Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Ibelieve93    22/12/2013    3 recensioni
Stella Rossi è una hostess su uno degli aerei di lusso della compagnia Skyland .
Ama viaggiare ,volare , ma nonostante i suoi numerosissimi “avanti e indietro” per il mondo , non ha mai incontrato l’amore in vita sua .
Gabriel Gray , un poliziotto americano che non sopporta l'altro sesso per svariate ragioni , è costretto a proteggere Kevin , un sedicenne nonché testimone importante per un processo che si terrà in Italia .
Stella e Gabriel si incontreranno per caso durante un viaggio tutt’ altro che calmo da Los Angeles a Milano , e saranno costretti ad unire le forze per salvarsi la vita .
E se dovesse nascere l'amore ?
Il poliziotto e l'hostess cosa faranno ?
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ho attraversato gli oceani del tempo per trovarti




Capitolo20 Non aver paura





Ste
lla 
 

Era così bello .
Mi sembrava di vivere un sogno , nonostante tutto.
Seduta di fronte a lui continuavo ad osservarlo rapita dalla sua bocca , dai suoi occhi verdi , dai suoi corti capelli dorati portati indietro ogni tanto da un rapido movimento della sua mano destra .
Ammiravo ogni suo singolo gesto .
Con lo sguardo non facevo altro che scivolare su ogni centimetro del suo corpo .
Indossava una bella cravatta nera , giacca e pantaloni dello stesso colore.
Una meravigliosa camicia bianca si intravedeva grazie alla giacca sbottonata .  
Era un incanto, come non potevo ammetterlo? 
Scossi la testa divertita, ancora completamente immersa nei miei pensieri.
Qual era stata la prima parola che avevo usato per definirlo ?
Elefante.
Il mio bell’elefante obeso.
Eppure…ormai non potevo più definirlo come tale dopo quello che aveva fatto e stava facendo per me, per salvarmi
Aileen seduta al mio fianco mi richiamò punzecchiandomi un braccio con un ditino affusolato
“Dimmi” le dissi , ritornando alla realtà, pur continuando a tenere d’occhio Gabriel .
Non sarei più riuscita ad allontanarmi da lui neppur volendo , nemmeno con i soli occhi . 
Lo sbirro stava sorseggiando del vino rosso mentre discuteva con la compagnia dei folli – il ritorno degli affari loschi di Walter Rossi .Tanto per citare il signore degli anelli .  
Avrei tanto voluto conoscere i piani di Gabriel , che di certo erano sicuramente cambiati dal momento in cui mi aveva vista, o più precisamente , da quando mi aveva pestato un piede.  
Al suo fianco, quello che definiva suo socio in affari , secondo me non doveva essere nient’altro che un altro sbirro , che non riusciva però a spiaccicare una sola parola in italiano .
Uno sbirro americano anche lui ?  
Gabriel comunque parlava l’italiano in modo corretto .
Era come se fosse da sempre cresciuto in Italia , e ne ero rimasta profondamente colpita.
“Aileen?” chiamai , curiosa di sapere cosa aveva da riferirmi la piccola .  
La bimba fece una smorfia giocherellando con uno dei suoi boccoletti dorati che le ricadevano sulla fronte : “ Tu e lui vi siete già conosciuti in passato  ?” mi bisbigliò ad un orecchio.
Si riferiva a Gabriel.
Avvampai.
Come aveva fatto a capirlo? 
“N..no, tesoro…cosa vai a pensare?” le risposi balbettando un po’ , con un risolino sulle labbra davvero ridicolo, giusto per far da contorno al mio già evidente imbarazzo.
Che strazio .  Non avrei mai voluto dirle una bugia.
Eppure… la biondina non l’aveva affatto bevuta , lo capii dal suo sguardo indagatore .
Roteai gli occhi: “ Non ti è simpatico?”
Lei fece spallucce: “ E’ cattivo, proprio come Luke. Può farti soffrire ” mormorò con tristezza
Rimasi profondamente colpita da quelle parole.
