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Autore: Flareon24    24/11/2013    2 recensioni
Tratto dal terzo capitolo:
"Qui mi dovetti veramente fermare un momento. Non stavo certo leggendo una filastrocca, bensì l’annunciazione della mia morte. In altre situazioni non avrei creduto ad una sola parola di ciò che stava scritto su quelle tavole. Ma non in quella situazione. Non dopo quello che Cecilia mi aveva predetto, dopo quello che era accaduto. Purtroppo ogni cosa sembrava collegata in modo tale da creare un quadro perfettamente delineato della situazione. Niente era di troppo, niente poteva far saltare o mettere in dubbio ciò che avevo appena letto. Ripresi fiato.
-Dice che lo scontro fra me e questo guerriero è destinato ad avvenire. E...così com’è destinato ad avvenire, io sono...destinata a morire. A meno che io non purifichi metà del il mio sangue-
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sbuffai, ma volli provare ad accontentarla. In fondo aveva molta pazienza con me per essere un ologramma della mia mente insonnolita. Alzai le braccia e le lasciai ricadere.
-Va bene. Chiamiamo questo spirito-
-Si!- esclamò felice di se stessa alzando il pugno davanti al viso.
-Voltati dietro di te, dove c’è quel bosco- disse girandomi dalla parte da lei indicata.
-Perché un bosco?-
-Zitta e fidati- mi rimproverò -Allora, la cosa è molto semplice. Basta che tu lo chiami telepaticamente-
-Ah, certo. Ma io non ho mai usato la telepatia, quindi non ho idea di come si faccia- osservai voltandomi leggermente verso di lei.
-Non è vero, lui ha sicuramente utilizzato la telepatia per parlare con te. E poi basta pensare, ci riescono tutti. Lui ti sentirà. Forza, datti da fare!- mi spronò dandomi pesanti spinte sulle spalle.
Guardai sbuffando l’ombra fitta delle grandi chiome verdeggianti.
-Come si chiama?- domandai.
-Ah, se non lo sai te! Ma non ha importanza per il momento-.
Presi un grande respiro e mi concentrai sulla figura del grande cervo.
Hey...ciao. Hem...scusami se prima ti ho trattato male...sono desolata e mi piacerebbe tanto che...mmmmmm....tu mi raggiungessi qui. Per favore” Fissai per circa un minuto i margini del bosco, ma non ne uscì niente sennon due scoiattoli iracondi. Afflosciai un po’ le spalle e sospirai leggermente delusa. Sapevo che era tutta una stupidaggine e che non avrebbe funzionato, perciò, chissà perché me la stavo prendendo così tanto. Proprio mentre mi accingevo a rimproverarmi per aver fatto una cosa tanto stupida, la giovane richiamò la mia attenzione.
-Hey piccola. Guarda un po’ davanti a te prima di ripensarci!- mormorò da dietro la mia spalla sinistra. Seguii la punta del suo indice con lo sguardo, fissando dritto davanti a me. Alzai lo sguardo e vidi il grande animale sbucare dal groviglio di alberi. Sorrisi incerta e incredula.
-E’ venuto sul serio? Mi ha ascoltata?-  La buona riuscita di quello strano esperimentano mi dette un inaspettato senso di gratificazione.
-Certo. Non c’è certo bisogno di allenarsi per parlare con il proprio spirito. Lui ti sentirà ovunque tu sia. E ovunque tu sia ti troverà, sempre e comunque-
Il grande cervo si avvicinò a noi con passo sicuro e quasi solenne. Non sentivo più la sua voce rimbombarmi in testa, ora regnava solo il silenzio e la confusione che quella nuova esperienza mi aveva provocato. Non l’avrei mai creduto possibile.
L’animale percorse quel centinaio di metri che ci separavano e si fermò davanti a me, fissandomi intensamente. Le sue orecchie si giravano in tutte le direzioni, in cerca di un rumore qualsiasi. Il naso si muoveva per carpire ogni odore, gli occhi sempre fissi su di me. La grande fronda sulla sua testa frusciava al vento lieve, producendo un rumore piacevole e tranquillo. Non avevo notato quanto fosse bello ed impressionante da vedere. Mi sentivo così piccola davanti a lui...
Allungai una mano per accarezzarlo e lui abbassò il muso per farsi toccare. Mi annusò, come se sospettasse che non fossi io, poi si lasciò andare permettendomi di toccarlo. Lo accarezzai sorridendo, mentre il ruvido impasto di pietra e legno mi scorreva sul palmo della mano. L’animale avvicinò delicatamente la sua testa e me, appoggiandola affettuoso sul  mio petto.
-E’ incredibile- affermai.
-Vero?Trovo fantastico anche io il rapporto fra spirito ed elemento-
-Quale elemento?- domandai girando la testa di lato.
