tra due settimane.
Ley
Ps. Per chi
segue ‘isola’ esce domani sera.