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Autore: Ibelieve93    11/12/2013    3 recensioni
Stella Rossi è una hostess su uno degli aerei di lusso della compagnia Skyland .
Ama viaggiare ,volare , ma nonostante i suoi numerosissimi “avanti e indietro” per il mondo , non ha mai incontrato l’amore in vita sua .
Gabriel Gray , un poliziotto americano che non sopporta l'altro sesso per svariate ragioni , è costretto a proteggere Kevin , un sedicenne nonché testimone importante per un processo che si terrà in Italia .
Stella e Gabriel si incontreranno per caso durante un viaggio tutt’ altro che calmo da Los Angeles a Milano , e saranno costretti ad unire le forze per salvarsi la vita .
E se dovesse nascere l'amore ?
Il poliziotto e l'hostess cosa faranno ?
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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 Ho attraversato gli oceani del tempo per trovarti


 

                                                                                                                    Coloro che vivono d'amore, vivono d'eterno
                                                                                                                                                                                                                                               E. VERHAEREN

 

Capitolo18. Nei ricordi più dolci




Stella

 


Non parlavo.
Non ne avevo nessunissima intenzione.
Me ne stavo ferma ed immobile , seduta su quel chester nero con le ginocchia strette e le dita che continuavano a torturarsi per l’ansia .
Il cuore palpitava nel petto mentre i denti mordicchiavano il labbro inferiore in cerca di uno sfogo per quel nervosismo, che stava invadendo ogni singolo capillare del mio corpo.
Mio zio
Lui…un uomo d’affari, un assassino, un truffatore, un trafficante d’armi…era tutto ciò che non avevo mai pensato che fosse sin dal momento in cui mi ero rifugiata fra le sue braccia, quando ero solo una bambina .
I miei genitori si erano lasciati ancor prima che io nascessi , e tutto a causa mia , in quanto mio padre a quel tempo si riteneva troppo giovane per occuparsi di una figlia . Ed il nuovo fidanzato di mia madre , nonché ormai anche suo primo ed attuale marito , aveva preferito non avermi tra i piedi .
Era sempre stato mio zio il mio super eroe, l’esempio d’uomo che avrei voluto incontrare in futuro, per me .
Ed invece…ogni sogno era andando perduto, distrutto.
Polvere .
L’immagine che avevo di lui si era disintegrata nello stesso momento in cui si era fatto avanti in quella piccola ed angusta stanza,  in cui ancora continuava a tenere rinchiuso Kevin.
Quel povero ragazzo che stava rischiando tanto per far un po’ di giustizia…
Mio zio la causa di tutto quel male.
Non volevo piangere, ma anche se avessi voluto non ne avrei avuto la forza…non più.
Mio zio, vestito in giacca e cravatta , da ricco imprenditore qual era ! Mi teneva in quel caldo ed accogliente salone circolare di quel “grazioso” casolare in cui ci avevano condotti .
Il fuoco ,in quel caminetto rustico, scoppiettava e rompeva il silenzio a ritmo irregolare.
Da ormai circa un’ora , mio zio cercava di farmi aprir bocca ma senza successo .
“ Non è come pensi” , “ posso spiegarti tutto” , “ tu per me sei importante non ti farei mai del male” , “ ho fatto tutto questo anche per il tuo bene” …no, ormai non credevo più a nessuna sua singola parola.
Si versò un po’ di Rum in un bel bicchierone di cristallo e prese a fissarmi attentamente con i suoi occhi scuri .
“ Stellina mia” mi chiamò con fare dolce sedendosi accanto a me .
Mi torturai ancora di più le mani, sembrava realmente dispiaciuto di vedermi in quello stato.
La forza di piangere affiorò all’ istante e mi ritrovai una lacrima sul viso.
La sentii farsi spazio fra la sporcizia , che non avevo avuto la possibilità di levar via , lasciando forse un segno più che evidente del mio dolore sul mio volto .
Mio zio mi sfiorò la guancia cancellando la lacrima ed io schizzai in piedi : “ Non mi toccare” l’avvertii
Lui scosse la testa: “ Calmati, non agitarti. Io non credevo che avessero preso proprio te!”
Scossi la testa: “ Non capisci! Tu proprio non capisci! Perché fare una cosa del genere? Se ci fosse stata un’altra al posto mio, forse l’avresti già uccisa! Tu uccidi, fai del male! Io…io ho vissuto con te , un mostro che credevo che mi amasse!”
“ ed è così” mi spiegò allargando le braccia “ ho fatto tutto questo per noi…per te!”
“ non mettermi in mezzo in tutto questo! Io non voglio star qui!” sbraitai fuori controllo “ il solo pensiero di aver amato un uomo come te come padre mi fa schifo!”
“Adesso sei sconvolta, non sai quello che dici!” esclamò lui scuotendo il capo abbassato
“ Voglio andare via” decretai senza tanti preamboli
Lui sollevò immediatamente lo sguardo su di me: “ Non posso più lasciarti andar via. In tutto questo, non ci sono soltanto io, ma tanti altri uomini che ricoprono cariche importante in questo e in altri Paesi. Abbiamo affari importanti in tutto il mondo. Commerci che neanche immagini. ”
Sentii le pupille dei miei occhi iniziare a tremolare come non avevano mai fatto in vita loro .
“ Adesso che sai di me, non posso permetterti di dir ciò che conosci , ciò che hai visto…non puoi.”
“Altrimenti?” ma era una domanda retorica , lo sapevo fin troppo bene.
Lo guardai bene negli occhi e mi chinai su di lui : “ Saresti davvero disposto ad uccidermi, pur di non farmi parlare?”
Lui sospirò dopo aver sorseggiato un po’ di rum : “ No, piccola mia… io non potrei mai farti del male, ma gli altri sì. Non si sentiranno al sicuro con te a piede libero…e viva”
“Uccidimi allora” ed allargai le braccia , levando il mento.
Le lacrime ormai copiose sul mio volto.
“uccidimi , adesso”
Ero sul punto di crollare .
Lui si alzò dal divano ed invece mi strinse in un forte abbraccio : “ Non avrei mai voluto che venissi a sapere tutto questo” mi sussurrò ad un orecchio
Lo allontanai con una spinta , e vidi con la coda dell’occhio due uomini - vestiti in nero ed armati - che erano in piedi davanti la porta farsi avanti . Erano pronti a proteggere mio zio…anche contro sua nipote.
“ la zia sapeva di tutto questo?” chiesi
Lui scosse la testa. “ No, nemmeno lei. Volevo proteggervi…da quello che ormai ero diventato. E non posso più tornare indietro”
“ Sì, che puoi!” urlai speranzosa
“Stella ascoltami, non posso più. Adesso Florenzo ti indicherà la stanza in cui da oggi trascorrerai il tuo tempo . Lui ti starà sempre accanto, per qualsiasi cosa tu avrai bisogno. Vedrai, ti abituerai a tutto questo . ”
“ Non potevi affibbiarmi uomo migliore.” Replicai, poi lo supplicai : “ Per favore, ti prego , lasciami libera. Non ti chiederò altro.”
La risposta non cambiò : “ Non posso.”
Indietreggiai furiosa e lo guardai con disgusto: “ Da oggi tu non sarai più mio zio.”