Ci conoscevamo da poco , ma nonostante ciò lei si era molto affezionata a me .
Gli sfiorai una guancia con dolcezza: “ No, lui è diverso. Credimi”
No, suo padre non era come tutti quei balordi seduti intorno al nostro stesso tavolo .  Non poteva pensar questo di lui , per me era inconcepibile…eppure l’aveva fatto.
Ma in effetti, Gabriel non si era presentato come una buona persona davanti ai suoi occhi .
Avrei voluto dirle di più , spiegarle tutto, non mentirle perché non meritava altre bugie , ma rimasi in silenzio…qualcuno avrebbe potuto sentirmi .
Non potevo rischiare di far saltare la copertura di Gabriel e del suo eventuale collega seduto al suo fianco: un ragazzo, forse poco più grande dello mio sbirro preferito, con incredibili occhi grigi, magnetici , e capelli corvini . 
“ Tu dici?” mi domandò titubante
Annuii sfiorandole la punta del naso: “ Dico. A me sta simpatico”
“ Da come lo guardi sembra che ti piaccia tanto ” sussurrò lei di rimando , con malizia e uno sguardo furbetto.  Una mano davanti la boccuccia per non farsi sentire da nessun altro.
Trassi un profondo respiro.
Cavolo! Era così evidente?
Bambina batte adulta : 1-0
E gli occhi di suoi padre si posarono su di me proprio in quell’istante .
“ Si sta divertendo?” mi chiese , dandomi ovviamente del lei , vista la situazione .
Ma c’era qualcosa di strano, diverso, nei suoi occhi...perfino nella sua voce.
Come se ci fosse stato qualcosa di sottinteso , che avrei dovuto cogliere tra le righe .  
Purtroppo non riuscii a capire a cosa si volesse riferire .
“ Più tardi le andrebbe di danzare con me?” aggiunse ancora, più teso, quando vide mancanza di collaborazione da parte mia.  
Strabuzzai gli occhi , ma soltanto dopo arrivai al fatto che volesse dirmi in realtà : “ Ti devo parlare”
E magari muovendo quattro passi in mezzo alla sala, avremmo potuto comunicare.
Un metodo alquanto bizzarro , ma efficace per le nostre intenzioni.
Annuii con un gesto rapido e quasi impercettibile : “ Ma certo!” esclamai “ quando vuole”
“Allora non ti dispiacerà ballare prima con me” intervenne Luke seduto alla mia sinistra.
Vidi una tempia dello sbirro iniziare a pulsare dal nervosismo.
Per poco non scoppiai a ridere .
In quel momento c’era veramente ben poco da ridere , ma da quando avevo rivisto Gabriel ogni cosa sembrava aver perso il proprio peso .
Nella mia vita erano ritornati i colori
Niente più nero, niente più grigio.
L’arcobaleno
Capii ancor di più che lo sbirro era nervoso , dal mondo in cui impugnò la bottiglia di vetro, che aveva davanti a sé, per versar un po’ di acqua nel suo bicchiere.
Quella bottiglia, quanto avrebbe voluto tirarla in testa a Luke!
Anch’io Gabriel, non sai quanto , mi ritrovai a pensare.  
Mi voltai a malincuore verso l’essere , o meglio definito come esemplare di verme viscido risalente ai tempi della preistoria , e mi sforzai di far uscire un sì dalle mie labbra .
Corde vocali!
Collaborate su ! Forza!
Se non ballo con questo millepiedi , non potremo parlare con Gabriel!
Abbiate pazienza!
E pensare che quando ero bambina avevo fatto tutto il possibile per lasciar la scuola di ballo che mia zia mi obbligava a frequentare assiduamente ogni giorno dopo la scuola !
Mi ricordavo che piangevo, piangevo , piangevo…inchiodavo i piedi al pavimento e non mi smuovevo con addosso il tutù rosa .  
Vecchi ricordi di un’infanzia alquanto particolare.
Non ero proprio portata per il ballo, no, no.
Non riuscivo a seguire un ritmo, a muovere passi nel modo giusto, eppure…quella sera  non potevo dir di no al ballo.
