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Autore: LadyMarauders    20/12/2013    3 recensioni
Tutti conosciamo la storia di Harry Potter. Di come è cresciuto in casa degli zii babbani, di come abbia vissuto i primi undici anni della sua vita, senza sapere di essere famoso. Ma prima di lui c'erano altri ragazzi, che sarebbero diventati, altrettanto famosi. Questa è la storia dei Malandrini, ma non solo,ai tempi in cui Hogwarts era ancora un luogo sicuro.
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, I Malandrini, Lily Evans, Un po' tutti | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Angolo dell'autrice:
Salve a tutti ragazzi e ragazze :D Oggi metto prima il mio angoletto così vi avverto subito. Questo capitolo è moooolto lungo. Spero vi andrà di leggero ugualmente. Volevo spezzarlo in due ma non mi piaceva, doveva essere tutto insieme :) Oggi ho aggiunto anche una giffuccia su Sirius, visto che ancora non l'avevo messa e ancora non aveva un vero e proprio volto! Spero che il capitolo vi piaccia, fatemi sapere sotto ai commenti cosa ne pensate :D un bacione la vostra LadyM *_*



Non pensò neanche a cosa significasse davvero quello che stava facendo, ma lo fece ugualmente. Oltrepassò l'enorme portone d'ingresso, che si trovava accanto alla Sala Grande, a tutta velocità. Non indossava neanche la giacca e quando si trovò fuori, il freddo la prese alla sprovvista, ma non aveva tempo per pensare a quello. La pioggia cadeva fitta e abbondante, non ci volle molto prima che Luna si ritrovasse completamente bagnata, come se fosse appena uscita dalla doccia. Percorse i giardini della scuola cadendo più volte nel fango. Alla terza caduta sentì una fitta al livello delle ginocchia, sicuramente se le era sbucciate, ma non era importante in quel momento. Continuò a correre, ma aveva l'impressione che non sarebbe mai arrivata al Platano, continuava a non vederlo da nessuna parte. Forse aveva sbagliato strada. Tornò indietro e prese l'altro sentiero, e finalmente lo vide. Il platano picchiatore si ergeva maestoso e terrificante in mezzo ad una radura. Ormai aveva il castello alle spalle, e riusciva a vedere solo le punte più alte delle torri. Si guardò intorno mentre continuava a camminare, aveva rallentato il passo, non solo perché aveva trovato la sua meta ma soprattutto perché le bruciavano i polmoni. In lontananza vide quattro figure che si stavano avviando verso l'albero. Qualcuno fece un incantesimo e il platano smise di muoversi violentemente a destra e a sinistra. Alzò i suoi grandi rami mostrando l'ingresso del tunnel. Luna iniziò ad urlare i nomi dei quattro ragazzi, sperando che la sentissero, ma fu inutile, li vide scomparire dentro il tunnel. Così ricominciò a correre ignorando il suo corpo che si lamentava per lo sforzo. Quando arrivò vicino al platano i ragazzi erano ormai scomparsi. Luna si avvicinò all'ingresso del tunnel.
Scese le piccole scale create dalle radici dell'albero e fece un passo dentro il lungo corridoio. Si tolse i capelli da davanti la faccia, che a causa della pioggia si erano appiccicati, guardò verso la fine del tunnel e vide Remus inginocchiato a terra che tremava. Accanto a lui c'era Sirius, inginocchiato. Gli teneva le mani sulle spalle e stava dicendo qualcosa. Luna sapeva che avrebbe dovuto chiamarli con tutta la voce che aveva in corpo, ma non gli uscì neanche un respiro.
Luna osservava impietrita Remus che urlare dal dolore. Lo vide sbattere i pugni a terra e scansare violentemente Sirius da lui. Ma più lo guardava e più non lo riconosceva, quello non poteva essere il suo Remus, il ragazzo che la faceva sciogliere con un sorriso, il ragazzo che la baciava come se lei fosse la cosa più delicata al mondo, quello era qualcuno che ricordava vagamente il suo Remus, ma continuava a non riconoscerlo.
Mentre osservava la scena gli uscì un flebile suono dalle labbra “ Remus...”
Per quanto l'avesse sussurrato a bassa voce sembrò rimbombare per tutto il corridoio perché tutti si girarono verso di lei, e anche lui lo fece.
