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Autore: Mojita_Blue    10/12/2013    1 recensioni
Alexandra e Caroline. Due ragazze così diverse tra loro, ma allo stesso tempo così uguali.
E se un giorno le loro strade si incrociassero formando un unico destino?
Riusciranno l'amore, l'amicizia e la famiglia ad aiutarle a superare le complicazioni della vita?
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alex scese le scale che portavano nell’atrio principale della scuola. Appena ne aveva avuto l’occasione aveva chiesto il permesso di uscire. Se fosse rimasta in aula un altro minuto col professore di Storia dell’Arte, si sarebbe di sicuro addormentata. La materia le piaceva molto; tuttavia il modo di insegnare del professore lasciava molto a desiderare. Nonostante tutto però, doveva ammettere che era decisamente più affabile del vecchio Professor Stander.
Di fatto, l’anziano e burbero insegnante trovava sempre una scusa, anche la più sciocca, per sbatterla fuori dall’aula, talvolta anche con una nota. Il suo pessimo rapporto col signor Stander cominciò l’anno scorso a circa metà anno. Era solo un supplente in quel momento poiché la vecchia insegnante di matematica era in dolce attesa. Il primo approccio di Alex non fu dei migliori e da quel momento non avevano fatto altro che guardarsi in cagnesco a vicenda. Per questo sentì di essere spacciata non appena ebbe la notizia che lui sarebbe diventato il loro ufficiale insegnante di matematica.
Sospirò. Di scatto le venne un improvvisa voglia di caffè, anche se la mensa in quel momento era chiusa poiché era l’ultima ora. L’unica macchinetta sempre disponibile era quella interamente riservata ai professori. Camminò piano con fare distratto verso di essa e diede uno sguardo fugace.
Una professoressa con probabilmente un’ora di buco passò di lì parlando animatamente con una collaboratrice scolastica. Perfetto.
 Aspettò che girassero l’angolo e si precipitò verso la macchinetta. Se l’avessero scoperta in una zona non per alunni le avrebbero sicuramente fatto una ramanzina inutile e francamente lei non aveva alcuna voglia di sentirla. Senza contare che il professore non accettava che i suoi alunni chiedessero di uscire solo per andare a bere un caffè.
Stava per mettere i soldi nel dispositivo. Solo allora notò che c’era qualcuno nella nicchia formatasi fra il muro e il bordo della macchinetta.  Era una ragazzina, seduta a terra con le braccia intorno alle ginocchia e il capo chino. I capelli neri erano legati in una morbida treccia che finiva sulla spalla e la sua pelle era color caramello. Si chiese chi mai potesse essere, non ricordava di averla mai vista prima. A scuola, dopo un paio di mesi, cominci a riconoscerle le persone, anche solo di vista. Inoltre sembrava anche più piccola di lei.
Forse era la figlia di un insegnante; ma scartò subito l’idea visto che nei paraggi non c’era nessuno di loro e poi non sarebbe stato saggio lasciarla li sola in una scuola che probabilmente non conosceva.
Ad un tratto vide arrivare due ragazzi, lui aveva il braccio intorno alle spalle della sua ragazza. Probabilmente avevano chiesto il permesso di uscire per potersi incontrare.
La ragazzina alzò la testa e Alex vide che aveva due splendidi occhi grigio-verdi. Occhi che aveva già visto.
La giovane si precipitò subito verso i due ragazzi fermandosi davanti  a loro. Sicuramente non l’aveva vista.
“Scusate…conoscete per caso William Rivera?” Aveva una voce dolce, ancora da maturare. Ma qualcosa colpì particolarmente Alex.
William?! Cosa cerca da lui?
I due fidanzati scossero la testa. Ovviamente ne avevano sentito parlare, William era molto popolare a scuola. Ma non si poteva dire che molte persone lo conoscessero bene.
Quando i due se ne andarono, Alex vide la ragazzina stringere i pugni e battere con violenza il piede per terra. Decise di intervenire.
“Ehm ragazzina…” Lei si voltò guardandola storto. Forse non era il modo migliore di iniziare una conversazione. Stabilì che era meglio arrivare al dunque.
