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Autore: lostgirl    14/11/2013    1 recensioni
Dopo l'arrivo del branco degli alfa a Beacon Hills e dopo il Darach, Scott deve affrontare nuove minacce e Deaton gli suggerisce di crearsi un nuovo branco. Tessa e Niki saranno le due nuove beta che aiuteranno Scott e gli altri ad affrontare nuove misteriose creature magiche, tra nuove amicizie e nuovi amori.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Isaac Lahey, Nuovo personaggio, Scott McCall, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Fermati, lasciami. Fermatevi... - Tessa si sentì afferrare e sollevare da due braccia troppo forti per lei e si lamentò, ma fu completamente inutile.
- Sssh, tranquilla, sta ferma... Ti sto solo portando nella tua stanza. -
Quando quelle braccia la posarono sul letto, qualcun'altro si avvicinò a lei e si sedette sul bordo del suo letto, mentre Tessa teneva gli occhi chiusi e aspettava che le fitte di dolore passassero.
Quando aprì gli occhi riuscì finalmente a vedere bene i due ragazzi: erano entrambi volti familiari, ma non riusciva a ricordare chi fossero. - Che volete? -
Il ragazzo moro seduto vicino a lei guardò l'amico che l'aveva portata dentro e poi tornò a guardare lei... - Vogliamo aiutarti... Io sono Scott -
Stava per aggiungere altro ma Tessa finì per lui. -... McCall. Scott McCall. Sei il figlio di Melissa. - disse velocemente. Le era tornato in mente in quell’esatto momento Melissa che si fermava da lei per tenerle compagnie e non faceva altro che parlare di suo figlio.
Lui annuì e le sorrise dolcemente. - Mia madre ti ha parlato di me? Lui invece è Isaac, è un amico. -
La ragazza annuì e si tirò su a sedere con le spalle contro la testata del letto. - Grazie per avermi aiutato a tornare a letto, Scott e Isaac...  Non vorrei essere scortese ma se non vi dispiace preferirei rimanere sola adesso... - Non sapeva neanche perchè avesse detto di voler rimanere da sola, dato che non era vero, e dovette ammettere a se stessa che fu quasi felice di vedere entrambi i ragazzi mettersi a braccia conserte ed assumere un’espressione che parlava da sola.
- No, credo che prima di andare via dovrai ascoltarci per un momento. Ho qualcosa da dirti… Da proporti, anzi. - Fu Scott a parlarle e lei lo fissò per un attimo negli occhi senza dire nulla, confusa. Perchè quei due sconosciuti sembravano così interessati a parlare con lei?
- Beh qualsiasi cosa tu abbia da propormi, come puoi vedere da solo, non credo sarò in grado di accettare. Mi sfinisce anche stare qui a parlare, perciò... - Abbassò lo sguardo e le sue mani iniziarono a tremare. Isaac si allontanò un po’ dal letto per chiudere la porta ed abbassare le tapparelle delle vetrate che davano sul corridoio, ma Scott le rimase affianco e quando si accorse del suo tentativo di smettere di tremare, le prese una mano tra le sue. -
Tessa sussultò al suo tocco, ma si tranquilizzò subito e guardò il ragazzo ancora più confusa di prima: era come se tutto il dolore che le pervadeva il corpo iniziasse ad attenuarsi un po' e diminuisse con il passare del tempo... - Io posso aiutarti Tessa. -
Lei in risposta ritrasse velocemente la mano e scosse la testa. - No. Non puoi. Sentite, io non vi conosco e non so cosa volete da me, ma sappiate che voi non potete fare nulla per me, quindi andate via. -
- Ascoltaci almeno, prima di mandarci via. - Fu il biondo a parlare questa volta e Tessa lo guardò alzando le sopracciglia.
- No. Scusami Scott, ma con quel “posso aiutarti” sei partito molto male. - Provò ad alzarsi ma Isaac che era di nuovo vicino a lei la prese per le spalle e la costrinse a stare ferma. - Non potete, nessuno può. Quindi se non volete che chiami un dottore o la sicurezza, dovete sparire subito. -
- E se ti dicessi che io invece posso farlo sul serio? Che posso guarirti quando nessuna cura funziona su di te? -
Tessa sentiva il suo cuore rallentare. Quel ragazzo la uccideva così: erano le parole che sperava di sentire da mesi e mesi, ma sapeva perfettamente che non era possibile. - Ti direi che sei un pazzo e che mi dispiace parecchio che Melissa debba portare al più presto suo figlio in un manicomio. Mi piace tua madre. -
Scott si passò una mano sul viso e sospirò: parlarle di tutta quella storia e “offrirle” il morso era più difficile di quanto avesse immaginato e non aveva quasi idea di come andare avanti con il discorso.
Ci stava ancora pensando quando Isaac si sedette sull’altro bordo del letto di Tessa, respirò a fondo e poi parlò tutto d’un fiato. - Ragazzina, noi siamo licantropi e il nostro caro Scott qui ti sta offrendo il morso. Se accetterai di diventare una di noi, il morso ti guarirà e tu vivrai. -
Tessa ora aveva gli occhi  lucidi, ma in risposta si avvicinò con il viso a lui e scosse la testa. - Tu sei ancora più matto di lui. Oppure non siete reali ma siete solo una mia allucinazione. -
Scott aveva dato un pugno sul braccio dell’amico perchè non voleva essere così diretto. - Non siamo pazzi e non siamo un allucinazione, te lo prometto. E posso mostrarti che quello che Isaac ha appena detto è vero. Quando ti ho toccata poco fa, ti sei sentita meglio, non è vero? Ho assorbito un po’ del tuo dolore e se tu mi dirai di sì, se vorrai essere una di noi, ti prometto che vivrai la tua vita e morirai tra tanti, tanti anni… quando sarai vecchia e avrai vissuto una vita intera. -
- I licantropi non esistono. -
Isaac alzò una mano e si osservò le dita: Tessa seguì il suo sguardo e vide le sue unghia trasformarsi completamente. Quando alzò lo sguardo anche il suo viso era cambiato. La cosa che più la sorprendeva era la totale assenza di paura. Al contrario, una piccola speranza stava nascendo di nuovo in lei. Si sarebbe aggrappata a qualsiasi cosa, pur di vivere, anche ad una cosa del genere. E se anche quella si fosse rivelata un’allucinazione, si sarebbe svegliata e non sarebbe cambiato nulla… ma se invece tutto quello era reale? Poteva davvero avere una possibilità di vivere? In quel momento le venne in mente una canzone che aveva sul suo ipod.

