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Autore: Yoan Seiyryu    02/12/2013    3 recensioni
[ Loki/Sigyn + accenni alla Thor/Sif]
Il Regno di Álfheimr è afflitto dai soprusi dei Giganti di Ghiaccio che per anni si sono abbattuti con violenza sul Popolo dell'Alta Foresta. Odino stringerà un'alleanza con Álfheimr sancita attraverso le nozze combinate tra suo figlio Thor, legittimo erede al trono di Asgard e Sigyn, figlia del Lord di Alta Foresta. Lady Sigyn si troverà ad affrontare una nuova vita alla corte di Asgard, fin quando non comprenderà che il suo futuro sposo è in realtà innamorato di un'altra donna, la guerriera Sif. Nel contempo stringerà amicizia con Loki, il quale la userà a proprio piacimento per far decadere il fratello ed appropriarsi del trono. Su Sigyn cadrà una maledizione che scatenerà una nuova battaglia tra i Giganti ed Asgard.
Le vicende partono dal precedente esilio di Thor al ritorno di Loki dopo aver tentato di asservire la Terra.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Sif, Sigyn, Thor, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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II - New World 



 

 
SigyN


Mai più avrei rivisto la mia stanza al Palazzo di Alta Foresta. Mai più avrei varcato la soglia di quella che un tempo avevo chiamato casa. Il mio destino era stato descritto sin dall’infanzia e mio padre non aveva avuto intenzione di rivelarlo a nessuno, men che meno ad Odino. Io rappresentavo l’unica salvezza per il Regno affinché fosse protetto dai Giganti di Ghiaccio, ma nessuno era a conoscenza del fatto che un giorno loro stessi mi avrebbero condotto via. Avrei dovuto incarnare una bugia o peggio ancora: un inganno.
Difficilmente mi lasciavo guardare allo specchio, ogni volta che tentavo di incontrare il mio riflesso mi sentivo irrimediabilmente scossa dal fastidioso senso di oppressione che mi occludeva il respiro. Viva per un inganno, sarei sopravvissuta con esso fino alla fine. Ero davvero pronta a diventare la futura Regina di Asgard e moglie di Thor?
Un anno prima avevo avuto l’occasione di incontrarlo e nei suoi occhi azzurri vi era dipinto il desiderio di governare sui Nove Regni per dimostrare il proprio valore. Sarei stata in grado di amarlo? Sorrisi appena scostando lo sguardo dallo specchio: che sciocchezze, matrimoni simili non prevedevano affatto l’amore, ma forse sarebbe nato l’affetto. Trascorsi qualche istante a sospirare e ad accarezzare le morbide ciocche bionde che mi ricadevano sulle spalle, quel pensiero fugace doveva essere esiliato in un angolo lontano della mia mente.
- E’ un vero peccato che dobbiate tagliare i capelli, Lady Sigyn.
Ygritte, la mia dama di compagnia, comparve accanto al mio riflesso. Aveva solo quindici anni ma per me rappresentava un’amica, forse anche una sorella a cui non avrei potuto rinunciare. Solo a lei fu concesso di seguirmi ad Asgard per affrontare una nuova vita.
Ogni donna prima del matrimonio doveva accorciare la lunga chioma per lasciare alle spalle la condizione di nubile ed essere pronta a vivere un nuovo futuro accanto all’eterno compagno. Ma io non ero ancora pronta a dimenticarmi di me stessa, né a cambiare per un matrimonio combinato che non desideravo contrarre. La lealtà che Alta Foresta nutriva verso Asgard però si incarnava nella figura mia e di mio padre e non potevo sottrarmi ad un compito simile.
In passato mia madre mi aveva salvata da morte certa ma il prezzo pagato era stato troppo alto: i Giganti di Ghiaccio non risparmiarono il popolo da atroci sofferenze e lei si perdonò mai, probabilmente si lasciò morire giorno dopo giorno. La mia vita per la sua. La mia vita per un popolo intero.
Un giorno il mio destino si sarebbe compiuto bussando alla porta per ricordarmi della maledizione che mi era stata inflitta. Nessuno può rifuggire da ciò che le stelle hanno scritto.
- Non li taglierò oggi, né domani. Le nozze sono ancora lontane e per il momento voglio conservare ancora qualcosa che mi appartiene.
Ygritte mi sorrise dolcemente e annuì per poi porgermi un lungo mantello di broccato che mi avrebbe protetta dal freddo. Mi alzai lasciandomi aiutare ad indossarlo e poi le sfiorai le mani per ricambiare tanta devozione.
- Sono consapevole del fatto che ti sto chiedendo di lasciare la tua famiglia per seguirmi, ma se preferisci rimanere qui, io non ti biasimerò. Perché dovremmo essere in due ad avere nostalgia di casa?
La giovane ragazza dai capelli rossi come il fuoco scosse lievemente la testa per poter rincuorarmi rincuorare.
- Ormai siete voi la mia famiglia, Lady Sigyn. Voglio seguirvi ad Asgard e quella diventerà la nostra nuova casa – mi rassicurò, come era solita fare.
- In questo modo soffrirò meno la solitudine – le sorrisi prima di sciogliere la presa sulle sue mani.
Era arrivato il momento di lasciare l’Alta Foresta ed iniziare una nuova vita.




