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Autore: Disincanto294    22/11/2013    14 recensioni
Hermione lascia il suo lavoro al Ministero della Magia per occupare una cattedra libera alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts diretta dalla Professoressa Mc Granitt, diventata ufficialmente Preside dopo la morte di Albus Silente e la fine della Guerra.
Qui conosce alcuni nuovi insegnanti e ne ritrova di vecchi..primo fra tutti il cinico Professor Piton, miracolosamente sopravvissuto al morso del serpente Nagini.
Potrebbe nascere qualcosa tra i due colleghi?
Nuova Hermione/Severus dal rating variabile :)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Neville Paciock, Nuovo personaggio, Remus Lupin, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 4 - Una non ordinaria follia



 
26 Agosto 2001
 


 
E’ notte ormai.
Notte fonda.
Il cielo è limpido.
Ma non c’è una stella.
Nemmeno una.
E questo un po’ mi turba.
Anche l’anno scorso era stato così.
Il cielo era pulito.
Blu intenso.
E scuro.
Come sarebbe dovuto essere.
Ma senza stelle.
Vi nascondete anche voi al mio sguardo?
Avete paura?
Avete ancora paura di me?
Che pensieri idioti.
Certe volte ho davvero dei pensieri idioti.
Me ne rendo conto.
Ma sembra che la mia mente non voglia tacere.
E ancor di meno la mia coscienza.
Temete che io possa sguainare la mia bacchetta?
Non la punterò contro di voi.
Nessun ‘Avada Kedavra’ uscirà dalla mia bocca.
Nessuno.
Mai più.
Dovrei esserne felice.
Sono libero finalmente.
Dopo anni.
Dopo anni diviso tra due padroni.
E invece non lo sono.
Chiudo gli occhi.
Stringo forte le palpebre.
Non sono felice.
E non lo sono perché sono vuoto.
Vuoto.
C’è solo un guscio.
Quel guscio coperto dalla pelle pallida.
E dalla stoffa nera.
Ma cosa ne è di Severus Piton?
Cosa ne è di Severus Piton anima?
Nulla.
Proprio nulla.
Severus Piton è morto tanti anni fa.
Ancor prima di quel maledetto tatuaggio.
Ancor prima di quel teschio e di quel serpente.
Severus Piton è morto prima di quella notte.
Sollevo il capo ad odorare il vento.
Quel vento che mi formicola la pelle.
Tengo stretta la ringhiera del balconcino.
E’ arrugginita.
Sento le crepe sotto le dita.
Prima o poi verrà giù anche lei.
Con tutta la Torre.
Questa dannatissima Torre.
Torno qui una volta all’anno.
E ogni volta fa più male.
Fa più schifo.
Io mi sento uno schifo.
Stringo ancor più forte il ferro.
E’ freddo.
Il sangue quasi non circola dentro di me.
Le nocche diventano livide.
Quasi bianche.
Potrei spezzare questa sbarra.
Ma non lo faccio.
Respiro.
Respiro forte.
Allento la presa.
E mi calmo.
L’unico che si merita di soffrire sono io.
Solo io.
Non questo stupido ferro vecchio.
Non ne vale la pena distruggere tutto.
Sprecare energie per disintegrare ciò che mi circonda.
Solo io devo soffrire.
Solo io vado punito.
E da disintegrare è rimasto ben poco.
Sospiro.
Alzo al vuoto il mio bicchiere.
Il liquido ambrato scintilla sul fondo.
Rimanenza della festa che stanno facendo qualche piano più giù.
Festa a cui io non prendo parte.
Come sempre.
Un festa stupida.
Inutile.
Prima aveva uno scopo.
Ora non lo ha più.
La festa di compleanno di un vecchio pazzo.
La festa di compleanno di un morto.
La festa di compleanno del mio migliore amico.
Che ho ucciso.
Mando giù l’ultimo sorso di Whiskey Incendiario.
Allungo il braccio oltre la balaustra.
E mollo la presa.
Il piccolo bicchiere cade giù.
Precipita.
Precipita nel baratro.
Vuoto.
Senza vita.
Come te, Albus.
E poi quel rumore lontano.
Sordo.
Il vetro che va in frantumi.
In mille pezzi.
