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Autore: LadyMarauders    11/11/2013    2 recensioni
- Come ti chiami?- fu la prima cosa che le venne in mente di chiedergli, infondo è la prima cosa che si fa quando ci si conosce.
- Ho tanti nomi, ma non me ne piace nessuno, dammi un nuovo nome tu, secondo te come potrei chiamarmi?-
Adorava dare i nomi alle persone a seconda del loro viso, lo faceva sempre, come faceva a saperlo? Ah già, era nel suo sogno.
- James, secondo me ti chiami James-
Genere: Fantasy, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si ritrovò di nuovo seduta sul dondolo, ma adesso sembrava il tramonto, perché la luce di prima era bianca, ora andava sul rosso-arancio.
Il ragazzo era ancora seduto dove l'aveva lasciato, con gli stessi vestiti che continuava a guardare davanti a se.
- Sono stata via molto?- chiese lei
- Un pochino, dove sei andata di bello?-
- Mi sono svegliata, questo è il mio sogno lo sai?-
- Certo che lo so, ti dispiace se sono arrivato io nel tuo sogno?-
- No, non mi dispiace, qualche volta mi sento sola, non faccio più i sogni di una volta-
- Come mai?-
 
La ragazza ci pensò un po su, lo sapeva, sapeva perché non riusciva più a sognare come una volta, ma in quel momento le sfuggiva il motivo. Scrollò le spalle
- Non lo so, sono solo convinta che una volta sognano di più-
- Capisco- disse lui tirandosi indietro delle ciocche di capelli grigi che gli erano caduti sul viso, lo osservò ancora meglio dell'ultima volta, aveva il viso lungo e magro, sia il mento che i zigomi erano molto pronunciati, il naso era lungo e appuntito. Ma restava comunque un gran bel ragazzo, aveva la carnagione così chiara da sembrare quasi trasparente. Forse si sentiva osservato perché si girò e la fissò negli occhi. Non aveva mai visto degli occhi così, erano neri, e tendevano all'infinito, non sapeva dire perché, in che modo lo facessero, ma aveva la sensazione che si sarebbe persa in quegli occhi, e non in senso metaforico.
- Dove credi che siamo?- chiese lui tornando a guardarsi intorno
- Non ne ho idea, non ci ho mai pensato-
 
Per la prima volta, notò che in realtà c'era qualcosa, intorno a lei, a parte il dondolo, non l'aveva mai visto, c'erano degli alberi, un laghetto, e una serie di lampioni accesi, infondo era davvero il tramonto.
- Ora che me lo fai notare- disse lei – credo che siamo a Regent's Park-
- Hai ragione- disse lui – siamo davvero a Regent's Park-
- Ma li non ci sono questi cosi- disse lei toccando il dondolo
- Questo è il tuo sogno, può esserci quello che vuoi-
- Hai ragione, questo è il mio sogno, bello però vero? Il parco al tramonto-
 
Restarono un po in silenzio, di solito le piaceva rimanere li in silenzio, ma ora che c'era lui, sentiva il bisogno di parlare, una volta parlava tanto, se lo ricordava, poi chissà per quale motivo, era diventata più silenziosa, ecco perché le piaceva stare li da sola, ma ora non era da sola, e le dava l'idea di sembrare scorbutica standosene li con lui, senza dire nulla.
- Come ti chiami?- fu la prima cosa che le venne in mente di chiedergli, infondo è la prima cosa che si dice quando ci si conosce
- Ho tanti nomi, ma non me ne piace nessuno, dammi un nuovo nome tu, secondo te come potrei chiamarmi?-
 
