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Autore: JeKat    16/12/2013    7 recensioni
|INTERATTIVA|
TRIBUTI AL COMPLETO.
La storia dei sessantacinquesimi Hunger Games. I tributi, i mentori e l'arena mortale.
Chi sopravvivrà? Chi morirà? Chi riuscirà ad emergere? Chi colpirà in pieno centro il cuore di Capitol City?
Come sarà l'arena e quale trappole riserverà?? Se volete scoprirlo, se volete partecipare entrate ed inviate la vostra candidatura.
Genere: Avventura, Azione, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovi Tributi, Strateghi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prima di cominciare vorrei ringraziare Life before his eyes per aver creato i tributi del distretto 12.
Come noterete ho deciso di attenzionare ogni singola mietitura, distretto per distretto, perchè credo che sia uno dei momenti più importanti degli Hunger Games (e si anche perchè ancora alcuni di voi non mi hanno inviato le loro schede tributi.. Mea culpa!!).
Comunque entro domani al massimo spero di completare tutte le mietiture, mentre per gli altri capitoli sto ideando delle cosucce veramente carine.. Beh spero che vi piaccia questa bella storiella..:)





“Benvenuti, benvenuti, benvenuti” trillò Madelina Lintrex.
L’aria nella piazza del 12 era tremendamente tesa.
Gli Hunger Games sono giochi ben visti a Capitol City, e sono motivo di orgoglio per i distretti favoriti, ma non dai distretti remoti (12, 11 e 10 per intenderci).
I distretti remoti vedono questi giochi come una brutale lotta, dalla quale loro, ne escono sempre sconfitti. E con questo si spiega perché i vincitori dei loro distretti sono davvero pochi.
“Abbiamo un filmato, un meraviglioso filmato, che viene direttamente da Capitol City!” disse con voce stridula Madelina Lintrex sbattendo velocemente quelle ciglia lunghe almeno 6 centimetri e di un fuxia acceso.
Quando partì il filmato tutti si voltarono verso gli schermi posti lateralmente alla piazza.
“Guerra, terribile guerra..” le solite parole del cronista rimbombavano per tutta la piazza, ma nessuno si mosse, nessuno diede molta attenzione.
Quando il filmato terminò, Madelina ricominciò a parlare.
“Bene, bene, bene” disse con una velocità impressionante “e adesso è il momento di sapere chi sarà la fortunata e il fortunato tributo, che avranno l’onore di partecipare alla sessantacinquesima edizione degli Hunger Games!!” disse Madeline fingendo di essere commossa.
“Come sempre prima le signore!!” trillò Madelina avvicinandosi all’urna trasparente, inserì una mano e dopo un minuto buono di ansia, ne tirò fuori un biglietto. Si avvicinò nuovamente al microfono e guardando con un sorriso la folla lesse il nome del tributo: “Cecily Higsbury!”
Per un secondo non si sentì altro che i respiri sollevati di tutte le ragazze risparmiate di quest’anno, poi un urlo agghiacciante pervase l’intera piazza, probabilmente l’urlo della madre, Lena, che non si aspettava che la figlia fosse chiamata proprio quest’anno.
 
Sono paralizzata, non riesco a credere che il mio nome è stato estratto da quell’urna. E’ vero, il mio nome compare più volte tra tutti quei biglietti, ma ho 18 anni, questo sarebbe stato il mio ultimo anno e poi finalmente sarei stata al sicuro.
Mi costringo a muovermi e mi dirigo lentamente verso il palco, anche se i miei muscoli sembrano intorpiditi e bloccati dalla paura.
Madelina mi porge una mano “su, su coraggio ragazza, coraggio! Quanti anni hai?” mi chiede.
“Diciotto, ho diciotto anni!” mi costringo io a rispondere con voce tremante.
Madeline mi rivolge un sorriso radioso a 32 denti, ma io non posso imitarla.
Cerco con gli occhi lo sguardo di mia madre e la vedo che piange e non posso fare a meno di prendere un respiro profondo mentre percorro con lo sguardo tutta la piazza fin quando non incrocio lo sguardo mio fratello Ian.
Ha uno sguardo sadico. Non siamo mai stati in buoni rapporti, se non da piccoli, ma adesso è come se godesse a vedermi su quel palco in attesa di andare al macello.
Resto senza fiato per un momento, mentre Madelina si avvicina all’urna dei ragazzi e con voce solenne decreta: “e adesso tocca ai maschietti!” ride, come se fosse una battuta degna di una risata così sadica.
Si avvicina al microfono e dice con voce ferma: “Gerard Malink!”
Il ragazzo lentamente si stacca dal pubblico ma subito una voce familiare interrompe il suo lento percorso verso il palco: è Ian!!

 
 
“Mi offro volontario!” dico con sicurezza. ‘Infondo che sarà mai! Posso vincere, posso farlo!’
Vedo quella donna spregevole di Madelina che trilla entusiasta.
“Un volontario dal distretto 12!! Ma che anno fortunato, che anno meravigliosamente meraviglioso!” dice con voce stridula.
Mi avvicino al palco con sicurezza mentre mia madre singhiozza dietro di me in modo ancora più evidente.
Vorrei dirle di smetterla, ma non voglio sprecare fiato.
Salgo i gradini mentre Madelina mi prende per mano “allora tesoro, come ti chiami e quanti anni hai??” trilla lei felice.
Con voce sicura rispondo “Ian Higsbury ed ho 16 anni!”
“Oooh, scommetto che ti sei offerto volontario per proteggere tua sorella, Ian!” dice lei con tono fintamente dolce.
“Ha appena perso la scommessa” dico io prendendola in giro.
Lei rimane per un attimo in silenzio, probabilmente scioccata dalla mia dichiarazione, poi sembra riprendersi.
“Bene, bene, bene.. Stringetevi la mano tributi!” dice lei con il suo solito tono.
Stringo la mano a Cecily con forza e poi mi avvicino per dirle una cosa all’orecchio
Non vedo l’ora di essere dentro l’arena con te, vedremo chi morirà prima!
Osservo con piacere la sua espressione terrorizzata e subito dopo Madelina ci prende le mani e le alza al cielo.
“Ecco a voi, signori e signore, i tributi del distretto 12!!”
 

 
Nessuno applaudì, ma tutti portarono le tre dita centrali della mano destra alla bocca e poi verso i tributi, come per dire: mi dispiace, siamo con voi!
Subito i tributi vennero scortati dentro una stanza, in attesa che i familiari e gli amici più stretti venissero a dare gli ultimi saluti.
 
Cecily ed Ian restarono ognuno in un lato della stanza.. lei non aveva per niente voglia di parlare con lui, lui non aveva voglia di parlare con sua sorella, troppo preoccupato a pensare alla sua gloria.
 
Un attimo dopo dalla porta entrarono piangendo la madre Lena, la sorella Marlene e il padre Alexander. Parlarono per un po’ sperando di alleggerire la tensione, ma la rivalità fra i due fratelli era troppo palpabile nell’aria, e prima che potessero aggiungere altro i familiari vennero immediatamente scortati fuori.
Dopo circa due minuti anche i due migliori amici di Cecily entrarono e l’abbracciarono dandole il loro ultimo saluto, rassicurandola del fatto che sarebbe potuta riuscire realmente a tornare.
Diedero un timido saluto ad Ian che ricambiò con uno sguardo sprezzante.
 
Poi finalmente vennero scortati sul treno dove, già seduti ad aspettarli, vi erano Haymitch il loro mentore e la fastidiosa Madelina.
Il treno cominciò a muoversi velocemente, ma nessuno dei quattro presenti osò rivolgere la parola agli altri.
  
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