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Autore: LaGraziaViolenta    09/11/2013    11 recensioni
Stufi dei soliti cliché di Harry Potter? Annoiati marci dalle fantastiche avventure sentimental-sessuali di tre generazioni di Serpeverde? Vi sentite smarriti e frustrati di fronte a dei Grifondoro codardi e dei Corvonero dal QI in singola cifra?
Serena Latini è quello che fa per voi. Le avventure di una sfigata Tassorosso alle prese con incantesimi, fanfiction, pony, cucina inglese e delle sue relazioni coi figli dei personaggi che tanto abbiamo apprezzato.
Zuccherosità, storielle amorose e di amicizia, figure da quattro soldi e battute demenziali attendono una povera Tassorosso made in Italy.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Dove in quel pazzo giovedì si fanno congetture su uno gnocco, si leggono schemi sugli gnocchi e una bella gnocca bionda ricompare in scena.
 
 
 
Non dovetti aspettare fino a sera per scoprire la verità su Jeanie. Dovetti aspettare molto di più.
A cena Jeanie si sedette accanto a Priscus, e lo sconcerto di alcune ragazze Corvonero mi disse che non era una novità solo per me. Una ragazza si mise addirittura a piangere e a metà cena se ne andò con la sua amica.
Poi, il fatto che la causa del pianto fossero Priscus e Jeanie era una congettura mia. Nelle fanfiction succedeva sempre così: il figo di turno si fidanzava, le ammiratrici si rodevano per l’invidia e piangevano, la fortunata ci godeva come un opossum. Salvo poi scoprire che il figaccione voleva solo farci un giro e placare l’ormone, dopodiché scaricava la fortunata per mettersi con il suo Vero Amore. Per una volta, sperai che la realtà fosse un pochino diversa dalle fanfiction.
Era pur vero che nella prossima partita di Quidditch Corvonero e Grifondoro si giocavano il terzo e il quarto posto. Il clima pre-partita rendeva sempre i giocatori di Quidditch molto popolari. Eppure non mi sembrava da Jeanie soccombere così al mero fascino dell’ormone. Non che Priscus non lo stimolasse. Lo stimolava come pochi.
Quando Jeanie arrivò alla lezione di Difesa contro le Arti Oscure entrò in aula insieme al professore. Non era da lei arrivare al pelo. Conoscendola, fu per non subire il mio interrogatorio.
Mi preoccupai inutilmente: ci pensò Chelsea.
A fine lezione la trovammo fuori dall’aula, col fiatone e la borsa che le sbatacchiava contro il fianco. Senza neanche dire una parola afferrò Jeanie per un braccio.
«Ehi!»
«Vi devo parlare» ansimò Chelsea. «Aula vuota.» Indicò con un cenno l’aula di Difesa contro le Arti Oscure. Non appena fu uscito anche l’ultimo studente ci trascinò dentro Jeanie. Le seguii.
«Lasciami!» fece Jeanie. Con uno strattone liberò il braccio.
Chelsea sfoderò la bacchetta e la puntò contro la porta. «Colloportus
«Sei scema per caso? Che ti prende?» ringhiò Jeanie.
Mi misi al fianco di Chelsea. Lei guardò Jeanie, un luccichio sinistro negli occhi. «Madame Corvonero se ne intende, eh, di uccelli… Hai beccato il pollastro più succoso del settimo anno!»
Jeanie arrossì all’istante. «Non sono fatti tuoi.»
«Questo dovresti dirlo a tutto il resto della scuola, sai?»
Jeanie puntò l’indice contro Chelsea e aprì la bocca, ma Chelsea le fece l’occhiolino. «Sai che Serena ha visto quello che stavate combinando, prima di Babbanologia? Dietro una statua… Furbacchiona!»
Jeanie assunse una sfumatura bordeaux e mi lanciò un’occhiata assassina. «Grazie, Serena. E io che ti avevo anche risparmiato la ramanzina seria.»
Quindi quella che mi aveva fatto era stata la ramanzina leggera? Arrossii a mia volta. «Ma Jeanie Joy, potevi almeno… In Sala Comune… O in un bagno… E gliel’hai pure fatto cadere sul piede…»
Chelsea scoppiò in una risata fragorosa. «Merlino! Sul piede! Chissà se riuscirà a smacchiare la scarpa! La tua è proprio la Casa dell’uccello!»
