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Autore: effe_95    11/11/2013    3 recensioni
[ STORIA IN FARE DI REVISIONE ]
Claudia Rossi è una ragazza di sedici anni, frequenta il terzo anno del liceo Classico insieme a Francesco, il suo migliore amico dall'infanzia, ha una madre non troppo presente, un fratello cresciuto troppo in fretta e un padre che sembra sparito.
Yulian Ivanov ha diciotto anni, un carattere ribelle e spensierato, un passato che non vuole essere ricordato, e un'altra nazione nel cuore, la Russia.
Le vite di questi due ragazzi si incontreranno quasi per caso, per raccontare una storia passata di due persone che hanno solo bisogno di essere salvati.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Salvami, ti salverò .
54. Brucerei.
 
<< “Esatto” >>
<< Come? >>
<< Hai scritto “esato” invece di “ esatto” >>
Iliana guardò con fare critico il quaderno, ed effettivamente aveva davvero sbagliato a scrivere, ma quel giorno aveva la testa completamente da un’altra parte, voleva solamente che quella giornata finisse presto.
Spostò lo sguardo sul suo compagno di banco, Jurij Vladimirovic' Todorov.
Era un ragazzo molto magro, dalla pelle bianca come il latte, gli occhi erano azzurri, e sembravano essere stati dipinti con gli acquerelli.
Aveva i capelli di un castano che andava sul biondo, erano corti e al tatto morbidi e sottili. Jurij non parlava quasi mai, lo faceva raramente, e solo quando ne aveva voglia.
Iliana non lo conosceva per niente, era arrivato nella sua classe quello stesso anno, eppure aveva alleviato la sua sofferenza parecchie volte senza nemmeno saperlo. Quando leggeva assumeva una stranissima posizione, tendeva a far pendere la testa verso la parte destra del suo corpo, portava un piede sotto il sedere e arricciava le labbra, Iliana aveva riso più volte a quella vista.
Oppure quando si perdeva nei suoi pensieri e non ascoltava una sola parola di quello che diceva il professore, senza accorgersene, Jurij riproduceva a gesti quello che pensava, e a volte inscenava un intero dialogo tra due entità, come un mimo esperto, fino a quando il professore non se ne accorgeva e la magia finiva. Era in momenti come quelli che Iliana smetteva di soffrire, perché guardare quel ragazzo così strano, che quando scriveva faceva penzolare la testa a destra e sinistra, e portava la penna alla bocca come un bambino, non le faceva ricordare quando male si portasse dentro, sotto la pelle, nel cuore.
<< Iliana Aleksandrovna, oggi hai la testa tra le nuvole? >>
Jurij aveva una voce così sottile che a volte Iliana faceva fatica ad ascoltarlo.
<< Evidentemente si, Jurij Vladimirovic >>
Lui si girò completamente verso di lei, appoggiò un gomito sul banco e una mano dietro la nuca, i suoi occhi d'acquerello le mettevano soggezione, ma erano così diversi da quelli freddi di Federico, da quelli pieni d'amore di Francesco. Chissà cosa faceva il suo amore sotto quel cielo, chi altro stava amando in quel momento.
<< Sei stata in Italia per undici anni vero? >>
Gli occhi acquerello seguivano ogni suo movimento, ma Iliana si sarebbe lasciata guardare ancora una volta, che importanza poteva avere? Lei sarebbe andata avanti comunque, l'aveva sempre saputo.
<< Si >>
<< Forse è per questo che non riesci più a scrivere bene >>
Quanta innocenza poteva esserci in un ragazzo di diciotto anni con quegli occhi? A Iliana sembrava non aver mai avuto quell'innocenza in tutta la sua vita, fin dalla sua nascita disgraziata.
Lei non poteva più far del bene a nessuno, ormai erano gli altri che dovevano farne a lei, per non rimanere infettati dal suo veleno, non avrebbe contagiato più nessuno, Francesco sarebbe stato l'ultimo.
Lei era forte, da sola sarebbe andata avanti sempre, ma la stessa no, non lo sarebbe stata più.
<< Può essere, sai?>>
Jurij afferrò una penna e scrisse una parola sul quaderno della ragazza, Iliana la guardò con occhi distanti.
“ Lyubov”
<< Com'è che si dice questa parola in italiano? >>
Iliana prese la penna dalla mano del compagno di banco e vi scisse sotto la traduzione.
<< “ Amore”, si dice così >>
<< “ Amore”, è diverso da “ Lyubov”, ma credo che la consistenza sia la stessa>> Nell'esprimere quel pensiero, Jurij intrecciò le mani in maniera abile, e si completavano così bene, che ad Iliana mancò terribilmente il tocco di Francesco sulla sua pelle.
Avrebbe amato mai qualcun altro, lei?
<< Io non ho mai amato nessuno in tutta la mia vita, e con il senno di poi, me ne pento tantissimo>>
Era la prima volta che Jurij parlava così tanto da quando l'aveva incontrato la prima volta, aveva portato un ginocchio alla bocca e fissava il cielo, in quel suo maglione troppo largo.
<< Ma non è mai troppo tardi, infondo hai solo diciotto anni >>
Jurij la fissò con i gli occhi acquerelli e le regalò un sorriso, il primo, facendo comparire sulle guance magre e pallide due fossette, e una fila perfetta di denti bianchi.
<< La vita con me non è stata clemente, e il tempo che mi dai, io non ne ho più. E poi, io credo che si possa amare veramente solo una volta nella vita >>
La campanella dell'ultima ora suonò in quel preciso momento, Iliana non trovò le parole da dire, e Jurij se ne andò, lasciandola sola seduta al banco, in quella classe che andava piano, piano svuotandosi.
Ma lei, aveva amato veramente poi?
 
