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Autore: darkangel98    17/12/2013    1 recensioni
Settantasettesimi Hunger Games, Distretto 2.
Myrtle ha quattordici anni. Troppo piccola per offrirsi, ma non importa.
Perchè nel Distretto 2 non è mai troppo presto per sognare la gloria, l'onore e perchè no, anche il sangue. E questo è quello che ha fatto fin da bambina, sognare la vittoria.
E quando a undici anni vede sua sorella morire nell'arena si aggiunge ancora un altro motivo.
Vendetta, dolce vendetta.
[Nuovi Tributi] [What if?] [Will Morrowson, District 11 X Myrtle Litch, District 2]
Genere: Azione, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brutus, Clove, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Nera luce'
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~       2- I remember tears streaming down your face


-Dimmi cosa cazzo devo fare!-                                                                                                                     
Rosmelee mi tira uno schiaffo e io sono troppo sorpresa persino per alzare le braccia a coprirmi il viso. Lei non fa cose del genere. Mai.                                                                                                                             
–Dimmi cosa cazzo devo fare per tenerti un po’ fuori dai guai!- sembra che stia per mettersi a piangere. Lei non fa mai neanche questo.                                                                                                
–Io non mi sono messa nei guai, Rosie. Mi sono solo offerta, non è niente di grave!- cerco di protestare, ma suona come la cosa più stupida che abbia mai detto. Scommetto che lo è.                                                                   
Rosie sospira. –Myr…sono sincera, mi aspettavo che sarebbe successo. Ho sempre saputo che era impossibilie frenarti. Però io ci speravo, capisci? Ho sempre sperato che saresti stata capace di essere… diversa e non finire in questa situazione. Non è una bella situazione, capisci? Non c’è niente di bello nei giochi che stai per combattere, Myr!-                                                                                                                                                              
Resto un attimo senza parole. Danae la guarda ad occhi sgranati.                                                                        
Lei non pensa queste cose. Insomma, non è mai stata sadica o cose del genere, ma non mi ha mai dimostrato di provare cose del genere. E se pensi cose del genere nel mio Distretto sei veramente sbagliato.                                                   
–Ros- cerco di rispondere, ma la voce mi si spezza a metà parola e inizio a piagnucolare come una bimbetta, anche se le lacrime non riescono a uscire, non dopo un'intera infanzia passata a nasconderle.                                                                                      
Non è così che doveva essere. Avrei voluto che per la mia mietitura fossero stati tutti felici e fieri di me.
Non dovrebbe essere sempre così?                                                                                                                   
 -Ros, io credo di non poter fare a meno di essere così, mi dispiace.- quasi singhiozzo. –Io ho sempre pensato che tu fossi come una sorella maggiore per me, e vorrei che tu potessi essere fiera di me…-                                
Perché io non ce l’ho una vera sorella maggiore che possa essere fiera di me, mi ricorda la vocina maligna nella mia testa. Né una mamma o un papà.                                                                                       
Sembra che Rosie voglia dire qualcosa, ma è troppo triste per litigare. Non ora. Mi abbraccia e mi lascio abbracciare in silenzio. Allargo un braccio e includo  anche Danae nella nostra stretta.                                                                 
- Voglio vederti lanciare asce come una ragazza del 7 quando tornerò, Dan.- le sussurro giocosamente all'orecchio, spostandole una ciocchetta scura.                                                   
E poi entra un pacificatore e le porta via, e mi metto seduta comoda, perchè so che non verrà nessun altro.                                                                                                                                      
è una superstizione del nostro Distretto, e qui le superstizioni contano parecchio.                                            
Niente visite tranne quelle della famiglia, perchè comunque siamo favoriti, vinceremo e quindi non abbiamo bisogno di dire addio agli amici. Rosie e Danae sono potute venire perchè abitano con me, quindi è come se fossimo una famiglia.                                                                                                                                                    
Il fatto che per almeno uno dei due non sarà così è un fatto irrilevante.           
