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Autore: LadyMarauders    19/11/2013    1 recensioni
- Come ti chiami?- fu la prima cosa che le venne in mente di chiedergli, infondo è la prima cosa che si fa quando ci si conosce.
- Ho tanti nomi, ma non me ne piace nessuno, dammi un nuovo nome tu, secondo te come potrei chiamarmi?-
Adorava dare i nomi alle persone a seconda del loro viso, lo faceva sempre, come faceva a saperlo? Ah già, era nel suo sogno.
- James, secondo me ti chiami James-
Genere: Fantasy, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed ecco di nuovo la pioggia. Era come il sogno del caffè, ma sta volta lei era al centro della tormenta, era completamente fradicia, Si guardava intorno, ma non riusciva a vedere nulla, fino a quando James, o per meglio dire Ade, le apparse davanti.
- Mi hai fatto prendere un accidente-
- Scusa -
Stavano urlando perché il rumore della pioggia era troppo forte.
- Ti prego Penelope, devi controllare il tempo, se continua a piovere così non potrò cercare un posto tranquillo-
- Ah perché tu riesci a modificare i miei sogni?-
James si guardò intorno nervoso – be si in un certo senso si-
Penny era furiosa. Non solo il dio dei morti si era intrufolato dentro la sua mente, ma si permetteva anche di incasinarle i sogni. Ma tutta quella pioggia non piaceva neanche a lei. Fece dei respiri lunghi e la pioggia iniziò a diminuire, fino a quando cessò del tutto.
Erano entrambi completamente zuppi, dalla testa ai piedi. I capelli di entrambi erano appiccicati al viso.
- Se me ne dai la possibilità, troverò un posto caldo e ti spiegherò tutto, se ti va di ascoltarmi.-
Penny ci pensò un po su. Chi è che non vorrebbe delle spiegazioni?
- Va bene-
Accanto a loro apparve una piccola casetta di legno, simile ai rifugi che ci sono in montagna. Quando entrarono il caldo del camino accesso, strinse Penny in un caldo abbraccio e notò che i suoi vestiti erano quasi completamente asciutti.
Si avvicinò al camino e si buttò su una delle grandi poltrone. James era rimasto sulla soglia, immobile. I suoi capelli erano perfettamente asciutti, al contrario dei suoi.
- Che fai li impalato? Non mi devi delle spiegazioni sul fatto che sei, il dio dei morti?- Non si sarebbe mai abituata a dirlo ad alta voce.
- Non so se mi vuoi li, accanto a te-
- Certo, non credo che potresti farmi del male nel mio sogno, oppure puoi?-
- Non è importante se posso o se non posso. Io non vorrei mai farti del male-
- E allora siediti.-
Si avvicinò e si sedette sulla sedia proprio difronte alla sua. Guardava il fuoco accesso e sembrava che le fiamme riflesse in quegli occhi neri, vivessero in realtà dentro di loro.
- Ti ho spaventato prima, ecco perché ti sei svegliata.-
- Non è che mi hai spaventata, solo che è una notizia un po, difficile da digerire, ancora non so se ci credo o no-
- Tutti i modi per confermarti che sono realmente Ade, sarebbero troppo spiacevoli, dovrai fidarti della mia parola, almeno per adesso.-
- Ok. è che non capisco. Se tu sei Ade, vuol dire che esistono anche tutti gli altri dei greci? Come Zeus, Atena, Poseidone?-
-Non è così facile. Noi non siamo nulla di tutto ciò. Devi capire Penelope che noi, e si parlo al plurale, esistiamo da sempre, da molto prima che l'uomo arrivasse sulla terra. Noi siamo essenze, non abbiamo neanche una vera forma fisica, ce la siamo costruita da noi. L'uomo nell'arco dei secoli ci ha dato diversi nomi. Ognuno di loro ci ha visto in modi diversi. Durante l'antico Egitto sono stato un dio dalle sembianze canine, mi chiamavano Anubis. Nell'antica Grecia mi chiamavano Ade, il dio dei morti, i Cristiani mi hanno fatto come un angelo che ha tradito dio e che è caduto diventano Satana. Tutti hanno ragione, in un modo o nell'altro e insieme hanno tutti torto. Quelli che più si sono avvicinati alla realtà sono stati i Greci. Non so come ci sono