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Autore: Disincanto294    23/12/2013    12 recensioni
Hermione lascia il suo lavoro al Ministero della Magia per occupare una cattedra libera alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts diretta dalla Professoressa Mc Granitt, diventata ufficialmente Preside dopo la morte di Albus Silente e la fine della Guerra.
Qui conosce alcuni nuovi insegnanti e ne ritrova di vecchi..primo fra tutti il cinico Professor Piton, miracolosamente sopravvissuto al morso del serpente Nagini.
Potrebbe nascere qualcosa tra i due colleghi?
Nuova Hermione/Severus dal rating variabile :)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Neville Paciock, Nuovo personaggio, Remus Lupin, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 12 - Tra paure, liti e pozioni



 
8 Dicembre 2001



 
Fisso il soffitto dell’infermeria.
E sospiro.
Non c’è nient’altro che io possa fare.
Niente di niente.
Né piangere né sperare.
Solo cercare di stare serena il più possibile.
E non sprofondare.
La situazione è grave.
Più grave di quanto io immaginassi.
Sospiro ancora.
Sono qui da qualche ora.
Severus mi ha portata stamattina.
Prima che iniziassero le lezioni.
Mi ha lasciata alle cure di Madama Chips.
Ed è andato nell’Ufficio della McGranitt.
Dovevano pensare a come sostituire Remus.
E anche me.
Non ho idea di quanto tempo dovrò rimanere qui.
Ma sarà sicuramente molto tempo.
Non tanto per la questione ‘Lupo Mannaro’.
Quella è già stata risolta.
Ho fatto tutte le analisi.
E sono risultate negative.
Remus non mi ha infettata.
Non dovrò prendere la Pozione Antilupo distillata da Severus.
Non dovrò prepararmi per la Luna Piena.
Non avrò l’aspetto malaticcio di Remus durante tutto l’anno.
Non dovrò preoccuparmi di niente di tutto ciò.
Il problema infatti è un altro.
Il mio braccio.
Il mio braccio non si muove ancora.
E non sembra abbia alcuna intenzione di farlo.
Sposto il mio sguardo dal soffitto al mio corpo.
Indosso ancora l’orribile vestaglia rosa.
Fa apparire la mia pelle pallida.
Malaticcia.
Una grossa cicatrice solca la mia spalla destra.
La osservo preoccupata.
Non so se riacquisterò l’uso del mio braccio.
Non so se potrò tornare ad usare la mia bacchetta.
Non so se riprenderò la mia cattedra ad Hogwarts.
Non so nulla.
E ho paura.
Tutto ciò mi spaventa da morire.
Come potrei tornare ora a vivere come una Babbana?
Ho 21 anni ormai.
Ho passato metà della mia vita ad agitare una bacchetta.
Non so nemmeno prepararmi da mangiare senza magia.
E poi voglio continuare ad insegnare.
Mi piaceva il mio lavoro al Ministero.
Ma qui ad Hogwarts sto meglio.
Decisamente.
Io amo Hogwarts.
Non voglio lasciare il mio lavoro.
Voglio continuare ad insegnare Trasfigurazione.
Desidero che la McGranitt sia fiera di me.
E devo stare accanto a Severus.
Gliel’ho promesso.
Anche se lui mi ha urlato contro una infinità di volte.
Ma ho fatto una promessa e intendo mantenerla.
Chiudo gli occhi.
Vorrei tanto che la mia mente si svuotasse.
Solo per un attimo.
Per il tempo necessario affinchè riesca a riprendermi.
Sono davvero stanca.
Non perché abbia fatto qualcosa di faticoso.
Dopo la lotta con Remus ho dormito.
Solo dopo che Severus si è sdraiato accanto a me.
Ma poi ho dormito.
E questo in un certo senso mi fa riflettere.
Mi rende felice.
Ma allo stesso tempo mi turba.
Gli giro intorno come un cagnolino affamato.
Cerco in ogni modo di liberarlo dalla sua prigione personale.
Soffro quando lui soffre.
Cerco rifugio nei suoi occhi d’ossidiana.
Bramo costantemente un suo contatto.
Supplico di poter sentire il calore del suo corpo.
