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Autore: idrilcelebrindal    18/12/2013    5 recensioni
Seguito de "L'Erede di Durin"
Kili e Miralys stanno insieme da un mese e, dopo tante traversie e momenti difficili, tutto sembra finalmente andare per il suo verso. Ma una nube minacciosa compare all'orizzonte e minaccia i loro progetti di matrimonio: le rispettive madri. A causa di una ruggine vecchia di oltre un secolo, le due volitive signore sembrano intenzionate a creare problemi al giovane Re di Erebor ed alla sua compagna. E ancora: Ori alle prese con una nana ninfomane, Dàin che rivela doti di scrittore satirico, una truppa di cortigiani indolenti, un nano molto raffinato, una spia poco fedele... anche dopo la Riconquista, la Montagna Solitaria è un posto molto interessante!
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dìs, Kili, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'Erede di Durin'
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14 Me è proprio sicuro?
14. Ma è proprio sicuro?

“Ma è proprio sicuro?”
“Credo ci siano pochi dubbi, Dìs,” rispose Nenuis, un po’ perplessa. “I pettegolezzi sono arrivati a livelli stratosferici, l’intera Montagna è in subbuglio, tutti sussurrano e bisbigliano… o ridacchiano. Ma anche a voler stare ai nudi fatti,  da quel poco che è trapelato…”
“Allora era per questo che Eldris stava facendo il diavolo a quattro nel corridoio,” osservò Dìs.
“Non so esattamente cosa volesse da Kili, ma immagino di sì. Perché stai ridacchiando?”
“Beh… non me l’aspettavo, ma la cosa mi diverte. Quell’idiota è il figlio prediletto di Eldris, lo sai?”
“E come no. C’è l’intera Erebor che imita la sua “evve”!... che hai da ridere…?”
“Non riesco a smettere! Tutta la vicenda è alquanto comica, non trovi?”
“Glòin è molto preoccupato per i nostri rapporti commerciali con i Colli Ferrosi! Già Kili ha sbattuto Eldris fuori da Erebor…”
“Perché, qualcuno non è d’accordo?”
“Anche se fosse, nessuno avrebbe il coraggio di fiatare, tuo figlio sembra pronto a spedire in esilio una pletora di persone… non l’avrei detto così deciso, quando lo conoscevo da ragazzo. Era tanto  dolce e carino!”
“Dolce e carino sì… ma non dimentichiamoci che è sempre un Durin. Non è il caso di provocarlo.” rispose Dìs. Poi tacque un attimo, ed il sogghigno che le aleggiava sulle labbra divenne una risatina.
“Dìs, cerca di controllarti! E’ una cosa seria.”
Ma ormai non c’era più nulla da fare. In preda ad una irrefrenabile ilarità, accasciata sulla  poltrona del suo salotto, Dìs stava letteralmente piangendo dalle risate.
“Smettila!”

“Ma è proprio sicuro?”
“Direi proprio di sì,” rispose Lois. All’imbrunire, si era presentata agli appartamenti reali alla  ricerca della cognata, con delle interessanti notizie, ed ora le due Nane stavano prendendo un tè in compagnia di Bleis.
“Sono andata io stessa,” proseguì Lois, “insieme a Gràin, a vedere l’appartamento. Nulla, ti dico. Non ha lasciato nulla! Come non ci fosse mai stato nessun occupante. Tutto sparito.”
“Non aveva una cameriera? Cosa dice?” chiese Bleis.
“Non dice un bel niente. Dorme! Non volevamo disturbarti, Miralys, così Gràin ha chiamato Oìn. Lui dice che ha ingerito abbastanza succo di papavero da dormire per due giorni.”
“Drogata, quindi…” osservò Miralys, ancora allibita. “Gràin che dice?”
Lois ridacchiò.
“In questo momento non dice un bel niente nemmeno lui. Sta nel mio salotto, in compagnia di Nàin e di una botticella di birra, come se non ne avessero bevuta a sufficienza ieri: direi abbastanza da farci navigare una chiatta.  Bevono un mezzo boccale, poi si guardano in faccia e cominciano di nuovo a ridere. Vanno avanti così da almeno due ore. Se passi davanti alle mie stanze li sentirai sghignazzare. Credo che stasera il mio sposo  non sarà molto socievole.”
“Non è un atteggiamento molto costruttivo,” osservò Miralys; ma agli angoli della bocca le aleggiava un sorriso.
“Lo so. Ma Gràin dice che non ci può fare niente quindi tanto vale berci sopra.”
“E mamma? Era per questo che oggi strillava nel corridoio?”
“Penso di sì.  A proposito, sai, vero, che tuo marito…. Mmh, come dire, ha…”
“… ha esiliato mamma? Sì, me l’ha detto. E si è anche rifiutato di parlarne ulteriormente. Per lui la questione è chiusa.”
Lois ridacchiò di nuovo.
“Eldris ha finalmente trovato pane per i suoi denti,” osservò, “non è abituata ad essere comandata. Le fa bene all’anima. Comunque ha fatto i bagagli e sta per partire; Kili ha detto ‘entro il tramonto’, giusto? Quindi entro il tramonto sarà fuori di qui. Eldris ha tentato di parlare con tuo padre, senza riuscirci;  e se non sbaglio un bel numero di  cortigiani inutili si appresta ad accompagnarla. Sospetto che abbiano ricevuto un invito  non troppo gentile a levare il disturbo. E non è stato tuo marito.”
“E’ stato mio padre?” Miralys si ricordò delle intenzioni di Dàin. Forse aveva preso la palla al balzo.
“M-mmh. Ufficialmente tuo padre è indisposto. Davanti alla sua porta c’è quel pallone gonfiato del suo attendente che dice a tutti che il suo Signore è sbronzo marcio e non sa nemmeno come si chiama.”
“Ma come?” esclamò Bleis spalancando gli occhi. Le altre due risero.
“Quel ragazzo non ha due grammi di cervello ed ancora meno senso dell’umorismo,” rispose Miralys, “Sono sicura che mio padre se lo tiene esattamente per questo motivo: è un ottimo buttafuori. E comunque credo che tu abbia ragione, Lois; sai per caso se Freòr è con lui?”
“Quella piccola faina del suo cameriere personale? Credo di sì, ma non ne sono sicura. E’ incredibile come riesca a passare inosservato.”
Miralys ridacchiò.
“Passare inosservato è una caratteristica necessaria per la Prima Spia dei Colli Ferrosi, no? Puoi stare sicura che papà sa esattamente cosa sta succedendo.”
“Tornando al fatto del giorno,” riprese Lois  addentando un pasticcino, “i  motivi di tutto quanto sono abbastanza evidenti, direi, anzi è strano che non sia successo prima. Quello che non capisco, però, è come abbiano avuto l’occasione di…”
Si interruppe, perché Miralys aveva spalancato gli occhi verdi e si era coperta la bocca con le mani.
“Che c’è?” esclamò Lois allarmata.
“Oh, Mahal benedetto! Credo che sia colpa mia…”
 
