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Autore: Black_Sky    22/12/2013    0 recensioni
Lily Evans e i Malandrini in un mondo totalmente diverso da quello che conosciamo o quello dei libri della Rowling.
Faranno i conti con gli Hunger Games, Lord Voldemort e dominatori di elementi...
come se la caveranno?
Genere: Azione, Guerra, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Minerva McGranitt, Nuovo personaggio, Voldemort | Coppie: James/Lily
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto, Malandrini/I guerra magica
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Era strano vederli tutti lì, in un unico punto, tutti i maghi più potenti e forti di tutto il mondo.
 I presidi delle scuole più importanti, il ministro della magia, tutti lì per decidere la sorte del mondo magico.
Nel buio della notte tra il 30 ed il 31 maggio 1976 i migliori maghi al mondo si erano riuniti per parlare del problema più grave che affliggeva il mondo: il terrore della morte.
<< Come tutti voi sapete, il motivo per cui siamo qui è per Tom Riddle, più comunemente conosciuto come Lord Voldemort. Non possiamo lasciarlo continuare senza fare niente, dobbiamo fermarlo, a tutti i costi. Se continuassimo così il mondo cadrebbe, sia il nostro che quello dei babbani. Le abbiamo provate tutte, signori. >> esordì il ministro della magia.
Era un uomo piccolo, ma con un gran carattere. Non si faceva scrupoli a dire la verità e non aveva paura della guerra, anzi, se c’era da combattere lui era sempre in prima linea.
Aveva i capelli lunghi e neri raccolti in una coda bassa ed indossava un mantello blu mezzanotte.
<< Aspettate. Non le abbiamo provate proprio tutte. Ricordate le antiche scritture. >>
A parlare era stato Albus Silente, che fino a quel momento era stato in silenzio.
Un brusio si alzò dalla folla, sentendo tirate in causa le antiche scritture.
Queste pergamene erano preziosissime ed erano custodite in un posto segretissimo, anche se in ogni scuola erano tenute delle copie.
<< Le antiche scritture? Albus, ci credi davvero? >> disse qualcuno.
<< Dopo ormai quasi 50 anni? >> un altro.
<< Tutte baggianate! >> un altro ancora.
 
 
                         
<< è l’unica cosa su cui contare ormai. Non solo a me è venuta questa idea però, purtroppo lord Voldemort sa dell’esistenza di questi testi e sa il contenuto. Probabilmente lui è già a caccia dell’Avatar. >> concluse Silente alzando la voce.
Tutti si zittirono.
Se perfino colui che non deve essere nominato lo stava cercando voleva dire che l’Avatar era vivo, che esisteva ancora una piccola speranza.
Quella notte si discusse molto sul da farsi.
Bisognava trovare l’Avatar in fretta, prima di Voldemort.
Le decisioni prese in quell’occasione furono drastiche proprio per la situazione che si era creata negli ultimi 50 anni.
L’unica cosa che univa i Babbani ai Maghi era sparita, lasciando una spaccatura tra le due culture, un vuoto incolmabile.
Com’era stato predetto dalle Antiche Scritture.
 