 

“Is there something I’m not seeing, something you’re not telling me, cause I’ve been hearing different stories, I don’t know what to believe. Is there a reason I’m not healing or am I learning from this pain? I’ve had a little trouble kneeling, I don’t know what to believe. But I’m ready to question that life is a blessing, so give me a sign I’m a follow it blind.”

 
- Tessa. - Scott le diede un po' di tempo ma dopo un po' la richiamò.
Prima di rispondere a Scott, la ragazza si pose mille domande ma l'unica cosa che riuscì a pensare fu che non le interessava niente. Licantropi. Le veniva quasi da ridere all'idea. - Fai qualsiasi cosa. Guariscimi. - disse infine, distogliendo lo sguardo.
- Prima di farlo ho bisogno di dirti tutto... Tutto quello che vuol dire essere parte del mio branco, tutti i rischi che corri. Tutto. -
In risposta Tessa questa volta si limitò ad annuire e ad ascoltarlo mentre lui gli raccontava ogni cosa dal principio, partendo da Peter Hale al Kanima, fino ad arrivare al Darach, senza tralasciare nulla. Le parlò di Derek, degli Argent, di  Erica e Boyd e Tessa ascoltò tutto quasi senza fiatare.
Aveva già deciso fin dall'inizio e la sua decisione non era cambiata a fine storia. - Mi piace tua madre, Scott McCall. È l'unica "amica" che ho qui dentro... E penso che potresti piacermi anche tu. - Cercò di alzarsi dal letto, ma Isaac e Scott che erano seduti sui due lati del letto, glielo impedivano. - Fallo. -
- Potresti non sopravvivere al morso Tracy... -
Tessa guardò Isaac sconvolta. La sua presenza iniziava ad irritarla. - Il mio nome è Tessa e se non l'avessi notato, io sto già morendo. Se non ti dispiace.. - gli fece cenno di spostarsi perchè voleva alzarsi dal letto e lui si alzò sbuffando, mentre Tessa tornava a guardare Scott - Lui devi tenerlo per forza? -
- Posso sentirti, sono ancora qui dietro! -
- Buono a sapersi. - Tessa scese troppo in fretta dal letto e muoversi velocemente non fu una buona idea. Si sentì all'improvviso ancora più debole e le sue gambe cedettero. Dovette appoggiarsi al letto per non cadere ma sentì che Isaac le si avvicinò per aiutarla e sorreggerla.
Quando si riprese lasciò il braccio del ragazzo e prima che potesse dire qualcosa Scott fu davanti a loro e guardò l'amico mentre Tessa si sedeva sul bordo del letto.
- Credo sia meglio se ci lasci da soli per un po'. Mi occupo io di lei! -
Isaac si morse il labbro superiore ed annuì, per poi uscire dalla stanza senza aggiungere altro.
 