Trovo in lui la protezione di cui ho bisogno.
Quella che cerco da quando sono piccola.
Prima mio padre.
Poi Ron.
Infine Trevis.
E ora?
Ora Severus.
E mi piacerebbe che ora fosse qui con me.
Non che non voglia i miei amici.
O Trevis.
Certo che vorrei che fossero qui.
Mi basterebbe un sorriso di Trevis per stare bene.
Ma in questo momento sento di aver bisogno di Severus.
Esclusivamente di Severus Piton.
Il mio cinico e bastardo ex Professore di Pozioni.
Solo di lui.
E spero sia lui quando sento la porta dell’infermeria aprirsi.
Ma non è così.
Sono Harry, Ron e Ginny.
Sorrido.
-Ehi! E voi cosa ci fate qui?- domando sorpresa di vederli.
-Siamo venuti appena la McGranitt ci ha avvisato!- esclama Harry avvicinandosi. -Accidenti ci hai fatto venire un colpo!-
-Come ti senti, Mione?- domanda Ron preoccupato mentre Ginny mi prende la mano, quella che non funziona.
-Ora sto bene, ragazzi, non preoccupatevi!- dico sorridendo, non voglio che si preoccupino. –Sono troppo contenta di vedervi, mi siete mancati un sacco!
-Anche tu a noi! Aspettavo un tuo gufo ieri, quando ho visto che non è arrivato nulla mi sono subito indispettita! Lo sapevo che doveva essere successo qualcosa!- esclama Ginny stringendo forte la mia mano e scuotendo la testa.
-Mamma ti fa avere questa..- mormora Ron posando una torta al cioccolato sopra il tavolino accanto al mio letto. -Sia lei che papà sarebbero voluti venire a trovarti ma siamo riusciti a convincerli a rimanere a casa!
-Ringrazia Molly da parte mia e salutami Arthur e George!- esclamo sorridendo.
Sono delle persone magnifiche.
Tutta la famiglia Weasley è fantastica.
Non so cosa avrei fatto senza di loro in alcuni momenti.
Sorrido.
-George ancora non sa nulla..era in Negozio quando siamo stati avvisati..- dice Ginny.
-Capisco, bè ditegli di non preoccuparsi..sto bene!
-Ma cos’è successo?- domanda Harry scettico avvicinandosi e sedendosi su una sedia accanto al mio letto. -E’ vero che è stato Remus ad attaccarti?
-Sì, è stato lui..- ammetto abbassando il capo. -Stavo passeggiando per il parco quando mi è saltato addosso..l’ho riconosciuto subito..
-Per Merlino!- esclama Ginny spaventata. -Come hai fatto a cavartela?? E’ quasi impossibile uscire vivi da uno scontro con un Lupo Mannaro!
-Fortunatamente sono riuscita quasi subito a recuperare la mia bacchetta che mi era volata via quando mi ha messa a terra, e poi si vedeva che era combattuto per ciò che stava facendo..come se stesse cercando di non far prevalere l’istinto animale..
-Lottava contro se stesso?- domanda Ron incuriosito.
-Ma scusa Piton non gli preparava l’Anti-Lupo? Perché si è trasformato lo stesso??- chiede Harry pensieroso.
-Sì Severus gli prepara ancora l’Anti-Lupo ed è proprio per questo motivo che non capiamo come mai mi abbia aggredita..
-Severus?- esclama Ron schifato. -Ora lo chiami per nome quell’orribile pipistrellaccio?
-Non offenderlo, Ron!- esclamo immediatamente adirata. -E’ un mio collega ora, non ti permetto di offenderlo!
Non si deve permettere.
Detesto gli insulti gratuiti.
Severus ce ne ha fatto passare di tutti i colori.
Ma ora tutto è diverso.
Tutti noi sappiamo la verità.
Anche Ron.
E non deve trattare Severus in quel modo.
Se non fosse per lui saremmo tutti morti.
-Collega?  A me sembra ci sia qualcos’altro invece..e sono due le cose possibili..- esclama lui avvicinandosi a me.
Ron è diventato insopportabile.
Da quando l’ho lasciato le cose sono molto cambiate.
