POV. KIRA
 
“Contenti? Ora andiamo sull’Olimpo, dobbiamo parlare con gli dei” dissi “Forza papi, fai le tue magie…” ci fece mettere in cerchio e in un attimo eravamo sull’Olimpo, senza neanche capire cosa avesse fatto Tanato di particolare.
C’erano tutti gli dei che mi guardavano con un misto di approvazione e rabbia.
Noi tre ci inchinammo mentre Tanato si mise in un angolo della stanza a osservarci
“alzatevi” disse Zeus, notai che erano di dimensioni colossali, fortuna vuole che grazie al mio potere potevo difendermi facilmente.
“Ebbene Kira Lamb, sei accusata di aver tradito l’Olimpo…” iniziò ma io la fermai
“Mi scusi, con tutto il rispetto… Io al massimo posso essere incolpata di non aver rispettato la morte, e per questo chiedo perdono ad Ade” disse rivolgendosi a lui con un lieve cenno del capo “E di aver fatto fare un giretto a Calipso, e per correttezza, ho intenzione di liberarla della sua prigione… tanto la guerra contro i Titani è finita e se lei si ribellasse potrei facilmente batterla” la figlia di Atlante mi rifilò un’occhiataccia ma feci finta di niente “e sapete di cosa sono capace… sono capace di fare ciò che mio padre non è in grado, e neanche mio fratello, che ha ereditato il suo potere” mi guardarono tutti e si sollevò un brusio che Zeus zittì
“oseresti minacciare gli dei? Non ricordi che è successa una cosa del genere no tano tempo fa? Non è andata bene…” me lo ricordavo quel momento, mi ricordavo il dolore, ma sono sopravvissuta ed ero piccola quando era successo, ce l’avrei perfettamente fatta in quel momento…
“ero piccola e non allenata, adesso ce la farei a occhi chiusi” dissi con le braccia incrociate e sistemandomi la catena che avevo utilizzato come cintura, stando attenta alle parti taglienti.
“Forse sarebbe meglio spiegare a tuo fratello e alla tua amica quello che hai fatto quando avevi dieci anni, in una specie di capriccio” disse Atena
“Capriccio? Volevate uccidermi per il mio potere! Secondo voi facevo i capricci?!” dissi con un tono più bruto del dovuto, infatti Ares e Efesto si tramutarono in una stazza normale e cercarono di prendermi, ma io mi abbassai e con un calcio basso feci cadere Efesto, Ares però non si fece cogliere alla sprovvista e mi imprigionò tra le sue braccia, decisi di non opporre resistenza.
“Ok, racconterò tutto… magari cantando?” gli dei sussultarono e io ridacchiai
“Allora ragazzi, quando avevo dieci anni si manifestarono i miei poteri, quasi uccisi tutti loro perché cantai e il mio potere si scatena così… cantando, se lo voglio ovviamente, da piccola volevo difendermi da Tanato” ci fu un sussulto generale
“Cosa? io ti ho sempre difesa!” disse il padre
“è quello che mi hai fatto credere, me ne sono accorta da come ti sei messo nell’angolo, come eri nervoso e pregavi chissà chi… non era perché speravi che tua figlia uscisse viva, ma perché speravi che mi uccidessero, Ipno me l’ha detto” Tanato spalancò la bocca, preso dallo stupore, io guardai Ares che mi mollò
“Ora chiedo gentilmente che Calipso sia liberata”
“Ma cosa ti è successo quando hai cantato?” domandò lei
“Sono svenuta, per quattro giorni, ma ero piccola… fortunatamente non così potente da uccidere tutti i presenti con sangue divino”
“Perché proprio il canto?” domandò Tony “va bene che sei bravina, ma non è così importante per te”
“Mai sentito parlare del Canto della Morte?”
“No, semmai incanto…” rispose mio fratello
“Perché tu sei illetterato! Il Canto della Morte, è una dote che Apollo ha rifiutato” il dio, sentendosi preso in causa, prestò maggiore attenzione “Da sempre questo potere ha cercato qualcuno che lo accettasse, qualche dio o mezzosangue, nessuno l’ha voluto, o meglio, gli dei gli impedivano di assumerne il pieno controllo, io non li ho ascoltati e l’ho preso con me”
“Parli di quel potere come se fosse un cane abbandonato” disse Atena apparentemente seccata
“No, non lo è, ma vi siete accorti che in questo periodo si sta attaccando sempre di più a nuovi mezzosangue? In me ha trovato un ottimo corpo perché sono la figlia di colui che incarna la morte, e che inoltre mi voleva morta per questo potere, perché aveva paura che gli rubassi il lavoro…”
“La ragazza ha ragione, abbiamo capito che se non la disturbiamo non farà nulla, allora perché non accontentarla? Ha fatto tanto, in fin dei conti…” disse Ermes
“no, mai…” disse Zeus
“Non vuoi che qualcuno abbia più potere di te?” sghignazzai “State tranquilli… non c’è bisogno di fare tutto questo trambusto, se concedete a Calipso la libertà e mi lasciate in pace, io non sarò un problema… anzi, consideratemi una valida alleata”
“Solo se Calipso sarà una tua responsabilità, noi non avremo responsabilità su di lei… se si ribella sarà colpa tua e spetterà a te sconfiggerla” disse Poseidone
“Consideratelo come fatto!” dissi “E Tanato, considerati primo nella mia lista nera” mi diressi con le mani in tasca verso l’uscita, con Calipso e Tony che non sapevano che fare.
“allora? Non venite?” e richiamati dalla mia soave voce mi seguirono.

Autrice: Ciao a tutti! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Il prossimo sarà l'ultimo... un po' mi dispiace ma prima o poi doveva avere una fine no? :DDD
Comunque ringrazio tutti coloro che hanno letto e a presto! 
ambra_chiara