 
**


 
 
LokI

 
Tutta la corte era in fervente attesa per l’arrivo di Lady Sigyn, la sala del trono era stata adibita a festa per accogliere la futura moglie di Thor, il legittimo erede al trono. Alla sola idea di designarlo in quel modo provai un brivido correre lungo la schiena che scossi immediatamente per scacciare quella sensazione di disagio.
Era immobile accanto a me ed entrambi tenevano le braccia serrate lungo i fianchi, nonostante a differenziarci fossero proprio i nostri sguardi. Thor non smetteva di mordersi l’interno della guancia con fare nervoso mentre io sospiravo annoiato per una festa a cui non avrei desiderato partecipare. Non invidiavo di certo il matrimonio di mio fratello, soprattutto perché la donna scelta per lui non rientrava affatto nei suoi piani ma dovette chinare la testa di fronte alla decisione di Odino.
- Thor smettila, sembri una verginella durante la sua prima notte di nozze ed il matrimonio non ci sarà che tra qualche mese – il mio rimproverò giunse con sarcasmo e puntuale divertimento, amavo infastidirlo per mettere alla prova la sua virilità.
Thor storse le labbra in una smorfia e mi guardò in tralice.
- Perdonami fratello se a breve avrò l’onore di conoscere la donna con cui trascorrerò l’eternità, nonostante io non abbia alcuna intenzione di prenderla in moglie.
Inarcai un sopracciglio e mi voltai appena per poter incontrare i suoi occhi azzurri, i quali nascondevano un velo d’ira a dir poco preoccupante.
- In realtà è una recente conoscenza, ricordi?
Quel mio puntualizzare la situazione lo infastidì a tal punto che lo vidi pronto a tirarmi un pugno nello stomaco, ma fu costretto ad arrestare la sua irruenza quando le porte della grande sala si aprirono per permettere al corteo di dame del regno di Álfheimr di presentarsi al cospetto del re di Asgard.
Una lunga schiera di fanciulle avvolte in abiti lussuosi si incamminò verso la direzione del trono dove Odino era seduto, mentre mia madre gli rimaneva accanto come suo solito, mostrandosi in tutta la sua eleganza.
- Almeno questa volta non è ricoperta di fango, no? – ironizzai, sapendo perfettamente che mio fratello non avrebbe preso quella battuta per il verso giusto.
- Stai un po’ zitto, Loki.
Il suo rimprovero fu udito da I tre guerrieri che erano posizionati di fronte ai noi, in quanto  valorosi – decisamente opinabile -  soldati di Asgard. Lady Sif per un attimo indugiò a tenere lo sguardo in quello di Thor e mi parve essere incapricciato.
Odino fece cenno a Thor di accogliere la propria ospite come era suo dovere fare e quest’ultimo non mancò di comportarsi in maniera degna di un principe. Si avvicinò a lei e le porse una mano per poterla stringere delicatamente nella propria, fino a sfiorarla con le labbra come segno di rispetto.
- Benvenuta ad Asgard, Lady Sigyn.
Ne conseguirono frasi studiate, educati inchini, sorrisi preparati. La giovane ragazza proveniente dal Popolo di Alta Foresta non sembrava essere a disagio ma al tempo stesso i suoi occhi silenziosi e pazienti reclamavano di essere lasciata tranquilla, anziché pretendere di sottostare a tutte quelle attenzioni.