 “Ma è proprio sicuro?”
Proprio in quel  momento la Prima Spia dei Colli Ferrosi stava facendo rapporto al suo Signore, molto impegnato a firmare documenti mentre il suo segretario scriveva furiosamente.
“Sì, Signore. Non ci sono dubbi possibili.”
“A pensarci bene, c’era da aspettarselo. Mio figlio è l’apoteosi dell’idiozia, e questa ne è la prova… anche se forse non è tutta colpa sua. Avrei dovuti lasciargli qualche livido in più quando era piccolo. Dov’è adesso?”
“Nel suo appartamento.”
“Fai in modo che non si muova da lì, e non si copra ulteriormente di ridicolo; è pur sempre mio figlio, e me ne occuperò a tempo debito. E sua madre?”
“Sta facendo i bagagli. Ha tentato diverse volte di entrare qui, finchè non ha ricevuto il tuo … invito a far visita alla sua famiglia, con l’autorizzazione  ad una lunga permanenza.” Dàin ridacchiò.
“Tendenzialmente eterna, direi! Questa volta hai fatto un passo falso, mia cara Eldris. Farsi buttare fuori da Erebor! La mia amata sposa può ringraziare Mahal che sia la dimora della sua famiglia e non Gondor! Potrebbe causare un disastro diplomatico, oltre che un immenso danno economico ai Colli Ferrosi, se Kili decidesse di rompere i rapporti commerciali.”
“Non credo  che lo farà, mio Signore.”
“Certo che no… ma sono comunque obbligato a prendere ufficialmente le distanze. Ah, ho molti motivi per essere grato a quel ragazzo! Manda qualcuno ad avvisarlo che più tardi passerò a parlargli, se e quando sarà disponibile…  cioè quando deciderà di staccarsi dalla sua bella sposa.” Poi sospirò. “Ah, la gioventù!”
Raccolse un fascio di documenti e li diede a Freòr. “Consegnali al Comandante della mia Guardia; è una seconda infornata di ordini di confisca e di esilio… o meglio, no: si tratta di Assegnazione di Missioni di Vitale Importanza per il Regno , come dire Non Provare a Tornare Prima di Aver Avuto Successo. Ah, e Non Preoccuparti di Tutti i tuoi Beni Terreni che ci Pensa il Tuo Signore a Gestirli... ovvero  Non Pensare di Rivedere Mai più Nulla…   e sto cominciando ad essere a corto di posti dove spedire cortigiani inutili e  sgradevoli parenti acquisiti. Le Miniere Perdute dei Monti dei Cenere… fatto. Cancellazione dei Pirati di Gondor… fatto. Bonifica delle Paludi dell’Anduin… fatto. Ovviamente tra questi non c’è nemmeno un ingegnere idraulico. La ricerca delle Entesse Perdute… fatto.  Ambasciata per Avviare Rapporti Diplomatici con gli Stregoni Blu… questa è proprio una belle idea, mi complimento con me stesso. La Caccia ai Ragni del Bosco… se ce la fanno Thranduil mi ringrazierà, se non ce la fanno manderò un ringraziamento ai Ragni. I prossimi li manderò a Moria con l’incarico di riprendere il Regno atavico dei Nani. Credo che resteranno a specchiarsi nel Kheled-Zaram per i prossimi vent’anni, ma almeno avranno forse l’onore di vedere la Corona di Durin… sempre che i pochi Orchi sopravvissuti non se li cucinino prima. Spero che vadano loro di traverso, prenderemmo due piccioni con una fava.”
Sfogliò le carte geografiche che coprivano il tavolo.
“Ci sarà qualche posto abbastanza lontano e abbastanza squallido, nella dannata Terra di Mezzo, o no?” Quindi guardò il margine destro della carta, e sogghignò.
“Potrebbe essere interessante scoprire cosa c’è a est, non credi? Dovremmo organizzare una Spedizione Esplorativa… con partenza immediata.”

