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Autore: Ibelieve93    07/11/2013    3 recensioni
Stella Rossi è una hostess su uno degli aerei di lusso della compagnia Skyland .
Ama viaggiare ,volare , ma nonostante i suoi numerosissimi “avanti e indietro” per il mondo , non ha mai incontrato l’amore in vita sua .
Gabriel Gray , un poliziotto americano che non sopporta l'altro sesso per svariate ragioni , è costretto a proteggere Kevin , un sedicenne nonché testimone importante per un processo che si terrà in Italia .
Stella e Gabriel si incontreranno per caso durante un viaggio tutt’ altro che calmo da Los Angeles a Milano , e saranno costretti ad unire le forze per salvarsi la vita .
E se dovesse nascere l'amore ?
Il poliziotto e l'hostess cosa faranno ?
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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 Ho attraversato gli oceani del tempo per trovarti






Capitolo12. Non voleva lasciarlo andare





Gabriel
 
 
 
Fame. Avevo tanta, ma proprio tanta fame .
E finalmente mi sentivo decisamente più rilassato, riposato e sereno .
Ero di nuovo in forze.
Non era stato tanto orribile dormire con Kevin in quel letto matrimoniale , forse perché il ragazzo era rimasto al posto suo ed io al mio .
Chi ero certo che non avesse dormito bene invece, era Stella : quel divano non aveva l’aria di chissà quale comodità .
Ed un po’ mi dispiaceva per la nottataccia che aveva dovuto subire .
Ma cosa avrei potuto fare oltre a quello che avevo già fatto per lei?
L’avevo avvolta in una calda e morbida coperta , posizionato il mio cuscino sotto la sua testa senza svegliarla .
Avevo utilizzato tutta la dolcezza e la gentilezza di cui disponevo. 
La piccola aveva il sonno pesantuccio , ma durante la notte non aveva fatto altro che farfugliare parole senza senso .    
Sbadigliai sonoramente mentre prendevo qualcosa dal buffet allestito appositamente per la colazione.  
Una lunga fila di tavoli posizionati al centro della sala circolare illuminata dai raggi del sole di prima mattina .
Era una bella giornata, cielo terso…faceva anche abbastanza caldo nonostante fosse Ottobre.
Presi una tazzina di caffè in primis , poi un bel croissant alla crema e …una gigantesca fetta di torta al cacao. 
Mi mise a sedere intorno ad un tavolino sul quale stava già mangiando Kevin e afferrai la mia bella tazzina pronto a mandar giù qualche sorso del mio tanto amato caffè amaro .
Il ragazzo dai capelli corvini stava praticamente ingurgitando ogni cosa che aveva preso dal buffet senza neanche provare a masticarla fino in fondo.
“Ma come fai a mangiare così velocemente?” gli domandai inarcando un sopracciglio, scioccato .
Lui fece spallucce: “Abitudine.” Spiegò , per poi aggiungere “…e comunque non abbiamo molto tempo. Il terzo pullman che porterà noi sopravvissuti rimasti ancora qui al primo aereoporto disponibile partirà fra meno di mezz’ora. I primi due sono già partiti alle sette e trenta , ed ora sono le otto e trenta ”
Sospirai dopo aver dato un morso al pezzo di torta : “ Già, se tutto andrà come stabilito entro oggi saremo a Milano”
Finalmente. Mi sembrava un sogno
“ Non vedo l’ora!” esclamò lui alzando per un attimo gli occhi verso il cielo con un sorriso da ebete sulla faccia .
Risi. Potevo capirlo perfettamente, anch’io non vedevo l’ora di arrivare per poi subito ripartire per la mia adorata Los Angeles. La mia tanto amata città.
Mentre provavo a dar un morso al mio profumatissimo ed invitante cornetto alla crema Samantha si avvicinò a noi con passo felpato: “ Buongiorno” disse con un mezzo sorriso.
“ Ciao” risposi sorpreso di quella sua visita improvvisa ed inaspettata. Non indossava la divisa da hostess perché non ce ne era bisogno , ma un vestitino davvero grazioso .
“ Dormito bene?” chiese sedendosi tra me e Kevin recuperando una sedia da un altro tavolino.   