Isaac stava camminando su e giù nella sala d'aspetto dell'ospedale quando Scott lo raggiunse.
- Tutto bene là dentro? -
Scott non sapeva ancora bene come sentirsi. Aveva odiato Peter per averlo morso e per quello a cui lo aveva "condannato" e per quello si era promesso che lui non avrebbe mai fatto una cosa del genere a qualcun'altro e anche se ora la situazione era comletamente diversa si sentiva comunque strano.
- Non lo so. -
- Che vuol dire che non lo sai? È viva? -
- Si... è viva, ma le serve tempo per guarire da una malattia del genere. Dobbiamo portarla via da qui... -
Isaac annuì. - Ci penso io, non preoccuparti... C'è una cosa che dovresti sapere intanto... C'è un'altra ragazza che potresti aiutare. È stata portata qui oggi dopo un incidente... è in coma ma è ancora viva solo grazie ad una macchina. -
- Non posso trasformare tutto l'ospedale Isaac! Mi dispiace ma per ora mi fermo a Tessa. -
- Ti sto solo informando Scott. Una delle prime cose che Derek mi ha detto quando mi ha morso era che gli servivano tre beta per formare un vero branco. Ma è una tua decisione! -
- Ci penserò. Prima voglio parlare con gli altri! Tieni d'occhio Tessa, io torno appena posso. -

 

Tessa spalancò gli occhi e fu subito investita da un raggio di luce insopportabile. Si alzò con la schiena e si mise a sedere al centro del letto portandosi un braccio davanti agli occhi per ripararsi dalla luce. Si guardò intorno confusa: non conosceva quel posto e non aveva nemmeno idea di chi erano i vestiti che aveva addosso, ma chiaramente erano di un uomo. Avevano un buon odore.

Si sentiva completamente diversa e per lei quello era un buon segno: scese di corsa dal letto e si avvicinò alla finestra per osservare il suo riflesso. I suoi occhi erano gialli, proprio come quelli di Isaac. Voleva dire che era guarita?
Chiuse gli occhi e quando li riaprì l'azzurro originale era tornato.
- Sei sveglia finalmente! -
Tessa si voltò verso la persona a cui apparteneva la voce e sorrise appena. Anche se le era sembrato irritante la prima volta, ora era felice di vederlo. - Esisti davvero quindi... Dov'è Scott? Che ci faccio qui? Che posto è questo? E tu... tu che ci fai qui? Non dovresti essere a scuola o qualcosa del genere? -
- Calma, calma con le domande! Scott si sta occupando di qualcun'altro. Sei a casa di un amico, ti ho portato io qui perchè credevamo fosse meglio non lasciarti in ospedale ed oggi è domenica quindi no, niente scuola. -
- Mi hai portato tu qui. Mi hai rapito? Da quanto sono qui? -
Isaac guardò l'orologio - Da 32 ore. Il tuo corpo ha impiegato un po' più del necessario ad accettare il morso ma ora... -
- Sto bene. - Tessa si rese conto di sentirsi davvero bene come non si sentiva da secoli. Si sentiva forte e libera da ogni macigno che si portava dentro da tempo. Stava per piangere ma si impose di non farlo. - I miei genitori. Staranno dando di matto perchè sono sparita. -
- Non preoccuparti... Melissa e lo sceriffo stanno risolvendo tutto. -
Tessa annuì. - Ho passato anni a provare tutte le cure possibili ma non funzionavano su di me... E ora questo mi ha guarita? Perchè sono guarita, vero? Voglio dire... non ricordavo nemmeno la sensazione, ma sto bene ora. -
- Non sono un medico e probabilmente ti conviene fare delle analisi, ma si... sei guarita. Almeno ora hai un buon odore. -
- Ancora non credo che sia possibile una cosa del genere... Aspetta. Che cavolo vuol dire "almeno ora hai un buon odore"? - disse infine Tessa aggrottando la fronte.
- I tumori hanno un odore particolare, non esattamente buono. Il tuo era molto forte ma io sono stato qui tutto il tempo e più passavano le ore e più quell'odore si affievoliva e ora è sparito quindi suppongo che tu stia bene. -
Tessa sorrise e trattenne la maglietta che le cadeva sulle spalle, dato che era troppo larga per lei e stava quasi rischiando di rimanere senza vestiti. - Questi sono del proprietario della casa? Mi piacerebbe riavere i miei di vestiti! -
- No, quelli sono i miei. Ho chiesto ad un amica di portarti dei vestiti per poter uscire, arriverà a momenti. -
Tessa pensò che dopotutto Isaac non era così irritante come aveva pensato. - Perchè sei rimasto qui tutto il tempo? -
- Fai tante domande per essere una che si è svegliata 5 minuti fa! Perchè il tuo è un caso particolare, comunque. -
- Oh beh... mi dispiace torturarti con un paio di domande ma sei l'unico ad essere qui e dato che non mi va di uscire con i tuoi vestiti addosso e non ho altro dovrai rispondermi tu. Che intendi con caso particolare? -
- Scott mi ha chiesto di stare con te e controllare che tutto andasse bene... Io e Scott non abbiamo dormito durante il nostro processo di trasformazione, eravamo svegli e Scott si stava preoccupando perchè tu invece hai dormito tutto il tempo e non ti svegliavi. -
- Umh... grazie per essere stato qui allora... -