Adorava dare i nomi alle persone a seconda del loro viso, lo faceva sempre, come faceva a saperlo? Ah già, era nel suo sogno.
- James, secondo me ti chiami James-
- Bel nome, mi piace- allungò la mano verso di lei – piacere, io sono James, e tu?-
- Penny, piacere-
- Penny è il diminutivo di cosa?-
- Penelope ovviamente- disse lei quasi sconcertata, come faceva a non saperlo?
- Un nome importante,molto importante-
- Si mia madre è fissata con la mitologia, e mi ha sempre letto grandi storie, anche se Penelope non è un personaggio poi così positivo-
- Come no? Una donna che ama così tanto suo marito da resistere per anni, facendo e disfacendo la tela, aspettando il suo ritorno, è una donna d'onore-
- è una povera fessa, mentre lei era li a disperarsi e a combattere contro i Proci, Ulisse se ne stava bello a tradirla di qua e di la, bel marito che si è trovata-
- Però alla fine è tornato a casa-
- Tutti i bastardi traditori, tornano dalle povere mogli, succede sempre così, purtroppo-
 
Succedeva sempre così, ogni volta che diceva il suo nome, avveniva questa conversazione,anche nei suoi sogni succedeva, era una cosa assurda. Forse doveva imparare a fare si con la testa e cambiare discorso, senza mettersi troppo a discutere su chi era o non era Penelope.
- Quanti anni hai?- chiese Penny a James
- Tu quanti me ne dai?-
- Continuerai a rispondere alla mie domande, con altre domande, tutto il tempo?-
- è il tuo sogno, devo capire quali sono le regole e cosa vedi tu, magari io mi vedo in un altra maniera-
- Non ha senso quello che dici lo sai? Comunque, all'inizio avrei detto che eri vecchio, ma no, i tuoi capelli mi hanno fatto confondere, secondo me, non hai più di trent'anni-
- Ok- disse James – ho 29 anni, hai ragione- sorrise. Aveva la dentatura bianca e perfetta, con i canini leggermente più lunghi, infondo era nel suo sogno, niente toglieva che fosse un vampiro – e tu quanti ne hai Penny?-
- Diciotto-
- Sei giovane, molto giovane-
- Già, ma sono cresciuta in fretta, fidati-
- Cosa ti ha fatto crescere così in fretta?-
 
Penny ci pensò un po su, non lo sapeva, come prima, non ricordava il perché, ma sapeva che era così. - non ne ho idea sai, ma so di essere più matura della mia età-
- A diciotto anni lo pensano tutti-
- Che fai? Cerchi di sminuire la mia personalità?-
- Assolutamente no, scusami se ti ho offeso-
- No, non mi sono offesa, tranquillo, allora, dimmi, James, cosa fai nella vita? A parte entrare nei sogni delle ragazze?-
 
Rise di nuovo, la sua risata era, inquietante, però in modo buono, si, come quando in un film o in un libro, c'è un cattivo affascinante, che ha quelle risatine un po diaboliche, ma è così bello e affascinante, nel suo essere così cattivo, che non puoi non innamorarti.
- Mettiamola così, sono a capo di un'azienda che organizza un servizio per il pubblico-
- Tipo, a capo dei mezzi di trasporto?-
- Una cosa così, si esatto-
 
- Sei giovane per essere a capo di una cosa del genere-
- Anche io sono cresciuto molto in fretta, proprio come te-
Penny si girò sul dondolo, incrociando le gambe sul sedile, per guardare meglio James, girare il collo ogni volta le stava iniziando a dare fastidio, anche lui si girò mettendo un braccio sullo schienale del dondolo, erano perfettamente uno difronte all'altro.
- Perché sei vestito completamente di nero?-
- Non ti piace il nero?-
- Oh no, è uno dei miei colori preferiti, solo mi chiedevo perché non hai neanche un dettaglio colorato, senza offesa, non è che stai male vestito così-
- Il nero mi dona, fa contrasto con i miei capelli. E poi il nero snellisce-
- Non credo che tu ne abbia bisogno, di sembrare più magro intendo, peserai si e no 60 kili, dovresti mangiare di più sai?-
 
Penny iniziò a sentire delle voci in sottofondo, si guardarono intorno e poi capì che era ora di svegliarsi, era quasi dispiaciuta di lasciare James.
- Credo che mi vogliano sveglia, quando tornerò sarai qui?-
- Se vuoi che io rimanga, lo farò, appena ti addormenterai, mi ritroverai, ovunque tu vada, ok?-
 
Penny sorrise – allora a più tardi-
   
 
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