Così anche Claudia aveva conosciuto Daniela, Eteocle e Carolina.
Avevano mangiato tutti insieme in quel tavolo che era sempre stato troppo vuoto, avevano parlato di tutto tranne che di Andrea Andreotti, e poi avevano mentito fino allo sfinimento.
Ma a lei sarebbe andata bene così, avevano finalmente trovato un equilibrio, dove non ci sarebbero stati più imbrogli e non avrebbero fatto finta dell'esistenza dell'uno e dell'altro.
Si sarebbero visti anche altre volte, e avrebbero costruito piano, piano un rapporto ormai già a pezzi.
E forse un giorno, Nicola avrebbe potuto ricongiungersi anche con Andrea, e le ferite si sarebbero finalmente cicatrizzate.
Pensava a tutto questo mentre camminava fianco a fianco con Nathan, dopo un’intera mattinata sui libri, e dopo aver fatto tutto tranne che studiare davvero.
Claudia era stata cattiva, aveva chiamato Nathan perché non voleva stare da sola, e il ragazzo era andata da lei rimandando l’iscrizione all’università di Ingegneria Meccanica, ma Claudia non l’aveva degnato di un solo sguardo, era diventata davvero una brutta persona.
<< Com’è andata oggi? >> Domandò il castano giocherellando con l’orecchino nero, Claudia sollevò impercettibilmente lo sguardo e fissò la strada deserta.
<< Le solite cose, esame in vista, e sempre esame >> Nathan ridacchiò infilando entrambe le mani nelle tasche dei pantaloni, quanti gesti sprecati, per non mostrate l’imbarazzo.
<< Andrai alla grande, se ne sono uscito io con ottanta >>
La rassicurò il ragazzo, Claudia sorrise e fece spallucce, in realtà lei ci pensava poco all’esame, era solo un modo per tenere la mente occupata da tante altre cose.
<< Sai Nathan, Yulian è uscito con novantadue. Lui non studiava quasi mai, eppure non credo che riuscirei a fare più di lui >>
I due camminarono ancora per un po’, perché un silenzio grave era calato nell’aria, offuscando tutte le cose, Claudia si rendeva conto che non avrebbe dovuto dirlo, eppure l’aveva fatto lo stesso.
Perché ultimamente non faceva altro che ferire gli altri, per non essere l’unica a essere ferita.
<< Smettila di parlare di lui! >>
Quelle parole suonarono come un fulmine a ciel sereno, una scossa di terremoto improvviso, Nathan afferrò bruscamente Claudia per le braccia e la scosse furiosamente.
<< Stai diventando una brutta persona Claudia! Smettila di pensare a lui, non c’è, sei cieca? Non lo vedi che non è qui? Ma io ci sono! Perché non mi vedi? E’ da un anno che sono qui, ma sembra quasi che tu non te ne sia mai accorta! >>
Nathan sembrava completamente fuori di testa, e Claudia lo fissava scioccata, quegli occhi furiosi, le sopracciglia contratte e la stretta forte sulle sue braccia esili.
Cosa doveva fare? Cosa doveva rispondere?
<< Amami! Ama me! >>
No, quelle parole non avrebbe voluto sentirle mai e poi mai.
E per mostrargli quell’amore smisurato, Nathan la baciò.
A Claudia le si fuse completamente il cervello, sentiva la pelle scottare febbricitante e una morsa impossessarsi del suo stomaco, con tutte le forze di cui era capace, scansò il ragazzo con forza.
<< Non ti amerò mai! Mi fai schifo! Piuttosto brucerei viva! >>
E poi scappò via, scappò con le labbra in fiamme e una sensazione di tradimento sulla pelle.
Mani estranee che le premevano sul corpo, sulle labbra altre labbra così diverse, un respiro caldo e poi la confusione, aveva tradito? Non aveva tradito?
Lei non sapeva più niente, tutto quello che conosceva era il corpo di Yulian, ed era stato l’unico.
Cosa stava provando?
Non appena rientrò a casa non salutò nemmeno Nicola e si rinchiuse in bagno, per sciacquarsi la bocca, le braccia, tutto quello che era stato toccato.
<< Yulian, vieni a prendermi. Non voglio affrontare quello che sto sentendo >>
 