Però vorrei che Chad potesse venire.                                                     
E Makaira, e Vicky.                                                                          
Insomma, teoricamente io e Maka dovremmo essere cugine di secondo grado e poi potrebbero fare un eccezione per me, visto che non ho una famiglia che mi venga a trovare. Sbuffo e scuoto la testa come per scacciare il pensiero. Non è proprio il caso di iniziare a deprimermi.                                                                                                  
Decido che qualcuno nell'esercito di cugini e zii più svariati che ho per famiglia troverà il tempo per venirmi a salutare e mi siedo bella dritta, con il mio sorriso da favorita in volto. E poi penso che qualcuno lassù deve aver ascoltato le mie preghiere, perchè mio nonno entra nella stanza con il sorriso più dolce che abbia mai visto e il pendente azzurro di nonna Ollie in mano.                                                                                       
Mi alzo di scatto e lo abbraccio come se fosse l'ultima persona rimasta sulla faccia di Panem, affondando il viso nella sua camicia che profuma di fresco.                                                      
Sembra sorpreso dalla mia reazione, ma mi scompiglia affettuosamente i capelli si siede nella poltrona, mentre io gli salgo sulle ginocchia. Mi tiene ancora come quando avevo nove anni.                                                                        Con lui non ho bisogno di grandi discorsi e scene melodrammatiche. Mi chiede semplicemente se sono felice e io semplicemente mi stringo a lui e inizio a chiacchierare a briglia sciolta di quanto tutto questo sia meraviglioso e di quanto spero che lui sia fiero di me. Lui avrebbe tanto voluto vincere, proprio come nonna Ollie, ma nonna è rimasta incinta di mia zia quando aveva sedici anni e non ha voluto offrirsi abbandonandola con una bimba piccola.                                                                  
-Cos'hai in tasca?- domando a un tratto, con la mia migliore voce da bimba curiosa: non posso farci niente, è come se stare con lui mi facesse scorrere di nuovo l'infanzia nelle vene.                                                                                     - Indovina.- mi risponde lui con un sorriso furbo, e mi mette in mano un sacchettino di stoffa argentata. Divento rossa dalla gioia, accorgendomi che è il sacchetto dei bigliettini d'auguri di praticamente tutto il Distretto.               
è un altra nostra tradizione, ma questa mi piace, è un modo per sentirsi vicini quelli che non possono salutare dal vivo.                                                                                                        
- Grazie.- trillo con voce allegra. - Mi sa che il tempo sta scadendo, vuoi dirmi qualcosa?-                                        
- Sì.- sospira. - Vinci, Mirthie. Fai tutto quello che devi fare, lotta, uccidi, imbroglia ma torna a casa, non voglio perdere un altra nipote in quei giochi. Clove e Kamee mi sono bastate. Se tu ti senti pronta a giocare non ho nulla in contrario, ma devi tornare.-                                                                                      
Il Pacificatore fuori dalla porta borbotta "Tempo" come in sostituzione della risposta che non saprei dare.        
Nonno mi infila al collo il portafortuna di nonna Ollie, mi da un bacio in fronte ed esce, sussurrando - Buona fortuna, Amely.- E resto un attimo di stucco, perchè Amely è il nome di mia madre.                                                                
Il Pacificatore entra subito dopo che mio nonno è uscito.              
- L'ora è passata, piccola. Vieni sul treno?-                                                                                                              
Ha lo sguardo affettuoso negli occhi verdi che si intravedono appena nel casco. Ricordo dove ho già sentito questa voce. Quar Willows. Il padre di Chad.                                                                                                                      
- Il ragazzo ce l'ha un po' con te, sai? Ha detto che voleva offrirsi e gli hai rubato il turno.- mi sussurra accompagnandomi al treno, con un tono giocoso che mi ricorda tanto quello di suo figlio.                                       
- Nessuno gli ha impedito di offrirsi. Tanto lo batterei.- ribatto scherzosamente. Niente al mondo mi spingerebbe a uccidere il mio migliore amico.                                                                                                          
Il signor Willows sorride e mi da una pacca sulla spalla.                                               
Chiama anche Teike, che esce con gli occhi lucidi e lo sguardo spento. Qualunque cosa sia successa ai suoi saluti deve essere anche più spiacevole dei miei. Chissà com'è la sua famiglia.