- Mio Re, vi porto gli omaggi da parte di mio padre il quale vi è grato per aver deciso di rendere tale onore alla nostra famiglia, concedendomi un titolo così elevato – le parole di Sigyn erano miele alle orecchie di Odino, il quale sorrise con dolcezza, proprio come un padre verso una figlia ritrovata.
- Il leale Lord vostro padre sarà sempre benvenuto ad Asgard, so che la sua salute è stata compromessa dalle innumerevoli ferite riportate durante l’ultima guerra.
Sigyn sollevò il volto verso di lui ma non ebbe il coraggio di fare lo stesso con il suo futuro sposo che le era rimasto accanto ad osservarla, studiandone ogni fattezza e movimento.
Ebbi la sensazione di osservare un uccellino in gabbia che non poteva spiegare le ali per volare via, forse solo io mi accorsi di quel repentino cambiamento che scorsi nei suoi occhi chiari.  
- E’ così, infatti.
La voce di Sigyn parve incrinarsi appena e si trattenne, come se soltanto in quel momento avvertisse tutta la pesantezza di un compito grande come quello che avrebbe dovuto sorreggere in futuro..
Il lungo ed interminabile silenzio fece comprendere al Padre degli Dèi che non sarebbe stato quello il momento adatto per discutere di diplomazia, così lasciò che la festa iniziasse.
Thor ne approfittò per condurre la sua futura sposa in disparte per dirsi onorato di diventare suo marito, mentre lei non accennava nemmeno ad arrossire. Tacitamente rispondeva con qualche sorriso mesto e uno sguardo che la diceva lunga sul suo stato d’animo. Non era in grado di mentire nemmeno se avesse voluto farlo e più mi ostinavo a studiare il suo modo di fare, più mi rendevo conto di quanto la sua purezza si avvicinasse alla sincerità.
Rimasi in disparte ad osservare la scena con un certo divertimento, mi parve di notare in Lady Sigyn barlumi di testardaggine, cosa che forse avrebbe potuto infastidire mio fratello che possedeva un carattere altrettanto simile.  
Non potei al tempo stesso evitare di notare la presenza di Lady Sif che si era distaccata dal gruppo dei suoi amici, intenta a sorseggiare idromele con una calma eccessiva. Dunque ne approfittai per avvicinarmi.
- Sembra che i due innamorati abbiano trovato la giusta atmosfera, non è così?
Lady Sif sussultò quando udì la mia voce farsi strada nelle proprie orecchie, non si aspettava di sentire una cosa simile.
- Innamorati?
Amavo giocare con i suoi sentimenti poiché eravamo sempre stati in conflitto sin dall’infanzia e mai avevamo trovato un punto di contatto. Ci detestavamo ed era evidente agli occhi di tutti.
- Lo saranno presto, ne sono convinto. In fondo come potrebbe essere altrimenti? Lady Sigyn è un incanto.
Mentivo. Avevo indugiato su di lei il tempo di un battito d’ali. La prima volta che la vidi la osservai solo con un certo disprezzo accompagnato dalla noia e solo ora avevo preso a studiarla per puro divertimento, ma non mi ero mai soffermato a pensare sul fatto che potesse essere bella. La bellezza degli Asgardiani era rinomata quanto quella di Alta Foresta.
Mi accorsi di come Lady Sif si morse il labbro inferiore e strinse il bicchiere di cristallo tra le proprie mani, prima di terminare l’idromele tutto d’un sorso.
- Non potrei che essere felice se mai dovesse accadere – la risposta della guerriera fu dettata dalla convenienza, più che dalla sincerità e ancora una volta  riuscii a comprendere il significato velato di quelle parole.