“ Mi accontenterò di averti al mio fianco , sapendoti ancora viva” rispose con occhi lucidi, poi si passò una mano fra i suoi corti capelli brizzolati.
“ Cosa ne sarà di Kevin?” chiesi titubante
Lui abbassò lo sguardo: “ Il suo destino è segnato”
“ Puoi fare con lui, come stai facendo con me” proposi disperata “ non uccidere ancora, ti prego. Non sporcarti le mani anche del suo sangue innocente”
Lui mi guardò con furia: “Adesso basta! Il tuo amichetto domani dirà addio alla sua vita! Ora vai in camera tua!”
“FLORENZO” gridò subito dopo , e quel bestione entrò con fare rozzo nel salone con il suo bel mitra attaccato al collo.
“ Sai già cosa devi fare per mia nipote” gli disse cin fare duro.
Lui accennò un inchino a mio zio , per poi mostrare a me un sorrisetto davvero inquietante .
Mi afferrò per un braccio con forza e mi trascinò via con sé .
Provai a liberarmi , a gridare ma né mio zio, né lui ascoltarono ciò che dicevo loro.
                                                                               *****
La stanza era piccola , antica , quadrata, dalle pareti gialline . Aveva una finestra di fronte alla porta , nascosta da una pesante tenda di velluto rosso acceso , attraverso la quale i raggi del sole faticavano ad entrare per illuminare l’arredamento scarno , composto da un antico baule ai piedi del letto a baldacchino , un comò alto fino ai miei fianchi, che se ne stava in un angolo , ed uno specchio molto elegante , di quelli che un tempo le signore altolocate se ne servivano per guardarsi mentre le loro dame o serve pettinavano loro le lunghe chiome che portavano con orgoglio per ammaliare chissà quale “povero” uomo della loro epoca .
Un quadro raffigurante strane scenette d vario tipo era carico di colori sgargianti , ma per me privi di senso in quel momento.
Niente sembrava aver colore in quella stanze , se dentro di me nulla di tutto ciò esisteva.
Nero e grigio. Grigio e nero.
Gli unici colori che in quel momento il mio animo conosceva.
Mi misi a sedere sul letto e scoprii che era molto comodo.
Puntai gli occhi verso la finestra. Da lì non potevo scappare…ero al secondo piano.
Ero confinata in quelle stanze. E chissà per quanto ci sarei dovuta rimanere.
Qualcuno bussò alla porta.
Mi voltai di scatto verso quella direzione e rimasi in attesa per qualche secondo .
“Avanti” dissi poi, con voce tremante
  Entrò Florenzo che teneva per mano la piccola Aileen
“ Ti ho portato un po’ di compagnia, non volevi vederla?” mi domandò con voce strafottente
Senza neanche degnarlo di una risposta e di uno sguardo mi piegai sulle ginocchia ed aprii le braccia per accoglierla .
“ Piccola vieni” le dissi con un sorriso, seppur privo di gioia.
Ero contenta di vederla, ma non faceva che aumentare il mio dolore.
Suo padre…forse realmente non c’era più . Ed in quel momento stavo desiderando così tanto la sua presenza!  Lui avrebbe potuto capire il mio dolore meglio di chiunque altro: soffrire per mano della persona che credevi di amare. Lui l’aveva già superata quella fase. Ed avrebbe potuto aiutarmi anche soltanto stringendomi forte a se.
Aileen si mosse con piccoli passetti verso di me.
“Ciao” la salutai quando mi raggiunse .
La strinsi in un abbraccio e le scoccai un bacio sulla fronte ampia.
Lei mi mostrò un piccolo ed incerto sorrisetto .  
Le fossettine che si crearono sulle sue guancette rosee erano così graziose!
Non c’era al mondo cosa più bella, che veder un bambino sorridere.
Sincerità, purezza, innocenza…aveva tutto quel sorriso , tutto ciò che un uomo adulto spesso perdeva.
Mio zio avrebbe dovuto imparare da questa bambina.
“ Puoi andare”
Liquidai così Florenzo, che non sopportavo più di sentire con il fiato sul collo.
Lui rise e mi afferrò un polso.
“Ahi, idiota!” gridai guardandolo in malo modo.
“ Io e te prima o poi ci toccherà fare un bel discorsetto.” Disse, ma non sapevo dove volesse arrivare.
“ Comunque…” proseguì sospirando “ in uno dei cassetti del comò troverai dei vestiti , così potrai cambiarti questi orrendi stracci macchiati di sangue che porti !”
Mi guardai, la camicia era davvero sporca in più punti, di sangue non mio.
Deglutii e tornai a guardarlo.
 “ Nel primo cassetto troverai invece un vestito da sera, ed uno anche per la piccolina. Indossalo.” Ordinò con un tono che non ammetteva repliche “ stasera si andrà ad una bella festa, e tu zio vi vuole con sé.”
“Perché anche la bambina?” domandai preoccupata e curiosa al tempo stesso.
“ Victoria è stata arrestata questa mattina” mi informò , ed io sgranai gli occhi per la sorpresa .
“Cosa?” dissi con un filo di voce, sconvolta
“ Da oggi potrai tu prenderti cura della bambina. Sempre se la madre deciderà di non aprir bocca…” e concluse  con uno sguardo più che eloquente.
Strinsi forte la bambina istintivamente come a volerla proteggere.
Poi sibilai un secco : “Vai via” categorico
Lui lasciò la stanza con un ghignò sulla faccia , che mi fece tremare dalla testa ai piedi.
Aileen mi guardava incuriosita da quel mio modo di comportarmi, non sembrava spaventata .
“ Scusami” le dissi sfiorandole la punta del nasino “ non sono arrabbiata con te”
Lei annuì con un rapido movimento del capo.
I suoi occhi…quanto erano belli i suoi occhi…
“ Mi madre non può venirmi a trovare per un po’ ” mi spiegò, stringendo forte un orsacchiotto bianco che aveva portato con sé . Chissà cosa le avevano raccontato .
“ Tu sei una sua amica?” mi chiese, ed il suo sorriso si illuminò come se già sapesse la risposta…o almeno a modo suo . Conoscevo sua madre, ma non ero di certo una sua amica.
“ Sì , tesoro” risposi comunque accarezzandole i lunghi boccoli dorati .
“ Che bello!” esclamò quasi saltellando. “ Stasera dove andremo?” domandò in seguito.
Scossi la testa: “ Non lo so, ma sono sicura che ci divertiremo”
Lo spero soprattutto per te
Allora dobbiamo farci belle” mi disse seria .
Scoppiai a ridere, era un amore.
Con lei al mio fianco andai ad aprire il primo cassetto del comò e trovai un elegantissimo vestito rosso ad una spallina , decisamente troppo scollato . Volevano che io mettesi una roba del genere? No, non potevano obbligarmi .
Aileen invece aveva sgranato gli occhi alla vista del mio vestito, ne era rimasta letteralmente rapita: “wow” commentò con quella sua vocina melodiosa , da angioletto .
“ Tu dici?” le chiesi scettica inarcando un sopracciglio . 
Fortuna ci sarebbe stata sempre lei al mio fianco , da quel momento in poi …mi sarei sentita meno sola, in tutto .  
La piccola biondina annuì ancora per poi scoppiare a ridere, dondolandosi sui talloni.
Era un suono così cristallino , che mi riempì di quel pochino di gioia di cui avevo bisogno.
La presi in braccio e la feci distendere per farle il solletico.
Rise così tanto che una lacrimuccia le uscì da uno dei suoi occhietti.
 