Quando il padre di Chad mi abbraccia e mi passa un bigliettino da parte di suo figlio Teike si morde il labbro come se stesse per mettersi a piangere, gli occhi pieni di qualcosa che sembra invidia.Come se nessuno l'avesse mai abbracciato in vita sua.                                                                                                   
Mi fa pena in un modo incredibile, tanto che mi chiedo se per qualche assurdo motivo possa essere una strategia.  Ma poi lo escludo, sembra sincero e non è una strategia da Distretto 2.                                                                    
Il tragitto in auto dal palazzo di giustizia alla stazione è una delle cose più esaltanti che abbia mai fatto.                
E' una sensazione che non si può spiegare, la gente del Distretto che urla il mio nome, i pugni alzati al cielo al ritmo della Canzone della Vittoria, i ragazzi della mia scuola che alzano striscioni fatti in fretta e furia nell'ora delle visite.                                                                                                    
Quasi piango quando mia zia mi indica alla mia cuginetta di undici anni e le urla forte, in modo che tutti sentano, che da grande diventerà proprio come me.                                                                        
Chad riesce a posare la mano sul finestrino, facendola incontrare con la mia e gli soffio un bacio attraverso il vetro.                                                                                                              
Il pensiero nella mia mente è forte e chiaro, questo è ciò per cui sono nata.                                                                                                                
Salgo sul treno ancora sovraeccitata, passando in rassegna i mentori che conosco. Ce ne sono tanti con cui vorrei passare la settimana pre- giochi: Maleev, che ha diciassette anni ma è stato bocciato talmente tante volte che andiamo in classe insieme, Rose, la migliore amica di mia sorella, Enobaria, che è la vincitrice a cui ha fatto da mentore preferita di mia nonna e mi ha praticamente vista nascere.                                                              
Resto un po' delusa. Ci sono Lyme, una donna sulla quarantina con il volto un po' sciupato, dai tratti duri e con i capelli più corti e più biondi che abbia mai visto, e Brutus che ha sui trentacinque anni ma sembra più vecchio di lei, calvo e tanto enorme da mettere soggezione.                                                                      
Non li conosco, ma va bene. In fondo se hanno vinto devono comunque essere preparati, mi convinco.                                                                  
- E così voi siete Teike e Myrtle.- Lyme ci squadra con aria critica e soddisfatta all stesso tempo. - Mi sembrate bravi ragazzi, siete carini, vi ho visto in accademia e siete volontari quindi proprio schifo non potete fare e avete un bello spirito. Certo che però aspettare i diciotto anni ultimamente è fuori moda, eh?-                                                         
Il suo tono di voce mi irrita. Sarà anche la nostra mentore, ma nessuno ha chiesto il suo parere. - Forse a casa mia trasmettono gli Hunger Games diversi che nel resto del mondo, ma ai tuoi tempi ne avevi quindici, o sbaglio?-  
Arretro istintivamente, sicura di beccarmi una ramanzina, invece Lyme incrocia le braccia e sorride.
-Ed è esattamente così. Chi ti ha detto che ero sarcastica? Era semplicemente un complimento. Freghiamocene di obbedire agli addestratori e offriamoci quando ci pare. Mi piacete, sì. Senza offesa, Brutus.- aggiunge rivolta al suo co-mentore che alza gli occhi al cielo. Ha vinto a diciotto anni e ce l'ha ancora con le tribute femmine in generale ed Enobaria in particolare perchè si è offerta l'anno dopo di lui, a tredici anni, rubandogli completamente la scena.      
- Beh, ora però parlatemi un po' delle vostre abilità.- riprende Lyme. - Vi prego, non ditemi che non sapete fare nulla.-                                                                                                      
Scopro che a Teike piacciono le lance, la mazza ferrata e il martello, poi tocca a me.                                       
Arrivo solo a -Sono la migliore della classe con i coltelli.-  perchè Brutus scoppia in una risata acida.                        
