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Autore: Neflehim    12/11/2013    8 recensioni
Draco cerca disperatamente il suo amore perduto ai tempi della scuola. In una notte in cui i ricordi si fanno strada nella sua mente , dentro casa sua appare la sua nemesi al femminile: Hermione Jane Granger.
La ragazza coperta di sangue gli consegna una bambina .Gli intima di proteggere la piccola e poi sparisce nel nulla , lasciando il ragazzo nella confusione più totale.
Se la trama vi incuriosisce... leggete per favore!
SOSPESA
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Cap 14

Quando si accorsero di loro,Ginny e i bambini smisero di giocare e si ricomposero.
La donna si alzò di scattò e si buttò tra le braccia del marito che la prese al volo e se la strinse forte al petto.
- Amore ! Draco! –
- Che bentornati caloroso, Gin!- le disse il marito scoccandole un bacio sulla guancia.
- Papà!- esclamò James attaccandosi ai pantaloni dell’uomo, che lasciò leggermente la presa dalla mogli e tirò su il figlioletto con un braccio solo.
Draco sorrise a quella scena per poi spostare lo sguardo sulla figlia che al contrario dell’amico, era rimasta seduta composta sul divano. Il biondo notò che qualcosa non andava così si avvicinò alla bambina e le si sedette accanto.
- Eltamin …. Cos’hai? Non ti senti bene?-
La piccola scosse la testa rimanendo comunque con il capo basso.
-Allora, cosa c’è?-
- La mamma… mi manca. La zia Ginny è buona ma … la mamma, è la mamma- rispose Eltamin.
- Non ti fidi di me, Eltamin ?-
La piccola alzò il capo allarmata:- cosa? Si papà, che dici?!-
- Allora, non preoccuparti. Ti ho promesso che te la riporterò a casa, pensi sia un bugiardo?- Sapeva di essere stato abbastanza duro, ma in qualche modo doveva conquistarsi la fiducia della figlia e quello era l’unico modo che conosceva.
Eltamin scosse la testa agitata abbracciandolo di slancio:- Papà io mi fido di te ma… ho vissuto tutta la mia vita con la mamma e non averla per tutto questo tempo è… - ci pensò su un attimo con quella sua aria da bimba intelligente – devastante.-
Draco si stupì ancora della vastità del repertorio linguistico di sua figlia che intanto lo fissava, ansiosa di sapere se aveva compreso le sue ragioni.
Per tranquillizzarla, Draco le accarezzò dolcemente il capo sorridendole:- Sta tranquilla tesoro. Riporterò la mamma a casa. -
Eltanin annuì poi fece una faccia pensierosa:- Papà, ma quando la mamma tornerà noi andremo a vivere al castello di nonna Cissy?-
Draco rimase un attimo gelato.
Già. La Granger avrebbe accettato di vivere al Manor con lui e la bambina?
Pensò la possibilità che Hermione le scivolasse dalle dita ancora una volta e rabbrividì.
No, avrebbe fatto di tutto per impedirlo.
Guardò la figlia e nonostante sperasse di non essere troppo crudele ad usare lei contro la Granger si abbassò all’altezza della bambina:- Tu vuoi andare via?-
Eltanin scosse la testa :- No! Io voglio restare qui con te!-
Draco sorrise certo della sua futura vittoria:- Allora mi aiuterai a convincere la mamma, quando tornerà, a rimanere qui?-
La bambina annuì raggiante.
-Brava piccola.-
Dopotutto era pur sempre una serpe nell’animo.

Il pranzo si svolse in allegria come il giorno precedente. Draco cercò di godersi quei pochi attimi di pace, ma la sua mente andava continuamente alla Granger e alla missione per riportarla a casa.
Subito dopo aver pranzato Draco ed Harry si rinchiusero nello studio del primo a discutere.
- Visto che il sosia di Lucius è pronto credo che potremmo informare tuo padre che agiremo alla ronda del rosso di questa settimana.-
- Direi che va bene- affermò il biondo, evocando il suo patronus a cui affidò il messaggio per Lucius.
Quando il falco d’argento sparì fuori dalla finestra Draco si rivolse di nuovo a Potter:- Quando ha la ronda il bastardo?-
Harry appellò i documenti che gli aveva dato Blaise e li sfogliò cercando l’informazione che gli interessava :- Ah ecco: avrà la ronda tra due giorni.-
- Bene allora, Blaise e gli altri dovranno organizzarsi entro questi due giorni-disse il biondo avvicinandosi al suo falco ed affidandogli una lettera da consegnare al Quartier Generale degli Auror.