«Pervertite» sibilò Jeanie. Scosse la treccia dorata e iniziò a marciare avanti e indietro per la classe. «Fareste meglio a lasciarmi uscire, voi due, se non volete che sfondi quella porta.»
«Si sa che l’orale è più facile dello scritto, Jeanie… Che voto hai preso, Oltre Ogni Previsione o Eccezionale?»
Jeanie sbatté una mano su un banco. «Piantala! Non è andata così!»
Chelsea le fece un sorrisino malizioso. «E allora com’è andata?»
Jeanie sbuffò. La fissai, intenzionata a non perdermi neppure una parola.
«Siete due pettegole, ecco cosa siete. Due odiose pettegole. Semplicemente Priscus mi ha fermata in corridoio, ha detto che mi aveva notata da un po’ e… Be’, mi ha chiesto se volevo uscire con lui.»
Chelsea emise uno squittio deliziato. Io non riuscii a trattenere un sorriso e feci un piccolo applauso. «Hai un ammiratore, Jeanie Joy! E che ammiratore! Ci credo, bella come sei!»
«Piantala, Serena» disse Jeanie, ma nonostante le guance rosse si sistemò gli occhiali con un’espressione un po’ più compiaciuta.
«E poi?» la incalzò Chelsea.
«E poi gli ho detto che rischiavo di arrivare tardi a Babbanologia.»
Sgranai gli occhi, stupefatta. «Ma era prestissimo! Hai mangiato come un fulmine, sei andata via dalla Sala Grande prima di me!»
«Senti, non avevo tanta voglia di star lì a cincischiare.»
Chelsea scostò una sedia e si sedette. «Vabbé, e quindi?»
«E quindi… Quindi mi è scappato di mano il libro di Babbanologia.» Jeanie sollevò le sopracciglia bionde e mi guardò. «È quello che gli è caduto sul piede, fenomeno che non sei altro. Pensi sempre le cose più indecenti.»
Arrossii. «Ma no…»
Jeanie sogghignò. «Come no. Per tua informazione, ho saputo della battuta a James.»
Fu il mio turno di scoccare un’occhiataccia a Chelsea.
«Piuttosto!» esclamò Chelsea con un po’ troppo entusiasmo. «Ho un regalo per te, Jeanie. Per festeggiare la conquista di quel gran pezzo di gnocco che è Priscus Belby.»
Jeanie sollevò un sopracciglio biondo. «Forse non è più il caso che tu lo chiami pezzo di gnocco davanti a me, non ti pare?»
«Oh, non ti preoccupare, dubito che riuscirai a sciuparlo. E nel caso in cui ti stufassi…»
Jeanie tirò fuori la bacchetta. Un sorriso premeva agli angoli delle sue labbra. «Alla larga, Shields.»
Chelsea alzò le mani in segno di resa. «Un secondo, e arriva il tuo dono di nozze.»
«Non esagerare.»
Chelsea prese dalla borsa una pergamena e la distese su un tavolo. Mi sporsi a guardare. Un grafico.
Jeanie lo fissò per qualche secondo, poi portò una mano alla tempia. «No, no. Non di nuovo gli oroscopi!»
«Priscus Belby» lessi in cima alla pergamena. Strinsi gli occhi per leggere le scritte di inchiostro sbiadito. «21 marzo 2005, ore 7:17, Londra.» Guardai Chelsea. «Come mai la pergamena è così malridotta?»
«L’ho trovato in un armadietto, nell’aula di Divinazione. Deve trattarsi di un vecchio esercizio. In ogni caso ho controllato personalmente, è tutto giusto.»
«Chelsea Shields.» Jeanie incrociò le braccia. «Sai benissimo che io a queste porcherie non ci credo. Sono prive di qualsivoglia supporto razionale. Quindi, fammi il piacere di aprire quella porta e di lasciarmi andare. Avrei anche da fare, sai.»