- Ma che problemi avete voi ragazze con le armi normali? Siete così monotone, sai che anche la ragazza dell'anno scorso mi ha detto così?- mi interrompe, sarcastico. - E non ci crederai, ma anche quella di due anni fa, e tre...-    
- Quella di tre anni fa lo era veramente!- ribatto, con i nervi a fior di pelle. Non dovrebbero lasciar fare il mentore a gente così acida. Lancio un'occhiata eloquente a Teike per invitarlo a darmi una mano, dovrebbe, in fondo la ragazza dello scorso anno si chiamava Stonewall e sicuramente è sua parente, ma lui sembra molto concentrato sul fondo della sua tazzina di cioccolata calda. Mi chiedo se sarebbe troppo acido ricordargli che non si vince scappando dagli scontri.                                                                                     
In compenso Lyme tira un ceffone a Brutus e scoppio a ridere, nel modo più inopportuno immaginabile.               
So che è stata la sua mentore, anche se non ero ancora nata quando vinse, quindi deve avere ancora una  certa soggezione di lei, anche se non mi sembra il genere di persona che prova qualcosa come il rispetto.           
-Ignorate Brutus, sono sedici anni che fa il mentore ma ancora deve capire come farlo in modo simpatico. - afferma, rivolgendosi a me e Teike. - D'accordo, sono le tre di pomeriggio, le mietiture dovrebbero essere finite. Gin', accendici il proiettore, magari riescono a stare cinque minuti senza litigare mentre calcolo quanto mi manca ad andare in pensione.-                                                                                             
La capitolina brontola un po' riguardo al fatto che "non è una servetta, dannazione! l'accompagnatrice è un ruolo importante!" ma esegue l'ordine.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                          
Mi lancia anche uno sguardo piuttosto contrariato quando mi siedo sul divanetto bianco portandomi il budino al cioccolato, ma sinceramente sono del parere che prima di andare a rischiare la morte tutti abbiamo diritto a un po' di maleducazione.                                                                                                                                                                                                 Nel Distretto 1 si offrono un sedicenne alta e formosa con i capelli mossi castano pallido e occhi color menta, bella da mozzare il fiato come tutte le ragazze dell'1, e un ragazzo di diciassette anni con i capelli neri e un po' lunghi e il viso sottile e  pallido come un fantasma.                                                                     
All'apparenza sembrano molto più favoriti di me e Teike, ma hanno qualcosa che non mi convince. Di fatto, lei è sembra piena di rabbia repressa e continua a lanciare occhiate furiose a qualcuno nel pubblico, il ragazzo è entusiasta più o meno come un becchino a un funerale. Facendo il confronto con me che salgo elettrizzata, quasi in trance sul palco nella scena subito dopo, è ovvio che loro o sono molto bravi a nascondere le emozioni o sono veramente poco contenti.                                                                                                                                 
Quelli del 3 hanno entrambi sedici anni non mi sembrano niente di speciale, anche se la ragazza, Violet, ha un viso così dolce e sorridente da far stringere il cuore.                                                                                                      
Ho i brividi quando nel Distretto 4 estraggono due fratelli, Jill, di quindici anni, e Noah, di diciotto, che per giunta non sembrano nemmeno minimamente cattivi o allenati, soprattutto lei. Non voglio nemmeno pensare a come mi sentirei se fossi dovuta andare nei giochi con uno dei miei cugini o un mio compagno di classe, figuriamoci un fratello. Tiro un sospiro di sollievo quando una ragazza bionda e abbronzatissima di nome Wave, della mia età, si offre al posto di Jill. Finora è quella che mi sembra più decente, a livello di spirito favorito, perchè il compagno sarà anche bello e muscoloso, ma sembra veramente terrorizzato.                                                                                                      
Il resto dei tributi fatico a tenerlo a mente. Ricordo la quindicenne dell'8, capelli rosso fuoco e sorriso sarcastico, e il suo compagno alto, bruno e mingherlino, di dodici anni al massimo. Quelli del 7 potrebbero entrare nei favoriti, il ragazzo sembra dolce ma ha un bel fisico e lei, Axula, si offre volontaria, quindi è sicuramente da tenere d'occhio. Anche la ragazza del 9 ha dodici anni, ma nonostante il viso da bambolina bionda sembra molto più tosta di quello dell'8.                                                                                                                                           