E da quando sto con Trevis la situazione è peggiorata.
Drasticamente.
Non mi tormenterebbe per tornare assieme.
E non mi insulterebbe ad ogni rifiuto.
Perché alla fine è sempre ciò che succede.
Credo sia ancora innamorato di me.
Ma per me non è altro che un amico.
Ora, almeno.
Prima anch’io provavo qualcosa per lui.
Non so se fosse amore o una semplice cotta adolescenziale.
Però gli volevo sinceramente bene.
Ed è stato lui a farmi soffrire.
Se l’ho mollato è colpa sua.
Mi ha tradita.
Se avesse tenuto a freno i suoi istinti ora non saremmo così.
-..o ti ha avvelenata ed è per questo che stai dicendo cazzate, oppure..- dice avvicinando il suo viso al mio in modo minaccioso. -..ti sei fatta scopare come una cagnolina!- esclama schifato e con uno sguardo che non avevo mai visto.
Vedo rabbia.
Vedo disgusto.
Ma allo stesso tempo pena.
Compassione.
E anche odio.
Ma non mi interessa tutto ciò.
-Non ti devi permettere mai più!- esclamo furente lasciando partire la mia mano sinistra dritta sul suo volto.
Gli ho dato uno schiaffo.
Veloce e forte come una frustrata.
Il segno delle mie cinque dita colora la sua pelle chiara.
La zona colpita diventa immediatamente rossa.
Più rossa dei suoi capelli.
Lui si porta una mano a toccare la guancia.
La bocca spalancata.
Gli occhi sconvolti.
Mi guarda ancora un attimo.
Mentre la mia mano sinistra è ancora alzata.
Anche io sono turbata.
Non mi aspettavo di reagire così.
Mi ha ferita tante volte.
Davvero tante.
Mi ha insultata anche pesantemente.
Ma mai avevo reagito.
Sono sempre scappata via in lacrime.
Ma questa volta no.
E nemmeno io so il perché della mia reazione.
Ma mi sento una stupida.
-Ron scusami!- mugugno affranta avvicinandomi a lui che si allontana bruscamente lanciandomi uno sguardo carico d’odio.
-Tu! Allontanati da me!- grida rabbioso. -Sei..Sei solo una puttana!- esclama avventandosi su di me prima che Harry lo afferrasse con entrambe le braccia e lo allontanasse.
Io lo guardo senza parlare.
Non ho la forza di dire nulla.
Vorrei solo scappare via.
E’ questo quello che pensi?
Sono una puttana?
Sono una puttana perché non voglio stare con te?
Non riesco nemmeno ad arrabbiarmi.
Sono delusa.
Totalmente delusa.
Stringo forte le palpebre.
Non voglio che le lacrime scappino via.
Non voglio che mi veda debole.
Non voglio che veda che il suo piano per ferirmi ha funzionato.
Respiro piano e poi riapro gli occhi.
Ascolto le loro parole immobile.
Ormai è come se io non ci fossi.
Sono la spettatrice di uno spettacolo pietoso.
Non riesco a fare nulla.
Nemmeno ad urlare tutta la mia frustrazione.
-Ron finiscila! Ti stai mettendo in ridicolo!- dice Harry cercando di tenerlo fermo.
-Mollami, Harry! Sto dicendo solo la verità!- esclama agitandosi.
-Sei pessimo, Ronald! Sei davvero pessimo!- strilla Ginny contro il fratello agitando le braccia oltraggiata. -Ti rendi conto di ciò che hai appena detto?
-Sta zitta!- grida contro Ginny e la presa di Harry aumenta ancora di più, strattonandolo con forza. -Ho detto semplicemente la verità!
-Andiamo fuori, Ron!- esclama Harry spingendolo fuori, ma prima che possano andare via compare sulla soglia della stanza un ragazzo che ci guarda con un sorriso che va scemando man mano che vede le nostre facce sconvolte e Ron che viene trascinato via.
E’ Trevis.
La barba sempre curata.
Indossa una camicia celeste e una giacca grigia.
Le lunghe gambe sono coperte da semplici jeans.
In mano un mazzo di fiori.
Per me.
