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Autore: ___jenna___    11/11/2013    2 recensioni
Dalia è una ragazza come tante, divisa fra la scuola, le amicizie, e un fratello maggiore, impegnato con il lavoro, con cui vive durante la momentanea assenza dei genitori.
Una vita normale, semplice e senza particolari sorprese o svolte: ma continuerà sempre così?
Cosa può mutare, in un inverno particolarmente piovoso e freddo? E potranno bastare una sveglia non suonata e un nuovo, particolare compagno di classe che si siede al posto suo, per scombussolarle la vita?
E cosa nasconde, quel nuovo inquilino del suo palazzo, che tanto somiglia al suo nuovo amico?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 14.
<< Mi dispiace di esser scappato dai ragni… >> si scusa Max.
<< Non è colpa tua, ma della Rembady. Anzi, ora che ci penso è un po’ colpa tua. Perché hai lasciato incustodita la pietra? Non era una cosa qualsiasi, renditi conto! >> mi accanisco contro di lui.
<< Calmati un po’, la pietra era celata in un baule chiuso a chiave. Era Talita ad avercelo, non io. Va’ a parlare con lei, se vuoi. >> mi risponde. Ed è esattamente quello che farò. Parlare con Talita Birenss. Attraversando la salita incontro Avarett.
<< Dalia, come stai? >> chiede allegramente.
<< Shhh, silenzio! Chiamami Libera, non Dalia! >> rispondo.
<< Eh? Non capisco, perché dovrei chiamarti con un nome che non è il tuo? >> .
<< Perché la Rembady mi ha sottoposta ad una prova. Tu ricordati solo di chiamarmi Libera! E non puoi intervenire nella prova >> parlo velocemente, scostando un ciuffo di capelli dagli occhi.
<< Ok. Ti posso dire una cosa? Sai, ora che ci penso, assomigli ad una bellissima ragazza che ho salvato qualche tempo fa. Non posso proprio dimenticarla. Chissà se era vera e se abita lontano da qui…L’ho salvata da una truppa di delinquenti in una spiaggia deserta a Gilbawe, non mi ricordo bene. Era la sera del ventidue dicembre, non mi dimenticherò mai di quel giorno. Poi sono dovuto sparire, perché altrimenti avrebbe riconosciuto che io ho dei poteri >> termina il suo lungo romanzo. Ora che ci penso è tutto familiare! Ma certo! Io il ventidue dicembre ero a Gilbawe e mi ricordavo perfettamente dei ragazzi che spiaccicavano a terra delle bottiglie e insistevano per darmi un passaggio. Era il momento in cui Avarett mi aveva salvato e avevo fatto il paragone con un libro di Lauren Kate. Era tutto così nitido adesso.
<< Wow! Quella ragazza è una mia…mia amica molto stretta! >> mento, guardandomi intorno, con la sensazione che qualcuno mi seguisse.
<< Davvero? Vorrei conoscerla! Sembrava così forte e diligente! >> risponde.
<< Sul serio? Vedi, forse già la conosci e l’hai salvata più di una volta...Ero io quella che hai salvato a Gilbawe. >> confesso.
<< Perché non me l’hai detto prima? >> chiede.
<< Perché io ero molto confusa in quel periodo. Avevo appena scoperto di essere una Tueldex e in più sorella di un Koster. E credevo che tu fossi solo frutto della mia immaginazione dopo che eri sparito. >>.
<<  Mi sembra impossibile di aver avuto davanti agli occhi colei a cui avevo pensato almeno per sei settimane e non essermene accorto. E’ solo che dopo il taglio di capelli sei cambiata molto! E in più sono rimasto di sasso quando Talita mi ha confidato… >>
<< Sì, anch’io sono rimasta di sasso. E’ meglio che tu non finisca la frase. >>
<< Perché? >> domanda.
<< Perché io non sono interessata a nessuno e credo semplicemente che a Talita piaccia fare da Cupido…Ma questa volta ha sbagliato. Mi sei molto simpatico, però… >> .
<< Non ti piaccio. Ma stai tranquilla, neanche tu mi piaci. Dicevo semplicemente che eri carina, nulla. E in fondo non sei neanche così forte dato che fanno tutti a gara per salvarti. Credo che Talita si sia sbagliata, sì… >> risponde lui. Non ci eravamo parlati in tutta sincerità, dato che vedevo i suoi occhi lucidi. E avevo una strana sensazione allo stomaco, come se avessi ricevuto venti pugnalate di seguito. Non era per l’insulto, ma più per il fatto che ci stavamo mentendo a vicenda.