“ A meraviglia” rispose il ragazzo mentre continuava a riempirsi lo stomaco con succo di frutta e yogurt .
Lei annuì , per poi rivolgersi soltanto a me con un filo di voce : “ Conosci quella donna?” mi sussurrò a bassa voce , indicando con un piccolo cenno del capo una ragazza seduta a pochi tavolini di distanza da noi , che stava discutendo e ridendo con altri due uomini di circa la mia età .
La donna aveva un pircing sul naso all’insù , corti capelli rossicci e occhi di un particolare verde scuro .
Aveva un’aria familiare. Ma non poteva essere lei…no
“ Ha un’aria familiare , ma non sono sicuro di conoscerla… perché?” le domandai curioso
Lei trasse un profondo respiro: “ Vi tiene d’occhio continuamente e non solo…ho scoperto che sono arrivati qui ieri sera , proprio qualche ora prima del nostro arrivo. Coincidenza?”
Ritornai a posare lo sguardo sulla ragazza , continuando a non capire se era la persona che credevo che fosse oppure no.
“ Grazie per avermelo detto” dissi comunque grato a Samantha , che si congedò da me con queste parole : “ era il minimo che potessi fare”
“ Che voleva la bionda?” mi chiese Kevin incuriosito mentre si spalmava burro e marmellata su una fetta biscottata.
“ Nulla di ché” risposi, non era il caso di allarmarlo…perché non c’era niente di cui preoccuparsi.
Vero?
Eppure…più ci ripensavo, più non mi sentivo sereno .
Sbuffando afferrai il mio iPhone e contattai James, volevo avere una conferma. 
“ Bonjour” scherzai
Mi rispose uno zombie al posto di un poliziotto , James aveva la voce assonnata : “ Che cavolo vuoi Gabriel a quest’ora di notte ? Qui è circa  mezzanotte , lo sai? Hai dimenticato il fuso orario?”
“Scusa amico, non volevo svegliarti” ammisi
Lui sospirò: “ Ho il turno domani mattina all’alba…non potevi aspettare? Hai fatto sussultare anche mia moglie!”
Ridacchiai: “ Saluta Stefy da parte mia! Comunque no…non potevo aspettare.”
“Avanti allora…muoviti a parlare così che io possa ritornare a dormire” tagliò corto lui
“ Victoria Moris è ancora dietro le sbarre ” non era stata una domanda, ma un’affermazione.
Doveva essere così e basta.
Lui non rispose subito : “ Non volevo dirtelo” iniziò in tono pacato “non avrei voluto affatto, almeno non ora.”
Il mio cuore sussultò: “ C…cosa non volevi dirmi ora?” domandai , balbettando…un po’ alterato
“ La tua amata ex-ragazza ladra è riuscita a scappare di prigione due settimane fa” spiegò brevemente
Mi arrabbiai sul serio : “ Potevi dirmelo anche più tardi , eh?”
“Hai ragione avrei dovuto parlartene, ma non volevo farti preoccupare . Stai tranquillo, la stiamo cercando”
Scossi la testa anche se lui non poteva vedermi.
Mi passai la lingua sulle labbra e in tono sommesso gli dissi: “ James ho un problema. Victoria è qui”
Non vedevo da anni la mia ex, ma quella ragazza dall’aria familiare seduta intorno a quel tavolino…non poteva essere che lei. Come era arrivata in Francia? Ma soprattutto…era proprio lì per quale motivo?
James dall’altra parte del telefono si allarmò. L’immaginai mentre si afferrava con una mano i capelli e si metteva a sedere sul letto.
“Gabriel dimmi che stai scherzando”
“Purtroppo no” dovetti dire, ma desideravo con tutte le mie forze dire il contrario.
“ Quella vuole vendicarsi di te ! Vuole ammazzarti !” mi ricordò alzando la voce, poi aggiunse un secco “ Vai-via-da-quel –posto”
“ Concordo” risposi tenendo d’occhio Victoria e i suoi due amichetti che continuavano a far finta di nulla
“ Pensi si sia alleato con qui vuol far fuori Kevin?” mi domandò lui
“ Sai che Victoria ama stare con chi le conviene…” replicai mentre Kevin mi guardava incuriosito e teso al tempo stesso.
“ Doppiamente devi andartene via, subito! ADESSO” ordinò in un tono che non ammetteva repliche.
“ Ok, ti farò sapere mie notizie appena posso” lo rassicurai prima di chiudere la chiamata
                                                                            *****
Stella
 