Luna non riuscì mai a dimenticare lo sguardo che Remus le lanciò quando si accorse che era lei. Ormai Luna era davvero convinta che quello non fosse lui. I suoi occhi erano diversi, troppo diversi. Luna non trovò mai nessun aggettivo adatto per descriverli.
- Che diavolo ci fai qui? - Qualcuno dietro di lei l'aveva presa per il braccio e l'aveva tirata fuori dal tunnel. Era Severus.
- Severus, perché sei qui?- la voce le tremava terribilmente.
- No cosa ci fai tu Luna?-
- I tuoi amici stanno venendo qua. Vogliono scoprire cosa nascondono Remus e gli altri, e non sapevo cosa fare.-
La pioggia scendeva così rumorosamente che a mala pena riuscivano a sentire cosa si dicevano, anche se erano vicinissimi.
- Lo so che stanno venendo qui, ma cosa pensi di fare tu contro tre ragazzi di quel tipo eh?-
Dal tunnel apparve James.
- Cosa diavolo ci fate voi qui, Luna ma sei uscita di testa?-
- Stevenson e gli altri suoi amici stanno venendo qua, hanno detto che volevano farvi del male.-
- Cosa?- urlò James
- Si, li ho sentiti parlare e stanno arrivando.-
- Ma di cosa diavolo stai farneticando Luna.-
- VOLETE STARE ZITTI TUTTI E DUE- Severus li zittì, sia Luna che James guardarono confusi il ragazzo.
- Dobbiamo nasconderci stanno arrivando, eccoli la.-
James si girò e vide delle ombre arrivare dal sentiero, prese la bacchetta e fece per andargli incontro ma Severus lo fermò per un braccio.
- No Potter, fidati, nascondiamoci, non sono soli, venite.-
Per la prima volta James diede retta a Severus e si nascosero in silenzio sotto un albero, dove la pioggia praticamente non riusciva a passare.
- Perché dobbiamo nasconderci Piton?-
- Perché ho chiamato Silente idiota, ero con loro quando hanno deciso di farvi una sorpresina, ma non potevo dirgli nulla, perché altrimenti si sarebbero incuriositi ancora di più. Così gli ho detto con una scusa che non mi sarei mai sporcato le scarpe per voi e senza farmi vedere sono corso da Silente. Lui sa perfettamente che io conosco il segreto di Remus, ma per caso sa che voi stupidi lo seguite ogni notte? Non credo, quindi è meglio per te che non ti fai vedere, eccoli.-
I tre Serpreverdi corpulenti arrivarono quasi al Platano ma si bloccarono vedendo che l'albero iniziava a muoversi pericolosamente.
- Dove diavolo sono quei quattro?- disse Stevenson ad alta voce.
Non fecero in tempo a darsi una risposta, che Silente apparve dietro di loro sotto un grande ombrello giallo in compagnia di Gazza.
- Signori, cosa fate fuori dalla scuola a quest'ora?-
La voce di Silente era calma e rilassata come sempre. C'era un modo per far arrabbiare quell'uomo?
- Signore, noi, non volevamo, è che...-
- Mi spiegherete tutto nel mio ufficio così saremo al caldo e all'asciutto. Vogliamo andare o preferite rimanere sotto questo brutto acquazzone?-
Silente si guardò intorno e guardò dritto dietro il cespuglio dove Luna e gli altri si erano nascosti, ma girò i tacchi e iniziò a camminare con i tre Serpreverdi davanti. Gazza si lamentò di qualcosa e seguì il preside.
Mentre scomparivano nell'ombra , Severus,James e Luna erano ancora nascosti dietro dei cespugli in un silenzio pesante.
Luna iniziava a sentire una strana sensazione allo stomaco, come se le avessero dato un pugno, iniziava a capire che forse era stata troppo avventata. Ma cosa avrebbero fatto gli altri al suo posto?
- Vieni Luna ti riaccompagno a scuola- disse James con voce piatta - vieni anche tu Severus?-
- So benissimo come tornare a scuola Potter non mi servi che mi ci accompagni tu.-
- Sai che qui sopra c'è un passaggio segreto che ti riporterà dritto alla tua casa? O preferisci passare dall'ingresso che sarà ormai pieno di professori?-
Severus sbuffò e a malincuore dovette darla vinta a James.
- Su ti seguiamo Potter, facci strada.-
Mentre salivano verso la scuola Luna non parlava, non sapeva cosa dire, era stata forse troppo incosciente? Ma loro avevano minacciato Remus e gli altri, cosa avrebbe dovuto fare?