-Te lo spiegheremo al castello-
-Oh, figo. C’è anche un castello di mezzo?-
-E non solo uno- rispose sorridendo.
Sospirai tornando seria. Stavo davvero per seguire una ragazza dai capelli blu, perennemente seguita da un delfino d’acqua, fino ad un castello dove mi avrebbero spiegato perché ero legata ad un cervo di legno?
Il cervo mi puntò uno dei suoi grandi occhi addosso, guardandomi di lato. Annuii. Seppi qual’era la risposta giusta.
-Allora andiamoci subito. A quanto ho capito hanno già rovesciato la clessidra-
Mi voltai verso la ragazza mentre un largo sorriso, quasi incredulo, le compariva sul viso.
-Lo sapevo che lui ti avrebbe convinta!- esclamò entusiasta.
-Allora, come ci arriviamo a questo castello?-
-Beh, è piuttosto lontano. Ci vorranno un paio di ore di viaggio-
-Che cosa?!-
-Tranquilla, viaggeremo sugli spiriti. Strappiamo un passaggio!- disse facendomi l’occhiolino. Enydros nuotò veloce fino a lei a circa, 50 cm di altezza. Aqua fece un piccolo salto e gli montò in groppa con facilità, come se lo facesse da una vita. Il che era molto probabile.
-Su, sali. Il tempo stringe- mi incitò.
Fissai il grande animale di legno che si era intanto messo di fianco. Storsi la bocca insicura, poco convinta di quella cavalcata improvvisata.
-Non sono tanto sicura di sapere cavalcare un cervo. Non so nemmeno se si dice “cavalcare” nel caso di un cervo-
-Oddio, come sei polemica! Sali punto e basta!-
Il grande cervo mi fece l’immenso favore di mettersi accucciato, in modo tale da poter riuscire a salire senza rischiare di rompermi una gamba. Montai in groppa al grande animale, arrampicandomi sulle piante che lo ricoprivano.
Dopodichè l’animale si alzò, rischiando di disarcionarmi. Strinsi più forte le gambe sul suo corpo per evitare di cadere e mi accorsi che la sua schiena era calda e morbida, cosa al alquanto strabiliante visto che era tutta in legno e roccia.
-Ma che fai Gea? Cadi e nemmeno siamo partiti?- ridacchiò la ragazza
-Hey, è la mia prima volta che cavalco un cervo. Mica lo faccio tutti i giorni!-
Lei scosse la testa sorridendo e si voltò in direzione delle montagne nevose che si stagliavano al dilà del fiume.
-Seguimi- disse partendo veloce in groppa a Enydros, lasciando me e il cervo indietro.
-Beh...che dire? Partiamo?- Il cervo bramì e partì di slancio dietro a Aqua. Urlai e rischiai di cadere per la seconda volta in 30 secondi. Mi ripresi cingendo il suo collo con le mie mani. Raggiungemmo nel giro di pochi secondi Aqua, seguendola mentre attraversava il folto bosco di conifere. Ci misi un po’ a riacquistare l’equilibrio, ma dopo una decina di minuti riuscivo già a non sbilanciarmi. Non essendo troppo occupata a cercare di non cadere, potei approfittarne per guardarmi intorno. Gli alberi non erano diversi dai nostri, forse più alti. C’erano tanti alberi diversi, il sentiero era coperto da un manto di pigne e materiale legnoso vario. C’era molta ombra e cominciava a farmi veramente tanto freddo. Mi strinsi di più sul caldo corpo del mio spirito, stringendo le braccia. Una volta usciti dal bosco tutto uguale ci ritrovammo in un grande spiazzo d’erba. Spoglio completamente di alberi, provvisto di qualche cespuglio. Il fiume continuava la sua perpetua presenza al nostro fianco, rimanendoci sulla destra. Le montagne innevate avevano una curiosa sfumatura azzurrognola, in contrasto con il cielo ormai divenuto rosso acceso all’orizzonte per il tramonto che ci stava davanti.
-Stiamo andando verso est?- gridai a Aqua.
-No, qui il sole sorge a Sud e tramonta a Nord-
Annuii e tornai a guardare il paesaggio. Il cielo andava dal rosso, al rosa, all’azzurro chiaro per finire con una nota bluastra appena accennata.
Un’ora e mezzo più tardi stavamo ancora viaggiando e il sole ormai stava esalando il suo ultimo respiro per quel giorno. Il cielo aveva virato verso un’intensa tonalità di blu, come i capelli di Aqua. Fra pochi minuti sarebbe diventato completamente nero a giudicare dalle ultime sfumature che stava assumendo.
-Quando il sole sarà tramontato del tutto, assisterai ad uno spettacolo che credo ti piacerà molto- mi urlò Aqua accovacciata sul suo spirito.