<< Ti sei offesa per ciò che ti ho detto prima? >> chiede.
<< No, non mi offendo per insulti così stupidi >>. E allora perché la mia vista si è offuscata e sento gli occhi bagnati?
<< Amici? >> chiedo con la voce spezzata.
<< No, non ha senso essere amico con una che vuole semplicemente essere salvata >> continua in tono distaccato. Capii che mi aveva dato questa risposta solo perché non gli avevo detto di essere la ragazza che era sulla spiaggia a Gilbawe, ma non riuscivo a sopportare quell’insulto.
<< Io non ho bisogno di essere salvata in nessuna situazione e non capisco perché tutti credete sia così! >> sbotto.
<< Vado, non ho tempo da perdere con una come te >> risponde lui. Mi accorgo solo ora che dal nervosismo ho lanciato calci a migliaia di sassolini.  Lo guardo allontanarsi. Ma chi si crede di essere? Cammino con furia fino all’abitazione di Talita. Lei è fuori, in giardino.
<< Talita, Max dice che hai tu il baule! E come ha fatto la Rembady ad aprirlo se era sigillato? >> domando, con le braccia conserte. Lei mi guarda sospirando.
<< Ha avuto il permesso di Max, il Koster è stato soggiocato da Avarett. Adesso la Remabady ha il baule, Avarett la pietra. >> sospira lei suscitando in me un’enorme quantità di stupore.
<< Avarett? Ma lui era dalla nostra parte! >> protesto.
<< Dalia, c’è una cosa che ho imparato in sedici anni da Tueldex. Mai fidarsi di uno con la doppia faccia, tipo Avarett >> sospira lei. << Io ne conoscevo un paio. Ed erano tutti come lui. E’ meglio stare alla larga da loro. Sono dei bravissimi attori e riescono a soggiocare le menti perfino più intelligenti. Il loro più grande talento è prendere in giro la gente… >> continua. Avarett doveva essere il re del prendere in giro la gente! Era riuscito in modo perfetto a farmi credere che fosse un principe azzurro. Sospirai come aveva fatto Talita qualche secondo fa, quando all’improvviso mi venne un dubbio.
<< Senti, Talita, tu che sai tutto sai dirmi come mai Avarett è così perfido? Ha l’anima di due Tueldex che sono la calma e la bontà in persona! >> dico. Lei impallidisce.
<< Non mi aspettavo che avresti subito fatto questa domanda ed è piuttosto difficile risponderti, ma cercherò di farlo senza girarci troppo intorno. Sai che il carattere cambia del tutto quando si diventa Tueldex, no? E Jake e Luke non hanno fatto alcuna eccezione. Non hai idea di com’erano prima. Avarett sarebbe stato niente in confronto a loro >> rabbrividisce lei. Io spalanco gli occhi scioccata.
<< C’è qualche probabilità che ritornino come prima? >> chiedo riprendendo fiato.
<<  Sì, ma sono rare. In ogni modo, meglio non fidarsi di loro due e di Avarett >> rispondo. Al nome di Avarett ripenso a tutto ciò che mi aveva fatto.
<< Certo che Avarett ha giocato proprio sporco! Non sarà arrivato il momento della vendetta? >> sorrido io.
<< No, Dalia, ti prego… >> ride Talita già sicura di un nuovo piano strambo all’azione.
<<  No, no…Dalia non c’è, entra in gioco Libera, mia cara! >>
<<  Come pensi di fare a riavere la pietra? >> chiede lei.
<< Cercherò di superare uno strano “livello” della Rembady, poi avrò il baule. E tu hai chiesto giustamente come farò ad avere la pietra… >>
<< Esatto, come farai ad averla? >>
<< Farò sì che Avarett s’innamori di me, in modo che lo costringa a ridarmi la pietra. Ho scoperto che gli piaceva la “Dalia perfettina”. >>
<<  Ma se adesso non lo sei più! >> protesta lei.
<< Ah, Tali, Libera pensa a tutto! Andrò a farmi mettere le extencion da Ye e Cie, giusto il tempo per avere la pietra. Poi ritornerò come prima. >> sorrido soddisfatta.
<< Ma sei un genio! >>
<< No, sono Libera! >> la correggo facendola ridere per l’ennesima volta.
Prima cosa: dirigersi dalla Rembady. Busso alla porta di casa sua. Capelli stravolti di nuovo! Ma questa dorme sempre?