In quello stesso istante un cameriere servì il secondo dei secondi in un bel piatto piano di porcellana.
Piselli e una sostanza non identificata…che cavolo era ?
Di sicuro il nome sul menù non mi aiutava di certo : “ Follie e fantasie dello chef su un letto di foglie d’inverno ? ”
Bah!
Provai , con la mia capacità intuitiva , di arrivare a comprendere cosa fosse dalla consistenza: nulla di fatto .
Il sapore non era neanche gradito al mio palato.
Amarognolo.
Con una smorfia puntai sui piselli .
Provai ad acciuffarli con la forchetta , ma con scarso esito .
Senza rendermene conto due o tre schizzarono in aria , come fossero stati lanciati da un giocoliere invisibile, per andare a finire nel piatto di chi ?
Indovinate un po’ ?
Gabriel serrò le labbra per non ridermi in faccia .
Provai a far finta di nulla, evitai il suo sguardo , ma fu più forte di me...diventai inevitabilmente rossa.
Proprio come quel bel peperoncino che mio zio stava tagliuzzando per gustare appieno .
Sferrai allo sbirro un calcio sotto al tavolo nel tentativo di fermare la sua risatina, ma non riuscii a beccarlo .
Aileen al mio fianco scoppiò a ridere, dopo aver osservato tutta la scena.
Mi voltai verso di lei : “ Ti diverti , eh?”
“Mai quanto lui” ribatté indicandomi Gabriel .
Quel…quel…bravo! Continua pure a prendermi in giro!
“ Mi sono scappati, va bene?!” dissi ad entrambi esasperata. “ a voi non è mai successo? ”
Gabriel scosse la testa, tuttavia senza più il sorriso sulle labbra.
“A me invece non piacciono” spiegò la biondina. “anche a te ?” domandò poi a Gabriel , con fare curioso.
Lui non degnò la piccola nemmeno di uno sguardo.
Era come se temesse quasi di guardarla.
Non capivo.
Gabriel evitava volutamente quella bambina…la sua bambina
Perché? Non gli piacevano i bambini?
No, c’era qualcos’altro.
Ma cosa?
Ancora non poteva sapere di Aileen ,o forse sì?
Luke mi prese per mano proprio in quel momento.
“ E’ ora di danzare” mi disse con un sorriso a trentadue denti.
Fantastico, decisamente fantastico
                                                                 *****
Mentre danzavo con Luke , Gabriel ci osservava da lontano senza perderci mai di vista.
I minuti trascorrevano lenti e decisi...e quel lento sembrava non finir mai.
Le mani di Luke intorno alla mia vita mi mettevano a disagio , costringendo i miei muscoli a rimaner tesi come una corda di violino.
Non mi sentivo tranquilla con lui ad un soffio dal mio corpo.
Eravamo incompatibili.
E lui era perfino un po’ brillo .
Mi stringeva con morbosità, possessione e a me tutto questo non piaceva per niente .
Provai ad allontanarmi diverse volte , ma lui ritornava a stringermi a sé ogni volta e sempre con maggior forza
Con una mano provò a toccarmi in punti proibiti  .
La fermai con prontezza con una delle mie , sibilando un secco: “ NO”
Lui alzò entrambe le sopracciglia , chiaro segno di voler far finta di non aver capito.  
Con la coda dell’occhio cercai disperatamente Gabriel , ma scoprii che non era più al suo posto.
Non c’era più.
Dov’era?
Perché?
Perché aveva preferito lasciarmi sola?
Il cuore mi salì in gola.
No, non poteva avermi lasciata, no…non poteva.  
Sussultai di spavento quando lo ritrovai ad un passo da me e Luke, nel centro esatto della sala .
Guardava il mio cavaliere con durezza: “ Adesso è il mio turno”
Sospirai di sollievo.
Luke mi lasciò andare con una smorfia: “ Fai pure. E’ una bella puledra” disse con soddisfazione. 
Tremai.
