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Autore: Sanae Nakazawa    12/11/2004    6 recensioni
Hermione parve intendere e afferrò il pacchetto. Seguì con lo sguardo lo sbattere di ali dell'uccello, poi si decise a scartare il suo primo regalo per i suoi tanto agoniati 16 anni. Era stata una giornata terrificante, e la lettera di Viktor appariva come un misero spiraglio di luce nel buio dell'indifferenza. Sia Harry, che Ron, che Ginny, che tutti gli amici più cari che aveva, si erano limitati ad un freddo augurio. Nè un'abbraccio, nè un bacio, nè tantomeno una piccola stretta di mano. Probabilmente questa era la punizione per aver sempre passato compleanni stupendi e ricchi d'affetto.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Due

    Caro Viktor,
domani io Harry e Ron saremo allo stadio per vederti.
Hai detto di dovermi parlare, quindi subito dopo la partita ti aspetterò all'uscita degli spogliatoi.
Riposa bene oggi ed in bocca al lupo per domani, io sarò sugli spalti a tifare per te!

Hermione.

Harry tirò un sospiro stanco. La Sala Comune era quasi vuota quando Hermione, dopo aver sigillato con estrema cura la breve pergamena che aveva appena finito di scrivere, si alzò e si diresse verso la guferia.
Ron la osservò sottecchi cercando di monopolizzare l'attenzione su un grosso libro che parlava di "elettronica babbana". Harry si rese conto che l'amico si limitava ad osservare le figure dall'andamento veloce col quale sfogliava le pagine.
Ebbe un lieve sussulto quando il buco del ritratto di richiuse ed Hermione fu scomparsa dalla circolazione.
"E' così necessario mandare gufi a quell'idiota...? Si vedranno domani, no?" commentò acido Ron.
Harry abbassò lo sguardo e notò che l'amico faceva penzolare il librone pericolosamente verso il camino. "Beh...magari dovranno solo mettersi daccordo sul dove vedersi...e quando, ovviamente".
"Ma a te non da fastidio?" chiese a bruciapelo Ron guardandolo negli occhi con le sopracciglia corrugate pesantemente. Harry ostentò un'espressione sorpresa ma allo stesso tempo rassegnata "Fastidio per cosa? Hermione ormai ha 16 anni, no? E' naturale che si trovi un ragazzo, anche se è la nostra migliore amica." disse pacatamente, strappando il volume dalle grinfie dell'amico, ormai dimentico di averlo in mano.
Ron non sembrò digerire la frase e fissò Harry con odio "Harry...sei uomo, no?" questo assunse un'espressione incuriosita e si limitò ad annuire.
"Tu...beh non credi che Viktor, in quanto uomo, più grande ed esperto tra l'altro, abbia in mente di fare ad Hermione....*quello*?"
L'aria grave che assunse Ron fu talmente comica che Harry non sapeva se scappare via e ridere, o ridere comunque davanti all'amico e farlo arrabiare ancora di più. 
Cercò di assecondarlo e vedere dove volesse arrivare "Ron se credi che Viktor Krum sia un sessuomane che non abbia altra mira che portarsi Hermione a letto, credo tu ti sbagli di grosso"
"Tu non ragioni da uomo!" lo canzonò Ron, guardandosi attorno come per paura che qualche studente sonnambulo potesse fare da testimone alla conversazione "Chiunque si porterebbe a letto Hermione! Sarebbe da pazzi dire il contrario!"
Harry provò il mediatico istinto di sbattere con la testa nel muro "Se tu sei attratto da Hermione non puoi pensare che tutti lo siano. E poi...beh se proprio ci tieni a saperlo credo che il tuo guardare Krum con sospetto sia dovuto al semplice fatto che lui riesce ad essere esplicito e cortese con Hermione, mentre tu no. Tu usi una maschera di strafottenza, lui no. Tu fai piangere Hermione, lui no. Quindi cerca di prendere un pò esempio da quelli *più grandi ed esperti* e cambia atteggiamento!
Harry si alzò e raccolse le sue cose. 
"Buonanotte".
Ron restò imbambolato ad osservarsi le mani come se fossero qualcosa di ipnotico.
Bum, Harry aveva centrato.
Chissà da quanto tempo aveva voluto sbattergli in faccia quelle cose, ma non l'aveva fatto. Certo, non era stato carino sentirsele dire alle vigilia dell'incontro con Krum, però in un certo qual modo quelle parole erano servite a qualcosa.
Ron aveva stampate dentro di se quelle frasi di rimprovero solo che le teneva sottochiave per non ammetterle a se stesso. Harry aveva spalancato le porte e fatto uscire tutto. Sensi di colpa e rabbia parvero fondersi l'un con l'altro e creare un sentimento misto, che lo fece sentire molto triste. Hermione non tornava in Sala Comune. Forse era meglio così. Scongiurò mentalmente che non tornasse almeno fin quando non si era infilato sotto le coperte, perchè in quel momento poco rispondeva di lui.
Avrebbe voluto dirle tutto. O dirle tutto il contrario. Voleva condividere un segreto con lei, una frase, qualunque cosa.
Dirle che avrebbe rotto il muso a Krum, per davvero. Che glielo avrebbe voluto rompere già due anni prima, a quel maledetto Ballo. 
Oppure quando aveva scoperto che era la *cosa più importante* di quel bastardo bulgaro.
Hermione era sua, gli apparteneva da sempre. E Krum l'avrebbe capito.
Li seguirò. Andrò a quella partita per seguirli.