 
**
 


 
SigyN

 
Sorridere forzatamente non era mai stato così faticoso. Tentavo di ascoltare, ma le mie orecchie sembravano chiudersi ad ogni parola. Thor mi aveva introdotto all’interno della sua compagnia formata dai Tre Guerrieri e la bella Lady Sif, la quale non aveva mostrato per tutto il tempo che altrettanti sorrisi nervosi ed intermittenti.
Eravamo tutti pessimi attori, inclusa me stessa.
Avvertivo in maniera eccessiva il disagio che tutti provavano nell’avermi accanto, proprio perché rappresentavo un’estranea che presto o tardi sarebbe diventata la futura Regina di Asgard. Non potevo certo biasimarli. Stanca ormai di racimolare attenzione rivolsi lo sguardo verso colui che era stato lasciato a se stesso o che spontaneamente si era tirato fuori dalla festa.
Loki, il Principe dagli scuri capelli, così come mio padre lo aveva designato, era rimasto in piedi accanto ad una delle colonne della sala. Teneva in mano un bicchiere di idromele e lo rigirava tra le mani a lungo, forse in attesa che la serata volgesse al termine il prima possibile.
Dunque mi congedai con il consenso del mio futuro sposo e mi avvicinai a suo fratello con passi lenti e misurati.
- Siete stato l’unico a non avermi accolto – suonò come un rimprovero ma in realtà la mia intenzione era quella di aprire una conversazione.
Mi ero avvicinata a Loki tenendo le mani conserte e mi affiancai a lui per poter avere l’intera visuale della festa a mia disposizione.
- Ricambio semplicemente l’accoglienza del nostro ultimo incontro.
- E anche primo, se non erro. Siete rancoroso?
Probabilmente errai nel mostrare tanta confidenza in modo così facile nei suoi confronti, ma non potei fare a meno di comportarmi in quel modo. Rimasi stupita dal fatto che non volle rispondere a quella domanda ma che anzi finse di non aver colto la provocazione, perché di tanto si trattava.
- Non ditemi che siete già terribilmente annoiata dal vostro futuro marito? – questa volta fu lui a mettermi sotto scacco.
Non mi tirai indietro poiché non avevo timore di dimostrare agli altri ciò che pensavo. Mia madre mi aveva cresciuta con l’idea che l’onestà e la lealtà mi avrebbero condotto sulla strada giusta da prendere, nonostante poi ella stessa decise di non seguire i  suoi stessi insegnamenti.
- No, affatto. Semplicemente i racconti di guerra non sono allettanti per una giovane fanciulla che ha visto il proprio regno cadere ai piedi di mostri senza pietà.
Notai il modo in cui Loki strinse le labbra con forza, come a voler trattenere una risata di fronte a quella considerazione.
Suo fratello amava narrare le proprie avventure e quelle dei Tre Guerrieri a chiunque fosse pronto ad ascoltarle, era il suo vanto quello di dimostrare agli altri il proprio valore sul campo di battaglia ed imparai a capirlo con il  tempo.
- Cosa vi fa credere che invece la mia compagnia possa risultare più allettante? – utilizzò di proposito il mio stesso termine ed allungò lo sguardo verso di me mentre teneva le braccia dietro la schiena che incurvò appena per poter cercare il mio sguardo.
Non mostrai paura di indugiare nei suoi occhi verdi e mi limitai a stringermi nelle spalle come se quella fosse una considerazione del tutto normale.
- Siete rimasto in disparte per tutta la sera e sembravate piuttosto divertito da ciò che stava accadendo intorno a voi. Ne deduco perciò che la vostra sia una compagnia interessante. Chi apprezza la semplicità deve avere molta intelligenza.
- Come se si potesse soppesare una cosa simile…
Mi schernì ma io mi ostinai a non indietreggiare.
- Però ho ragione: non avete ancora raccontato nulla riguardo le mirabolanti avventure che avete avuto la fortuna di vivere.
Insistetti ancora una volta e Loki strinse il pugno della mano con forza, prima di inumidire le labbra e sorseggiare l’ultimo goccio di idromele.
- Lascio quel compito a mio fratello: non mi elogio mai da solo.
- E nessuno lo fa mai per voi?
- Siete irrimediabilmente fastidiosa, Lady Sigyn. Vi pregherei di rimanere al vostro posto e smetterla di riempirmi di domande. Non sono io l’uomo con cui convolerete a nozze e non ho alcuna intenzione di accollarmi un simile supplizio.
Le sue parole tagliarono di netto la conversazione in un istante e si allontanò di gran passo per lasciarmi da sola in un vuoto silenzioso.
In quel momento non potei comprendere il motivo di tanta rabbia improvvisa ma di certo aveva rispecchiato il Principe  di cui aveva memoria. Egocentrico, come il fratello. Ma in maniera irrimediabilmente diversa. La mia improvvisa solitudine fu poi cancellata dall’arrivo delle dame che sarebbero rimaste solo fino al mio matrimonio e che poi sarebbero tornate indietro, lasciandomi in un mondo che avrei dovuto imparare ad apprezzare.

