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Autore: LunaMoony92    16/11/2013    7 recensioni
Questa è una storia un pò particolare. Inizia con la notte del 31 Ottobre, protagonista la famiglia Potter. Le cose non andranno precisamente come tutti sappiamo. Remus e Sirius avranno un ruolo molto importante. Da quella notte dipenderà il destino di Harry, che sarà diverso da quello che tutti noi conosciamo. Avrà la possibilità di non essere solo.
Spero sarete curiosi di leggere.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Potter, Harry Potter, I Malandrini, Remus Lupin, Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Durante l'infanzia di Harry
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Remus si risvegliò all’improvviso. Doveva essere stato un incubo. Solo un incubo. Sicuramente andava tutto bene e non c’era da preoccuparsi.
Invece no. Come al solito, il suo istinto di lupo gli diceva che c’era da preoccuparsi, eccome.
Si alzò dal divano per andare in cucina a bere un bicchiere d’acqua. Mentre riempiva il bicchiere, vide un grosso cane argenteo fluttuare verso di lui e capì di avere ragione. Era il Patronus di Sirius.
“Hanno attaccato Frank e Alice. Torna se puoi, ti prego.”
Il tono supplichevole di Sirius fece preoccupare ancora di più Remus, che raccolse alla rinfusa le sue cose e si smaterializzò nella Londra babbana.
Appena arrivato, si ricordò che non poteva vedere l’appartamento di Sirius a causa dell’Incanto Fidelius. Imprecò. Poco dopo, però, vide Sirius che si avvicinava correndo verso di lui e gli andò incontro.
Vedendolo, l’amico gli si buttò tra le braccia. Era sconvolto.
“Remus, grazie a Merlino sei venuto. Io… Io non sono bravo in queste cose, non so che fare!”  disse tutto d’un fiato.
“Sirius, calmati, cos’ è successo??” disse Remus  mettendogli una mano sulla spalla per calmarlo.
“Vieni, andiamo a casa, così ti spiego tutto.”
Sirius porse un foglietto a Remus, firmato da Silente. Remus lo aprì e lesse:
“La casa in cui si trovano Harry e Lily Potter si trova al numero 7 di Greville Road, Londra”.
Piano piano, comparve davanti a loro l’appartamento, facendosi largo tra il numero 6 e il numero 8. Quando furono dentro, Remus si accorse che era vuoto. Lily e Harry non c’erano.
“Allora, raccontami Sirius.”
“Hanno attaccato Frank e Alice. Quella stronza di mia cugina Bellatrix insieme ad altri Mangiamorte! Cercavano informazioni, volevano sapere dove erano nascosti Lily ed Harry!”
Sirius stava urlando e tratteneva a stento le lacrime. La rabbia che provava nei confronti di sua cugina Bellatrix, la squilibrata maniaca del sangue puro e fedele serva di Voldemort, gli faceva sempre perdere il controllo. Lei era il simbolo di ciò che lui non avrebbe mai voluto essere: un Black.
Remus, dal canto suo era sbiancato.
“Quando è successo? E come stanno adesso?” disse. Non era sicuro di voler sentire la risposta.
“Ieri notte. Ti ho avvertito appena ho potuto. Li hanno torturati a lungo, li hanno trovati svenuti. Non si sono ancora svegliati, non sappiamo che danni abbiano riportato.” disse mestamente Sirius.
“E… Lily?”
“E’ da Molly. Era distrutta appena ha sentito la notizia. Si sente responsabile per quello che è successo. Ho pensato che sarebbe stata meglio da lei. Io non sono bravo in queste cose, lo sai.”
Sirius, mentre parlava, non smetteva di fare avanti e indietro per la stanza.
Poi, all’improvviso, si fermò e disse: “Remus, perché sei andato via?”
Remus trasalì.
“La… La missione, lo sai. Silente…”
“Non c’era nessuna missione, Remus.” disse guardandolo negli occhi. “Perché sei andato via?”
A Remus mancava l’aria. Sirius aveva capito tutto, d’altronde era sempre stato così.
Non era mai riuscito a nascondere niente ai Malandrini. Dopo solo un anno che si conoscevano, erano riusciti a scoprire il suo segreto più grande e da quel momento Remus era stato sempre un libro aperto per loro.
Si sentì un verme per aver abbandonato Sirius, Lily ed Harry e tutte le sue motivazioni,  che gli erano sembrate valide e persino nobili fino a quel momento, gli si pararono davanti per quello che erano realmente: cazzate.
“Scusami, io credevo che... Voi, tutti insieme… Io…”
Remus si prese la testa tra le mani. Sirius aveva tutte le ragioni del mondo per avercela con lui e mandarlo al diavolo. La sua paura gli aveva impedito di vedere la situazione per quello che era, aveva preso l’ennesimo granchio della sua vita ed era pronto a pagarne le conseguenze.
Sirius però non urlò come Remus aveva previsto, anzi,  gli si era avvicinato e gli aveva sorriso.
“Sei sempre il solito, Lunastorta. Riesci a crearti problemi anche quando non esistono. A te la vita facile ti fa schifo, vero? Il tuo posto è qui, con noi. Ho già perso un fratello, non voglio perderne un altro.”
Remus alzò gli occhi per guardarlo con gratitudine. Sirius gli stava porgendo una mano, per l’ennesima volta. Remus gli sorrise. Era quella l’amicizia vera: perdonarsi ed aiutarsi. Sempre.
“Andiamo” disse soltanto e sparirono con un sonoro “POP”.
 