E istintivamente serro le palpebre.
Ancora più forte.
Il ricordo è troppo vivo.
Troppo.
E fa un male cane.
Fa male come se fosse successo adesso.
In questo stesso istante.
E invece era solo un bicchiere.
Sospiro.
Non posso più tornare indietro.
Non più.
Sospiro.
E apro gli occhi.
Solo ora mi accorgo.
Mi accorgo di lei.
Ero talmente concentrato su me stesso.
Nemmeno l’ho sentita arrivare.
E nemmeno ho percepito la sua presenza.
Che cosa vuole ora?
La scuola neanche è iniziata.
E lei è già qui.
Qui a tormentarmi.
Ancora.
Pensavo di essermi sbarazzata di lei.
E invece no.
E’ tornata.
Ed insegnerà ad Hogwarts.
Per giunta è stata assegnata a me.
Che cosa aveva in testa Minerva quel giorno.
Questo mi chiedo.
Con tutti i professori che ci sono.
Io.
Proprio io.
Che non ho più voglia.
Non ho più voglia di combattere.
Salazar abbi pietà di me.
Sospiro.
Sospiro irritato.
-Che diavolo ci fai qui, Granger?- domando infastidito con il mio solito tono freddo e distaccato.
Sorride.
Un timido sorriso le increspa le labbra.
Perché sorride?
Un tempo il mio tono faceva paura.
Incuteva terrore.
E ora?
Ora sono solo un imbecille.
E tutto grazie a Potter.
Deve essersi divertito con tutti quei ricordi.
Bello prendersi gioco di me, vero?
Si è preso la sua rivincita.
Su di me.
Ma continua a tormentarmi.
Continua a mandare quegli inutili gufi.
Ogni settimana.
E’ cresciuto.
Ha sconfitto Voldemort.
Ma è ancora insopportabile.
Sospiro rumorosamente.
Poi mi concentro nuovamente su di lei.
Non che abbia voglia di ascoltarla.
Anzi.
Ma mi sforzo di farlo.
-Dovrei chiederglielo io..- mormora sistemandosi accanto a me con il suo bicchiere in mano.
-Torna alla festa!- le ordino con tono distaccato e annoiato.
Spero solo che se ne vada.
Ci manca solo lei ora.
Non posso stare da solo nemmeno un attimo.
Nemmeno uno.
Che tormento!
Perché le persone mi tormentano?
Accidenti, lasciatemi in pace!
-Solo se lei viene con me.- dice sorridendomi raggiante.
Mi chiedo cos’abbia da sorridere.
Non c’è niente per cui sorridere.
Qua giù stanno festeggiando.
Stanno festeggiando il compleanno di un morto!
Un morto!
E lei sorride.
Continua a sorridere.
La faccio smettere io.
Subito.
Gli lancio una delle mie occhiate.
Quelle fredde.
Che fanno gelare il sangue.
Anche a lei.
O almeno, così era un tempo.
Bastava un mio sguardo e stava zitta.
Continuava a sollevare la mano.
Quello sì.
Sempre.
Ma con me non attaccava.
E lo sapeva bene.
Saccente.
E petulante.
E Grifondoro.
Che Casa inutile.
Totalmente inutile.
Quei colori poi.
Rosso e oro.
Che schifo.
Verde e argento sono dei bei colori.
Non rosso e oro.
Il rosso e l’oro solo addosso a Lily.
Allora sì che erano belli.
Lily.
Scuoto la testa.
Non ci devo pensare.
-Vattene Granger, non ho nulla da festeggiare!
-Non posso darle torto e, detto in confidenza e molto sinceramente, non me ne voglia a male il caro Silente, reputo tutto questo stupido..- mormora con tono risoluto. -..e abbastanza insensibile nei suoi confronti..
‘Abbastanza insensibile nei suoi confronti’.
Insensibile.
Già.
E’ proprio così.
Per una volta devo darti ragione.
Non te lo dirò.
Naturalmente.
Ma hai ragione.
Ma sembra che agli altri non importi.
Strano, vero Severus?
Proprio strano!
Come se agli altri fosse mai importato di me.
E ora ci sei tu.
Qui.
A stressarmi.
Ma a riconoscere anche l’ingiustizia.