Improvvisamente si sentì un grande scoppio che allarmò Harry e fece sospirare Draco, sconsolato.
- Che diamine succede?!- esclamò il moro preoccupato.
- Tranquillo Potter , probabilmente sono solo Lyn ed Eltanin che tentano di cucinare qualche altro intruglio.-
Harry si calmò immediatamente:- Allora c’è di mezzo anche Ginny, stanne certo.
Mia moglie non ha preso per nulla dalla madre, non sa cucinare neppure un uovo!-
Draco sorrise maligno :- Immagino però che tu non gli abbia mai detto cosa pensi della sua cucina!-
- Sei matto?! Mi scuoia vivo! Quella donna diventa una Banshee quando si arrabbia!-esclamò Harry terrorizzato alla sola idea. In effetti delle volte, soprattutto quando era incinta, la moglie gli faceva più paura di Voldemort.
- Chi è una Banshee, caro?- sibilò minacciosa una voce sulla porta.
Come in un film i due si girarono lentamente sperando di aver solo immaginato la voce di Ginny, ma ovviamente le loro speranze furono vane.
Sulla porta, una donna dai capelli di fuoco con gli occhi iniettati di sangue e le tempie che pulsavano li fissava incavolata nera.
Harry sospirò sconsolato:- Di nuovo uno sbalzo d’umore- poi si avvicinò alla moglie e disse- Ginny amore, nessuno è una Banshee… torna in te per favore.-
Al tocco del marito l’espressione di Ginny si ammorbidì :- Scusa Harry. Maledetti ormoni!-
- Tranquilla tesoro … ora dimmi : che è successo in cucina?-
La donna abbassò lo sguardo arrossendo:- Io e Nin abbiamo cercato di fare una torta di mele ma ho messo un ingrediente sbagliato ed è saltato tutto. Nin e la sua piccola elfa mi hanno chiesto gentilmente di tornare  in biblioteca e lasciare fare a loro- finì Ginny sull’orlo delle lacrime.
- Ah bene ! Allora daranno fuoco alla casa!- fu il commento sarcastico di Draco.
Harry lo fissò un attimo :- Dici che è grave ?-
- Oh si … ieri è quasi saltata in aria la cucina!-
Il moro sbiancò:- Bene ! Non bastano i Mangiamorte, ora anche mia nipote cerca di farci fuori!-
- Per te non è una novità, giusto: Ragazzo sopravvissuto a Voldemort ma non a tua moglie?-
Harry gli fece il verso, mentre Ginny li guardava stupefatta:- Cos’è siete tornati ad Hogwarts, quando avevate dodici anni?!-
Draco ed Harry fecero finta d’ignorarla e ci rimediarono una mezza schiantata.
Quando uscirono dallo studio, erano mezzi ammaccati con parecchi graffi e vetri attaccati alle camice .
- Tu sei matta donna! Potevamo farci male sul serio!- brontolò il biondo togliendosi delle schegge dalla manica.
- Ve lo sareste meritato! Avete anche cercato di proteggervi!- esclamò Ginny indignata, come se avessero commesso un delitto atroce.
- Fammi capire : dovevamo lasciarci uccidere da lei milady?- le chiese Harry cercando di smorzarne l’acidità.
- Ah quanto siete debolucci! Quando Hermione tornerà,  Draco , ti consiglio di non uscire mai di stanza senza bacchetta!-
S’interruppe improvvisamente rendendosi conto della situazione:- La troverete vero?- chiese tremante.
- E’ ovvio, tesoro- disse Harry afferrandole la vita per abbracciarla.
Draco annuì poi la guardò preoccupato:- Dici che devo mettere delle protezioni per la mia incolumità, in modo che la mia futura moglie non mi ammazzi?-
- Trova delle protezioni più potenti… quelle normali … anzi no : se l’hai fatta incazzare, scappa che è meglio! Nessuno sa più incantesimi di Hermione, neppure mio marito.-
Harry confermò:- Non sai quante schiantate mi sono beccato per averla irritata!-
In quel momento il patronus di  Lucius, un cobra reale,  strisciò sul pavimento davanti a loro e si fermò innanzi a Draco.
“ Per me va bene. Mettetemi al corrente la sera prima che entrerete in azione.   Per quanto riguarda Lastrange, penserò io a farla allontanare in qualche modo.