 
DALLE ANTICHE SCRITTURE, CAPITOLO 1
Nel mondo nulla è più importante dell’equilibrio tra luce e ombre, bene e male.
Come i pianeti sono il mondo degli umani e quello degli Spiriti. Non si incontreranno mai, il loro percorso non incrocerà mai quello dell’altro. Si possono solo vedere, da lontano, il giorno in cui tutti i pianeti sono allineati su una sola linea.
Il ruolo dell’Avatar è quello di osservare i due mondi, capirli, proteggerli e farne da tramite.
La Terra, il nostro pianeta.
Condiviso da molte specie e da molte razze.
La Pace è data dall’Avatar, se lui dovesse sparire porterebbe via con se la tranquillità e l’equilibrio del pianeta.
Arriverà un giorno però che l’Avatar scomparirà e il male sulla Terra inizierà ad avanzare, portando morti e distruzione.
Il mondo Magico e quello dei Babbani sarà sconvolto.
Entrambi i popoli cercheranno invani di sopravvivere, in mezzo a questo buio infinito.
Solo l’incontro delle due culture potrà dar vita alla scintilla che creerà speranza e porterà la luce nelle tenebre.
###
Correva, nel buio.
Con le mani avanti, per non sbattere contro ciò che poteva essergli davanti.
Le gambe andavano da sole, correva a perdifiato .
Ormai aveva il fiatone e la vista si stava annebbiando.
Cadde.
Poi una luce fortissima lo abbagliò.
<< Bhè, che vuoi sapere? >>
<< Mhà, io direi almeno come ti chiami, perché sembra che ti veda solo io e perché sei su questo treno?!>>
<< Allora, andiamo con ordine dolcezza, io sono Sirius Black, piacere >>
Si vide dare la mano a quella ragazza, sorridente e con un fare malandrino.
<< comunque chi ti ha dato tutta sta confidenza?! Non chiamarmi più dolcezza, capito ?! >>
Si vedeva parlare con quella ragazza esattamente come aveva fatto prima.
Come se fosse un film.
Poi un’altra luce, un’altra scena.
Un giovane Sirius era affacciato alla finestra della villa dove andava in vacanza con i genitori.
Doveva avere poco più di cinque anni, i capelli più corti e gli occhi curiosi che vagavano fuori dal vetro che lo separava dagli altri bambini che erano nel cortile della casa di fronte.
Sembravano felici, anche se strani.
Indossavano dei vestiti verdi, lunghi fino ai piedi, che sembravano quegli strani vestiti orientali.
Stavano usando dei ventagli, grandi rispetto alla media e li facevano volteggiare in aria.
Aguzzando bene la vista si poteva vedere che erano tutte ragazzine, con qualche bambina.
Anzi, le bambine erano tre: dovevano avere circa la sua età.
Una aveva una folta chioma rossa, le altre due erano una bionda e l’altra nera.
Poi iniziarono a lanciare i ventagli.
Poi buio.
Un’altra luce, un’altra scena.
Stavolta un Sirius ormai undicenne stava leggendo un libro trovato per caso nella libreria della madre quando qualcosa lo colpì, facendolo cadere a terra .
Dolore, provava un dolore atroce alla testa.
Vedeva nero.
Chiuse gli occhi.
E poi lei.
La voce più dolce che avesse mai sentito.
Gli fece aprire gli occhi.
Ciò che vide furono gli occhi verde intenso e poi il nulla.
###
Sirius si svegliò di colpo.
Sudato e con le lacrime agli occhi.
Erano quasi due anni che non faceva più incubi del genere.
Non sapeva perché, ma quando si svegliava non ne ricordava più il motivo, ma era sicuro fosse a causa di un ricordo … anche se non sapeva davvero quale.
Si ricordò in quel momento di essere sul treno diretto a Capitol City, nella stanza di Katniss.
La cercò con lo sguardo e la trovò in piedi, circondata da circa una decina di persone, tutte vestite in modo assurdo.
Le si vedeva solo la testa, rimase in silenzio ad osservare la scena.
Poteva essere divertente se solo non fossero sul treno diretto per la Capitale.
Lei aveva una faccia tra lo shoccato e lo schifato, mentre si guardava in giro. Quando lo vide mimò un “Aiutami” e lui le sorrise, non sapendo cosa fare.
Guardò quelle persone trattarla come una bambola: le facevano indossare vestiti, provare scarpe e gioielli, pettinature e accessori.
Ad un certo punto la porta si aprì, lasciando entrare un uomo.
Aveva la pelle scura, i capelli neri a spazzola e gli occhi truccati d’oro. Indossava dei vestiti appariscenti ma molto più sobri se paragonati a quelli delle donne che orami si erano allontanate da Katniss.
Lei aveva incrociato le braccia al petto e aveva scosso la testa, liberandosi delle mollette con i diamanti che
le avevano messo.
Indossava una specie di accappatoio grigio, stretto in vita da una cintura.
Lei gli fece segno di uscire e lui lo fece, accodandosi alle donne che uscivano, sotto il mantello di James.
###
<< Buongiorno Katniss, io sono Cinna, il tuo stilista. Come saprai appena arrivati a Capitol City scenderete tutti e ventiquattro e verrete fatti sfilare fino al palazzo del presidente e tutti vi vedranno, inizierete a farvi conoscere dagli sponsor, dalla gente, inizierete a conoscere gli altri tributi. >>
Iniziò lui girandole attorno e osservandola.
<< quindi sono qui per farti splendere, tesoro. >>
<< Come pensi di fare? >>
<< Londra è famosa per le porcellane, per le cose antiche e lussuose … quindi pensavo ad un abito molto speciale, in fondo una persona con così tanto coraggio da proporsi al posto di sua sorella deve spiccare no?!>>
Rimasero a discutere dell’abito per dieci minuti e poi lui se ne andò, lasciandola sola a pensare che nell’arco di tre settimane sarebbe morta sicuramente.
***
Sirius girò un po’ sul treno, cercando un po’ di svago quando improvvisamente il treno si fermò e i tributi scesero.
 
  
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