“Io lo conosco William. E’ un mio amico.” La vide rianimarsi subito e le si parò davanti. Sul viso lesse una forte determinazione.
“E lui è qui ora?” Ci pensò su.
“Se non sbaglio no. Il suo professore oggi è mancato e la classe ha avuto il permesso di uscire un’ora prima.”
La ragazzina abbassò gli occhi e Alex ebbe la netta sensazione che stesse per mettersi a piangere. Quando rialzò il viso però, aveva un espressione dura e orgogliosa.
“Grazie.” Disse solamente e fece per avviarsi verso l’uscita.
“Aspetta!” La chiamò Alex un po’ troppo forte. Cercò di abbassare il tono della voce. “Se dovessi vedere William, cosa gli devo dire? Chi gli vuole parlare?”
“Non importa chi io sia. Ma se lo vedi digli pure che è un idiota!” Detto ciò, andò via.
Alex rimase un po’ perplessa al suo posto. Chi era? Cosa voleva da William? E poi, perché idiota?
Guardò distrattamente l’orologio e si accorse subito che da quando aveva chiesto di uscire erano passati dieci minuti buoni. Si dimenticò totalmente il caffè e scappò in classe, sperando di non essere rimproverata.
Di una cosa però era certa: Sarebbe andata da William e avrebbe indagato!
 
La campanella suonò segnando la fine delle lezioni. Chloe uscì subito evidentemente di buon umore.
“Meno male che è finita. E’ stata una noia!” Proferì lei stiracchiandosi. Christopher la guardò torvo.
“Certamente! Non sei stata tu quella che si è fatta interrogare a Fisica!”
“Non preoccuparti Chris sei andato bene.” Le sorrise Caroline rassicurante. Chloe si avvicinò a lei.
“Si sono sicura che per te andrà sempre bene.” Le sussurrò strizzandole l’occhio. La ragazza alzò gli occhi al cielo. Da un po’ di tempo la bionda aveva preso a stuzzicarla per l’idea che si era fatta su lei e Christopher.
Non che non fosse tutto vero, anzi! Sentiva di provare qualcosa per lui ma allo stesso tempo aveva pudore nel dirlo, men che meno alla sorella.
Chloe si fermò davanti a Madison, che era appena uscita dall’aula.
“Allora cara, un uccellino mi ha detto che di recente ti sei vista con un ragazzo.” La guardò con un ghigno. “Chi è il fortunato?!” Sulle prime la ragazza la guardò sorpresa, poi inarcò il sopracciglio.
“Chi te l’ha detto?! Giselle? Rosemary?”
“E va bene è stata Lizzie! Però adesso sono curiosa.” Caroline e Christopher si lanciarono uno sguardo preoccupato. Se avesse scoperto chi fosse il suddetto ragazzo le cose si sarebbero complicate non poco.
“Beh… Noi ci siamo sempre incontrati in palestra, sai per parlare… Però da un po’ mi sta chiedendo di uscire.” Arrossì, ma Chloe le prese le mani sorridente.  “Sono immensamente felice per te!” Annunciò. Si voltò verso Caroline.
“Dimmi la verità, tu l’hai conosciuto. Chi è? Lo conosco?” Lei rimase interdetta.
Fin troppo bene…   Pensò subito. Prese a balbettare parole insensate, fin quando non vide oltre la  bionda.
Dannazione!  A quanto pare la fortuna quel giorno non era proprio dalla loro parte.
Ethan si avvicinò a Madison e  le mise le mani sugli occhi.
“Indovina chi sono…” Sussurrò contro il suo orecchio. La ragazza gioiosa scostò le sue mani e si voltò abbracciandolo forte.
“Ethan!”
Caroline vide il sorriso di Chloe vacillare lasciando spazio a uno sguardo vacuo, perso.
“Ethan…” Sussurrò preoccupata, più a se stessa che a qualcuno in particolare. Si voltò lentamente, quasi avesse paura di scoprire chi fosse in realtà, e quando lo vide cominciò a sentirsi turbata.
Madison , ancora abbracciata a lui, non si era nemmeno resa conto dello scambio di sguardi tra i due.