Ah, figliolo… mi dispiace di tutto. A presto!”
Finito il suo discorso, il cobra reale sparì in uno sfrigolio argentato, lasciando un silenzio gelido alle sue spalle.
Il piccolo momento di pace e serenità era sparito assieme a quel patronus , facendo ripiombare i tre nella realtà.
Una realtà in cui Hermione Granger era prigioniera  ed ogni minuto che passava per lei poteva essere letale.
Harry e Draco strinsero i pugni ripercorrendo nella loro mente il piano che avevano organizzato . Un singhiozzo però, li distolse dai loro pensieri: Ginny , dopo aver sentito il messaggio di Lucius , era scoppiata in lacrime, in parte per il dolore in parte a causa degli ormoni.
-Emi …-
Harry accorse subito da lei per consolarla:- Tranquilla tesoro la ritroveremo e la riporteremo a casa. -
La rossa cercò di smettere di piangere per essere forte ed annuì tirando su con il naso:- Scusate … ormoni- si giustificò.
Draco le sorrise:- Non c’è problema Gin. -
Il biondo fece cenno ad Harry di portare la moglie nella loro camera e farla riposare. Il moro assentì:-Ci vediamo dopo. Andiamo, moglie. -
La donna gli sorrise e poi salutò Draco con un bacio sulla guancia come era sua consuetudine.
Draco sorrise al ricordo di quanto era rimasto shoccato la prima volta in cui aveva ricevuto un saluto del genere da quella donna.
Aveva provato una certa gelosia verso Potter fino a qualche giorno prima.
Intendiamoci, non era geloso di Ginny … cioè , era una bella donna ma non il suo tipo. Ciò di cui era geloso era la loro relazione, la loro affinità, il loro affetto… la loro famiglia.
Tutto ciò che lui non aveva o piuttosto che non aveva mai avuto. Fino ad ora.
Sospirò esasperato dai suoi stessi pensieri e si diresse velocemente verso la cucina,deciso a mettere in chiaro le cose con la sua da poco figlioletta.
Arrivato fissò scioccato per qualche secondo il locale che un tempo i suoi elfi usavano per preparare i loro pasti, poi sconsolato si passò una mano tra i capelli.
- Lyn ! Eltamin! – esclamò autoritario.
Le due apparvero come se si fossero smaterializzate, cosa improbabile visto la giovane età della bambina.
Eltamin abbassò il capo colpevole.
- Scusa papà … abbiamo fatto qualche danno con la zia Ginny – sussurrò la bambina abbattuta.
- Si, la zia Ginny me l’ha detto- sospirò l’uomo abbassandosi al livello della figlia.
- Eltamin non eravamo d’accordo che dei pasti se ne sarebbero occupati gli elfi?-
- Volevo fare la torta di mele per te … ieri non è andata molto bene… volevo farti un regalo- gli rispose la piccola sull’orlo delle lacrime.
Draco le sorrise commosso ed abbracciò la bambina:- Grazie piccola. Da ora in avanti,però, se ne occuperanno gli elfi della cucina … tu potrai dirigere senza toccare nulla e al massimo potrai apparecchiare o servire le portate,chiaro? Vorrei che la nostra cucina rimanesse integra per il prossimo Natale.-
Eltanin lo guardò afflitta:- Sei… arrabbiato con me,papà?-
- No, tesoro, ma ora va’ a lavarti e …- il biondo rimase un attimo sovrappensiero non sapendo come comportarsi. Era padre da nemmeno una settimana e doveva ancora abituarsi – bè fa quello che vuoi … questa casa è anche tua-
La bambina annuì tirando su con il naso.
- Hei che succede ? E’ scoppiata di nuovo la guerra?- chiese la voce assonnata del piccolo James che comparve sulla porta stropicciandosi gli occhi.
- No, Jamie niente guerra. Solo Eltamin e tua mamma che provavano a cucinare…-
Subito dopo quelle parole, James sembrò più che sveglio, tanto da fissare lo zio con gli occhi spalancati:- Ma la mamma non sa cucinare!-
Draco sospirò:- Lo vedo …-disse fissando il caos nella stanza e gli elfi che imprecavano cercando di rimettere tutto a posto.
-Bene- disse cercando di riprendere il controllo della situazione – Lyn,porta due cioccolate calde in salotto e poi aiuta gli altri elfi a rimettete tutto a posto, di nuovo, poi fate quello che volete fino a stasera.-
L’elfa scattò sull’attenti e dopo essersi inchinata ai padroni di casa si unì ai suoi compagni nel risistemare la cucina.