                                                                               *****
Ero pronta.
Vestita.
I capelli raccolti , un po’ di trucco a colorare il mio pallido volto:
rossetto rosso sulle labbra, eye-liner e matita nera con ombretto chiaro intorno agli occhi .
Un po’ di cipria.  
Indossavo tacchi decisamente troppo alti per me: 12 !
 Ma non ero pronta psicologicamente, per quello che avrei dovuto affrontare…per quello non poteva esserci preparazione.
Quella sera , avrei dovuto fingere di essere ciò che non ero…
Io non sono proprietà di nessuno…eppure mio zio , aveva sostenuto il contrario quando mi aveva portato le scarpe e i trucchi .
Aileen indossava dei semplici vestitini da bambina , una gonnellina ed una camicetta blu notte ed ai piedi dei  stivaletti marroncini molto graziosi .
L’avevo aiutata a cambiarsi poco prima, e lei ne era rimasta molto contenta.
Adesso mi osservava affascinata mentre era seduta sul letto.
“ Sei bellissima” mi disse all’improvviso.
Mi bloccai di colpo .
Quelle due parole, l’ultima volta che le avevo sentite erano state pronunciate da… suo padre .
La guardai con occhi lucidi: “Grazie” le risposi, attenta a non far cadere una lacrima di troppo.
“ Conoscevi mio padre?”
Altra domanda improvvisa , che mi lasciò senza fiato.
“i…io…” presi a balbettare
“ Mia madre non mi ha mai detto nulla sul suo conto. Ma se tu sei una sua amica, saprai sicuramente di mio padre”
Furba ed intelligente.
“Sì” ammisi “ conoscevo tuo padre” le dissi con un mezzo sorriso.
Lei si fece subito attenta: “ Dimmi , com’era? Dov’è adesso ? Perché non è mai venuto da me?”
Troppe domande a cui non potevo dar una risposta…per il suo bene.
Come potevo dirle che forse sua madre era responsabile della morte di suo padre?
Soltanto su un argomento potevo essere chiara… la prima domanda…
Mi mise a sedere di fianco a lei e iniziai a parlare: “ Lui…lui…era perfetto” esordii guardandola negli occhi
“ assomigli molto a lui, più di quanto tu possa immaginare . Era biondo come te, i tuoi occhi l’hai ereditati da lui, ed era molto dolce, coraggioso ed altruista”
Frenai le lacrime a stento mordendomi le labbra .
La mia mente gridò un nome, il suo: 