Chelsea la ignorò e puntò l’indice sul grafico. «Ariete ascendente Toro. Pronto ad affrontare qualunque imprevisto con energia, è forte e resistente e non ha paura di scegliersi una compagna difficile.» Alzò lo sguardo e fissò Jeanie.
«Colgo la tua allusione poco elegante, ma visto che non ci credo non mi tocca.»
«Infatti Venere in Pesci lo porta ad essere ingenuo in amore. Volevo ben dire, povero ragazzo. Non sa in che guaio si è cacciato.»
Ridacchiai.
«Mercurio in Ariete lo rende ingegnoso» continuò Chelsea, «il che potrebbe spiegare perché è a Corvonero.»
«Ehi, cosa significa quel potrebbe spiegare
«Sssh. Anche Marte in Acquario lo indica come ingegnoso, anche se forse un po’ stravagante. Ha bisogno dei suoi spazi e delle sue libertà, quindi non devi essere soffocante con lui. Però potrebbe anche indicare un eccesso di individualismo. Attenta, seconda casa in Gemelli, potrebbe essere uno spendaccione. Quinta casa in Leone, in amore dà tutto sé stesso, ama lo sport… Porca paletta se si vede… E poi, uhm… Plutone in ottava casa dovrebbe conferire un certo talento nella vita sessuale.»
Fissai il grafico, sbalordita. Allungai la mano e strofinai le dita contro la pergamena ruvida. Come faceva Chelsea a leggerci tutte quelle cose? «Perché non ho scelto Divinazione anch’io?»
«Perché è una scemenza, Serena» rispose Jeanie. «Ci credono i babbani, quando vanno a farsi leggere il futuro dalle cartomanti. Perché ci vanno? Perché sono affascinati dalla magia. Ma ti sembra un comportamento razionale per dei maghi?»
«Povero Priscus. Un cuore gelido come il tuo!» Chelsea si portò una mano alla fronte e finse uno svenimento.
«Ma smettila!»
«Giovane Scorpione, dovresti scioglierti di più. Lo so che in realtà sei un camino che aspetta solo di essere acceso.»
Jeanie alzò gli occhi al cielo. «Che metafora zuccherosa, dopo questa battuta rischio il diabete.»
«Sei più Scorpione tu di Scorpius!»
Visualizzai immediatamente Scorpius rinchiuso in una corazza nera e lucida con una lunga coda a uncino. Si scostò un ciuffo biondo con la chela nera e mi fece l’occhiolino. Rabbrividii.
«Bene, Chelsea, questa era scemenza del giovedì mattina. Aspetta domani per dirne un’altra.»
«Ma Priscus…»
«Chiedi a Serena come si sente all’idea di affrontare Potter a Erbologia.»
Il cognome Potter fece svanire la visione di Scorpius lo Scorpione. Sbattei le palpebre e cercai di riconnettere il cervello.
«È vero, per tutti gli elfi del mondo!»
Chelsea sfoderò un sorriso a trentadue denti. Fui scossa da un tremito. Feci un passo indietro. Fu inutile.
Chelsea si mise al mio fianco e mi cinse le spalle. Mi sentii subito come imprigionata. Il suo sorriso era inquietante.
«Serena, sai Jeanie ha ragione?»
«Che novità, io ho sempre ragione.»
«Tu oggi pomeriggio hai lezione di Erbologia, eh?» Chelsea mi fece l’occhiolino.
Avevo la bocca secca. Guardai Jeanie, in cerca di aiuto.
«Oh, Serena, non potrò essere lì ad aiutarti. Lo farei volentieri, ma non posso. Quanto mi dispiace
Promemoria per me: mai scontentare Jeanie.
Forse non era il momento migliore per chiederle di aiutarmi ad imparare l’incantesimo dell’invisibilità prima che si facesse avanti Rose Weasley.
«Quindi, Serena» fece Chelsea, «cosa farai?»
Il peso del braccio di Chelsea mi fece stringere le spalle. «Niente.»
«Ti do un suggerimento» disse Chelsea.
«Ho paura» mormorai.
«Finché non è la tua Venere in Ariete a suggerirti di buttarti dalla Torre di Astronomia direi che non ti devi preoccupare» sghignazzò Jeanie.