Le mie camere traboccavano di ricami dorati, degne di una Principessa. Non ero abituata ad uno sfarzo così eccessivo e alla preoccupazione che vi era dietro nel volermi rendere lieta di trovarmi in quel luogo del tutto sconosciuto. Mi guardavo intorno e non riconoscevo nulla di mio, nulla che mi appartenesse. Soltanto la presenza di Ygritte mi rassicurava, soprattutto nel momento in cui mi sciolse i lunghi capelli biondi per districarli dai nodi come era solita fare ogni sera.
Non ebbi modo di intavolare una conversazione poiché troppo presa dal comportamento che Loki mi aveva riservato e al contempo dalle premurose attenzioni che Thor aveva tentato di procurarmi. Quando sarebbe stato il momento adatto per rivelare la mia maledizione?
- Sei molto silenziosa questa sera, Ygritte – non desideravo pensare e gettai sulla mia dama di compagnia il mio stesso comportamento.
Avevo notato un sorriso affiorare sulle sue labbra rosse, per tutto il corso della serata non avevo avuto modo di scambiare con lei nemmeno uno sguardo.
- Perdonatemi Lady Sigyn ma il viaggio è stato lungo e non sono abituata a tardare così tanto l’ora del riposo. La festa in vostro onore ad ogni modo è stata deliziosa! – la felicità nella sua voce mi riscaldò l’animo e non potei che condividere almeno un po’ di quel sorriso solare.
 - Sono felice che tu sia riuscita ad integrarti a corte, non potrei chiedere di meglio.
- Vi ringrazio mia Signora. Inoltre…
Non mi era mancata l’intuizione che dovesse esserci dell’altro.
- Ho avuto occasione di conversare con un gentiluomo affascinante. Credo che si chiamasse Fandral, se la memoria non mi inganna – il sospiro appena trattenuto di Ygritte valse quanto i suoi sguardi sognanti.
La osservai all’interno dello specchio con devota attenzione e sospinsi i pensieri verso il viso associato al nome di uno dei compagni del mio futuro sposo. Fandral, lo spadaccino migliore di tutti i Nove Regni. Non mi ero ancora creata un’idea precisa di lui ma avevo notato il richiamo che possedeva tra le giovani fanciulle ed Ygritte probabilmente si era comportata al medesimo modo.
Mi decisi a non ostacolare il suo interesse e preferii farmi da parte, lasciando che potesse imparare da sé ad affrontare simili situazioni.
- Credo di aver compreso a chi appartenga l’appellativo di ‘gentiluomo affascinante’ – le sorrisi mesta.
-  Come lo è il vostro futuro sposo, non credete Lady Sigyn? – mi osservò allo specchio lanciandomi uno sguardo carico di entusiasmo che io non riuscii a condividere.
Lo era, su questo non c’era dubbio. Thor possedeva tutte le qualità che una donna avrebbe potuto desiderare ma al tempo stesso vi era qualcosa che non lo rendeva abbastanza. Di lui avevo notato principalmente l’arroganza e il modo egocentrico di imporsi sugli altri, ma non potei evitare di affidargli anche il possesso di un cuore leale e sincero. Mi limitai ad annuirle.
- Di certo si differenzia molto da suo fratello: pare che non sia molto benvoluto a corte.
Sollevai gli occhi su Ygritte, voltandomi verso di lei e lasciando che le ciocche di capelli ricadessero sulle spalle.
- Per quale motivo?
- Non sono ancora riuscita a comprenderlo. Temo che sia dovuto al suo carattere particolare, o al fatto che abbia ereditato i poteri magici di sua madre. Ammetto che quando ho incontrato il suo sguardo ho provato un brivido di timore. Per voi non è stato lo stesso, Lady Sigyn? – mi domandò ingenuamente prima di legare la lunga chioma bionda in una treccia.
- E’ il timore verso coloro che riescono a comprendere i tuoi pensieri senza che tu dica nulla.
 
 
 





//NdA:
 
 Salve! 
Ecco qui il secondo capitolo. Prima di tutto vorrei ringraziare Helen L per aver recensito; aliena, Emi14, Loki__Laufeyson, Miyoku_chan, Silver Loreley e Violetta_ per aver inserito la storia tra le seguite;  Lady Sigyn per averla inserita nelle ricordate eHelen L tra le preferite. 
° Ygritte ha il volto di Isolda Dychauk
Grazie mille e alla prossima! 
   
 
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