"Bip bip.."
La sveglia segnava le 8:30; Dan provò a spegnerla a tentoni, senza neanche tirar fuori la testa dalle coperte, senza grossi risultati quindi si vide costretto ad alzarsi.
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Aveva preso una decisione. Ed ora non riusciva a metterla in atto. Erano circa venti minuti che fissava il telefono. La paura l’attanagliava, si sentiva come paralizzato. In uno slancio di risolutezza, senza darsi il tempo di ripensarci, Daniel afferra il telefono e compone il numero. Uno squillo, due squilli, tre… La snervante attesa non pare finire mai. Poi ad un certo punto sente una voce dall’altro capo.
”Pronto?!”