Tessa iniziava ad essere quasi in imbarazzo sapendo che indossava i suoi vestiti e che lui era rimasto lì tutto il tempo...  Tornò a sedersi sul bordo del letto e guardò verso la finestra quando un paio di voci le riempirono la testa. Si portò le mani sulle tempie e chiuse gli occhi: sentire voci e non capire da dove arrivavano era assurdo.
- Sentire qualcuno da lontano rientra nelle vostre… nostre abilità, vero? Altrimenti credo di essere pazza. -

Isaac ridacchiò per la prima volta e scosse la testa. - Si e riuscirai a controllarlo presto! Non è difficile. - Il ragazzo si alzò e si diresse vero la “porta” scorrevole del posto e l’aprì, ritrovandosi subito davanti una ragazza dai capelli rossi con varie buste in mano e un ragazzo minuto intento a bussare.
- Ci hai sentiti arrivare? Stavo per bussarti in faccia. - fu il ragazzo a parlare e Isaac lo guardò mentre si metteva a braccia conserte.
- Io non ero in ascolto in realtà, ma la ragazzina laggiù non controlla ancora il suo super udito e vi ha sentiti parlare. -
I due entrarono e fu il ragazzo ad avvicinarsi a Tessa per primo. - Tu devi essere la ragazza di cui tutti parlano, io sono Stiles… -
- Stilinski. Sei il miglior amico di Scott. Lo so. Melissa mi ha parlato di suo figlio così tanto che probabilmente so anche quando ha fatto i suoi primi passi e cose del genere e ovviamente c’eri anche tu, dato che a quanto pare state sempre insieme. -
- Io sono Lydia invece, è un piacere avere altre donne in questo… branco! - Tessa le sorrise e abbassò lo sguardo. Dal racconto di Scott prima di offrirle il morso, aveva capito che lui considerava questa Lydia parte del suo branco, anche se non era un licantropo come lui.
- Tessa! - disse infine allungando una mano per stringerla sia a Stiles che a Lydia.
- Ti ho portato qualcosa da mangiare e da metterti addosso! Credo che i miei vestiti ti stiano meglio di quelli di Isaac! -
Tessa prese la busta che Lydia le stava porgendo e le sorrise di nuovo. - Grazie, grazie infinite! Giuro di farteli riavere non appena metto piede in casa mia e non appena passerà il mio momento da miracolata! -
La ragazza sentì Isaac trattenere una risata ma rimase a guardare Lydia e Stiles. - Immagino che Scott vi abbia già informato sul perchè ha trasformato me… -
- Si, sappiamo tutto! -