*

Ginny sorrise all'amica come solo lei sapeva fare. I suoi denti, bianchi e regolari, spiccavano luminosi contorniati dalle labbra rosso fuoco. 
Hermione adorava il viso di Ginny. In un certo senso guardarla la faceva sentire rilassata e serena.
Questa, che sapeva sfruttare i suoi punti forti, le si avvicinò strusciandole il naso contro la guancia "Come piacerebbe anche a me venire!"
Hermione si voltò verso di lei mortificata "Mi dispiace davvero tantissimo, Gin! Viktor mi ha mandato solo tre biglietti e...beh vi erano degli *specifici* mittenti...quindi..."
La ragazza scoppiò a ridere "Ma dai scema! Mica è colpa tua!" Hermione sorrise di rimando "Beh...è che mi sarebbe piaciuto averti vicina...sai...è un giorno un pò particolare..."
Ginny la osservò con fare indagatorio e diventò improvvisamente seria.
"Viktor ti chiederà di diventare la sua ragazza?". Hermione parve sconcertata ma non negò. Si limitò a fare spallucce con l'aria di chi non sa proprio cosa la aspetta. "Beh, secondo me te lo chiederà. E faresti bene a pensare ad una risposta razionale, Herm. Hai tutta la notte per pensarci"
Detto questo scivolò sotto le coperte e spense la lanterna appoggiata sul comodino. Hermione arrancò verso la finestra con aria smarrita.
La ragazza di Viktor.
Sapeva che lui provava un'estrema simpatia per lei. Sapeva di piacergli, sapeva che la voleva come fidanzata.
Certo Viktor era un ragazzo molto appetibile. O perlomeno avrebbe dovuto esserlo. 
Famoso, simpatico, dolce e premuroso. Non bellissimo, nè tantomeno dalle grandi maniere, ma pur sempre un ottimo candidato.
Mai una settimana senza una sua lettera. Mai un Natale o compleanno senza un suo biglietto festoso. 
Hermione aveva riflettuto a lungo sul loro rapporto senza venire mai a capo di nulla. Forse, in cuor suo, era convinta che Viktor non potesse essere altro che un buon amico, ma la lotta che incombeva tra la sua parte razionale e il suo opposto, la teneva in una fase di stallo molto critica.
Se Viktor l'indomani le avesse chiesto di essere la sua ragazza sarebbe stato comunque troppo imbarazzante.
Osservò a lungo le nubiciattole che coprivano il manto stellato. Cercò di immaginarsi con al fianco qualcuno che non fossero Ron o Harry, e si chiese quanto l'avrebbe resa felice.

*

La pioggerella di quella notte fu determinante. L'erba umidiccia rumoreggiava sotto i loro passi, mentre un sole accecante illuminava i capi delle decine di studenti di Hogwarts diretti ad Hogsmeade per la gita *extra*.
Hermione era totalmente elettrizzata e non smetteva di chiacchierare. Ron era alquanto infastidito, se non teso allo stremo.
"Ho sentito dire che la squadra Cecoslovacca che oggi gareggerà contro la Bulgaria, è composta da due dei tre migliori Cacciatori Europei!"
Harry le rispose con un sorriso "Infatti. Sarà una partita molto interessante."
Fiotti di persone apparivano man mano che il bosco circostante il paese si faceva vicino. 
Il campo da Quidditch era stato allestito, infatti, su di una larga piana a pochi metri dalla Stamberga Strillante. Il malumore di Ron si fece sempre più notevole quando, presentati i loro biglietti e preso posto, il cronista cominciò a dettare le varie formazioni. 
Cercò di nascondere i pugni rabbiosamente stretti sulla veste, mentre ascoltava distrattamente il chiacchiericcio dei suoi amici e teneva gli occhi incollati sul punto centrale dello stadio.
La partita risultava solo come una piccola distrazione prima della tempesta finale. La seguì talmente distrattamente che, si vergognò quasi subito, di definirsi un'appassionato di Quidditch.
Eppure l'unica scopa a risultargli interessante era quella montata dal Cercatore Bulgaro.
Le due ore di gioco passarono in un lampo e, senza avere neanche il tempo di accorgersene, la gente intorno a lui stava alzandosi per lasciare gli spalti ed Hermione era magicamente scomparsa.
Harry stava chiacchierando con Dean ed un ragazzo Tassorrosso di cui non ricordava il nome, così ne approfittò per dileguarsi anche lui.
Ron riflettè velocemente mentre si incamminava spedito verso l'uscita.
Ho perso Harry, volevo vedere se era con te.
Sono qui per incontrare un amico...no, non lo conosci.
Qualunque scusa elaborasse la sua mente sembrava inopportuna nel caso in cui Hermione lo avesse sorpreso a pedinarla.
Notò una chioma cespugliosa farsi spazio tra la folla e un'ansia innaturale gli pervase lo stomaco poco a poco. L'uscita era vicina e lei era quasi arrivata.
Hermione si voltò di scatto e agitò la mano sorridente. Per un attimo credette il saluto rivolto a lui.
Ma dopo un attimo udì una voce roca alle sue spalle "Herrmioni!"
L'ansia si coagulò perfettamente fino a formare un fastidioso groppo. Krum ed Hermione si abbracciarono e, un raptus momentaneo, gli suggerì di togliersi la scarpa e gettarla dietro la nuca irsuta di lui.
"Mi sei tanto mancata, Herrmioni!"
Lei sorrise radiosa. Ron si rese conto che non aveva mai sorriso così a lui.
Le parole di Harry si fecero spazio incontrastate nella sua mente, mentre la coppia si allontanava discretamente dalla folla, avviandosi verso la foresta limitrofa.
C
redo che il tuo guardare Krum con sospetto sia dovuto al semplice fatto che lui riesce ad essere esplicito e cortese con Hermione, mentre tu no.
Tu no.

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CONTINUA

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I Pg della saga non sono miei, ma appartengono a JK Rowling!

Sanae
Hogwartstoryline


 

 

  
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