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Autore: Shark Attack    06/11/2013    5 recensioni
Il Palazzo di Giustizia è addobbato come al solito con stendardi di Capitol City e nascosto dai megaschermi che trasmetteranno in diretta ogni cosa accadrà da qui alla fine dei giochi.
Felici 74° Hunger Games, ragazzi.
- Siamo mentori - mi dice Peeta, in un soffio che mi fa rabbrividire.
Cerco Prim con lo sguardo ma non trovo i suoi occhi, basso verso il terreno, mentre sta torturando il suo vestitino con le dita.
Sarà un compito più difficile del previsto.
Genere: Angst, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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CAPITOLO 3


È tutto finto, tutto finto. Solo il mio amore per Peeta è reale.
Solo quello.
Gli afferro la mano e mi stringo al suo braccio appoggiandogli la testa sulla spalla, sorrido.
È tutto finto, solo il mio amore per lui è reale.
Peeta sfila dalla mia presa il braccio a cui mi stavo aggrappando e me lo passa sulle spalle. Mi scrolla un po', poi alza l'altro braccio e saluta la folla e i fotografi sventolandolo come una bandiera.
La gente va in visibilio come durante il tour della vittoria nei vari distretti, come durante il nostro matrimonio, come tutte le volte in cui abbiamo fatto un'apparizione in pubblico.
Snow si è allontanato ma la sua presenza è costante. I suoi occhi sono ovunque, e si chiamano telecamere. Testimoni. Fotografie.
Sorrido, è tutto finto.
-Siamo così contenti di essere tornati a Capitol City... - dico ad un giornalista che ci ha quasi assaliti, poi stampo un bacio sulla guancia di mio marito e la folla va in visibilio.
Solo il mio amore per Peeta è reale.
Deve essere reale.
O almeno lo deve sembrare davvero tanto.