riusciti ad azzeccarci tanto. Forse perché in quel periodo siamo stati tutti un po più sconsiderati e scendevamo spesso sulla terra nelle nostre forme più umane. Ma le conseguenze sono state davvero tragiche. Molti dei miei fratelli sono periti a causa della malattia mentale che li ha divorati. Io me ne sono rimasto nel mio piccolo mondo e non ho voluto più avere a che fare con niente e con nessuno. Nel periodo in cui passavamo parecchio tempo sulla terra, conobbi Persefone. Non era figlia di una dea, era una mortale come te, e persi la testa per lei. Anche lei mi amava, in un modo o nell'altro, ma non se la sentiva di vivere per sempre con me negli inferi. Così la tentai con un frutto. Ma la storia tu già la conosci. La obbligai a non vedere più la sua famiglia, tranne in alcuni rari momenti.Ed in quei momenti, lei raccontò tutto quello che sapeva. Così è nato il mito di Ade e molte altre storie. E mi piacque. Mi piacque l'idea che si erano fatti di me, la stessa cosa non posso dire dei cristiani. Io non ho l'aspetto di un demone, con le corna e le ali infuocate, neanche il mio vero aspetto è così terrificante-
- Quindi tu non sei realmente così?- disse Penny interrompendo il racconto
- No. il mio vero aspetto non potrò mai mostrartelo, probabilmente ti ucciderebbe all'istante. Questo è l'aspetto che ho deciso per me. -
- Bello e dannato. Dona molto al dio dei morti davvero. Quando leggevo i miti su di te, mentre tutti ti descrivevano come un mostro, ho sempre saputo che in realtà era dannatamente sexy-
- Be grazie del complimento- sorrise
- Ma io che centro in tutta questa storia? Cos'è...eri venuto per prendermi e uccidermi e poi ti ho fatto tenerezza e non l'hai fatto?-
- No, portare le anime agli inferi, non è il mio compito. No ti ho incontrata in un altro modo. Tu non ricordi. Sono le regole. Quando i mortali varcano la soglia dei morti per poi tornare indietro non possono ricordare nulla di quello che hanno visto-
- Ma, io non ci sono mai stata, nel regno dei morti.-
- Invece si, la settimana scorsa, o almeno la settimana scorsa per voi mortali. Quando hai avuto quel collasso. Lo hai detto anche tu, sei rimasta morta per 5 minuti. E in quei 5 minuti mortali tu sei rimasta, in quella che si può definire la Hall degli inferi. È li che rimangono le anime fino a che qualcuno non dichiara la loro morte. Non sai quante anime rimangono bloccate in quel limbo perché nessuno ha trovato il loro corpo. Ma non è questo l'importante. Io non esco mai dalla mia dimora. Mai. Dopo quello che è successo ai miei fratelli non ho più osato uscire. Ma quel giorno, ho sentito il bisogno, dopo centinaia di anni, di dover uscire almeno da quella casa. E sono salito “al piano di sopra” in una veste diversa da questa ,per non farmi riconoscere ed è li che ti ho vista.-
Si fermò un attimo e si girò verso Penny per guardarla negli occhi.
- Dopo Persefone io non avevo mai più voluto, anche solo pensare ad una donna mortale. Poi però ho visto te. Eri nella hall e continuavi a parlare con uno dei miei demoni, che è li per tenere buoni gli spiriti. Continuavi a fargli domande, e lui tentava di rispondere ma tu continuavi a parlare e a parlare. Lo stavi distruggendo-
- Si mi riconosco leggermente nella tua descrizione,in effetti. Ma io sono rimasta, clinicamente morta per soli 5 minuti-
- oh Penelope, il tempo mortale e quello degli inferi sono leggermente diversi. Un minuto mortale equivale più o meno a due ore negli inferi, serve per prolungare le pene dei dannati. Quindi tu sei stata li nel limbo, quasi 10 ore-
Penny si portò una mano alla bocca, non avrebbe dovuto credere a tutto quello,sopratutto visto che le era stato detto in un sogno. Ma non riusciva a non credere ad ogni parola, forse voleva convincersi che lei era speciale. Qualcosa dentro di lei le diceva di ascoltare le parole di James o meglio di Ade.