Ethan la stava guardando intensamente.
Nonostante tutto ciò che era accaduto tra loro si era comportata con naturalezza, come se niente fosse successo. Ricordava perfettamente che invece, dopo la loro rottura, lui si rifugiava in palestra scaricando tutta la tensione e la rabbia. Inizialmente funzionava e gli piaceva: gli dava un senso di calma, uno scacciapensieri naturale. Ma cominciò a farsi inutile, perché fuori da quelle quattro mura tutto cambiava. Erano lo scandalo del mese in quel momento. Molti lo guardavano di sottecchi e bisbigliavano fra di loro, altri lo deridevano apertamente perché si era lasciato umiliare davanti a tutti da una ragazza.
Madison invece gli aveva dato un nuovo motivo per venire in palestra. In sua compagnia stava bene e quei tormenti diventavano solo un flebile ricordo. Ma ora tutto si faceva nuovamente reale e sapere che lei non era mai stata vittima dei loro insulti lo faceva ribollire di rabbia.
“Allora Ethan, dove hai intenzione di portarmi oggi?” domandò lei con sguardo affascinante.  
“Io…” Non sapeva che dire. Spostò gli occhi a turno sulle due ragazze. Rancore e sentimento lo pervasero contemporaneamente confondendolo.
Lo fece d’istinto: Prese il volto di Madison fra le mani e la baciò con trasporto. In un primo momento lei rimase interdetta, domandandosi il perché di quel gesto in modo così avventato. Ma poi si disse che non aveva importanza e si lasciò andare a quelle nuove emozioni che quel gesto le procurava.
Caroline era sconcertata. Non pensava sarebbe arrivato al punto di baciare Madison davanti a lei. Girò la testa verso Chloe che teneva lo sguardo fisso davanti a quella scena; nei suoi occhi il nulla.
Quest’ultima si voltò verso il fratello.
“Senti Chris, io adesso torno a casa. Se vuoi resta pure, io… non ho voglia di trattenermi un altro minuto di più.” Lui le mise una mano sulla spalla.
“Chloe non dargli importanza, lascialo perdere.”
“Non m’importa! A quanto pare Madison non ha ancora capito con che persona ha a che fare.”
E senza aggiungere altro andò via.
“Chloe aspetta…” Sospirò frustrato. “Caroline ti prego va con lei.” La ragazza non se lo fece ripetere due volte, annui e cercò di raggiungerla.
Nel frattempo Madison si era staccata da lui per recuperare aria.
“Wow. Questo non me l’aspettavo.” Sussurrò mettendogli le braccia al collo. Ethan sorrise appoggiando la fronte sulla sua. Successivamente si girò verso Chloe ma notò che non c’era. Se n’era andata; chissà cosa aveva pensato. In compenso però suo fratello era lì, appoggiato al muro, che lo fissava con odio.
“Un momento, dove sono le altre?” Chiese Madison non vedendo le sue amiche e Christopher dovette mentire.
“Ecco…Chloe è dovuta andare perché… Kathrin l’ha chiamata urgentemente e si è trascinata dietro anche Caroline. Però mi ha detto di farti tanti complimenti. ”
La scusa non stava minimamente in piedi, di fatti vide la mora sempre più sconcertata. Ma non le lasciò il tempo di commentare. “Emh… Posso parlare da solo con Ethan? Da uomo a uomo.”
Lei sorrise stranita. “Tu sei strano oggi.” Commentò. Ethan  le diede un bacio sulla guancia e le sussurrò qualcosa che Christopher non sentì. Poi si avvicinò a lui mentre la sua amica Josie si precipitava su Madison cercando di farsi raccontare tutto nei minimi particolari.
Se lo ritrovò faccia a faccia reggendo il suo sguardo con un espressione di sfida. Lo faceva talmente arrabbiare che per trattenersi dovette stringere forte i pugni tanto da far sbiancare le nocche.
“Cos’è, adesso pur di farla pagare a mia sorella ti inventi certi trucchetti?! ”
“Non so di cosa tu stia parlando.”
“Ah davvero?! E come mai, guarda caso, hai baciato Madison, una sua amica, davanti a lei?!”