- Come ti è venuto in mente di venire fino qua eh?- James sembrava molto arrabbiato ma Luna non aveva il coraggio di guardarlo in faccia.
- Come perché Potter? Luna pensava di poter stenderli tutti e tre con un solo incantesimo.-
- Io non volevo combattere con nessuno. Io volevo solo avvertirvi.-
- Remus ti ucciderà appena vi rivedrete, stanne certa, quindi se vuoi scrivere un testamento fallo adesso, perché dopo non ne avrai la possibilità.-
- Quello ha detto che voleva ammazzarvi, cosa avrei dovuto fare?-
Luna alzò così tanto la voce che fece eco in mezzo agli alberi.
- Quella sottospecie di ominide di Stevenson non sa neanche uccidere una mosca, non avrebbe fatto niente a nessuno.-
- Bhè- disse Luna girandosi di scatto verso Severus – io non lo sapevo ok? Se sento qualcuno dire che andrà ad uccidere il mio ragazzo, non mi metto a pensare se ne è capace o no, e comunque avrebbero scoperto il suo segreto, ed era come ucciderlo, anzi forse anche peggio.-
- Dovevi fare come ha fatto lui, dovevi andare da Silente, non precipitarti nel luogo in cui il tuo ragazzo si trasforma in un lupo mannaro. Cosa sarebbe successo se arrivavi un minuto dopo e noi non c'eravamo ancora eh?-
Luna non rispose, iniziava a sentirsi in colpa, iniziava a pensare alle conseguenze di quel gesto. Cosa le avrebbe detto Remus quando l'avrebbe rivista? Si sarebbe arrabbiato davvero così tanto come diceva James?
Arrivarono al passaggio segreto e lo attraversarono in silenzio. Alla fine del lungo corridoio le strade da prendere erano due, James si fermò davanti una delle due uscite e si girò verso di loro.
- Se passi di qua ti ritroverai davanti la tua sala comune.-
- Ok – disse freddo Severus e si incamminò per la sua strada
-  Ehi Piton- disse James all'improvviso – grazie di aver chiamato Silente, ti siamo tutti debitori.-
- Lo sai perché lo faccio, non è di certo per te. Comunque Wilson, stai molto attenta, perché non saprebbero nemmeno come uccidere un uomo quelli la, ma ti hanno messo gli occhi addosso, cerca di non trovarti mai da sola con quei tipi se ci tieni un po a te stessa.-
Luna fece cenno di si con la testa e gli sorrise, non voleva più parlare con nessuno almeno fino al giorno dopo, e neanche James sembrava di molte parole. Quando passarono il quadro della Signora Grassa si accorsero di quanto fossero bagnati. All'interno la sala comune era piena e tutti si girarono a vedere i ragazzi che erano appena entrati, sopratutto Luna che era piena di fango da capo a piedi e in un paio di punti il sangue continuava ad uscire dalle ferite sulle gambe.
- Oh mio dio cosa è successo?- Lily si scaraventò su Luna guardandola con gli occhi sbarrati - Sei ferita. James che è successo?-
- Andiamo di sopra che qui ci sono troppi occhi e sopratutto troppe orecchie-
I tre salirono le scale fino all'ultimo piano dove c'era il dormitorio di quelli del settimo anno.
- Luna sei ferita dobbiamo andare in infermeria-
- Non è niente- disse a denti stretti – Vado a farmi una doccia -
E senza dire niente se ne andò, ma continuò a sentire quello che si dissero Lily e James.
- L'ha visto trasformarsi?-
- Non so quanto abbia visto. Quando ci siamo accorti di lei ho subito chiuso la porta, ma non mi ricordo a che punto della trasformazione fosse, non credo che abbia visto molto.-
- E Remus?-
- Per quel che ho visto è uscito di testa, poi Sirius mi ha detto di vedere perché Luna fosse li e sono uscito-
- Devi tornare da loro vero?-
- Si vado, non posso lasciare Sirius e Peter da soli-
Luna entrò in camera dove le altre due compagne la videro in quelle condizioni e si avvicinarono a lei.
- Ehi Luna, stai bene?-
- Si si Mary, sto bene, sono solo caduta fuori, vado a farmi una doccia.-
- Sei sicura che non vuoi andare in infermeria?-
- No sto bene. Sto bene-
“ non è vero, non stai bene” disse a se stessa chiudendosi la porta del bagno alle spalle.