- Bene… quindi avete una qualsiasi idea su come tornare a casa ora? Cosa faccio? Busso alla porta di casa mia e quando mia madre verrà ad aprirmi le dico “Ciao mamma! Lo so che sono sparita nel nulla per più di 30 ore perchè qualcuno mi ha rapito” - disse alzando la voce sulla parola “qualcuno” per farsi sentire da Isaac - “ma ora sono tornata e guarda... sono guarita! Chiama Vivi per miracolo, stiamo per diventare ricchi e famosi!” -
Mentre l’ascoltava Lydia si era seduta sul tavolo e ora la guardava ridendo appena mentre dondolava le gambe - Tu mi piaci, ragazza. Comunque, i cittadini di Beacon Hills dovrebbero essere grati a te e a Scott! Due “miracoli” nel giro di pochi giorni è una cosa buona per l’ospedale e per la città. -
Tessa si era alzata dal letto e si era seduta su una sedia vicino alla ragazza: Lydia le passò la busta con del cibo e Tessa si accorse in quel momento di avere una fame tremenda, perciò aprì la busta e iniziò a mangiare patatine fritte, anche se non era ancora l’alba.
- Due? Perchè due? -
- Perchè mentre tu dormivi e guarivi, i tuoi nuovi amici hanno convinto Scott a mordere qualcun’altro che non aveva speranze. -
Isaac si era avvicinato e aveva guardato dentro la busta del cibo che Stiles e Lydia avevano portato. - Quanto cibo avete preso? Quanto credete che possa mangiare una ragazza delle sue dimensioni? -  disse prima di prendere delle patatine.
Prima che qualcuno potesse rispondere ad Isaac, Tessa lo guardò e gli tolse la busta dalle mani. - Perchè Scott ha trasformato due persone e tu hai rapito solo me?? -
Isaac si riprese la busta e rispose con calms - Perchè l’altra persona era in coma. E svegliarsi dal coma è meno strano del guarire miracolosamente dal cancro. E la ferita di Nicole è guarita subito, i medici non se ne sono neanche accorti, dato che è stata Melissa a controllarla. La tua era più difficile da nascondere dato che ha impiegato più tempo per guarire! E non ti ho rapito. -
- Mi hai portato qui contro il mio volere, io lo chiamo rapimento. -

- Puoi andare via quando vuoi, io non ti trattengo. -
- Smettetela voi due! Senti Tessa, facciamo così: quando vuoi tu, quando sarai pronta, ti accompagno io a casa tua. Potresti raccontare che non ricordi perchè sei scappata dall’ospedale e che ti sei svegliata solo quando noi ti abbiamo trovata nei boschi. Che ne dici? -
Tessa guardò Lydia ed annuì. - Dico che non posso fare altrimenti. E in questo modo mi crederebbero subito, dato che è già successo prima. Avere vuoi di memoria dico… Fare qualcosa e non avere la più pallida idea di come sia arrivata in un posto... - 
Tessa mangiò ancora un po’ e quando fu sazia, si alzò per prendere la busta dei vestiti di Lydia. - C’è un posto in cui posso cambiarmi, qui? -
- Dovrai accontentarti di cambiarti dietro quel muro - disse Isaac indicandogli un punto con il dito.
Chi diavolo ci viveva in quel posto? Chi era il cretino che aveva il letto nel bel mezzo del locale principale e non aveva neanche qualcosa che assomigliasse ad una cucina?
- Avrai tempo per capire tutto, promesso. - la voce era quella di Scott: non l’aveva sentito arrivare, forse perchè troppo concentrata su ciò che dicevano Lydia, Stiles e Isaac, ma appena era entrato si era recato davanti a lei e aveva notato il suo sguardo ancora leggermente confuso.  Era seguito da una ragazza che non conosceva: non le fu difficile capire chi era, però.
- Mi abituo facilmente, non preoccuparti. Ciao Scott. - Tessa gli sorrise e lo guardò riconoscente. Doveva letteralmente la sua vita a quel ragazzo: l’aveva salvata davvero alla fine. Era riuscito davvero a guarirla e lei gli sarebbe stata riconoscente a vita.
- Hai già fatto la conoscenza di tutti vedo… Lei è Allison. -
Tessa spostò la busta sull'altro braccio, sorrise ad Allison e le strinse la mano - Tessa Donovan! È un piacere conoscere qualcuno fuori da quell’ospedale finalmente! - "Ed è un piacere essere viva e sana!"
-  È un piacere anche per me! Sono contenta che tu abbia la possibilità di farlo... -
Tessa la ringraziò e le indicò la busta per indicarle che sarebbe andata a cambiarsi. Si diresse verso il muro che le aveva indicato Isaac e cercò con lo sguardo una porta: la trovò poco dopo e ci si infilò dentro ritrovandosi in un vecchio bagno mal ridotto. Si guardò meglio allo specchio per la prima volta e si accorse di essere diversa: era magrissima come sempre ma ora a differenza di qualche giorno prima aveva ripreso colorito. I suoi occhi sembravano più luminosi e persino i suoi capelli sembravano avere più vita.
Vuotò il contenuto della busta nel vecchio lavabo e scelse un paio di shorts neri ed un top rosso, se li infilò velocemente e tornò dagli altri poco dopo.
Si avvicinò ad Isaac e gli passò i suoi vestiti. - Non ti chiederò come ci sono finiti questi addosso a me in principio, dato che dormivo, ma grazie comunque… - 
Il ragazzo rispose solo con un cenno della testa e un mezzo sorriso e la guardò per un attimo mentre lei si voltava per appoggiarsi con la schiena contro il muro e guardare da lontano il gruppetto di Scott, Allison, Stiles e Lydia.
- Posso chiedere che fine ha fatto l’altra ragazza? -
- è ancora in ospedale. Ho appena sentito mia madre e dice che l’hanno già visitata. Non si spiegano come sia uscita dal coma e perchè non abbia nessun danno, ma è così… credo ci raggiungerà appena sarà fuori di lì e avrà un po’ di pace. -
- Va bene… Credo sia giunto il momento di tornare in ospedale anche per me. Chi mi accompagna? Come diceva Lydia, qualcuno di voi deve dire di avermi trovato da qualche parte… -
- Io. Ti accompagno io in ospedale. Dammi solo un momento! - Scott l’aveva guardata e le aveva strizzato un occhio, poi era tornato a parlare con gli altri tre. Poco dopo Scott salutò con un bacio sulla guancia Allison e si diresse verso Tessa.
- Sei sicura di essere pronta? -
La ragazza annuì e salutando gli altri con un cenno della mano, seguì Scott in strada. Gli porse un casco senza dire nulla e lei lo prese: mentre se lo infilava e lo allacciava sotto il mento, chiamò il ragazzo, intendo ad accendere la sua moto. - Scott. -
- Che c’è? -