No, non avevo alcuna intenzione di ritornare al casale in auto con quel pazzo. Non quella sera .
Guardai Gabriel in cerca di conforto , di aiuto, di protezione  .
Ma i suoi occhi verdi guardarono con durezza anche me.
Perché ?
Lo guardai confusa, smarrita, mentre con un braccio mi cingeva la vita e mi tirava a sé…contro il suo petto duro come il cemento armato .
Con l’altra mano libera intrecciò le dita con le mie .
E se prima mi sentivo a disagio fra le braccia di Luke, in quel preciso momento ero in paradiso .
Fra le sue braccia mi ero da sempre sentita al sicuro , sin dall’inizio, al riparo dalle paure che mi circondavano .
Lentamente iniziai a muovere qualche passo insieme a lui, stando attenta a non pestare i suoi piedi.
“ Dimmi che tu non sapevi di tuo zio. Dimmi che tu non sei una sua complice . Dimmi che non mi tradirai mai . Ti prego, ne ho bisogno” mi sussurrò , sfiorandomi il collo con le sue labbra
Cercai il suo sguardo: rifugio sicuro per i miei occhi .  
In me era come se stesse rivivendo il suo passato, con Victoria.
No, no…io non ero come lei.
No, io non avevo alcuna intenzione di essere la complice di mio zio e dei suoi giochetti.
No, io non volevo affatto far parte di quel mondo.
Io volevo essere una persona qualunque, che viveva la propria vita con onestà e trasparenza .
No, io non avrei mai potuto tradirlo , non avrei mai potuto farlo soffrire , perché se avessi fatto tutto ciò …io avrei fatto soffrire e avrei tradito anche me stessa . 
“ Fidati di me” risposi stringendomi di più a lui . “ io non sono come lui o lei . Io sono diversa. E non ti farei mai soffrire…non potrei mai. Pur volendo non ci riuscirei,  perché soltanto con te io riesco a sentirmi al sicuro. ” risposi mentre ero alla disperata ricerca del suo calore e del suo profumo .
“Io non sapevo di tutto questo fino a qualche tempo fa . Devi credermi. Mio zio mi costringe a star con lui ! ” continuai , senza mai distogliere lo sguardo dai suoi occhi , che mi fissavano intensamente
“ Allora , ti chiedo perdono. Scusami” mi bisbigliò ad un orecchio, improvvisamente
Lo guardai più confusa di prima.
“ Scusa, per non essere riuscito ad arrivare prima . Perdonami , per non averti tirato ancora via da questo schifo in cui sei finita ” mi spiegò con tono dolce
Commossa, ammisi : “ Ti aspettavo…” e una lacrima sfuggì al mio auto-controllo “… da tempo ormai. E sapevo che mi avresti trovata. Tu non potevi essere morto , e non sai che sollievo è per me averti qui ”
Una delle sue grandi e calde mani si posò su una delle mie guance , cancellandomi quella lacrima che stava  continuando a solcare il mio volto.
“ Dovevo trovarti, dovevo farlo…oppure non avrei trovato pace. Stella, da quando ti ho conosciuta sono ritornato a vivere . Con te tutto è diverso, perfino questo momento. Mi sei mancata , e ti prometto che ti porterò via, lontano, da tuo zio .”
Deglutii. Lo speravo veramente, con tutto il cuore .
“Come stai? Ti fa male ? ” gli chiesi seriamente preoccupata , sfiorando con delicatezza il punto in cui l’avevano colpito con quel colpo di pistola , destinato a me .
“Un po’ , ma sto meglio” mi rispose “ molto meglio , adesso che sei con me…fra le mie braccia ”
Sulle mie labbra comparve l’ombra di un sorriso e scossi la testa : “ non farlo mai più . Non potrei sopportarlo ”
“ Io invece rifarei quello che ho fatto . Perché per te vale la pena ”
Trassi un profondo respiro: “ Stai rischiando molto anche adesso. Non voglio che ti accada niente”
Lui annuì serio: “ Non ti preoccupare. Ho un piano”
“ Ossia?” domandai curiosa
Non mi rispose. Si irrigidì.