Luna si guardò allo specchio, non si era resa conto delle sue vere condizioni. Aveva i capelli totalmente fradici, il viso in alcuni punti era pieno di fango. Si guardò le mani da dove usciva un po' di sangue, come anche dalle ginocchia. La divisa era totalmente sporca di fango misto a sangue, sopratutto sulla gonna. Luna si tolse tutto e si infilò sotto la doccia lasciando i vestiti a terra.
Neanche l'acqua bollente che le tolse tutto quello strato di sporco la fece sentire meglio. Ogni volta che chiudeva gli occhi rivedeva gli occhi di Remus, non i suoi bellissimi occhi verdi, ma quegli occhi strani, quegli occhi che non erano di un essere umano. Avrebbe voluto cancellare dalla mente quell'immagine, non voleva più rivederla nella sua mente, no non voleva. Ma quella era li, vivida come nessun altro ricordo. In quel momento sentì tutto il peso di quella serata caderle addosso, come un macigno. Le gambe non la ressero più e cadde in ginocchio sotto la doccia. Sentì la porta aprirsi e vide la sagoma di Lily.
La ragazza entrando nel bagno vide la figura dell'amica inginocchiata sotto la doccia, anche se il vetro era completamente appannato.
- Luna ti prego parlarmi, dimmi qualcosa.-
- Ti prego lasciami stare Lily, non voglio parlare adesso.-
- Si ma non posso vederti così-
- Ti prego, vattene.-
Luna rimase ancora un po' sotto la doccia, non riusciva a sentirsi davvero pulita, anche se il fango e il sangue erano scomparsi da un po.
Uscì dalla doccia e si infilò il pigiama. Quando uscì dal bagno nessuno le parlò, forse avevano capito che aveva bisogno solo di stare da sola.
Cercò di addormentarsi, ma non ci riusciva, ogni volta che chiudeva gli occhi avrebbe voluto strapparseli.
Così ad un certo punto decise di alzarsi. Erano le quattro del mattino. Le amiche dormivano tranquille nei loro letti. Luna prese la vestaglia e se la mise, prese alcuni libri e scese giù in sala comune, almeno non avrebbe sprecato del tempo utile per studiare.
La sala comune era vuota e buia, Luna accese le luci e riattizzò il fuoco, spostò il divano il più possibile vicino al camino per riscaldarsi e si mise li. Cercò di studiare un po', ma per quanto non volesse dormire, il sonno prese il sopravvento.
Quando si risvegliò il sole stava sorgendo, il fuoco si era di nuovo spento, e lei si accorse che stava gelando su quel divano. Si mise seduta e si stiracchiò, quando guardò fuori si accorse che dopo settimane intere di pioggia, il cielo era finalmente limpido senza neanche una nuvola. Si alzò e si avvicinò alla finestra, fuori tutti gli alberi e i prati brillavano grazie a tutte le gocce di pioggia che erano ancora sul terreno. Guardò meglio se da li si vedeva il Platano picchiatore, magari avrebbe visto Remus uscire, almeno per essere sicura che stesse bene, ma da li non riusciva a vedere nulla.
Mentre era ancora persa tra i suoi pensieri sentì dei rumori dietro di lei. si girò e vide la porta della sala comune aprirsi facendo apparire Sirius, Peter e James,sulla soglia. Erano visibilmente esausti. All'inizio non la videro, ma poi Sirius si accorse della sua presenza.
- Ah ecco la nostra eroina- disse sarcastico e con una voce sprezzante
- Sirius lasciala stare- cerco di difenderla James
- Io non le sto dicendo proprio niente. Ma visto e considerato che è qui sveglia, ho come la sensazione che non è riuscita a dormire perché sa che ha fatto una cazzata-
Luna sentì per la prima volta dalla sera prima le lacrime che le riempivano gli occhi.
- Il solo pensiero che quel Piton, abbia preso una scelta più saggia di te, ti dovrebbe far capire quanto sei stata stupida-
- Sirius adesso basta- anche Peter cercò di farlo stare zitto, ma era impossibile azzittire Sirius.
- Ora voglio dirti cosa sarebbe successo, nelle migliori delle ipotesi: Remus si era già trasformato ed eravamo già andati in giro e tu ti ritrovavi li, nel buio da sola con tre Serpeverdi che già una volta, davanti ad un sacco di persone e in pieno giorno, ti avevano dato fastidio, cosa pensi che sarebbe successo eh?-
- Mi dispiace ok?- disse Luna tra un singhiozzo e l'altro.