- Mi sono avvicinato a te perché mi avevi colpito. Quando le anime arrivano in quel limbo, sono confuse, spaventate, di solito creano parecchio baccano, mentre tu eri, stranamente serena e curiosa di capire come funzionava tutto il meccanismo della morte. Abbiamo parlato io e te, a lungo, tu non sapevi chi fossi, non avevo neanche questo aspetto. Tu mi hai raccontato della tua vita, che eri quasi sollevata che tutto quel dolore fosse finalmente finito. Io avidamente, mentre parlavi tentavo di pensare ad un modo per farti rimanere con me. Sarò anche il signore dei morti, ma ci sono delle regole che non posso cambiare. Se entri nel mondo dei morti come anima, dovrai rimanere per l'eternità nel luogo a cui sei destinato. Quando ti hanno chiamata per tornare indietro, eri distrutta, non volevi andare via, mi hai implorato di lasciarti andare negli inferi. Avrei potuto farlo, ma non volevo, dovevo ritrovarti da viva e cercarti-
- A quale scopo?- chiese Penny un po ingenuamente
- Come a quale scopo? C'è solo un modo, per poter entrare negli inferi e tenerti con me, quello di farti entrare viva, e farti mangiare il cibo degli inferi, non ricordi la storia?-
- Perché mi vuoi con te? Non ha senso, tu sei Ade, potresti avere delle modelle nel tuo letto, perché vuoi, me? Sono solo una comunissima ragazzina con un tumore al cervello-
- Io ho un debole per le persone che non riescono a capire quanto sono importanti. Quando sei un dio, e vivi da milioni di anni, arrivi a capire che la bellezza esteriore non dura per sempre. Anche l'immortalità non ti concede la bellezza eterna, sopratutto negli inferi. Quello che conta li, per rimanere sano di mente, è l'anima, e tu hai un anima così pura, che potresti rimanere così per tutta l'eternità-
- Questo si che è un modo plateale per dirmi che sono bella dentro.-
- No, sto dicendo che tu sei perfetta in tutti e due i modi.-
Ade si alzò e si inginocchiò davanti la ragazza. Il fuoco nel camino continuava a bruciare e non sembrava voler smettere. Accarezzò il viso della ragazza con dolcezza. “Come faceva il dio dell'oltretomba ad essere così gentile?” pensò Penny.
- Come sei riuscito a trovarmi?- chiese quasi in un sussurro.
- Grazie alla tua anima.- rispose lui portandosi una mano della ragazza alla bocca e baciandola leggermente.- Devi sapere che quando gli umani hanno questa esperienza tra la vita e la morte, e si trovano imprigionati nel limbo, un pezzo della loro anima rimane incastrata negli inferi. È il pezzo di anima che non vi fa ricordare cosa avete visto, quando poi tornare nel vostro corpo. Io ho cercato il tuo pezzo di anima, ovunque, ho girato ogni punto del mio regno, e ti posso giurare che è davvero vasto, fino a quando l'ho trovato. Si era nascosto molto bene. Era luminoso, davvero luminoso, e già prima volevo tenerti con me, ma dopo aver visto quel pezzetto di anima me ne sono convinto sempre di più. Lo so che dalla bocca del signore dei morti, tutto questo sembra assurdo, ma il fatto che mi sia stato dato il potere su di loro, non significa che io sia malvagio o che non provi dei sentimenti anche io. Così ho chiesto aiuto ad un mio vecchio amico, voi mortali lo conoscete come Morfeo, il dio dei sogni, mi ha aiutato ad entrare nei tuoi ed ogni volta che ti addormentavi io mi trasferivo dentro di loro, e alla fine, eccoci qui-
Penny stava cercando di elaborare ogni singola parola, ma era difficile, molto difficile. Ade la voleva come sua sposa, o comunque voleva portarla con se, viva, dentro il suo palazzo, negli inferi, per tipo l'eternità. Non riusciva a capire se era una cosa positiva o negativa. Ade, o meglio James, le piaceva,e anche parecchio. Tutte quelle ore passate insieme nei suoi sogni l'avevano fatta, innamorare di lui. Poteva davvero usare quel termine per il dio dei morti? Era tutto troppo grande per lei, tutto troppo assurdo. Ade era li, che la guardava con quegli occhi neri. Ora capiva perché gli davano l'idea dell'infinito, perché lui era infinito.
- Perché Persefone ti ha lasciato?- fu una domanda stupida, e sentendola ad alta voce si pentì di averla fatta, ma doveva sapere.