“Ma è proprio sicuro?” chiese Kili.
Non sapeva se lasciarsi andare all’ilarità o preoccuparsi. O meglio: Kili avrebbe riso fino alle lacrime, ma il Re sotto la Montagna doveva dimostrare un po’ di prudenza. Balin sembrava assillato dallo stesso dilemma, mentre Dwalin ghignava apertamente.
I tre, nello studio del Re, ascoltavano il rapporto di Neir, mentre il giovane nano fulvo, impettito, cercava di dare una dimostrazione di efficienza e serietà. Guastata da un tremolio appena percettibile che gli agitava i baffi.
“Sì, signore. Appena la Signora dei Colli Ferrosi mi ha segnalato il … problema, ho esaminato attentamente le stanze, chiedendo anche l’assistenza del principe Gràin.”
“Ottima mossa, giovanotto,” bofonchiò Balin. I baffi rossi si agitarono.
“Nessun segno di lotta o anche solo di agitazione. Tutto era perfettamente in ordine. I bagagli sono stati fatti con attenzione ed evidentemente per tempo. Non vi è dubbio che la partenza fosse stata accuratamente pianificata e progettata, visto anche lo stato  della cameriera. La nana…”
“Nostra o loro?” chiese Kili.
“Loro, signore. Pare che sia la cameriera abituale. Al momento non è in grado di fornire alcun particolare, sta ancora dormendo, ma è stata trovata sprofondata nella poltrona del salotto con una tazza da tè vuota sul tavolino. Il signor Oìn dice che dovrebbe trattarsi di una forte dose di estratto di papavero. Forse tra qualche ora potrà dire qualcosa, ma il signor Oìn  ha chiarito che potrebbe non ricordare nulla.”
“Nessuna possibilità di azione violenta, o.. che so… rapimento?”
Lo sguardo di Neir fu eloquente, mentre i baffi sembravano scossi da un improvviso colpo di vento.
“Anche il principe Gràin concorda: è stato sicuramente un allontanamento volontario.”
“Nessuno ha notato andirivieni sospetti?”
“Nella zona sono rimaste alcune cameriere, ma nessuna è uscita dalle camere; le guardie hanno visto diverse persone, Nani e dame, recarsi nei loro appartamenti, o uscirne, ma nessuno che trasportasse bagagli o comunque alcunché di insolito. La Montagna è piena  di ospiti, quindi molti volti sono sconosciuti; e c’è sempre un notevole movimento.”
“E lui?”  alla domanda di Balin, Neir allargò le braccia.
“Siamo tutti talmente abituati a vederlo andare e venire, anche nei posti e nelle ore più inconsuete, che nessuno ci fa più caso. Negli ultimi giorni era stato visto spesso dalle guardie  in quell’ala, ma abbiamo pensato che fosse per motivi … come dire … professionali.” I baffi rossi si agitarono come dotati di vita propria.
“In effetti era così,” brontolò Kili. Sguardo di sorpresa da parte di Balin, ghigno più largo da parte di Dwalin.
“Le guardie alla Porta Principale che dicono?”
“Hanno visto due Nani con tre pony carichi di bagagli; hanno riconosciuto lui, e quindi lo hanno lasciato andare senza far domande, sono abituati ai suoi traffici.”
Kili congedò Neir; dopo che fu uscito, si rivolse ai due figli di Fundin.
“Allora, che problemi dobbiamo aspettarci?”
Dwalin non riusciva più a trattenersi e cominciò a ridere, sotto lo sguardo disgustato del fratello. Balin si strinse nelle spalle e ammise la sua perplessità.
“Non ne ho la più pallida idea. Credevo di aver previsto tutti i possibili inconvenienti, ma questo… chi avrebbe mai pensato che il nostro Nori sarebbe fuggito con la moglie del principe Elder?”



N.d.A. Complimenti a Yavannah. Avevi proprio indovinato, Nori  si era fregato qualcosa… o qualcuno.
  
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