- Non devi mica dire a me che ti dispiace, a me non interessa, preparati qualche scusa per quando tornerà Remus, perché un semplice mi dispiace non credo basterà-
- Ora stai esagerando Sirius- Peter si mise davanti all'amico. Era almeno venti centimetri più basso di Sirius, ma lo sguardo che aveva negli occhi fece arretrate il ragazzo – Credo che Luna abbia capito che ha sbagliato quindi puoi anche girare i tacchi e andare a dormire e lasciarla un attimo in pace-
James sorrise soddisfatto vedendo Peter rifare faccia a Sirius, che al contrario non sembrava fiero di quel comportamento ma non disse niente. Si girò e scomparve per le scale.
- Ben fatto Peter- disse James che seguì Sirius.
Luna si gettò sul divano tentando di smettere di piangere. Peter che era rimasto nella stanza si sedette vicino a lei.
- Ehi no non piangere. Lo sai come è fatto Sirius deve esagerare sempre, non prenderlo troppo sul serio-
- Io l'ho fatto per proteggervi, non volevo, fare peggio.-
- Ma io lo so Luna, Sirius è solo un cretino lascialo stare, e vedrai che nemmeno Remus sarà così arrabbiato. È il più intelligente tra di noi, e sopratutto è più intelligente di Sirius, capirà che le tue intenzioni erano delle migliori.-
A Luna scappò una risata.
- Come..come sta?-
- Ci sono state notti più facili devo dire, però ha superato anche questa. Ieri ho visto lo sguardo che avevi. Anche a me all'inizio faceva paura vederlo trasformarsi, ma poi non mi ha spaventato più.-
Luna appoggiò la testa sulla spalla di Peter. Il rapporto che si era creato tra lei e gli altri non era uguale a quello che si era creato con Peter perché era sempre silenzioso e ultimamente, almeno secondo Remus, si stava pian piano allontanando da loro, anche se non sapeva bene perché. Ma in quel momento le sembrò che fosse amico suo da sempre.
- Tu come stai, invece?- chiese Luna a Peter.
- Io? bene, perché?-
- Remus mi ha detto che non sei tornato con il treno, dopo le vacanze perché sei stato parecchio male. Non è così?-
- Oh quello- disse Peter con imbarazzo, come se si fosse ricordato all'improvviso di cosa stava parlando Luna – Si ora sto bene, non era niente di che, ma mia madre non mi ha voluto far ripartire subito-
- L'importante è che ora stai bene.-



- Non ti sembra di aver esagerato?- disse James quando entrarono in camera loro.
- No James, non ho esagerato. Io non credo che Luna abbia fatto una cosa così stupida, ne abbiamo fatte di peggiori io e te, ma mi fa arrabbiare pensare a cosa sarebbe potuto accadere. E poi Remus l'ha vista, ed è impazzito. Quando sei uscito ha dato il peggio di se, l'hai visto poi, a mala pena siamo riusciti a reggerlo.-
- Lo so, ma non serve farle così brutto. Non sta bene neanche lei, ma l'hai vista in faccia? Sembra che ha visto un morto che cammina-
- Ha visto di peggio. Ha visto il suo ragazzo trasformarsi in un lupo mannaro.-
- Non credo abbia visto molto.-
- Ha visto a sufficienza James. Ti ricordi quanto ha fatto strano a noi le prime volte che l'abbiamo visto? Ed eravamo amici da cinque anni, e noi siamo degli scapestrati. Immagina cosa avrà pensato lei.-
- Appunto ti dico di non fargli così, già dovrà affrontare Remus, e non credo sarà molto felice, lascia stare.-
- Caro Ramoso, io vado un attimo in coma e poi torno, ci si vede eh.-
- Non pensi che dovremmo andarci a lezione domani? La McGranitt ci butta fuori se non ci andiamo.-
- A che ora c'è lezione?-
- Alle 10-
- Bene, metto la sveglia alle 10 meno 10, buonanotte-.