Era stato gentile da parte sua .
Darmi la coperta, il suo cuscino impregnato del suo straordinario profumo.
Gabriel mi aveva conquistato con semplici gesti : non aveva fatto niente di particolare, speciale.
Eppure… perfino per quel suo sorrisetto odioso aveva iniziato a farsi voler bene .
Anche se ancora non riuscivo a capire “quanto” fosse questo bene!
Erano rimaste soltanto poche ore ormai da poter condividere insieme a lui, poi sarebbe arrivato il momento della separazione.
No, non volevo lasciarlo andare .
Non mi andava di perdere un amico come lui…o quel qualcosa in più che era diventato per me.
Il solo pensiero mi logorava e mi riempiva d’ansia.
Mi ero già abituata alla sua presenza, e quando non ero con lui…un gran vuoto investiva il mio cuore palpitante desideroso d’amore.
Avevo appena indossato un paio di Jeans chiari e una camicetta bianca di Charlot , quando mi avviai al tavolino intorno al quale Gabriel e Kevin erano seduti per la colazione . I capelli mi frustavano la schiena mentre camminavo, dato avevo preferito lasciarli sciolti.
“ Salve ragazzi” dissi contenta , nonostante non avessi dormito chissà come!
E poi il trucco…aveva fatto miracoli.
Gabriel neanche mi rispose, sentii soltanto la sua voce sussurrare a Kevin : “ Alzati come se niente fosse, non correre o fare qualsiasi altra cosa che possa catturare l’attenzione. Muoviti come stavi facendo fino a qualche attimo fa”
Era successo qualcosa. Mi allarmai
Il sedicenne , pallido in volto, annuì lentamente per poi alzarsi dalla sedia con cautela rivolgendomi un mezzo sorriso teso, tirato .
Le mani gli tremavano, ma per non far notare ciò le chiuse a pugno immediatamente .
Gabriel spostò lo sguardo su di me soltanto dopo qualche minuto : “ Dobbiamo andare” esordì  “ è stato bello conoscerti” confessò facendomi un occhiolino.
Lo guardai confusa, senza capire.
No! Non poteva già essere arrivato il momento! Io non ero ancora pronta!
Scossi la testa: “Dove andate?” gli domandai preoccupata
Lui si alzò lentamente dalla sedia e mi afferrò le spalle con dolcezza : “ Via da qui. E’ meglio, credimi”
Mi morsi le labbra: “ Così…questo è un addio”
No. Dimmi di no. Ti prego Gabriel, no.
I suoi occhi verdi si persero nei miei: “ Sei speciale” mi bisbigliò ad un orecchio prima di metter le sue labbra a contatto con una mia guancia. “ non cambiare mai…per nessuno.”
Fu dura quando le sue mani scivolarono via dalle mie spalle.
Avrei voluto seguirlo, avrei voluto ancora una volta abbracciarlo…avrei voluto amarlo , ma non potevo più.
Era ormai arrivato alla porta che gli avrebbe consentito di uscire dalla sala quando una voce gridò: “ FERMI!”
Kevin al fianco dello sbirro si irrigidì come fosse diventato una statua di marmo.
“ DOVE CREDETE DI ANDARE?” domandò ancora quella voce. Apparteneva ad una donna.
Mi voltai , e la vidi. Una ragazza di media altezza, i capelli corti e rossicci , il naso all’insù.   
Ma non avrei mai voluto posare lo sguardo sull’arma che aveva puntato contro Kevin e Gabriel: una pistola…e non era l’unica ad esserne in possesso  .
Anche i due ragazzi che erano in sua compagnia tirarono fuori in tutta fretta le loro , con stampata sui loro volti un espressione arcigna.
“ Gabriel , ma che bello rivederti!” esordì lei con un finto sorriso
Il poliziotto la fulminò con lo sguardo stringendo forte la sua arma fra le mani 