 
Yulian sollevò impercettibilmente la testa dal libro, la sensazione che qualcuno l’avesse chiamato era fortissima. Ma nella stanza c’era solo Il’ ja che giocava tranquillamente nel suo seggiolone, continuava a schiacciare senza perdono una piccola paperella di gomma, masticandola senza ritegno.
<< Il’ja, stai sbavando come un cane, abbi un po’ di ritegno! >>
Il bambino si limitò a fissarlo con un bel sorriso dipinto sul volto paffutello, gli erano spuntati i primi dentini e aveva i capelli così biondi da fare quasi paura.
<< Beato te che non hai nulla da fare! >> Il’ja gettò con estrema violenza la paperella per terra e cominciò a frignare, Yulian alzò gli occhi al cielo e guardò l’orologio.
<< Hai fame? Quindi dovrei cucinarti giusto? >>
Il biondo sospirò pesantemente, sulla coscienza un peso enorme, avrebbe ignorato quella voce, l’avrebbe ignorata ancora per un po’.
Mentre si accingeva ad andare in cucina gli arrivò un messaggio, e vorrebbe non averlo letto mai.
“ Non fari finta di non sapere cosa provo per te. Aspetterò ancora un po’, poi verrò a prenderti con la forza”
Svetlana.

 
 
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Effe_95
Buona sera a tutti!
Finalmente ho aggiornato, sono completamente distrutta ed è solo Lunedì, ma dovevo farlo per forza.
Allora, in questo capitolo facciamo la conoscenza di Jurij, lui era nella mia mentre ancora prima di cominciare a scrivere, ci tengo molto a lui come personaggio, e spero che possa piacere anche a voi.
Per quanto riguarda Nathan, non odiatelo troppo.
Certo, so di non avere la pretesa di dire una cosa del genere, ma fidatevi di me ;)
Detto questo, grazie mille e alla prossima.

 
 
  
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