  LUNA WILSON SIRIUS BLACK

Quando Remus si svegliò quel pomeriggio, aveva un mal di testa mostruoso. Riuscì a malapena ad aprire gli occhi che subito quella poca luce che c'era in infermeria gli trafisse la testa. Madama Chips che era passata per vedere come stava, gli diede qualcosa da bere che gli fece scomparire immediatamente il dolore. Ma passato quello gli tornò in mente cosa era successo la notte precedente e avrebbe voluto riaddormentarsi subito. Cosa diavolo ci faceva Luna li? Cosa le era venuto in mente?
Cercò in tutti i modi di convincere Madama Chips a farlo uscire, ma non ci fu niente da fare, rimase bloccato li per un altra nottata.
Luna quel giorno non si vide, e Remus non sapeva se essere arrabbiato o preoccupato. Perché non era andata? Perché aveva paura di una sua reazione o perché aveva paura di lui?
Non volle neanche pensare alla possibilità di averla persa per sempre, non poteva assolutamente pensarci.
La mattina dopo, quando Remus uscì dall'infermeria andò dritto filato al dormitorio. Era sabato mattina, quindi avrebbe trovato Luna li, o al massimo in biblioteca.
Quando entrò vide i suoi amici seduti sul divano davanti al fuoco e con loro c'era Lily.
- Ehi Remus, amico, bentornato nel mondo dei vivi. Come va?-
- Dov'è Luna?-
Tutti guardarono Lily che non sembrava voler rispondere.
- Lily dov'è Luna?- la voce di Remus era almeno un tono più alto del solito.
- È di sopra in camera credo, perché?-
- Devo dirti il perché voglio vedere la mia ragazza?-
Tutti guardarono Remus stupidi. Si sentiva che era arrabbiato e non erano di certo abituati a vedere un Remus così, irrequieto.
- Se permetti si, voglio saperlo. Se vieni qui dopo quello che è successo, con quella faccia, quel tono che stai usando e quei pugni chiusi, chiedendomi dov'è la mia migliore amica, se permetti si ti chiedo il perché-
- Remus, davvero, fai quasi paura, non fare così, è stato tutto un malinteso, se ti siedi ti spieghiamo cosa è successo- James si alzò e si avvicinò all'amico, ma Remus lo scansò.
- Non lo voglio sentire da voi, lo voglio sentire da lei-
- Se non ti calmi un attimo, col cavolo che te la vado a chiamare, lei non ha fatto niente di male. Ascolta prima tutta la storia e poi giudica con più criterio ok?-
- Va bene, cercherò qualcun altro che me la vada a chiamare, a costo di arrampicarmi per tutta la torre dei Grifondoro e entrare in camera vostra -
- Non serve – disse qualcuno alle loro spalle – Sono qui-
Luna era infondo alle scale che univano la sala comune ai dormitori. Aveva lo sguardo stanco e non sembrava volesse essere li in quel momento.
Tutti restarono in silenzio, Remus rimase per qualche secondo fermo dove era, poi si avvicinò alla ragazza.
- Ti prego andiamo a parlare da un altra parte?- La prese per un braccio e andarono verso l'uscita.
- Ma ti sembra il modo Remus?- Lily si era alzata di scatto dal divano – Ma che cos'è una bambola di pezza che la prendi così e la trascini fuori?-
Tutti quelli che erano nella sala comune si girarono alle parole di Lily. Remus guardò il braccio di Luna stretto nella sua mano e fu come se avesse capito in quell'istante con quanta forza l'aveva stretto e lo lasciò immediatamente.
- Lily tranquilla – disse Luna guardandola e poi uscì per prima dal quadro.
Luna entrò per prima nella stanza nascosta sopra il dormitorio, dove ormai passava la maggior parte delle sue ore libere. Non sapeva perché ma aveva paura. Non avrebbe dovuto sentirsi così,infondo era con Remus. Da quando lui le faceva così paura? Ma allora perché stava tremando? Remus entrò subito dopo di lei e appena la porta si chiuse dietro di loro esplose.
- Cosa diavolo pensavi di fare l'altra sera?- Luna non l'aveva mai visto urlare così, sopratutto non avrebbe mai pensato che l'avrebbe fatto contro di lei.
- Fammi spiegare. L'ho fatto per voi, per te- Luna raccontò cosa aveva sentito in biblioteca quella sera,raccontò le cose che avevano detto Stevenson e i suoi amici.