 
 
 
 
Era davvero una giornata molto fredda. Il camino della Tana era acceso e tutta la famiglia Weasley faceva a gara per guadagnarsi il posto migliore. Harry giocava felice insieme a Ron e ai gemelli. Percy stava leggendo un libro ad Arthur che lo ascoltava attento,  Bill e Charlie stavano facendo una partita agli scacchi dei maghi. Molly cullava dolcemente Ginny, ma non perdeva d’occhio la donna vicino alla finestra. Sospirò, vedendo che stava ancora piangendo. Andava avanti così da quando era arrivata, la sera prima. Non aveva voluto mangiare e Molly dubitava che avesse dormito. Aveva provato a consolarla e a farla ragionare, ma era stato tutto inutile.
Lontano dal camino, Lily guardava fuori dalla finestra con lo sguardo perso. I suoi occhi verdi erano gonfi e il viso arrossato.
Tra le mani stringeva una fotografia. Una ragazza con i capelli corti sorrideva e agitava la mano in segno di saluto mentre stringeva in un abbraccio un ragazzo alto, con i capelli neri e il viso gentile. Accanto a loro un’altra ragazza dai capelli rossi rideva felice, mano nella mano con un ragazzo con gli occhiali e i capelli in disordine.
 
 
 
Era il maggio del 1978, il loro ultimo anno ad Hogwarts. Lily Evans e Alice Gatternop* passeggiavano per le vie di Hogmeade. Era la loro ultima visita da studentesse al villaggio vicino alla scuola, di lì a due mesi avrebbero preso i loro M.A.G.O e le loro strade si sarebbero divise.
Erano passate a fare la scorta di dolci da Mielandia e si stavano dirigendo ai Tre Manici di Scopa dove avrebbero dovuto incontrare gli altri. Per strada incrociarono Remus e Sirius, seguiti da Peter che arrancava cercando di raggiungerli.
“Ehi ragazze, entrate anche voi?” disse Sirius, trattenendo le risate e ricevendo una malcelata gomitata da Remus.
“Si, James e Frank sono scomparsi. Hanno detto di venire qui, chissà che avranno combinato stavolta…” disse Alice pensierosa.
I loro ragazzi erano stati molto vaghi quella mattina.
“Abbiamo tante cose da fare, ci vediamo ai Tre Manici di Scopa alle 15, mi raccomando.” avevano detto.
Alice aveva accettato senza problemi, anzi era felice di poter passare un po’ di tempo da sola con la sua migliore amica. Lily, invece, non aveva abboccato e sentiva puzza di bruciato in quella faccenda.
“Voi due sapete qualcosa che io non so, vero?” disse Lily assottigliando lo sguardo.
Sirius stava ridendo come un forsennato, così Remus si vide costretto ad intervenire.
“Non so di cosa tu stia parlando, Lils. Entriamo che fa freddo? Ho una strana voglia di cioccolato!”
“Ma Remus, tu hai SEMPRE voglia di cioccolato!” disse sorridendo Alice.
Intanto era arrivato anche Peter e tutti insieme si decisero ad entrare.
Appena varcata la porta, quello che videro li lasciò di strucco. Il pub era completamente deserto, fatta ad eccezione di Madama Rosmerta che li guardava con un sorriso che andava da un orecchio all’altro  e, in fondo alla sala, James e Frank.
La sala era stata addobbata con fiori e candele e al tetto era stato fatto un incantesimo, così che sembrasse di essere sotto ad un cielo stellato.