Ma più le mietiture vanno avanti più capisco che sto solo cercando di distrarmi mentre aspetto la mietitura che mi interessa davvero, e sto seriamente per mettermi a imprecare contro la tredicenne che nel Distretto 10 scoppia in singhiozzi disperati ritardando la mietitura successiva.                                                                                              
-Oh, era ora.- sbuffo quando il Distretto 11 compare sullo schermo.                                                                    
Teike mi lancia uno sguardo divertito. -Prometto solennemente che ti lascerò uccidere entrambi quelli dell'11 e guarda, se vuoi ti coprirò anche le spalle mentre lo fai. Ma ora, per favore, rilassati e non metterti a lanciare coltelli contro il televisore e cose del genere, d'accordo?-                                                                                                       Arrossisco. -Ma sembro veramente così, ehm, impulsiva?- domando a Brutus e Lyme, usando un eufemismo. Loro annuiscono con aria seria. -Beh, non lo sono. -sbotto. -E comunque, non avrei nessun coltello da lanciare.-                                                                      
Detto questo mi giro verso il televisore, mangiandomi inavvertitamente le unghie.                                              
La ragazza si chiama Ayma e avrà diciassette o diciotto anni, meglio così, non sarebbe stato bello accanirmi su qualcuno di più piccolo di me. Non piange e non urla, e questo mi da sui nervi. Sarebbe stato ancora più gratificante uccidere una piagnucolona.                                                                                                                 
Il ragazzo ha quindici anni, è altissimo e magro come un palo della luce, ha la pelle scura e gli occhi tanto dorati da darmi scosse elettriche sottopelle solo a vederli in TV.  Non capisco bene il suo nome, mi sembra si chiami William e il cognome viene quasi totalmente cancellato perchè è scoppiato un temporale estivo coi fiocchi e i tuoni coprono una parola sì e l'altra pure.                                                                                                          
Ma poi sento la capitolina rosso ciliegia cinguettare qualcosa che sembra "Morrowson? Sbaglio o abbiamo avuto un altro Morrowson tre anni fa?" e vedo il ragazzo che abbassa lo sguardo senza rispondere.                                                                       
E capisco perchè il suo sguardo mi fa rabbrividire e alzare il battito cardiaco come un topo in trappola. Vorrei alzarmi e urlare che questo non è giusto ma sono costretta a contenermi e abbasso lo sguardo mordendomi il labbro a sangue, ricacciando indietro le lacrime.                                                     
Incredibilmente la mano di Brutus mi sfiora la spalla e sento la sua voce dire - Non avere paura, ragazzina, pensa a quanto godrai a cacciargli un coltello nello stomaco quando sarà il momento.-                                                         
è verissimo e sono consapevole che per quanto sia una persona sgradevole me l'ha detto per tirarmi su di morale, ma continuo a pensare alla frase altrettanto ovvia, ma che non ha detto.                                                                
Anche se tutta Capitol sta scommettendo sul fatto che sarà lui a uccidere te, ragazzina.                                                           



Sclerotime                                                                                                                                            
Ciao! Sì, sono consapevole del ritardo, ma sono poco ispirata e quindi questa ff almeno per un po' sarà aggiornata a ritmi orripilanti. Scuse? Beh, questo capitolo è chilometrico ed è molto più difficile scrivere di Myrtle che di Eno, dato che è una schizzata con il ciclo perenne molto emotiva.                                                                                                              
Ebbene sì, William Morrowson del Distretto 11 è il fratello di chi immaginiamo bene. Molte persone *coff io coff* lo shippano con Myrtle creando una cosa meravigliosa di nome Wirtle, ma come potete notare Brutus non è un grande shippatore di Wirtle. Ennesima dimostrazione che io lo odio ed è una brutta persona.                                                                                                                                                    
Probabilmente non capite una mazza della famiglia Litch. è normale, perchè se vedeste l'albero genealogico che ho fatto dubitereste della mia sanità mentale.            
Ciao! darky <3            
  
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