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Autore: Archaix_Lemixia    08/12/2013    1 recensioni
Uno squarcio temporale. Il destino dei mondi viene diviso in due realtà distanti ma unite. La prima è la storia di Roxas. La seconda inizia da un piccolo incidente... Che rischierà di cambiare le sorti dell'intero universo. Una porta. Tre chiavi. Tre cuori. Un unico destino.
" “Queste vengono dette Keyblade e sono in grado di raccogliere i cuori che gli Heartless possiedono. Il luogo in cui tutti i cuori raccolti si riuniscono si chiama Kingdom Hearts. Quando sarà completo noi tutti potremo ricevere quello che desideriamo di più: un cuore.”
Le due Nobody guardarono con stupore i due oggetti nelle loro mani: forse la cosa più preziosa che esistesse al mondo, ed era lì davanti ai loro occhi.
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“Game over. Credevo che avresti resistito di più davvero mi hai deluso, ma ve bene così. Ora che sono libero la mia vendetta sarà ancora più dolce”
Poi due fari gialli si accesero in mezzo al nulla, minacciosi, piantati su di lei
“Ascolta, quando troverai i cuori del Caos, distruggili. Non lasciare traccia o il nostro mondo scomparirà per sempre…”
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ATTENZIONE: DAL CAPITOLO 12 DIVENTERA' CROSSOVER. elenco dei mondi GIA' visitati:
- CALL OF DUTY
- SUPER PAPER MARIO
- HUNGER GAMES
Genere: Avventura, Azione, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Organizzazione XIII
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: KH 358/2 Days
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Tutto cominciò in una notte senza luna. Le strette vie della città erano illuminate dalla fioca luce delle lampade ad olio appese sopra le porte delle taverne. Non c’era neanche una stella a rischiarare il cielo.
In un vicolo secondario, dove la luce delle lampade non poteva arrivare, un tremolante luccichio illuminava il volto addormentato di una ragazzina. Dei lunghi capelli color castano scuro le ricadevano delicatamente sulle spalle, afflosciate lungo i fianchi. Sembrava priva di vita, ed invece quello che sarebbe successo di lì a poco avrebbe sorprendentemente dimostrato il contrario.
Un ragazzo correva silenzioso per le vie del borgo, attento a non farsi notare. Dietro di lui un gruppo di uomini con intenzioni tutt’altro che amichevoli lo stavano inseguendo, gridando cose non molto carine e provocando un fracasso terribile. Il ragazzo avvistò un vicolo appartato, quasi invisibile per chi sta correndo fisso davanti a sé, e ci si tuffò dentro. Gli uomini continuarono a correre in avanti e non si accorsero di quel paio di occhi beffardi che li osservava mentre goffamente si allontanavano per correre dietro ad una preda che non c’era più. Rimase in ascolto per qualche minuto per accertarsi che se ne fossero andati, poi si guardò le mani trionfante: una grossa pagnotta di pane e un pezzo di formaggio, un bottino più che sufficiente! La vita del ladro non era tutta rose e fiori… Il suo sguardo si incupì per un istante pensando ai vecchi tempi, quando sentì un coro di grida. Delle urla provenivano da dove gli inseguitori erano andati, grida disperate, invocazioni di aiuto. Poi più nulla.
Sapeva cosa era successo. Era comparso un altro di quei mostri, quegli esseri terrificanti che ti assalivano nella tua stessa ombra e ti privavano spietatamente della cosa per te più preziosa, il cuore.
Un Heartless.
Silenzio totale. Strinse a sé il cibo per cui aveva tanto lottato e si preparò a fuggire, quando sentì una voce sottile alle sue spalle. Un fruscio quasi impercettibile, che gli dava però un’innaturale sensazione di disagio. Magari era solo il vento si disse, ma quando tentò di girarsi sentì un ringhio terrificante sopra di lui. Si maledì all’istante per la sua disattenzione e si preparò a fronteggiare lo sguardo di quella feroce creatura. Si girò lentamente… e rimase pietrificato. Due occhi dorati iniettati di furia omicida lo fissavano, incorniciati da un luminescente simbolo rosso a forma di cuore sulla fronte della creatura: una specie di lupo gigantesco dall’aspetto a dir poco grottesco incombeva su di lui. Lanciò un grido disperato e si gettò in una folle corsa all’interno del vicolo sapendo però di non avere scampo, quelle creature ti seguivano ovunque tu potessi andare, neanche la luce poteva scacciare perché più una stanza era luminosa… più la tua ombra diventa oscura. Giunse alla fine del vicolo senza fiato, quando inciampò  in qualcosa sistemato malamente dietro ad alcune casse. Si rimise a fatica in piedi e si girò per controllare… E con sorpresa vide una ragazza, circa sulla quindicina di anni, apparentemente svenuta. Si avvicinò per guardarla meglio in faccia: i lineamenti morbidi del viso parevano essere fatti di porcellana…
Le prese la mano per controllarle il battito cardiaco: lo aveva imparato da suo nonno, un grande esperto su qualsiasi cosa. Quanto voleva che fosse lì con lui…. Ma nel formulare questi pensieri si bloccò.
Il polso non dava segni di vita. Avvicinò l’orecchio al petto della ragazza per sentire meglio… Niente. Neanche un battito. Probabilmente era morta. Saranno state ancora quelle creature…
Le creature! Se ne era quasi dimenticato! All’improvviso l’Heartless di prima sbucò dal nulla davanti a lui, che cacciò un urlo disperato e si coprì il volto con le maniche del giubbotto malconcio. Si aspettava di ritrovarselo addosso in pochi secondi ma non fu così. Aprì gli occhi titubante e quello che vide lo sbalordì: dal petto della ragazza partirono delle scariche di luce e oscurità a forma di stelle che andarono a  conficcarsi nel corpo della bestia ferendola e lacerandole l’addome e il volto. Questa guaì dal dolore e si tirò indietro, digrignando i denti. Poi partì ancora all’attacco, ma quando fu sopra di loro il ghigno si trasformò in una maschera di dolore: un chakram infuocato si era conficcato nello stomaco, facendolo rimbalzare all’indietro contro la parete e facendolo scomparire in una nuvola di oscurità.
“Finalmente ti ho trovata. Spostati ragazzino.” Disse la figura in nero che aveva lanciato quell’arma infuocata, e brandendo un altro Chakram costrinse il povero ragazzino ad allontanarsi. Poi si avvicinò alla ragazza priva di vita e la caricò dolcemente sulle spalle, e segnò con uno strano colore fosforescente una grande X dove l’aveva trovata.
“Perfetto. La prossima volta non sarà poi tanto difficile ritrovare questo posto. E tu piccolo…” disse con non chalance avvicinandosi a lui.
“…Tu non hai visto niente… VERO?” disse gesticolando con le braccia.
“Si signore.. cioè volevo dire, No signore!” rispose lui meccanicamente, un po’ per la paura e un po’ perchè era terribilmente confuso. *
Il tizio con il mantello nero si allontanò rapidamente da lì e sparì nelle tenebre, lasciandolo solo.