“James, cosa vuol dire tutto questo?” disse Lily, sconcertata. Sicuramente era una delle trovate di James per dare un po’ di spettacolo. Negli ultimi anni era cambiato molto, ma certe abitudini sono dure a morire.
Sirius raggiunse di corsa il palchetto di fortuna che era stato ricavato nella sala e si schiarì teatralmente la voce.
“Benvenuti a tutti, cari amici e care amiche, a quest’evento privato. Come ben sapete, dopo circa 6 anni di corte serrata e conseguente rompimento di p.… “
Dopo un’occhiata assassina di Remus e James, Sirius riprese.
“Dicevo, dopo anni in cui il nostro James ha provato in tutti i modi a conquistare Lily, finalmente ci è riuscito, con gioia e buona pace di tutti noi.”
 Tutti guardavano Sirius ridendo, tranne Lily che non riusciva a capire dove volesse andare a parare.
“Dicevo quindi, finalmente stanno insieme! E poi, Frank e Alice! Dopo anni di imbarazzo e di battutine velate, ecco che anche loro si sono decisi a dichiararsi!”
Alice arrossì terribilmente e così anche Frank. 
“Vi starete chiedendo cosa ci facciamo tutti qui, immagino. Beh, i nostri James e Frank hanno un annuncio importate da fare. Loro hanno deciso…”
“Se permetti, questa parte spetta a me e a Frank, Felpato, o vuoi fare tutto tu?” disse James, spingendolo giù dal palco.
“Ok, ok  mi eclisso.” disse Sirius ridendo.
James si avvicinò a Lily che lo guardava sempre più sconvolta. Le prese la mano e la portò sul palchetto, lo steso fece Frank con Alice.
Frank parlava con voce tremante.
“Vi abbiamo fatte venire qui e abbiamo allestito tutto questo perché da soli non ce la facevamo e così abbiamo deciso di farlo insieme.” riuscì a dire.
“Frank mi stai facendo preoccupare, cosa volete fare?”
Alice lo guardava attentamente, cercando di capire se avesse preso una botta in testa o solo inalato qualche vapore malsano di qualche pozione di Lumacorno.
“Lily, Alice, volete sposarci?” dissero poi i due ragazzi all’unisono.
Ci fu un attimo di silenzio che, ovviamente, fu Sirius a spezzare.
“ALT, ALT, ALT! Ognuno si sposa la sua o vi sposate tutti e quattro?” disse poi Sirius, beccandosi l’ennesima gomitata di Remus.
Lily sgranò gli occhi e si mise a ridere, ridere di gusto.
James la guardò interdetto.
“Cosa ridi? Cioè noi ci abbiamo messo due mesi ad organizzare tutto e tu ridi?? Dimmi qualcosa!”
Alice, d’altro canto, era rimasta senza parole. Il suo Frank aveva sfidato tutta la sue timidezza e si era lasciato trascinare in questa pazzia da James. Doveva amarla proprio tanto.
James e Frank guardavano le loro donne preoccupati. Forse non era stata una buona idea, forse avevano sbagliato tutto, forse…
“SI, CERTO CHE VOGLIAMO!” dissero insieme le ragazze sorridendo.
 Quello che successe poi fu molto confuso. Sirius che prendeva in braccio Remus, Madama Rosmerta che riempiva i calici di Idromele, Frank e James che si abbracciavano e Alice e Lily che si stringevano in un abbraccio che voleva dire: faremo anche questo insieme.
 