Aveva notato qualcuno alle mie spalle
“Cosa c’è?” chiesi con panico
“ C’è qualcuno che potrebbe riconoscermi” spiegò rapidamente con un filo di voce .
Mi voltai all’istante smettendo di danzare.  
Florenzo, la mia guardia del corpo, era appena entrato nella sala.
Riportai lo sguardo su Gabriel spaventata come non mai: “ Vai via.” Supplicai , anche con lo sguardo.
A malincuore lo vidi allontanarsi da me .
Ma presto, ne ero sicura, avrei trovato il modo per andare da lui…
                                                                                 *****
Gabriel
 

Quel bestione doveva entrare in questa benedetta sala a tutti i costi ?
Perché?
Quando se ne sarebbe andato di nuovo a far da cane da guardia alle auto di lusso del suo padrone ?
Che cavolo!  Non potevo farmi vedere , oppure sarebbe stata la fine…e non soltanto per me.
Quell’idiota era l’unico in grado di potermi riconoscere, e c’erano troppe persone importanti per far saltare così il mio piano e quello di James .
Lasciai andare Stella e quasi scappai verso il corridoio , che conduceva ai bagni delle signore e dei signori .
Avrei fatto di tutto pur di non incontrarlo .
Salutai con un finto sorriso chiunque incontrai lungo il cammino , e mi fermai soltanto quando non riuscii più a vedere quel deficiente.
Avevo ancora una volta lasciato Stella da sola.
Questo proprio non potevo accettarlo, sopportarlo .
Dovevamo ancora dirci tante cose!
Sbuffai e mi appoggiai ad una parete, poco distante dall’entrata del bagno delle signore.
Rimasi lì, in silenzio…in attesa.
Spesso ritornavo sui miei passi per sbirciare in sala, e quello scimmione era ancora lì a ridacchiare con i suoi compari  .
Digrignai i denti e serrai le mani a pugno.
Non potevo neanche avvertire James , che aveva iniziato a guardarsi intorno per scoprire dove fossi finito.
Osservai Stella da lontano , ed il mio cuore se ne andò per fatti propri , come capitava spesso ogni qual volta che i miei occhi si posavano su di lei .
Era così bella con quel vestito rosso , le spalle scoperte ,  i suoi lunghi capelli castano chiaro raccolti in un elegante acconciatura…
Così bella da togliermi il respiro:  era davvero un incanto.
Una donna preziosa
E la piccola biondina che le gironzolava sempre attorno poi , avevo capito perfettamente chi fosse:
Mia figlia
Vederla mi aveva fatto uno strano effetto.
Non riuscivo a parlarci, a guardarla per più di un minuto.
Ma ero contento che avesse stretto amicizia proprio con Stella .
Mi assomigliava davvero , Victoria aveva ragione : occhi verdi e capelli biondi.
Sbattei un pugno al muro alle mie spalle .
Che potevo fare?
All’improvviso vidi Stella venire proprio verso di me , e il mio cuore diventò violento contro le costole .
L’afferrai per un braccio non appena si avvicinò alla mia presenza , e la spinsi dentro il bagno senza darle il tempo di reagire .
Quando entrai notai che fortunatamente le porte erano aperte , segno che tutti gli ospiti erano in sala , escludendo ovviamente noi .
Potevamo parlare liberamente senza il rischio di essere ascoltati da orecchie indiscrete .
Ma un momento… l’avevo spinta nel bagno delle donne?
Ops .
Io non sarei dovuto essere lì.
“ Ma sei impazzito? Hai di nuovo preso le vecchie abitudini ? La gentilezza di prima la utilizzi in casi rari ?” mi domandò in un sussurrò mentre si massaggiava il braccio dolorante con una buffa smorfia sul suo volto grazioso.
Adesso avrei potuto fare una cosa .
Una piccola cosa, che purtroppo prima non avevo avuto occasione di fare .
Perché non potevo essere visto, da nessuno, mentre…la baciavo
Senza aspettare oltre, senza pensare , senza aspettare un altro suo gesto o un’altra sua parola, posai le mie labbra sulle sue .