In un’altra situazione sarei felice.
Sorriderei entusiasta.
Ma non ora.
Distolgo lo sguardo.
E cerco di ricacciare indietro le lacrime.
-Ehi che succede qui? Mi sono forse perso qualcosa?- domanda Trevis molto tranquillamente.
-Ah! E’ arrivato il bel Trevis!- mugola Ron ironicamente mentre il ragazzo lo osserva in modo interrogativo continuando a non capire.
-Ciao Trevis, noi stiamo andando via..- mormora Harry avvicinandosi in tutta fretta all’uscita prima che Ron gli scappi via.
-Vedi di mettere un guinzaglio a quella cagna di fidanzata che ti ritrovi!- esclama Ron quasi sputando via quest’ultima frase.
-Scusa?- domanda Trevis improvvisamente infastidito mettendosi di fronte al Ron e impedendo ai due ragazzi di uscire.
-Ho detto di mettere..
-Ho sentito ciò che hai detto, Ronald! E ti invito per l’ultima volta a tenere a freno la tua lingua perché la prossima volta potrei non essere così gentile come lo sono in questo momento.- minaccia Trevis con una tranquillità, ma allo stesso tempo severità, disarmante.
Trevis è un ragazzo tranquillissimo.
Sempre calmo e disponibile.
Poche volte l’ho visto adirato.
Ma non sopporta queste situazioni.
E odia quando Ron parla male di me.
Non è la prima volta che lo minaccia.
Ma questa volta sembra seriamente pericoloso.
Lancia un’ultima occhiataccia a Ron e poi si sposta di lato.
Permettendo così ai due ragazzi di uscire.
Poi si avvicina a me.
-Ciao, Ginny..- mormora salutando cortesemente la mia amica che in risposta sorride educata.
-Vi lascio soli..- dice rivolgendosi a me. -Scusami, per favore..se avessimo saputo che sarebbe andata così non lo avremmo di certo fatto venire con noi!- sussurra triste stringendomi la mano.
Sorrido.
O almeno è ciò che cerco di fare.
-Stai tranquilla, Ginny..ci vediamo presto..- dico, e la rossa mi abbraccia forte sussurrandomi un ‘Ti voglio bene’ prima di uscire dall’Infermeria.
Io mi volto verso Trevis.
Ma non incrocio i suoi occhi.
Osservo i bottoncini della sua camicia.
Poi sospiro.
E lui si avvicina ancora di più a me.
Fa apparire un vaso e ci immerge dentro i fiori.
Delle bellissime camelie rosa chiaro.
Sorride e poi si volta verso di me.
-Come stai mia dolce leonessa?- chiede baciandomi piano le labbra.
-Ora bene..- mormoro poco convinta mentre lui si siede sul bordo del letto accanto a me.
-Mi hai fatto preoccupare, lo sai?- dice sorridendo mentre mi accarezza la guancia.
-Mi dispiace..- sussurro distogliendo lo sguardo.
-Ehi, guardami dai!- dice con tono gentile invitandomi ad incontrare i suoi occhi blu.
-Per favore mi abbracci?- chiedo io di rimando scatenando una sua risata prima che mi accolga tra le sue braccia.
E’ sempre così.
Lui rappresenta il mio porto sicuro.
La mia ancora.
Quando ho bisogno di lui è sempre con me.
Come ora che vorrei solo sprofondare.
Posso farlo.
E lo faccio tra le sue braccia che mi danno calore.
-Mi sei mancata da morire quest’ultimo periodo..- sussurra al mio orecchio prima di scendere a baciare nuovamente la mia bocca.
Sono piccoli baci.
Semplici e puri.
Dolci e casti.
Amo la sua tenerezza.
E’ unica.
Lui è unico.
E sono una ragazza fortunata ad averlo trovato.
Ma anche molto stupida perché non riesco ad amarlo.
-Rimani a farmi compagnia?- domando sperando che mi accontenti. -Ho tante cose da raccontarti..
-Certo, mia dolce leonessa!- risponde baciandomi nuovamente. -Ho il giorno libero, sono tutto per te!
-Grazie!- rispondo felice guardando i suoi profondi occhi blu.