- Io… io non so davvero cosa mi aspetta ora, ma qualsiasi cosa sia, grazie. Credo di essere pronta anche a combattere il mostro delle nevi, se significa avere la possibilità di.. di vivere. E lo devo solo a te. -
- Il mio mentore mi ha chiesto di crearmi un branco, forse devi questa possibilità a lui. Ma sono felice di aver aiutato te. Mia madre non parla mai dei pazienti dell’ospedale perchè non può, ma ha accennato il tuo nome a volte e l’ho vista molto giù, mentre parlava di te. -
Tessa accennò un sorriso. - La mia vita è così da tempo ormai. Salta fuori il mio nome e vedo solo gente piangere. -
- Non devi più preoccuparti, ora, no? Adesso piangeranno di felicità! Salta su, forza. E stringiti! - Tessa annuì e salì sulla moto senza dire altro. Scott l’accompagnò con la moto poco lontano dall’ospedale e poi l’accompagnò da Melissa.
Scott rimase un po’ in disparte mentre Melissa la portava nella sua stanza e mentre chiamava i suoi genitori per avvertirli che qualcuno aveva trovato Tessa e l’aveva riaccompagnata lì, ma la seguì in ogni stanza.
- I tuoi genitori stanno arrivando, Tessa. Sai già cosa fare e dire a loro e allo sceriffo? Probabilmente passerà a farti alcune domande… -
Tessa sospirò e annuì. Era estremamente contenta che lei sapesse tutto di suo figlio, che sapesse cosa aveva fatto per lei e che ora li stava aiutando. - Si, so già cosa dire… -
- Mamma grazie mille per l’aiuto, ma c’è qualcos’altro che dovresti fare per me. -
Melissa si voltò a guardare il figlio e si portò le mani sui fianchi - Qualcosa come modificare i risultati delle su si portò le mani sui fianchi. - Qualcosa come modificare le sue analisi e far sì che sembrino delle normalissime analisi da umano? Ci ho già pensato, posso farlo. -
Scott le si avvicinò e le stampò un bacio sulla guancia. - Sei la migliore. -
- Lo so! - Melissa uscì dalla stanza sorridendo ad entrambi e quando Scott rimase solo con Tessa, la vide camminare nervosamente su e giù per la stanza.
Era successo tutto troppo in fretta per lei e ancora non aveva avuto davvero tempo di pensare ai suoi e a cosa sarebbe successo adesso. - Andrà tutto bene Tessa, non essere nervosa. Quanto credi che impiegheranno i tuoi ad arrivare qui? -
- Non meno di 20 minuti credo… -

- Bene. Perchè prima che arrivino qui, c’è qualcuno che dovresti conoscere. -

   
 
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