Rapendo il suo respiro , la spinsi verso il muro alle sue spalle .
E lei non protestò.
La baciai con tutto l’amore possibile , con le mani appoggiate al muro, proprio ai lati del suo viso  .
La baciai con tutto quel sentimento, che nutrivo per lei ormai da diversi giorni .
Era da quando mi ero svegliato in ospedale che non facevo altro che pensare a quel bacio che le avevo dato , e a quel bacio che avrei voluto darle ancora... e che finalmente adesso potevo darle 
La baciai con trasporto, passione .
Fondendo il mio corpo , la mia anima,  con tutto ciò che le apparteneva .
Il cuore batteva alla stessa velocità del suo .
Impazzito, folle come quel sangue che scorreva nelle vene ad una velocità stratosferica.
Un solo ritmo, una sola melodia...d’amore
Era come se non esistessero più due corpi, ma soltanto uno.
Era come se lei stesse entrando in ogni angolo, centimetro , spigolo, di me.
Conquistando tutto ciò che voleva, anche senza il mio consenso .  
La desideravo da tanto , troppo tempo.
Le presi il volto fra le mani e continuai a baciarla ad occhi chiusi .
Per assaporare ogni attimo di lei
Non riuscivo a staccarmi , ad allontanarmi
Lei era mia , l’avevo trovata. Non potevo essere più contento
Stella stava ricambiando il bacio , il nostro bacio , con la stessa intensità, con la stessa forza e desiderio.
Nessuno aveva il diritto di portarci via quel momento .
No , non l’avrei permesso.
Come non avrei mai permesso a qualcuno di portar lei lontana da me.
Sentii le sue piccole mani , che fino a quel momento erano rimaste intrecciate dietro al mio collo, scivolare lungo le mie spalle ed infilarsi sotto la giacca .
Mi allontanai dalle sue labbra soltanto quando sentii il bisogno di ritornare a respirare.
Rimproverai un po’ i miei polmoni per quell’interruzione.
Stella mi guardava senza dire una parola. Scioccata, ma al tempo stesso radiosa.
“Scusami” le sussurrai sfiorando ancora una volta le sue labbra  
“per cosa?” chiese lei, rapita dal mio sguardo “ per il bacio?”
Scossi la testa con un mezzo sorriso : “ No, non per quello. Non avrei mai potuto chiederti scusa per una cosa che tanto avrei fatto comunque. Anche senza il tuo consenso”
Lei rise piano : “ e allora per cosa?” mi domandò curiosa
Sentivo le sue mani minute continuare ad accarezzarmi la schiena .
“ Io ti amo” le sussurrai , per poi baciarle la fronte “ e devi scusarmi anche…per questo.
Lei posò una sua guancia contro una delle mie : “ Come potrei farlo se anch’io ho capito che non riesco a stare lontana da te, neanche per un attimo? ”
Dopo quella risposta , la strinsi più forte, in un dolce abbraccio .
Le regalai un bacio tra i capelli.  
“ Scegliamo sempre luoghi del genere noi? ” domandò , per poi scoppiare a ridere .
I suoi occhi color caramello brillavano come non mai
Scoppiai a ridere anch’io : “ I bagni pubblici sono così…invitanti”
“ Non dovresti essere qui, sbirro . Questo è il bagno delle donne” puntualizzò lei affondando un dito nel mio petto.
Inarcai un sopracciglio : “Sei gelosa?”
“Tzé , io? Ma che dici, sei matto ? Piuttosto potrebbero prenderti per…beh…”
Sospirai : “ se quello scimmione non sloggia , io non posso andar via ”
Annuì seria, per poi tirarmi per la cravatta verso di sé : “ Come posso essermi innamorata di te?” mi chiese .
Era come se fosse spaventata per ciò che provava.   
“ Non lo so” risposi sinceramente “ Quel che so adesso è che non voglio perderti , e che non ti farò mai del male ”
“Nemmeno io” rispose in un soffio, poggiando la fronte su una mia spalla  
“Stella? Sei qui?”