Ci guardiamo per un lungo istante.
Poi lo vedo mugugnare pensieroso.
Si volta a guardare la stanza.
Come se stesse cercando qualcosa.
-Mmmh..- mugugna alzandosi improvvisamente e fermandosi accanto al mio letto.
-Che c’è?
-Credi che Madama Chips farebbe storie se mi accomodassi sul tuo morbido giaciglio questa notte?- domanda sorridendomi.
-Spero di no!- esclamo allungando il braccio sinistro in sua direzione.
Mi guarda un attimo perplesso.
Come se mi stesse studiando.
E so perché lo fa.
Distolgo lo sguardo.
-Non riesci a muovere il braccio?- domanda avvicinandosi.
-Per ora no..- commento solo.
-E guarirà?- chiede facendo il giro del letto e sdraiandosi accanto a me, dalla parte del braccio sano.
Incastro il capo nell’incavo del suo collo.
Sento perfettamente il suo profumo.
Lo stesso da anni.
Un comunissimo profumo babbano che mi fa girare la testa.
Inspiro profondamente.
Voglio che mi penetri le narici.
Voglio farlo mio come una volta.
Chiudo gli occhi e mi faccio cullare.
Porto la mano all’altezza della sua pancia.
E lo stringo forte.
-No si sa..- rispondo semplicemente, con una vena di malinconia.
-Dai, non pensiamoci ora..- dice con tono rassicurante. -Sai come sta Remus?- domanda poi improvvisamente dopo qualche minuto di silenzio.
-E' nella stanza accanto, dorme ancora..non volevano che stesse nel letto accanto al mio..per precauzione.,ma non so come stia..
-Ce l’hai con lui?
-No..- sospiro. -Ma vorrei sapere perché la Pozione Anti-Lupo non ha fatto effetto..
-Potrebbe non averla presa..
-Dubito..e poi, quando mi ha attaccata, si vedeva che c’era qualcosa che non andava..
-Cosa intendi?- chiede curioso.
Ricordo ciò che è successo.
Lo ricordo alla perfezione.
Il suo corpo sopra il mio.
Il suo folto pelo scuro.
Gli artigli piantati nella mia carne.
Il muso sempre ad un passo dal mio viso.
-Era come se combattesse per non fare ciò che stava facendo..
-Come se la sua ragione volesse prevalere sull’istinto animale?- dice accarezzandomi i capelli.
-Esatto..
-Mmmh..- mugugnò pensieroso. -La McGranitt scoprirà qualcosa..e sono sicuro che Remus non ti abbia assolutamente attaccata volontariamente!
-Di questo ne sono certa anch’io!- esclamo accucciandomi meglio tra le sue braccia.
Sto così bene.
Il suo petto è morbido come un cuscino.
Le sue braccia mi tengono al caldo.
Le sue mani accarezzano le mie.
E le sue labbra baciano piano la mia bocca.
E’ estremamente rilassante.
La pace.
Grazie Trevis.
Sorrido.
Sorrido mentre lui passa le mani tra i miei ricci.
Ma questo bel momento viene interrotto.
-Ma che bel quadretto!- sibila in tono sprezzante Severus Piton.
E’ fermo di fronte alla porta.
Il sopracciglio pericolosamente sollevato.
Le braccia incrociate al petto.
Una smorfia di disgusto sulle labbra.
Io arrossisco immediatamente.
Non mi aspettavo che venisse.
Eppure è venuto.
E io sono sdraiata sul letto e Trevis accanto a me.
E ci ha visto mentre ci baciavano.
Distolgo un attimo lo sguardo.
Poi torno su di lui.
Ma evito di incrociare i suoi occhi.
-Professor Piton!- esclama Trevis scendendo subito dal letto e dirigendosi verso di lui.
-Bailey..- mormora Severus disgustato. -E quindi sei tu il famoso fidanzato!
-Così sembra!- ride. -Mi fa molto piacere rivederla, Professore!- esclama Trevis allungando il braccio per stringere la mano del suo ex insegnante che però rimane totalmente immobile.
-Lo stesso piacere non è mio, Bailey.- risponde Severus con la sua solita tranquillità. -E ora esci dalla stanza, ho bisogno di parlare con la Signorina Granger.