“Ma quanto ci hai messo? Lo sai che non può resistere a lungo in quello stato io ti avevo avvertito!” gracchiò infuriato il numero IV entrando insieme ad Axel nel suo laboratorio: definire laboratorio quella stanza era come un insulto, perché quella era una vera e propria fusione tra la sala clinica di un pazzo chirurgo del calibro di Einstein e lo studio del dottor House! Corse subito (oddio, corse non è il verbo giusto.. XD) verso un macchinario dall’aspetto inquietante, collegato a due capsule a forma di bara con all’interno degli strani vapori violacei.
“Mettila qui dentro. L’esperimento n.1 è completato, ma come sospettato dopo l’incidente ha una struttura estremamente instabile. Hai notato dei segni di cedimento?” chiese freddo lui.
“Uhmm… dipende da cosa intendi per cedimenti: io ho visto che è riuscita ad evocare degli zampilli di luce e tenebre dal petto, significa qualcosa?”
Il Freddo Accademico si bloccò un istante per pensare, sul suo viso si formò un leggero sorrisetto.
“No, quello è del tutto normale date le sue condizioni, fa parte della natura dei loro poteri” concluse sbrigativamente cercando di cacciare via Axel dal suo laboratorio e correndo a prendere alcuni libri dagli scaffali in un angolo della sala. Si sistemò su una sedia girevole e posò tutti i libri sull’unico tavolo non ingombro dagli esperimenti (tre quarti dei quali moooolto pericolosi) e si immerse nella lettura.
“Energia…”                                                                                                                              



 * = ragazzi lo so che è infantile… ma chi di voi si era accorto subito della citazione dei pinguini di Madagascar? XD


                                                                                                                                                         
Angolo delle autrici: Bene bene bene…  così finalmente si comincia ad inquadrare la situazione. E così la nostra Archaix è diventata un Nessuno, chissà che cosa ci riserverà il futuro…
Lemixia: oddio allora adesso tocca a me!
Archaix: eggià, ci vediamo dall’altra parte…
Lemixia: …Glom
Il capitolo è un po’ corto ma vi promettiamo che allungheremo la durata degli eventi…
 

  
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