“ Non è lo stesso per me” ribatté Gabriel in risposta spingendo Kevin dietro di sé per proteggerlo
“ Siamo già passati in una situazione del genere ,ricordi?” aggiunse lei spostando un dito sul grilletto
Oddio!
I presenti nella sala presero a mormorare e ad agitarsi , spaventati.
“Silenzio!” ordinò lei alla decina di persone “ oppure farete tutti una brutta fine”
 E dopo quelle parole calò il silenzio più assoluto.
I due uomini che erano con lei presero a passare tra i presenti e costrinsero tutti a sedersi per terra con le mani incrociate dietro la testa.
Un bambino di appena sette anni prese a piangere.
“Zitto, devi stare zitto!” urlò uno dei due al piccolo portandosi un indice sulle labbra
Il piccolo riuscì a controllarsi a stento grazie al dolce e rassicurante sguardo della madre al suo fianco.
Anch’io fu costretta a sedermi per terra. Ed entrambi gli uomini per un attimo decisero di tenere le loro pistole puntate contro di me.
Rabbrividii 
“ Sai, ricordo bene cosa successe anni fa” riprese dopo un po’ Gabriel “ Io ti ho arrestata” disse in tono duro
La rossa scoppiò a ridere: “ Credimi, non accadrà più!”
“ Chi stai prendendo in giro questa volta?” domandò lui furioso, a denti stretti
“ Ho trovato una buona famiglia, che mi ha aiutata a scappare di prigione . E come segno di riconoscenza…io porterò quel ragazzino dal mio adorato capo, senza di te . ”
Si conoscevano.
Era più che evidente.
Gabriel l’aveva arrestata molti anni fa…
“ Puoi anche scordartelo” decretò lui
Lei scosse la testa con veemenza : “ appartiene a noi ormai. Il mio capo ha deciso da poco di voler uccidere lui stesso il ragazzo , che ha intenzione di rovinarlo”
 “Puoi dire al tuo capo che ha i giorni contati!”  replicò lui con un sorrisetto soddisfatto
“Abbassa quella pistola Gabriel. Tu non hai il coraggio di farmi del male” tuonò lei
Lui scosse la testa allargando il sorriso : “ Non più cara mia…adesso sono pronto a tutto”
“Ad esempio?” chiese lei per metterlo alla prova inarcando un sopracciglio
“ Non costringermi a sparare ” l’avvisò riducendo gli occhi a due fessure
“ Noi siamo in dieci qui , tu sei solo…non hai speranze.  Domani mattina il nostro capo arriverà e voi non potrete far nulla per scappare . Abbiamo circondato l’intero hotel e tutti gli ospiti rimasti sono stati presi in ostaggio . Nessuno sa cosa sta succedendo realmente qui , eccetto noi ed il mio capo ovviamente . ”
“ Non vincerai neanche questa volta” gli promise lui
Io abbassai lo sguardo in preda al panico, cercavo di calmare i violenti battiti del mio cuore, ma non c’era verso.
Urlai di dolore quando partì un colpo di pistola che uccise Samantha sul colpo proprio davanti ai miei occhi .
La vidi cadere in avanti e rimanere immobile. Gli occhi spalancati , come se volessero inseguire un sogno lontano.
“Perché?! ” gridai fra le lacrime afferrandomi i capelli
“Stai zitta, oppure toccherà anche a te” minacciò uno dei due ragazzi sfiorandomi una tempia con la sua pistola  
La rossa si avvicinò a lui senza allontanare mai lo sguardo e la sua arma da Gabriel: “ Chiedi perché ? Perché per lei stavamo perdendo il ragazzo”
Alzai lo sguardo furiosa per incrociare il suo : “ Assassina” la chiamai con furia.
Uno schiaffo in pieno viso mi fece vedere le stelle e bruciare la guancia sinistra .
“Lasciala stare” urlò Gabriel