O a mettermela davanti agli occhi.
Giusto per farmi soffrire un altro po’.
Sei stupida, Granger.
Ma alla fine, chi se ne importa?
Non soffro nemmeno più.
Mi scivola tutto addosso.
Come l’acqua ghiacciata della doccia.
Perché alla fine è questo che succede.
Non mi importa più nulla.
Anzi, mi chiedo perché mi arrabbio ancora.
Perché me la prendo.
Al diavolo tutto!
-Che vuoi, Granger?
-Nulla..solo farle un po’ di compagnia..- mormora piano abbassando il capo.
Ah, ecco.
Farmi compagnia.
Vuole farmi compagnia.
Mi viene quasi da ridere.
Potrei anche farlo a dir la verità.
Ora che ci penso.
Sì, potrei farlo.
Ma poi scoppierebbe in lacrime.
Come una bambinetta.
Correrebbe da nonna Minerva a raccontarle tutto.
E poi io dovrei sorbirmi le sue lagne.
La solita tiritera.
‘Devi trattare bene le persone, Severus.’
‘Hermione è una tua collega ora.’
‘Si merita il tuo rispetto.’
Sempre le solite cose.
E non ho voglia di sentirmele ripetere.
Almeno per un po’.
Quindi meglio evitare.
-Non ti ho chiesto nulla.- rispondo semplicemente e con un tono abbastanza neutro.
-Lo so..- annuisce. -Però, visto che il fato ha voluto riportarmi qui ad Hogwarts, mi sono autoimposta di ricominciare tutto da capo con lei, Professor Piton..niente più pregiudizi o giudizi riguardo il suo passato e tantomeno rancori per gli anni in cui è stato mio insegnante.- esclama convinta sorridendomi.
E’ pazza.
E’ totalmente pazza.
La vicinanza con Potter e Weasley le ha fatto male.
Pensavo fosse più intelligente.
L’ho sempre pensato.
E invece no.
E’ stupida come loro.
Oppure l’hanno contagiata.
Ma cosa vuole?
Cosa vuole cambiare?
Siamo colleghi.
Semplici colleghi.
Perché forzati ad esserlo.
Non siamo amici.
Non lo saremo mai.
E non voglio nemmeno esserlo.
Sei solo una bambina, Granger.
Una bambina.
Piena di sogni.
E di desideri.
Vedrai come cambierai idea.
Vedrai come tutte le speranze si infrangeranno.
Si infrangono sempre.
Con più frequenza di quanto non lo facciano le onde.
Sugli scogli.
Ciò che si desidera non si realizza mai.
Mai.
-Credi che mi interessi tutto ciò che mi hai appena detto?
-Credo proprio di no!- esclama scuotendo il capo ma sempre sorridendo.
Maledetto sorriso.
Ti sto prendendo in giro.
Perché continui a sorridere?
Smettila.
Smettila!
-E allora perché continui a tormentarmi!?- esclamo frustrato. -Le cose non cambieranno, Granger! Sei una mia collega ora? Bene..stammi alla larga come facevi quando eri una mia studentessa!
-Oh sapevo che la cosa sarebbe stata difficile, ma mi piacciono le sfide!- esclama ridendo.
Ride.
Ride lei.
Sospiro.
Sospiro frustrato.
Calmati, Severus.
Calmati.
Sospiro ancora.
-Non ce la posso fare! Sei qui da neanche 24ore e mi stai già dando ai nervi!- esclamo con tono misto tra il frustrato e l’irritato.
-Esagerato, Professore!
-Oh ho bisogno di qualcosa di forte! Con te tra i piedi non riuscirò mai ad arrivare sino alla fine dell’anno!
-Tenga!- dice porgendomi gentilmente il suo bicchiere.
-Che cosa vuoi che ci faccia con il tuo bicchiere, Granger?- chiedo inarcando un sopracciglio. -Vuoi forse che te lo rovesci nei capelli!?- dico con tono ironico sfoderando uno dei miei ghigni migliori.
-Solo che beva!- dice ancora sorridendomi e rovesciando velocemente il contenuto del bicchiere nella mia gola, prima che possa spostarmi.
Ingoio velocemente il liquido.
Tossisco.
Quasi mi soffoco.