Sgranai gli occhi, qualcuno la stava cercando.
“ Oddio! Florenzo!” esclamò allarmata mentre si guardava intorno “ presto, devi nasconderti!”
Scossi la testa , non potevo andare da nessun’altra parte senza essere visto.
Ero in trappola.  
“ Stella? Dove ti sei cacciata, eh?”
Lei mi afferrò una mano e prese in mano la situazione .
Un minuto dopo , a dividerci ci aveva pensato il water che avevo sotto al naso .
Stella teneva socchiusa la porta di uno dei bagni in cui aveva deciso di infilarsi assieme a me , e stringeva saldamente la maniglia . Avrebbe tenuto la porta in quel modo, almeno fino a quando non avesse visto la figura di Florenzo riflettersi nel grandissimo e largo specchio , posizionato sopra quei cinque lavandini al di fuori.
“ Stella si può sapere dove sei?”
“Florenzo?” domandò ad alta voce fingendosi sorpresa “ si può sapere cosa ci fai nel bagno delle donne? Sei impazzito? ”
Deglutii quando non rispose.
“ Sei sparita da troppo tempo e tuo zio stava incominciando a chiedersi dove fossi finita assieme al signorino Luke ”
Fiuuu, credevo che stesse per aprire la porta!
“ E’ tutto a posto , adesso arrivo” rispose seccata “ adesso non posso andare neanche in bagno ?”
Quel…quel…gran deficiente ridacchiò : “ Fai pure con comodo dolcezza. Ti aspetto fuori”
Sentii i suoi passi allontanarsi sempre di più e trassi un profondo respiro: “ bastava poco, ed eravamo fregati”
Lei abbassò lo sguardo, tesa : “ E’ vero, perciò adesso devo andare. Tu, trova il modo di ritornare in sala oppure si insospettiranno”
“ Per questo ho bisogno del tuo aiuto. Devi trovar il modo di far uscire quello lì ! ” le ricordai
Si morse le labbra : “ Troverò il modo.”
Era ormai pronta ad andar via quando le riafferrai il braccio, senza però farle alcun male: “ Kevin sta bene?”
“ Fino a domattina” tagliò corto
“ Domani mattina voi sarete liberi” le promisi guardandola dritto negli occhi
“ Non lasciarmi più” mi chiese lei
Le accarezzai il mento : “No, non ti lascerò.  Ti tengo d’occhio . Non aver paura”

 
 

Angolo Autrice 


Ciaooooo ^^ ragazzi come state? ^^ Finalmente le tanto attese vacanzeeee *_____*
Un pò più di tempo libero e tanta voglia di far ciò che ci piace era ciò che ci volevaaaa ^^ <3 
Come vi avevo già scritto... questo capitolo, almeno per come la sottoscritta l'ha immaginato, è uno dei miei capitoli preferiti ^^ e spero vivamente che sia piaciuto tanto anche a voi attraverso ciò che ho scritto :)  
Gabriel ha finalmente fatto utilizzo delle due parole più amate nel mondo : "Ti Amo" *____* <3 
e Stella ormai è cotta a puntino *____* XD
Florenzo è un uomo da far fuori assieme al resto della compagnia dei folli :/ e...Kevin ? 
Kevin, beh lui, aspetta che qualcuno si ricordi di lui :/ effettivamente l'ho trascurato un pò , ma nel prossimo capitolo ritornerà :) 
Fatemi sapere cosa ne pensate :) 
Ringrazio infinitamente come sempre Novalis, MaryGray, Noemi_ST per le loro recensioni <3 , ragazze vi ringrazio tantissimo <3  
E ringrazio di cuore anche tutti voi che preferite, seguite e ricordate questa mia storia <3
che non andrebbe avanti senza TUTTI voi ^^
E poi :  

Buon Natale...Buone Feste a tutti voi e alle vostre famiglie ^^
Al prossimo capitolo :) 
Un bacione,  a presto ;)  


 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Ibelieve93