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Autore: airis    12/05/2008    3 recensioni
Una piccola raccolta di brevi one-shot che si focalizzano sull'evoluzione del rapporto di Sanzo e Goku. Fotografie di momenti differenti, piccoli spiragli sulla loro quotidianità...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Genjo Sanzo Hoshi, Son Goku
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Salve ragazze, ed eventualmente ragazzi.

Onestamente non pensavo di riscuotere tanti favori ma ho pensato male XD

Non so quanto tempo impiegherò tra un capitolo e l’altro (sto cercando di mantenere una leggerezza di toni e, proprio per questo, non è semplicissimo trovare argomenti), ma vi assicuro che la fic andrà avanti. Il lato positivo è che, essendo ogni capitolo autoconclusivo, non vi creerò grandi confusioni. Cioè, potrete leggerli anche come la conseguenza l’uno dell’altro, ma in realtà sono autoconclusivi.

Ringrazio comunque tutti i recensori, di cui mi ha fatto un immenso piacere leggere i commenti, e tutti coloro che hanno solo letto.

Ora vi lascio con il secondo scatto, sperando che sia di vostro gradimento ^^

Nota: se non aveste fatto caso all’avviso, vi ricordo che questo capitolo contiene un accenno di shonen-ai. Se l’argomento vi disturba, non leggetelo ^^

Ogni volta che questo accadrà, avviserò come ho fatto ora, questo perché non è detto che tutti i capitoli saranno tali.

Buona lettura.

-Airis-

Fotografie


Secondo scatto

Goku aprì gli occhi infastidito dalla luce del sole che filtrava attraverso le persiane, li strofinò con il pugno, come fosse un bambino ancora intontito dal sonno.

Mentre ancora tentava di mettere a fuoco ciò che gli stava intorno, il suo olfatto percepì distintamente un intenso odore di nicotina.

Fu sufficiente quello per fargli voltare il capo verso sinistra, dove si trovava il letto del suo compagno di stanza, e mettere così a fuoco la figura di Sanzo, seduto mollemente sul letto, la schiena poggiata alla testiera, una gamba raccolta al petto e un braccio, quello della mano che reggeva la solita sigaretta, appoggiato a essa.

Goku considerò che, quello del suo compagno, fosse decisamente un pessimo vizio, soprattutto fastidioso per chi gli stava intorno, generalmente lui visto che finiva sempre in camera con il monaco.

La verità era che Sanzo non si preoccupava che la sua abitudine potesse arrecare fastidio agli altri.

Semplicemente si svegliava e accendeva la sigaretta.

Una pessima abitudine sì, ma talmente normale che Goku ormai non poteva più farne a meno.

Era normale per lui svegliarsi con quell’odore nelle narici, odore che poi sentiva costantemente su Sanzo.

Avrebbe dovuto infastidirlo, a maggior ragione perché il suo olfatto, in quanto demone, era decisamente più sviluppato rispetto a quello degli umani.

Tuttavia, quello del tabacco, era un odore che ormai aveva imparato ad associare al suo burbero compagno di viaggio, amato quanto quel ragazzo spesso insostenibile.

“Buongiorno Sanzo” disse con un sorriso solare, mettendosi a sedere sul letto.

“Hn” rispose l’altro prendendo l’ennesima boccata di fumo, per poi inspirarla ed espirarla.

Ecco un altro pessimo vizio di Sanzo: rispondere ai saluti mattutini del compagno di stanza con mugugni incomprensibili.

Avrebbero potuto essere tradotti in mille modi: “Buongiorno”, “Ma vai a cagare”, “Cos’hai tanto da essere allegro appena sveglio?”.

Appunto, in mille modi.

Goku optava più per un buongiorno un po’ infastidito, anche se non ne era poi così certo.

Immaginava anche che per uno come Sanzo, con il risveglio brusco e lento come quello di un orso appena uscito dal letargo, potesse risultare fastidioso vedere intorno a sé gente allegra come lui, che salutava il mattino con un sorriso a duemila denti.

Rimaneva però un fatto fondamentale: Sanzo non lo insultava.

Quindi non doveva poi dargli così fastidio.

O almeno lo sperava.

“Sai Sanzo, dovresti fare qualcosa per questi tuoi mugugni mattutini” affermò il giovane per prenderlo un po’ in giro.

Il monaco voltò il capo verso di lui, ancora un po’ intontito dal sonno, specchiandosi negli occhi di Goku, quelli che, ogni mattina, avevano la capacità di ridestarlo.

“E tu dovresti cambiare il copione” gli rispose semplicemente, continuando a guardarlo.

Goku sorrise.

Era l’unico cui Sanzo rispondeva.

Aveva parlato con Gojyo e Hakkai e, con suo immenso stupore, aveva scoperto che il rosso veniva preso a pugni  se osava aprire bocca e che Hakkai, probabilmente solo per la sua gentilezza, riceveva un mugugno in risposta al buongiorno.

Benché molti pensassero che avesse il cervello leggero come una piuma, Goku era perfettamente consapevole di essere l’unico ad avere tutto quell’ascendente sul biondino, e ne andava pure fiero.

Comunque Sanzo non aveva torto: erano giorni, ormai, che ripetevano quasi le stesse battute mattutine.

Poggiò la testa al muro, assorto, sotto lo sguardo penetrante del monaco, pensando che, come al solito, non avrebbe risposto al compagno di stanza.

E si ritrovò a valutare che sarebbe stato sicuramente meglio se uno dei due avesse cambiato quelle assurde abitudini.

Perso nei suoi pensieri, sentì vagamente il fruscio delle lenzuola, imputandolo al fatto che Sanzo avesse deciso di alzarsi e andare in bagno.

Quello che non si aspettava, era l’ombra che ora oscurava i raggi del sole.

Alzò lo sguardo specchiandosi negli occhi viola del compagno.

“Sanzo?” chiese perplesso non comprendendo cosa stesse succedendo, perché Sanzo fosse lì, davanti a lui, e lo stesse fissando.

Sentiva dei leggeri brividi percorrergli la spina dorsale.

Non era paura, no.

Se una sicurezza aveva nella sua esistenza, era proprio che non avrebbe mai avuto paura del compagno, tuttavia i brividi non sparivano, anzi, andavano aumentando mentre il biondo poggiava una mano al muro, al fianco della sua testa, e scendeva inesorabilmente verso di lui.

Probabilmente stava per avere un infarto Goku, perché non aveva mai sentito il suo cuore battere tanto velocemente.

Spalancò gli occhi quando le labbra di Sanzo si posarono leggere sulle sue.

Una carezza lieve, nulla di malizioso o passionale.

La mente di Goku dichiarò lo standby mentre Sanzo, dopo aver poggiato le labbra sulle sue, si era lievemente allontanato per guardarlo negli occhi.

“Buongiorno anche a te” disse infine, ridendo mentalmente dell’espressione stupita del compagno.

Poi si alzò, si voltò e si chiuse in bagno.

Solo in quel momento Goku parve riprendere coscienza di sé.

Arrossì e si portò una mano sulle labbra, ancora stupito.

Quell’azione decisamente non faceva parte del loro solito copione.

Ma, pensò Goku realizzando, avrebbe voluto che fosse così.

Fine… o no?

  
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