 
Qualcuno aveva scattato quella foto ed era l’unica cosa che era rimasta a Lily di tutta quella felicità. Aveva perso suo marito e adesso, forse, aveva perso per sempre anche la sua migliore amica e suo marito.
Si strinse più forte la foto al petto  e ricominciò a singhiozzare.
Da quando aveva ricevuto la notizia, non aveva smesso di guardare quella foto, incapace di crederci.
I mangiamorte avevano torturato Frank e Alice e adesso erano al San Mungo, in bilico tra la vita e la morte. Tutto questo per proteggere lei. Era colpa sua se tutto questo era successo, era colpa sua e di nessun altro.
Molly aveva provato a farla ragionare, a dirle che sarebbe successo in ogni caso, perché se i mangiamorte decidevano che qualcuno doveva morire, non c’era scampo.
Frank e Alice erano Auror, sapevano a cosa andavano incontro, soprattutto schierandosi dalla parte dell’Ordine. Non si erano mai tirati indietro, nemmeno dopo aver avuto Neville. Aveva la stessa età di Harry.
Lily, al pensiero di quel povero bambino innocente, singhiozzò più forte e per non farsi sentire, uscì fuori.
Faceva davvero molto freddo e lei aveva anche dimenticato di prendere il mantello.
Da lontano vide due figure avvicinarsi di corsa.
“Lily, cosa fai qui fuori? Sei impazzita, ti verrà qualcosa!” disse Sirius coprendo Lily con il proprio mantello. Lily non si mosse e non disse nulla.
L’altra figura che aveva visto da lontano, si rivelò essere Remus. Appena la donna lo vide, si illuminò per un attimo, ma fu solo un attimo.
Si sentiva colpevole, indegna di vivere. Sarebbe dovuta morire lei, non dovevano pagare altre persone per proteggerla.
Vedendola in quello stato, Remus si sentì morire. Lily era pallida, il volto scavato e gli occhi rossi e gonfi. Chissà quanto aveva pianto.
“Lily…” disse quasi in un sussurro. La donna però parve sentirlo perché si volto verso di lui.
“Lily…” ripeté di nuovo, incapace di dire altro.
Lily guardò Remus negli occhi. Dentro di sé aveva sempre saputo che non c’era mai stata nessuna missione. Silente gliene avrebbe parlato o almeno Molly avrebbe avuto informazioni dai suoi fratelli.
Invece niente. Quasi un mese di silenzio. Avrebbe scommesso che quella era stata una delle fughe di Remus, in stile “salvatore del mondo” perché non li voleva mettere in pericolo, perché non voleva essere di troppo.
Era sempre stato così Remus, così gentile con gli altri ma così crudele con se stesso.
Ad Hogwarts, soprattutto al quinto anno in cui entrambi erano prefetti e avevano legato maggiormente, Lily aveva cercato di far capire a Remus che poteva contare su di lei e che non doveva tenersi tutto dentro, ma lui era così: prendere o lasciare.
Sirius decise di lasciarli soli e si avviò in casa in cerca di un po’ di calore.
Lily si avvicinò a Remus e, letteralmente, si aggrappò a lui. Perché lei stava scivolando in un baratro e aveva bisogno di un appiglio, si stava lasciando andare in un modo che Remus conosceva troppo bene per non capirlo. Stava cadendo nel mondo dei sensi di colpa, della vergogna, del senso di inadeguatezza.
Remus la strinse forte. Lily si stava facendo del male da sola ed era un male che lui aveva provato tante volte; ma Lily, a differenza sua, non aveva nessuna colpa.
Era il mondo ad essere ingiusto, erano le persone ad essere malvagie e lei non poteva farci niente, solo resistere, solo combattere per non soccombere a tutto quel male che li circondava e sembrava non volesse finire più.
“Lily, tu non hai nessuna colpa. Alice e Frank lo sanno. E staranno bene vedrai. Sono Auror, sono forti.  Ce la faranno.” Continuava a ripeterle, mentre la neve iniziava a scendere su Ottery St. Catchpole.
Lily si staccò da lui e lo guardò seria.
“Andrai di nuovo via adesso, vero? disse piano.
“Il mio posto è qui.” disse lui. “Entriamo dentro adesso.”  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo autrice: Salve a tutti, sono le 3 di notte e ho appena finito di scrivere questo capitolo. E’ stato molto difficile scrivere i ricordi di Lily, mi hanno davvero toccato molto. Ringrazio tutti voi che mi seguite e recensite la storia con tanto affetto.
* Greville Road è una strada di Londra che si trova un po’ in periferia e ho scelto a caso.
*Il cognome di Alice da single, l’ho inventato io.
Un bacio e continuate a seguirmi ;) LunaMoony
  
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