- Non mi interessa cosa volevano fare. Avrei preferito mille volte che mi avessero scoperto, che vederti li, da sola sotto la pioggia. Cosa sarebbe successo se non ci fossero stati Sirius e gli altri eh? Cosa sarebbe successo se mi fossi trovato da solo e avessi attraversato quel tunnel e fossi arrivato dall'altra parte dove c'eri tu? Pensi che ti avrei riconosciuta e me ne sarei andato? Non funziona così, avrei fatto quello che l'istinto mi diceva di fare.-
Luna rimase ferma dove era, con la testa bassa, non voleva guardarlo negli occhi, non ci riusciva.
- Come pensi mi sarei sentito, quando mi fossi svegliato e mi fossi ricordato che magari ti avevo fatto del male, che magari ti avevo morsa, o molto peggio, come pensi avrei reagito? Non ci hai pensato vero?-
- Ma io volevo solo proteggerti, non l'ho fatto con cattiveria-
- Potevi chiamare un professore, potevi dirlo a Silente, potevi lasciare stare che venissero, non lo so, ma non avresti mai dovuto fare quello che hai fatto.-
Luna voleva rimanere calma, ma non credeva alle sue orecchie, davvero Remus pensava che sarebbe potuta rimanere ferma sapendo cosa sarebbe potuto accadere?
- Come fai ad essere così stupido?- Luna sentiva le parole uscire da sole – come puoi pensare che avrei lasciato che quei tre venissero a farti del male, eh? Come avrei potuto fare finta di niente adesso che sei diventato la cosa più importante che ho? adesso che so che ti amo? Non avrei mai potuto lasciar correre una cosa così.-
- Ed è proprio perché ti amo che se ti avessi fatto del male non sarei mai più riuscito a vivere in pace con me stesso. Non te ne rendi conto? -.
Restarono in silenzio per qualche secondo. Remus si avvicinò alla ragazza per abbracciarla, come primo gesto di riappacificazione, ma Luna fece un passo indietro d'istinto. Non sapeva perché l'avesse fatto, ma ormai era tardi. Remus rimase li, con un braccio a mezz'aria che sarebbe stato una carezza. Luna lo guardò negli occhi e li vide ad un tratto cambiare, non aveva mai visto occhi tanto tristi.
- Hai paura di me.-
- No Remus, non volevo spostarmi- Si sporse verso il ragazzo e gli prese la mano che sarebbe dovuta essere sul suo viso adesso.
- Mi hai visto ieri mentre mi trasformavo, e ora hai paura di me. Ecco perché non sei venuta in infermeria.-
- No, non è vero, aspetta fammi spiegare.-
Remus si girò di spalle. Prima rimase fermo, poi si avvicinò ad uno dei tavoli dismessi che erano li nella stanza e lo ribaltò rompendolo in più pezzi, Luna guardò la scena a bocca aperta.
- Non mi hai fatto paura l'altra notte, mi stai facendo paura adesso, non lo vedi che ti stai comportando come un pazzo? Eri molto più te stesso la sera scorsa, che adesso.-
Luna si avvicinò a Remus che era rimasto li accanto al tavolo rotto, lo superò e si mise difronte a lui. Aveva la testa bassa e i pugni stretti, Luna gli tolse i capelli che gli erano caduti davanti al viso e gli alzò la testa fino a quando i loro due sguardi si incrociarono.
- Ok, forse hai ragione nel dire che sono stata troppo avventata, ma cosa avrei dovuto fare, non puoi pensare che me ne sarei stata con le mani in mano, tu avresti fatto molto peggio se fossi stata io quella in pericolo, o mi sbaglio?-
- No, non ti sbagli- disse bisbigliando Remus
- Appunto, alla fine non è successo niente di male-
- Ma sarebbe potuto accadere-
- Si ma non è successo, pensiamo a questo, ok?-
Remus strinse la ragazza a se.
- Ti sembra normale che la prima volta che ci siamo detti ti amo, ce lo siamo urlato contro?- disse Luna che finalmente rivedeva in quel ragazzo il suo Remus. Appoggiata al petto del ragazzo riconosceva ogni battito del suo cuore.
- Non c'è niente di normale tra me e te, questo l'abbiamo sempre saputo.-
- Sei ancora arrabbiato con me?-
Remus le bacio la fronte e sorrise.
- Non sono mai stato arrabbiato, ero solo molto spaventato. Già non varrebbe vivere una vita senza di te, ma essere io la causa di tale orrore sarebbe troppo.-
- Così però mi fai arrossire.-

LUNA WILSON  REMUS LUPIN
   
 
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