Gabriel

“Era come il principe di Biancaneve!” urlò lei entusiasta
Risi, quella doveva essere la sua favola preferita
“ Sì, un principe” ripetei perdendomi nei ricordi di quel bacio, il mio primo bacio, che mi aveva dato la possibilità di sfiorare le labbra di suo padre. 
Il mio dolce principe azzurro…



Spoiler prossimo capitolo 

"Ehi!"
Alzai gli occhi inferocita per guardare in faccia chi aveva osato pestare il mio piede con così tanta poca "gentilezza "  
Iniziai con un : " Stia più attento a dove mette i piedi! Lei è proprio un elefan..." e mi bloccai non appena i miei occhi imprigionarono il suo sguardo nel mio.  
Due occhi color verde smeraldo mi stavano fissando intensamente...
conoscevo bene quello sguardo...


Angolo Autrice 


Ciaoooooo ^^ ragazzi come state ? ^^ 
Io sono sommersa dai libri :/ non vedo l'ora di sbarazzarmi almeno per qualche giorno dal peso che mi fanno sentire :/ 
Tuttavia, tra una pagina e l'altra ho scritto questo nuovo capitolo che spero vi sia piaciuto ^^ 
Mi piacerebbe tantissimo sapere cosa ne pensate ^^
Ho scritto una piccola anticipazione sul prossimo capitolo, vi ha fatto piacere? ^^  
Ringrazio di cuore chi ha recensito il capitolo precedente <3
E ringrazio infinitamente tutti voi che continuate a preferire , seguire e ricordare questa storia ;) 
Un bacione, a presto ;) 

 
   
 
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