“ Abbassa la pistola, Gabriel…questa è l’ultima volta che te lo chiedo” intimò invece lei “ farò fuori anche questa se non obbedisci ”
Questa? Io ho un nome pazza squilibrata!
“Non osare” sibilò lui
Lei per tutta risposta prese a premere lentamente il grilletto, non rimaneva molto tempo.
Un altro colpo stava per partire, pronto ad uccidermi.
“D’accordo!” si arrese il poliziotto all’improvviso , alzando le mani all’altezza delle spalle “ non sparare” ordinò disperato
Trassi un profondo respiro mentre un’altra lacrima prese a solcarmi il viso.
In quel momento non pensai e non dissi una sola parola. Non ne avevo le forze.
Guardavo Samantha…era così pallida , immobile…vuota e non riuscivo a capacitarmi del fatto che lei non fosse più viva. “ Metti giù l’arma e allontanala con un calcio” consigliò l’assassina a Gabriel   
Lui obbedì senza mai abbassare lo sguardo.
“Bravo il mio Gabriel” si congratulò
Kevin , afferrato da uno dei ragazzi armati , fu trascinato davanti alla donna e costretto ad inginocchiarsi . L’altro ragazzo , che mi aveva minacciato poco prima , decise invece di tenere d’occhio Gabriel
“ Ragazzino goditi le tue ultime ore di vita” sussurrò la rossa al sedicenne in maniera orribile
Kevin deglutì
In quel momento nessuno mi stava guardando.
La rossa e i due erano parecchio distanti da me…e dalla porta.
Non c’era più alcuna persona davanti l’uscita, potevo provar ad andar via.  
Mi alzai lentamente sulle ginocchia.
Avrei potuto chiamare la polizia , o qualsiasi altro aiuto…sempre se non c’era nessuno di quei folli nei paraggi anche al di là di quella porta !
Dovevo rischiare. Il telefono o qualche tipo di allarme si poteva trovare certamente al bancone della reception, anche perché io avevo lasciato il cellulare in camera !
Con non so quale coraggio mi spostai di un passo verso destra…poi un altro…un altro ancora.
Ero sul punto di lanciarmi contro la porta per aprirla ed andar via senza essere vista quando esitai qualche istante, trassi un profondo respiro.
La rossa parlava con Gabriel, e neanche riuscivo a capire i loro discorsi.
Proprio mentre feci per scattare in avanti , qualcuno si accorse di me.
Quel qualcuno era uno degli amici di quella pazza.
Lessi la sua sorpresa nei suoi occhi , vidi la sua pistola spostarsi velocemente verso di me .
Poi sentii due spari riecheggiare nell’aria .
Chiusi gli occhi…e stranamente non provai dolore
Nessuno dei due proiettili mi aveva colpita , ne ero certa…ma come era possibile ?  Chi avevano colpito allora ?
Riaprii gli occhi

 



Angolo Autrice
 
 
Ciaooooo a tutti ^^ perdonate il mio ritardo nel aggiungere un nuovo capitolo a questa storia , ma sono parecchio impegnata ultimamente…e ho anche un po’ di influenza :/ allora, cosa ne pensate?
Piaciuta la copertina che ho scelto ?
Questa volta i fatti son stati seri! Victoria è tornata, povero Gabriel ! :/
So bene che vi ho lasciati in un momentino particolare ma no problem! Cercherò di aggiungere presto il prossimo capitolo ^^
Ringrazio di cuore MaryGray, Novalis e Hopedestiny per continuare a recensire ogni capitolo <3
Ragazze vi voglio bene! J e ringrazio tantissimo anche tutti coloro che continuano a preferire, seguire e ricordare questa storia <3 spero con tutto il cuore che possa continuare a piacervi ^^
Un bacione a presto ;)

 
 
   
 
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