«Non succederà, Serena, coraggio.» Chelsea mi strinse con più forza e mi sorrise. «Hai Venere in Leone.»
«Oh, questo che cambia tutto.»
«Tutta invidia, tu uscirai anche con uno stragnocco ma Serena ha a che fare con il figlio di una celebrità.»
Il peso della realtà era più opprimente del braccio di Chelsea. «Ti prego, me lo ricordo già tutti i giorni da sola.»
«Comunque, il mio suggerimento è: salutalo come sempre. Al resto penserà lui. Oppure parlagli degli unicorni. Chiedigli quando andrete a vederli.»
Mi morsi il labbro. Tirai la manica grigia del maglione. «Ehm… Ci proverò.»
Jeanie fece una risatina sommessa. «Se ce la fai a dirgli una cosa del genere ne sarò sinceramente stupita.»
«Eddai, Jeanie» fece Chelsea. «Sii incoraggiante.»
«Se a Natale gli ha detto di scriverti quest’estate, questa volta mi aspetto che tu gli dica “spero di rivederti l’anno prossimo”.»
«Ignorala, Serena.» Chelsea mi lasciò andare e mi diede qualche pacca sulla spalla. «Ignora l’acidità premestruale e concentrati sul tuo obiettivo.»
Il risultato di quell’edificante conversazione fu che quel pomeriggio mi ritrovai a spiare dentro la serra di Erbologia, indecisa se entrare o non entrare, con lo stesso contorcimento di budella con cui un condannato guarda la ghigliottina.
Le spalle e la sciarpa gialla e nera si stavano ricoprendo di fiocchi bianchi. Il mio fiato si condensava in nuvolette e la punta delle dita mi faceva male, ma non volevo ancora entrare. Mi appoggiai alla porta della serra e l’aprii di pochi centimetri. Una folata di aria calda mi investì il viso. Piacevole tepore. Sbirciai dentro.
Scorpius Malfoy si era già tolto il cappotto. Si passò una mano fra i capelli biondi e fece cadere alcuni fiocchi di neve. Le guance e la punta del naso erano arrossati per il freddo.
Guardai a destra, e Albus Potter entrò nella mia visuale. Con una scrollata fece scivolare il cappotto giù dalle spalle. Le labbra di Scorpius si mossero. Non sentii cosa disse, ma Albus sorrise. A vederlo da lì, i suoi denti erano bianchi come i fiocchi di neve che aveva tra i capelli neri. Non aveva mai sorriso in quel modo con me. Il pensiero che potesse fare una cosa del genere fece accelerare il battito del mio cuore.
In effetti, a guardarlo da lontano, Albus non era brutto. Non era al livello di Priscus né tantomeno di Malfoy, ma a ben vedere non è che di per sé fosse inguardabile. Forse.
Era più alto di me, anche se non è che ci volesse molto.
Aveva un po’ di brufoli sulla fronte, ma forse quelli sarebbero spariti. Speravo. Dopotutto, la pelle di seta di Malfoy non era roba per tutti.
Aveva dei begli occhi verdi. Le sue ciglia scure li incorniciavano proprio bene.
Albus si chinò, sollevò una pianta e la posò sul tavolo. Indicò una foglia e sorrise ancora.
Gli si avvicinò Rosemary.
Anche Rosemary sorrise. Alzò le braccia, raccolse i lunghi capelli biondi e li legò in una coda di cavallo. Disse qualcosa. Scorpius alzò le sopracciglia, ma Albus scoppiò a ridere. Il suono della sua risata mi raggiunse fin fuori dalla serra.
Il dolore ai denti che mi provocava il respirare aria gelata mi fece capire che avevo la bocca spalancata da un pezzo. La richiusi. Spinsi la porta ed entrai.
 

Nota dell’autrice: siccome per Serena avevo fornito il tema natale, lo fornisco anche per Priscus “Mister Muscolo” “Battitore Figaccione” Belby. ;) http://astro.oroscopi.com/cgi-bin/astro/natal?member=&recalc=&firstname=&name=&sex=&d1day=21&d1month=3&d1year=2005&d1hour=7&d1min=17&citylist=London+%281%29%2C+United+Kingdom#?refresh_ce

 
  
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