-Che genere di spettacolo?-
-Lo vedrai-
Incuriosita da quell’informazione, un sorriso divertito mi comparve sul viso.
-Che sogno bizzarro- mormorai. Smisi di sorridere e fissai il dorso legnoso del cervo.
-Sempre che questo sia davvero un sogno...-
Ormai c’erano diversi fattori che mi facevano dubitare della veridicità della mia certezza. A partire dal dolorosissimo pizzicotto di Aqua. Mi persi un po’ nei miei pensieri ora che ne avevo l’occasione. Alcuni animali passarono intorno a noi. Cervi, cinghiali, lepri. Mi sarei aspettata qualche strana bestia a tre teste o che so io. Invece no, tutto normale come sulla terra. Notai però che non c’era nessuna forma umana nei paraggi. Nessuna costruzione, villaggio o segno della presenza di esseri umani. Continuando con le miei constatazioni, quasi non mi accorsi che si stava facendo buio. Diversi minuti dopo calò il sole e dovetti ammettere che lo spettacolo fu veramente meraviglioso. Ogni singola pianta, nuvola, montagna, anche il fiume...tutto si illuminò di colori fosforescenti e vivi. Tutto era ricoperto di macchie oblunghe e dalle forme disparate e creative che illuminavano tutto il paesaggio.
-Che meraviglia...- mormorai.
-Ti piace?- domandò Aqua guardandomi.
-Si, tantissimo!-
Ci avvicinammo ad un basso dosso, salendoci sopra veloci mentre osservavo l’erba colorata frusciare sotto lo spostamento d’aria causato da Enydros. Il cervo spiccò un grande balzo per scendere dal cocuzzolo sul quale eravamo appena saliti che terminava secco con una parete profonda un paio di metri. Sentii mancare per qualche secondo il contatto con il suo corpo e ciò mi fece sorridere ancora di più. Atterrammo pesanti in una pianura ricoperta di piante alte e con grandi foglie triangolari. La vegetazione variava nella forma, nel colore, nella tonalità di fosforescente. Una moltitudine di piccole sfere luminose si sollevò dopo il nostro impatto, circondandoci come un branco di pesci in mare aperto.
-Cos’è?-
-Polline, Gea-
Non ce la feci più, dovevo urlare. Di fatto lo feci. Sciolsi i capelli e urlai di gioia, spalancando le braccia e buttando la testa all’indietro. Lasciai che il vento mi accarezzasse la pelle e risi, felice come non lo ero mai stata. Perché tutta quella felicità? Non ne avevo idea. Mi sentivo...a casa. Vidi Aqua voltarsi verso di me e sorridere per poi lasciarsi andare come me e scoppiare a ridere.
-Gea!- mi urlò all’improvviso.
-Si?-
-Appena arrivi vicina a quella pianta con le foglie rotonde...la vedi?-
Cercai la grande foglia che mi aveva appena descritto la ragazza e la individuai diversi metri più avanti.
-Si, la vedo-
Era un pianta con grandi foglie perfettamente rotonde. Tutto il contorno fosforescente, con qualche chiazza zebrata all’interno.
-Ecco. Quando ci arrivi vicina, battici forte il pugno sopra!-
-Sicura?-
-Certo!-
-Ve bene-
Non sapevo dove volesse arrivare, ma accettai comunque. Quando arrivai al mio bersaglio alzai in alto il pugno e lo battei con tutta la mia forza sulla superficie liscia e regolare della foglie, stranamente resistente come quella di un tamburo. Immediatamente un’ondata circolare di luce fluo più forte partì da quell’unica foglia e si sparse per tutto il prato, come i cerchi nell’acqua quando ci si butta un sasso. Risi forte appoggiandomi al mio spirito. Continuammo a giocare con le luci notturne e a ridere come delle matte. Mi trovavo bene con quella strana ragazza dal nome particolare e dallo spirito forte. Improvvisamente Aqua, che per tutto il viaggio mi aveva sempre preceduto, cominciò a rallentare per poi fermarsi. Rallentammo anche noi, affiancandoli  una volta che si furono fermati. Avvertii una nota di serietà in tutta quella situazione e mi feci attenta.
-Caspita...- mormorai. -Davvero niente male...-
-Benvenuta al castello n° 1-

Nuovoo capitolo, non particolarmente movimentato. Tenevo più a sottolineare il carattere di Aqua che al resto, spero di non avervi annoiato. Purtroppo questo passaggio era inevitabile per poter spiegare bene i capitoli dopo. Spero vi sia piaciuto! Ringrazio infinitamente chiunque continui a seguirmi, in particolar modo chi recensisce! Vi ringrazio di cuore!
Alla prossima!
G.Gea
  
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