I tributi sono alle nostre spalle, non li vedo ma immagino lui che sorride umile e cerca di nascondere il viso mentre lei squadra tutti come se meditasse la loro morte. Sul treno non sono riuscita a dar loro alcun consiglio se non l'unico che conoscevano già: attirare l'attenzione.
Conquistare il pubblico. Ricordo bene come Peeta mi avesse stupito quando ammiccava tra la folla, indifferentemente e come se non sapesse fare altro. “Magari uno di loro è ricco”, aveva detto.
Nonostante ciò, nessuno dei due pare riesca a fare altrettanto.
Haymitch ed Effie chiudono il corteo del Distretto 12, finalmente un po' più numeroso e simile a quello degli altri Distretti, e a fatica veniamo scortati nel palazzo a più piani con gli alloggi per tutti i partecipanti ai giochi.
È tutto come me lo ricordavo, ogni cosa al suo posto e perfettamente lucidata come se ne andasse della vita di qualcuno. Le porte sigillate, i pavimenti ricoperti di morbidissima moquette colorata e un fresco profumo che si staglia lieve non appena le porte dell'ingresso si aprono di fronte a noi, separando la folla esterna con un lieve “fzzzuc”.
-Sarebbe questa la nostra base?- borbotta Daly con il tuo ormai tipico e fastidioso tono superiore mentre fa vagare lo sguardo in giro. Anche Makrel non smette di girare la testa ovunque, ma la sua espressione stupita mi ricorda molto quella che avevo io un anno fa, più piena di meraviglia che di disgusto.
-Ognuno ha una stanza per sé, sposini a parte, e tutti i pasti si consumano insieme in quella sala laggiù- illustra una frizzante Effie che quasi non riesce a stare sul posto. Per lei dev'essere proprio bello tornare a casa.
Haymitch si fionda nella sua camera, sempre la stessa da anni, e la porta che si richiude dietro di lui non lascia spazio a proteste o alcun tipo di richiami: ormai è andato e non lo possiamo più vedere fino a cena.
-Per prima cosa- trilla ancora la nostra guida capitolina, agitando i bracciali fino a farli tintinnare tanto da farmi credere che si stessero spaccando- La sfilata di stasera!
-La presa in giro- corregge fulminea Daly, senza lasciar scampo ad altri interventi.
Effie le scocca un'occhiataccia davvero infuocata. Non l'ho mai vista così irritata. -Assolutamente no.
Mi passo due dita sulla fronte e scuoto la testa incredula. A che gioco sta giocando quella ragazzina? Perché è una testa tanto calda? Inizio anche a chiedermi seriamente come ho fatto a non notarla mai prima, vista tutta quest'intraprendenza... o è sbocciata all'improvviso dopo la mietitura?
Spero solo che sappia ciò che sta facendo.
-Credi che stia imitando i Favoriti?- bisbiglia Peeta accanto a me. Mi rincuora sapere che anche nella sua mente stanno frullando gli stessi pensieri. Effie, nel frattempo, sta iniziando a vorticare le mani in maniera pericolosa.
-No, quelli amano le attenzioni- rispondo dopo aver ripassato i ricordi dei Tributi degli anni passati.
-Però la sbruffonaggine non è tipica del Distretto 12, o sbaglio?
Tiro un angolo della bocca. -Non siamo fatti con lo stampino- sbuffo un attimo prima di intromettermi tra le due litiganti. -Bene, adesso smettila!
Daly mi guarda con aria truce e sono ben felice di poter replicare con lo stesso sguardo duro. Fino a prova contraria, il Mentore sono io.
-Prendete l'ascensore e filate subito al Centro d'Immagine, non c'è tempo da perdere in baruffe. E non trattate male lo staff- aggiungo poi, ricordandomi un attimo dopo del trio di idioti cinguettanti che mi avevano circondata pochi istanti dopo il mio arrivo a Capitol City.
Makrel annuisce obbediente mentre il contatto visivo tra me e la biondina non si interrompe.
Peeta, Haymitch ed io ci avviciniamo al meraviglioso ascensore sulla destra, quello che porta esclusivamente agli alloggi nel Centro Addestramento, mentre i Tributi, guidati da una meno frizzante Effie, prendono quello di sinistra e scendono al salone di bellezza. Chissà se a quella vipera bionda piacerà il mio vecchio staff di estetisti... e che facce farà quando inizieranno a giocare con la ceretta sulla sua pelle.
-Saranno sempre Cinna e Portia a decidere gli abiti?-domando ad Haymitch con curiosità.
Lui fa spallucce e preme il pulsante rotondo accanto al numero 12 senza dire una parola. Penso che la cosa gli interessi tanto quanto un bicchiere d'acqua.
-Non vedo l'ora di scoprire cosa hanno progettato quest'anno- esclama Peeta con un sorriso sincero tirato sul volto. Quando si accorge della mia espressione basita si morde la lingua e guarda altrove. -Intendevo... non volevo dire che...
-Capitol City ti sta conquistando, panettiere?- ridacchia il nostro Mentore con scherno.
Peeta è visibilmente scocciato e mi lancia uno sguardo supplice o di scuse, ma non posso negare di aver pensato la stessa cosa. Per un istante, ho creduto di essere in compagnia di un capitolino.