Era nel giusto e Ethan lo sapeva.
“A me piace Madison.” Ed era vero. Gli piaceva il suo modo di fare, di essere…gli piaceva lei! Ma rivedere Chloe, indifferente a tutto ciò che è stato e successo, gli aveva fatto perdere il lume della ragione. Ma lui non avrebbe mai potuto credergli, non ora che aveva compiuto quel gesto irruente. Maledisse il suo essere impulsivo.
“Allora provalo! Ma ti avverto!” Sibilò con rabbia Christopher. “ Prova ancora a tormentare mia sorella e io…”  
“Tu cosa?! Allora vieni qui, fa il duro, picchiami… Innesca una rissa se vuoi! E come ti giustificherai? Non hai prove per dire che quel che sto facendo è un modo per vendicarmi di Chloe. Ti ripeto che lei mi piace!”
Si allontanò, andando verso la ragazza che lo stava aspettando. Le circondò le spalle con un braccio.
“Ciao Chris e salutami le altre!” Lo salutò lei facendogli un cenno con la mano. Christopher increspò le labbra in un breve sorriso, il tempo di salutarla, poi tornò serio. Madison infine si rivolse a Ethan.
“Cosa vi siete detti?” Sussurrò interessata. Lui la baciò.
“Nulla. Non ha importanza.”
Entrambi se ne andarono lasciando Christopher solo fra mille pensieri. In uno scatto di rabbia diede un calcio al muro.
 
“Chloe ti prego aspetta!” Caroline stava cercando di raggiungere la sua amica che sembrava aver accelerato il passo con l’intento di seminarla.
“Caroline, non voglio essere maleducata, ma cosa vuoi?” La ragazza le si accostò, poiché l’altra aveva cominciato a rallentare.
“Volevo sapere solo come stai. Mi spiace per quello che hai visto.” Chloe la guardò e le sorrise amara.
“Christopher te l’ha detto vero?” Caroline si morse il labbro. Forse non era il caso intromettersi in qualcosa di così privato.
“Si, ma perché chiesi io di dirmelo! Quando lui e Chris si sono rivisti hanno cominciato a guardarsi con odio e io volevo solo sapere...”
“Ehi, guarda che non c’è bisogno di giustificarsi, né di giustificare lui. Non c’è alcun problema. Dopotutto, quando ci lasciammo, il dramma era già sulla bocca di tutti.” Se lo ricordava bene quell’anno. La città in cui vivevano non era molto grande e soprattutto nelle scuole nessuno passa inosservato. Soprattutto se è un’atleta o un bravo giocatore di basket come Ethan.
Si fermò di colpo sentendosi le guance bagnate. Stava piangendo. Caroline era sorpresa, non aveva mai visto una reazione simile da parte sua.
“S-scusami…” le disse Chloe in preda ai singhiozzi. “Non so perché sto piangendo. I-io..” L’altra l’abbracciò facendola singhiozzare sulla sua spalla.
“Hai solo bisogno di sfogarti un po’. Lasciati andare.” Sussurrò dolcemente.
“Sono stata una stupida! Due anni della mia vita…Del tutto inutili. Sprecati!”
“Ora è passato. Non essere così cattiva con te stessa. Semplicemente credevi di poterlo accettare perché ti piaceva.”  
La lasciò piangere in silenzio, sperando che potesse sentirsi meglio dopo. Quando si fu calmata Chloe sciolse l’abbraccio tirando su col naso.
“Io non voglio che Madison paghi le conseguenze di un nostro errore.”
“Non lo farà. Probabilmente quando si sono conosciuti lui non sapeva neanche che fosse una tua amica. Magari le piace veramente.”
“Lo spero.” Sussurrò. La mora sorrise riprendendo a camminare insieme a lei.
“Caroline…”
“Si?”
“Grazie.” Sorrise e lei non poté non ricambiare il gesto. Poi inaspettatamente mise una finta espressione vanitosa.
“Modestamente sono troppo brava.” Si guardò distrattamente le unghie facendo una faccia talmente buffa che fece ridere Chloe.

  
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