Tossisco ancora.
Non ho idea di cosa sia.
Ma è qualcosa di melmoso.
Viscido.
Dolce.
Estremamente dolce.
Quasi nauseante.
E puzzolente.
Terribilmente puzzolente.
Ho chiesto del Whiskey.
Non della brodaglia che sembra vomito.
-Che diavolo è questa schifezza, Granger!?- esclamo furibondo sputacchiando le ultime goccioline di bevanda in terra da una parte. -Mi volevi avvelenare per caso?
-Era solo Sciroppo di ciliegia!- esclama ridendo e allargando le braccia al cielo.
-Sei proprio una bambina!- esclamo deridendola.
La vedo abbassare il capo.
Il sorriso scompare dal suo viso.
Si è forse offesa?
Non dovrebbe offendersi.
Ho solo detto la verità.
Mi hanno accusato per anni di mentire.
E ora che dico la verità non è cambiato nulla.
Proprio nulla.
Sei una bambina Granger.
Sei qua per insegnare.
Non per farti mettere i piedi in testa.
Svegliati.
O non durerai un giorno qua dentro.
-Sono una bambina perché non mi brucio la gola con gli alcolici?- chiede alzando finalmente il capo.
-Anche..ma di certo non solo per questo!
-Ah e per quali altri motivi, se posso saperlo?- domanda inarcando il sopracciglio.
La guardo.
La guardo stupito.
Il sopracciglio così pericolosamente sollevato.
Una brutta imitazione dei miei sguardi irritati.
Crede di incutere timore così?
Fa solo ridere.
Tremendamente ridere.
E di certo non impaurisce me.
-Non sai inarcare il sopracciglio come si deve..- commento  ghignando.
Non so nemmeno perché sono qui.
In un’altra circostanza sarebbe stato diverso.
Sarei andato via da un pezzo.
L’avrei derisa.
Mi sarei fatto una bella risata.
E me ne sarei andato.
Invece sono ancora qui.
A scambiare opinioni su sciocchezze.
E per giunta con una bambinetta.
Con una bambina irritante.
Saccente.
E petulante.
Ora passo il tempo così.
Ecco come mi sono ridotto.
Sono patetico.
Davvero patetico.
E ridicolo.
Però potrei divertirmi un po’.
Sì.
Se ci penso potrei anche divertirmi.
-Ah e chi lo dice? Crede che il mio sopracciglio non possa incutere paura tanto quanto il suo?- esclama convinta di sé.
-Direi proprio di no..anzi fai piuttosto ridere, Granger..- mormoro ghignando e voltandomi verso di lei.
-Ah, la faccio ridere ora?- esclama irritata.
-Non puoi pretendere che il tuo sguardo incuta timore se poi tu stessa non fai per niente paura.- dico molto tranquillamente avvicinandomi ancora di più.
-Io faccio paura!- esclama portando avanti il busto.
-No..- mormoro scuotendo piano il capo. -Io faccio paura..- dico ancora portandomi di fronte a lei.
Le mani poggiate sulla ringhiera.
Il busto reclinato in avanti.
Vicino al suo corpo.
Molto vicino al suo corpo.
E lei in trappola.
Tra me e la barriera.
Tra il corpo di un Mangiamorte e il vuoto.
Tra la morte e la morte.
I miei occhi gelidi nei suoi.
Un ghigno impresso sul mio viso.
Un sorriso folle sulle labbra.
Non mi ha mai visto così.
Mai.
E questo la turba.
La turba molto.
Non sa cosa potrei fare.
E ha paura.
Ha paura perché non sa.
Perché si trova di fronte a me.
Ignorante per ciò che potrebbe accadere.
Incapace di pensare.
E di agire.
Per di più non si fida di me.
Conosce il mio passato.
E non si fida.
Questo mi fa ancora più divertire.
E mi spinge a fare di più.
A tormentarla ancora.
Ancora un po’.
-N-No..non ho paura..- balbetta continuando a reggere il mio sguardo e cercando di apparire forte.
-Sì che hai paura, Granger..- mormoro risoluto avvicinando ancora il mio corpo al suo.
I nostri bacini quasi si sfiorano.
E i nostri occhi rimangono incatenati.
Sento il suo respiro.