Venia, Flavius e Octavia mi fanno visita al dodicesimo piano sbucando nel corridoio all'improvviso e sorprendendomi con un biscotto in bocca.
-Eccola lì!- esclama Flavius non appena mi scorge, e tutti e tre percorrono i pochi metri che ci separano con fin troppa velocità, rischiando di finirmi addosso. -Ci sei mancata tantissimo!
Non posso dire lo stesso, soprattutto considerando le molte volte che sono venuti nel Distretto 12 per prepararmi prima del tour della Vittoria e prima/dopo/durante il matrimonio, senza contare tutte le altre interviste a cui io e Peeta abbiamo dovuto sottoporci.
Octavia è ancora la più grassoccia dei tre e in assoluto la più colorata di tutti: i suoi capelli giallo lampadina con striature azzurrognole diventano fastidiosi dopo quattro secondi che li guardi, per non parlare della sua pelle in tinta. -Cinna ha fatto un lavoro in-cre-di-bi-le!
Venia annuisce e si passa una mano sulla guancia. -Assolutamente, sono commossa!- squittisce concitata annuendo in sincrono con Flavius. -Ovviamente non supera le fiamme dell'anno scorso, quelle sono un gradino trooooppo alto!
-Vero, ma tutti sappiamo che aveva un debole per te, Katniss... oh, e anche per te, Peeta. Portia non è certo da meno.
-Oh no!- conferma Flavius mentre si spalma un altro strato di rossetto verde sulle labbra con fare molto serio.
Peeta ridacchia debolmente, con quel tipico tono che ormai ho imparato a riconoscere. Non ha mai sopportato troppo gli estetisti in generale, soprattutto loro tre. -Come si sono comportati i nostri Tributi?- domanda con vago interesse, certo che la domanda farà piacere al trio di scemi.
Speravo che mi dicessero che Daly si era messa a piangere spaventata come una bambina, invece pare che sia davvero più tosta della media del Distretto, discorsi sull'andarsene come vuole lei a parte; Makrel, invece, rientra perfettamente nei parametri di ogni Tributo maschio sottoposto a torture estetiche.
-La sfilata è tra mezz'ora- annuncia infine Venia ricordandosene all'improvviso come se l'avesse appena letto sulla mia faccia. -Godetevi lo spettacolo!
In fretta e furia come sono arrivati, con la stessa confusionaria camminata colorata spariscono di nuovo alla fine del corridoio, dritti nell'ascensore. Solo quando le porte si chiudono Haymitch esce dalla tana come un orso stanco e infastidito, comparendo dalla sua stanza con occhi guardinghi.
-Via libera- lo rassicura Peeta.
Haymitch spalanca trionfalmente la porta e avanza a grandi passi verso la cucina. Lo sento armeggiare con le bottiglie e alzo gli occhi al cielo. -Vuoi arrivare ubriaco alla sfilata dei carri?
Il rumore continua per un altro paio di secondi, poi l'anta dell'armadietto viene chiusa con violenza e la faccia stanca di Haymitch sbuca dallo spigolo del corridoio. -Non mi ubriaco solo con un bicchierino- mi bacchetta con quello sguardo da genitore mancato che non gli riesce mai. E voi due dovreste preoccuparvi d'altro, il pollaio di estetisti tornerà tra poco e non siete neanche vestiti.
Su questo punto ha ragione. Peeta ed io entriamo nella nostra stanza, creata unendo due delle stanze vuote che nessuno ha mai potuto occupare per mancanza di Vincitori, e ci ritroviamo sommersi dall'esuberante cattivo gusto di chi ha deciso di addobbare ogni centimetro di fiori e inutili dettagli troppo rosa e teneri probabilmente credendo che fossero adatti ad una camera matrimoniale.
-È un messaggio molto chiaro- credo di sentire Peeta borbottare mentre scalcia un pouf così morbido che rimbalza sulla parete e torna al suo posto con un lieve “tunc”.
-Non importa, se vuoi dormo sul divanetto- dico puntando gli occhi sulla lunga poltrona vicino alla finestra, resa quasi invisibile dai cuscini.
Peeta e la sua risata triste mi distraggono dall'obbiettivo e il passo che stavo muovendo per attraversare la stanza si interrompe a metà.
-Siamo sposati da mesi, Katniss- mi rimprovera -Quando smetterai di voler dormire a distanza?
Forse mai, penso.
Ma non sono sicura di volerglielo dire. -Hai ragione- mi scuso.
Tanto ormai mi sto abituando a dormire sul bordo più esterno...