- Lei, non mi ha lasciato, diciamo più che è morta-
- Ma come è possibile, lei era parte degli inferi, non poteva morire-
- Come ti ho detto, la cosa che ti rende sano negli inferi, se non sei morto, è l'anima, la sua anima era diventata sempre più debole, sempre più nera a causa della mia stupidità, del mio amore sbagliato nei suoi confronti, e piano piano l'ho distrutta dall'interno, fino a quando la sua anima non ha più retto ed è scomparsa. Così Persefone è diventata uno spirito degli inferi,e non potrò mai più rivederla-
- E cosa ti fa pensare che io resisterei?-
- Perché tu hai una cosa che lei, a causa mia, non ha avuto. La scelta. Tu potrai scegliere se venire o no con me, e se deciderai di stare con me, avrai la scelta di andartene appena vorrai, potrai morire e andare avanti nel ciclo della vita-
- Posso visitare gli inferi, prima di decidere? Da qui puoi portarmici?-
- No, non posso, dovresti morire per farlo, o almeno morire per poco tempo, come l'ultima volta, ma è pericoloso-
- Potrebbero non salvarmi e morirei, diventando uno spirito, e non potremmo più stare insieme- disse Penny ancora più confusa
- Esatto, però potrei farti vedere qualcosa tramite i miei ricordi, non sarebbe come stare li, ma ti darebbe l'idea generale, ma perché vuoi vederlo?-
- Se ti chiedessero di passare l'eternità con qualcuno, non vorresti avere almeno un idea generale su cosa ti aspetta?-
Ade sorrise – hai ragione, allora, sei pronta?-
- si, cosa devo fare?-
- Solo chiudere gli occhi-

E lo fece. Ma non si aspettava di certo, di sentire le labbra del dio sulle sue. Penny non era un esperta dei baci, ne aveva ricevuti pochi in vita sua, ma sapeva che un bacio del genere non l'avrebbe potuto mai dare a nessun'altro.
Un insieme di immagini gli vorticarono nella testa, c'era un enorme fortezza,completamente nera. Si stagliava imponente al centro di una vallata. Non c'erano ne fuoco, ne fiamme, almeno non li, era una vallata piena di nebbia, c'era un chiarore, come se fosse il crepuscolo. Poi vide lo stige, il fiume delle anime, vide Caronte che ne trasportava alcune sopra la sua zattera, vide campi immensi di anime che vagavano lente, senza dire una parola, senza guardarsi e l'ultima immagine fu invece un luogo luminoso, pieno di luce, una luce abbagliante, c'erano un po di persone che giocavano e ridevano, non sembrava tanto male. Quando le immagini sparirono, anche il bacio finì, e Penny non sapeva se sentirsi disorientata dall'uno o dall'altro.
- baciarmi era l'unico modo per farmi vedere tutto questo?-
- no, ma volevo godermi un po il momento, allora cosa ne pensi?-
- Non ci sono fuochi o fiamme, i cattivi non dovrebbero essere torturati all'infinito?-
- Infatti lo fanno, ma il giardino dei dannati non sarà mai un tuo problema, non credevo fosse importante fartelo vedere-
- Non è mica giusto fare vedere solo le cose positive ed omettere le cose brutte-
Si sorrisero, gli veniva quasi da ridere,era li, seduta in una capanna, in un suo sogno, con Ade in persona e stavano programmando l'eternità da passare insieme. Infondo aveva sempre voluto vivere una vita straordinaria e fuori dal comune.
- Una volta entrata negli inferi, non potrò mai più uscire, neanche per una passeggiata, vero?-
- non potrai farlo sempre, ma ci si può organizzare, è questo che ti spaventa?-
- Un po, ma in realtà morirei comunque e andrei insieme a tutte le altre anime, a non fare niente. Prende la tv negli inferi? E la wifi?-
Ade la guardò per un attimo serio, poi scoppiò in una risata fragorosa.
Le diede un altro bacio leggero sulle labbra – volendo possiamo mettere anche quella, perché no, basta che non ti fai un profilo Facebook, sarebbe complicato-
- Ne creerò uno finto per spiare le persone, niente dettagli sulla mia posizione-
- Allora è un si?-
Gli occhi neri del dio brillarono anche al buio. Perché era interessato ad una cosa piccola e insignificante come lei? Non aveva alcun senso.
- Posso pensarci un po?-
- Certo che puoi, tutto il tempo di cui avrai bisogno-
- In realtà non ne ho molto, ricordi, il tumore al cervello?-
- Allora, cerca di pensarci in fretta ok?-
- Se decidessi di morire, tu continueresti a venire nei miei sogni fino all'ultimo respiro?-
- Quante volte te lo devo ripetere? Io sarò sempre qui, finche tu mi vorrai-.
   
 
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