E’ affannato.
Sento il cuore.
Batte forte.
Ma non mi voglio fermare.
Non ancora.
Accorcio ancora le distanze.
Il suo corpo più vicino al vuoto.
E ancora non mi fermo.
Mi diverte vederla così.
Vederla come anni fa.
Quando ancora era mia alunna.
Quando ancora vi era il sospetto.
Eppure ora si sa tutto.
Si sa proprio tutto su di me.
Ma lei ha ancora paura.
Ghigno ancora.
E le mie labbra si assottigliano.
Avvicino il mio viso al suo.
La bocca a sfiorare la sua guancia.
Il naso il lobo del suo orecchio.
E la mano accarezza un piccolo lembo di pelle.
Sul fianco.
Spostando leggermente la sua camicia.
La sento tremare.
La vedo tremare.
Ma non vedo più i suoi occhi.
I miei osservano le sue labbra.
Sono livide.
Le stringe forte.
Ha paura.
Ha tanta paura.
Ed è incapace di muoversi.
Ha combattuto una Guerra.
Ha lottato contro dei nemici.
Contro degli uomini veri.
E’ stata picchiata.
E’ stata torturata.
Ma ha combattuto.
E si è salvata.
Eppure ora ha paura.
Ha paura di me.
Di un uomo che non sa far del male.
Non più almeno.
E che comunque non ha mai gioito nel farlo.
Ha paura.
Lo leggo nei suoi occhi.
In quella nebbia che offusca l’ambra.
Sì.
Ha paura.
E forse è ora di smetterla.
Sì.
E’ ora di smetterla.
Respiro.
Inalo il suo profumo.
E’ dolce.
Forse anche troppo.
Avvicino la mia bocca al suo orecchio.
-Stavo scherzando..- sussurro piano staccandomi da lei e mollando la presa dal suo corpo.
La guardo un attimo.
Gli occhi ancora impauriti.
Il respiro trattenuto.
Sbatto le palpebre.
Mi volto.
E mi allontano.
Il mantello nero mi copre le spalle.
Volteggia come i miei capelli.
Al vento.
La lascio così.
Ancora immobile.
Aggrappata alla ringhiera.
Il viso teso.
Le labbra livide.
Ancora intenta a capire cosa sia successo.








Eccomiii :D cosa ne pensate del capitolo??
Personalmente non mi piace il modo in cui l'ho scritto. Infinite volte mi avete chiesto di scrivere dal POV di Severus..bè, eccoti accontentati! Come potete vedere non sono brava per niente a scrivere dal POV di Severus..anzi, fa piuttosto schifo come è uscito!XD Quindi credo proprio che tornerò al mio POV Hermione <3

In questo capitolo a Hogwarts si festeggia il compleanno di Silente, che è morto!xD Folle, vero?XD Abbastanza, ma si sa come sono a Hogwarts e si sa anche quanto bene si voleva e si vuole a Silente! Per questo, nonostante sia morto, si continua a festeggiare il suo compleanno! Festa a cui partecipa solo il corpo docente, nessun altro..nemmeno il GRANDE HARRY POTTER!! XDXD
Hermione alla fine cerca di dar retta a ciò che le ha detto il suo Trevis e decide di provare a conoscere un po' il suo ex Professore..e poi tra l'altro, non sarà studio sui libri, ma è sempre una forma di conoscenza e sappiamo bene che Hermione non può resistere alla conoscenza!!ahahah
Per quanto riguarda l'ultima parte..Severus non è impazzito XD E non vuole nemmeno portarsela a letto!ahahahah semplicemente vuole giocare con la paura di Hermione, vuole vedere come reagisce e quanto ancora lui stesso incupa timore..è un po' come ciò che successe in Marks of Weakness nel capitolo "Volevo solo ridere di te"..solo che lì Hermione già si sentiva un po' attratta da Severus, mentre in questo caso Severus vuole solo ed esclusivamente giocare..mettere alla prova se stesso e la sua nuova collega XD
Sei proprio stronzo, Sev! ahahahahhahh

Quindi..mi fate sapere cosa ne pensate?? E scusate ancora per il pessimo POV Severus..proprio non sono brava!
Baci,
Dis294
 
   
 
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