Un anno fa stavo tremando all'idea di finire arrosto e di non arrivare viva nella piazza dell'Anfiteatro, temendo le fiamme progettate da Cinna e Portia. Ora che il peggio è passato e che la mia più grande preoccupazione è contare i centimetri che mi separano da Peeta e ridurli al minimo nei pressi di una telecamera, la tensione è calata parecchio. Quando ero sul carro, avevo occhi e attenzioni solo per gli altri Tributi, per osservare i loro movimenti, come erano fatti, quanta sicurezza emanassero e a quale livello della scala di pericolosità avrei dovuto collocarli.
Non avevo fatto particolarmente caso ai Mentori che li osservavano da lontano, alle loro amicizie nate da un destino comune, agli stuoli di organizzatori, al countdown che si svolgeva al di là del portone tra i capitolini del pubblico in fremente attesa della sfilata.
-Dovremmo andare a prendere posto- mi sussurra Peeta mentre saluta da lontano un altro Mentore che non ho mai visto ma che ci sta salutando calorosamente da dietro il carro del Distretto 4.
Le enormi porte d'ingresso alla sfilata sono già aperte e il primo carro, Distretto 1, sta per fare la sua entrata teatrale sommersa da ovazioni e coriandoli e musica provenienti dalla folla là fuori.
Lancio un'occhiata al nostro carro, ai cavalli neri così tanto curati da sembrare creature di Capitol City e non animali, ma tra gli stilisti e gli estetisti non riesco a distinguere bene né Daly né Makrel.
Lo staff, in ogni caso, è troppo occupato a finire il suo lavoro per notarci.
Ora che entrambi sono stati ripuliti, sistemati e resi decisamente più adatti alle telecamere, il contrasto con la loro personalità grezza e pura di chi è estraneo a questo mondo è ancora più netto e mi sorprendo a sorridere mentre lo penso.
Stiamo per dirigerci verso l'ingresso alle tribune, dove i nostri posti ci attendono tra gente scalpitante, quando il vociare alle nostre spalle si fa troppo intenso. Non è il pubblico che esulta per il secondo carro, e la voce mi sembra fin troppo familiare.
-È tutta colpa di Katniss Everdeen!- urla Daly a pieni polmoni sovrastando ogni altro suono.
Peeta ed io ci voltiamo scattando come se attorno a noi non ci fossero eleganti colonnati ma la foresta dell'arena e ciò che vediamo ha del surreale.
Cinna e Flavius stanno cercando di trattenere Makrel e di staccare le sue grosse mani robuste dal collo della biondina, così abbellita ed agghindata di pietruzze arancioni da essere quasi irriconoscibile. Attorno a loro, tutto il resto del nostro staff squittisce impaurito e chiama i Pacificatori di guardia nel corridoio d'ingresso.
Accorriamo anche noi, con gli occhi spalancati e poche parole in gola.
Complice il trucco infiammato, Makrel ha uno sguardo davvero raccapricciante che mi fa sudare freddo. Peeta mi strattona indietro quando capisce che sto cercando di intromettermi tra i due Tributi e prende il mio posto, ma quando riesce a sfruttare la sua forza per rompere la presa del ragazzo, Daly cade a terra inerme come una foglia.
Le pietre scintillanti del suo abito, probabilmente una rappresentazione dei tizzoni ardenti, cozzano rumorosamente sul pavimento lucido e per qualche istante sono l'unico suono attorno a noi.
Tutti i presenti guardano attoniti il corpicino del Tributo femminile del Distretto 12, anche i due ragazzi sul carro che sta facendo il suo ingresso, il quinto.
Non è la prima morte che i capitolini vedono ma di sicuro è quella che ricorderanno di più.




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Accidenti, quanto tempo è passato? Abbastanza... forse troppo, visto che ben in tre persone mi hanno chiesto quando avrei aggiornato! ^^"
Lo scorso capitolo risale a Maggio, mannaggia, ma sappiate solo che nel frattempo ho fatto molti esami, ottenuto a fatica un visto per gli USA, ci ho passato l'intera estate chiusa in un lab a lavorare, e non appena sono tornata ho ricominciato a dare esami a tutto spiano per avvicinarmi di più alla fine del tunnel dell'università... sì, insomma, sono stata un pochino occupata xD
Ma l'idea per questo capitolo c'era già, dovevo solo trovarmi nell'umore giusto (sorvoliamo) per metterla per iscritto!

Grazie mille ai sostenitori, a chi piace la storia e a chi no!
Scommetto che la morte di uno dei Tributi prima dei Giochi non l'avevate ancora vista, eh? E adesso che succederà? Perché Daly ha urlato quella cosa? E perché Makrel, tanto tranquillo, caro e puccioso, ha fatto il fattaccio?
Tutto questo e molto altro ancora al prossimo capitolo! Giuro che arriverà in tempi più brevi :P

Ciao!

Shark
   
 
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