- Allora bambini: James vatti a lavare il viso … Eltamin – iniziò ma guardando lo stato in cui versava sua figlia scosse la testa:- tu vatti a … bè torna al tuo stato naturale e manda ad Harry parte di quello che ti togli … magari troviamo organismi rari non ancora conosciuti!-
La piccola fece una smorfia e diede uno scappellotto dietro al collo al padre per poi, il più dignitosamente possibile, uscire dalla stanza seguita dall’amico che sorrideva saccente. Ovviamente per quanto dignitosa poteva essere una bambina di quattro anni coperta di strani intrugli innominabili.
- Malfoy … se riesci a farti bacchettare da tua figlia, pensa quando tornerà Hermione!- esclamò la voce, piuttosto odiosa al momento, del suo migliore amico.
- Blaise … spera che ciò che porti siano buone notizie o ti uccido!- ringhiò il biondo girandosi verso di lui che sorrideva maligno appoggiato allo stipite.
- Buono amico … tranquillo, abbiamo messo appunto il piano … Harry?-
- Eccomi Blaise, novità?- disse la voce del moro che spuntò dalla porta della cucina .
- Si Harry. Possiamo parlarne nel tuo ufficio,Draco?-
- Va bene.-
Si diressero velocemente, di nuovo, verso l’ufficio del biondo che aprì la porta e fece accomodare gli altri due.
Il loro colloquio durò circa un ora, in cui Blaise spiegò per bene come si erano organizzati e misero a posto gli ultimi particolari. Quando uscirono dall’ufficio erano sfiniti così decisero di prendersi qualcosa di forte in salotto dove trovarono i due bambini che finivano la loro bevanda calda.
- Papà !- esclamarono entrambi i piccoli correndo incontro ai due padri con bel paio di baffi marroni sotto il naso.
Draco vide la scena a rallentatore:i bambini che corrono loro incontro, le loro espressioni gioiose … ed infine l’esplosione . Enorme e spaventosa che veniva dal basso, come se fosse fuori uscita dalla terra sacra su cui era insediato il Manor.Tutti i suoni si fecero attutiti mentre l’adrenalina di entrambi dei tre uomini saliva. Una voragine si aprì davanti ai loro piedi dividendoli dai loro figli.
Sentirono la voce di Ginny urlare e l’espressioni dei bambini farsi terrorizzate.
Frammenti di pavimento, pareti e soffitto schizzarono dappertutto come proiettili ferendo gli umani presenti.
Draco cercò i nemici ma non ce ne erano. Solo un enorme cratere che continuava ad aprirsi. Terrorizzato Draco fissò gli occhi in quelli spalancati della figlia con
la paura di perderla che gli paralizzava le ossa.
Riuscì a riprendere il controllo di sé dopo aver visto sua figlia ferita da una delle schegge schizzate dalla voragine:- James !-
Il bambino a quell’urlo spostò lo sguardo atterrito sul biondo :- Portala via! Andate al S. Mungo col camino, avanti!-
James si scosse e sembrò tornare in sé: prese la mano di Eltanin e la trascinò verso il camino, ma la bambina ripresasi dal momento di shock si liberò dalla presa correndo verso il divano.
- Eltanin! Che stai facendo?! Sbrigati forza!- esclamò  James correndole incontro.
Tolta una delle sedute di pelle imbottite, tirò fuori dall’interno, uno zainetto e per poi correre di nuovo verso il camino.
Era pochi metri distante dall’amico, quando vide una parte del soffitto precipitare sulla testa del moro. Agendo d’istinto si buttò su James, trascinandolo a terra con lei, proteggendolo dai detriti che le colpirono la schiena sfregiandole la pelle.
La piccola trattenne a stento un gemito, mentre James la chiamava disperato con una profonda ferita sul lato destro del volto.
- James ! Eltanin!- urlò sconvolto Draco cercando di raggiungerli.
- No ! – lo fermò il bambino mentre si caricava sulle fragili spalle il peso dell’amica – Zio ! Aiuta mamma e papà! Ci penso io a lei!-
Il biondo lo fissò atterrito per qualche secondo , poi si riprese:- Ti affido mia figlia James !-
Il piccolo annuì e dopo aver preso una manciata di polvere volante entrò nel camino e si trasportò al San Mungo.
   
 
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