<<  Quale strambo tunnel dell’orrore affronto oggi? >> chiedo “allegra”, già pensando al mio piano.
<<  Al parco giochi. Preparati ad avere paura, mia cara! >>.
<< Sì, paura di cadere dallo scivolo! >> rispondo tra le risate. Ma l’occhiata fulminea della Rembady non promette nulla di buono, quindi mi zittisco. Ci avviamo sul serio per il parco giochi! Questa Remabady è matta! Il parco è deserto, ovviamente, e ha qualcosa di sinistro. Massì, meglio dare poca importanza alle descrizioni sui luoghi, concentriamoci sulla prova. Cosa potrebbe essere? Un bambino che mi costringe a ingozzarmi di caramelle? Devo tuffarmi nel fango? Al pensiero mi viene da ridere e ricevo un’altra occhiataccia della Rembady. All’improvviso vengo circondata da una gabbia. “Calma, tu sei Libera, tu sei Libera!” penso dentro di me. E ora come faccio a liberarmi? Mi siedo in un angolo stranamente tranquilla. Non mi sento male, non ho attacchi di claustrofobia, anzi! Mi sento…Libera! Mi siedo per terra ragionando al perché mi sento così stranamente LIBERA! Beh, perché io sono Libera, però avere questa sensazione in una gabbia è piuttosto strano. All’improvviso la gabbia si distrugge in mille pezzi ed io resto seduta sul pavimento osservando i pezzi separati. La Rembady mi applaude.
<<  Brava, Pevity, con te ho avuto pane per i miei denti, vedo! Era questa la prova da superare. Dovevo circondarti da una gabbia in modo che tu ti sentissi male e io potessi canzonarti perché non sei una vera “Libera”. Invece il tuo vero senso di libertà ti ha aiutata molto, brava! >> conclude lei.
<< E ricorda, a volte anche il più cattivo è buono in fondo >> sorride lei. Cioè vorrebbe dire che in qualche modo mi ha aiutato a capire chi sono? Sto per chiederglielo, ma lei è già sparita. Abile la vecchia Rembady! Mi ha lasciato anche a terra il baule. Lo afferro. Senza il baule la pietra non ha valore. Adesso non manca che dirigersi da Ye e Cie.
Arrivo in fretta da Ye e Cie.
<< Eh, no, tu maleducata! Adesso paghi la quota dell’altra volta! >> s’arrabbia con me Cie non appena faccio ingresso nella sua sala. Mi ha riconosciuto.
<< No, signora, mi dispiace molto. E’ che quella volta avevo veramente troppa fretta e mi scuso con tutto il cuore. Pagherò sia quello dell’altra volta sia quello di oggi. Ha tempo di un’extancion e dei ritocchi in più per farmi ritornare come avevo i capelli prima? Rossicci, ondulati, ricorda? >> le chiesi. Lei diede un’occhiata all’orologio e alzò le spalle.
<< Si può fare. Ma se non paghi, giuro che finirai nei guai! >> mi lancia la stessa occhiata della Rembady quando le avevo detto che il parco giochi mi sembrava per bimbi dell’asilo!
<< Pagherò, vedrete! >> sorrisi. Cie sistemò i capelli molto più velocemente dell’altra volta e quando guardai il risultato…WOW! Ero praticamente identica a prima!
<<  La ringrazio, Cie! >> sorrido pagando con tutti i soldi che ho . “Ma  che è successo alla ragazza? “ sento Cie parlare tra sé e sé, mentre esco dal negozio. Mando un MMS a Talita.
Visto, Taly? Sono ritornata come prima! Sono pronta per il complotto xD Se vuoi puoi preparare i pop-corn e travestirti da qualcun altro in modo d’assistere alla scena xD
Sotto incollo la mia foto. Messaggio inviato. Come avevo scritto nel messaggio a Talita ero davvero pronta per il complotto. Oh, yeah!


Angolo di Libera: Ciao, ragazzi, sono Libera! Volevo precisare una cosa: ho il permesso dell’autrice d’intrufolarmi nel mio account, non come Max *che invece non ha nessun permesso*. Beh, che ne dite di recensire questo capitolo, lettori + silenziosi? Volete seguire il mio complotto contro  Avarett? Ci sarà da divertirsi! *Se non ne siete sicuri chiedete a Talita Birenss, che  ha già preparato i pop-corn*. Adesso, ditemi una cosa: Chi è il vostro personaggio preferito? Vi prego, scegliete me! *Ho fatto una scommessa con Taly e Max*.
  
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