Signorina Granger?
Sgrano impercettibilmente gli occhi.
Da quando sono di nuovo la ‘Signorina Granger’?
Eravamo passati al meno formale ‘Granger’.
E ad intervalli potevo godere anche del semplice ‘Hermione’.
E ora?
Ora sono di nuovo la Signorina Granger.
Come se fossi ancora la saccente Grifondoro sua studentessa.
E non una sua collega.
E questo mi disturba parecchio.
Continuo a guardare di fronte a me.
Severus mi guarda con sufficienza.
E Trevis mi chiede il permesso per allontanarsi.
-Tranquillo, vai..il Professor Piton non ci metterà molto!- esclamo infastidita calcando volontariamente le ultime due parole.
Severus si avvicina al mio letto.
Appena Trevis esce dalla stanza.
-Da quando sono tornata ad essere..la ‘Signorina Granger’??- domando imitando la sua voce.
Lui alza il sopracciglio.
E io dentro di me ridacchio.
Anche se la cosa mi infastidisce.
-Cosa ti ha detto Poppy?-chiede lui facendo finta di non aver sentito la mia domanda.
-Non cambiare argomento!- esclamo indispettita.
-Oh Granger, non rompere e rispondi alla mia domanda!- risponde lui palesemente irritato.
Io sorrido.
E poi rido.
Ora sono nuovamente ‘Granger’.
-Ecco, così va meglio.- dico io improvvisamente calma e pacata continuando a sorridere.
-Sei pazza!- esclama lui scuotendo la testa contrariata. -Allora, mi dici cosa ti ha detto Poppy? Non ho tutta la sera!
-Dice che non diventerò una ‘lupachiotta’..- dico riprendendo le sue parole.
-..ma?
-Ma cosa?- domando io non riuscendo a capire.
-Cos’altro ti ha detto?
-Nulla.
Non voglio che sappia del braccio.
Non so il perché.
Ma non voglio.
Anche se gli basterebbe chiedere a Madama Chips.
E saprebbe come stanno davvero le cose.
-Va bene..- mormora avvicinandosi a me.
Appoggia le mani sul bordo del letto.
E mi guarda.
Mi osserva.
Mi studia.
Sta cercando ciò che non va.
Ciò che io voglio nascondergli.
Istintivamente distolgo lo sguardo.
Non devo incrociare i suoi occhi.
Entrerebbe subito nella mia mente.
So che lo farebbe.
Respiro piano.
Poi sento una sensazione strana.
E sobbalzo.
Una bretellina della camicia da notte ha abbandonato la mia pelle.
Severus accarezza piano la mia cicatrice.
Quella sopra la spalla destra.
E’ bella grossa e ancora arrossata.
Sento i suoi polpastrelli attraversarla piano.
Attentamente.
Come a voler imprimere su di essi ogni minima piega.
Ogni singola grinza.
Come se questo potesse aiutare a scoprire qualcosa.
-Il braccio?- chiede sollevando il viso e osservandomi.
Non sento alcuna pressione nella mente.
Non sta usando la Legilimanzia.
E lo ringrazio per questo.
-Sta bene…
-Sei sicura?
-Sicurissima!- rispondo forse troppo precipitosamente.
-Sta talmente bene che non senti nemmeno la mia unghia piantata nella tua carne!- esclama sollevando un sopracciglio.
Abbasso immediatamente lo sguardo.
E lo vedo.
Il mio avambraccio.
E la sua unghia premuta sulla pelle.
Forte.
E in profondità.
Guardo questa scena senza rispondere.
Non so cosa dire.
Non ho sentito nulla.
Non ho proprio sentito nulla.
I miei occhi si adombrano.
Non sono felice.
E non sono felice perché non sto bene.
Anzi, sto proprio male.
E potrei non poter più muovere il braccio.
E’ paralizzato.
Totalmente.
-Io..Io..- cerco di dire ma le parole mi muoiono in gola, o forse semplicemente non ho nulla da dire.
-Hai completamente perso la sensibilità su tutto l’arto destro.- dice lui risoluto e io non riesco a staccare gli occhi dalla sua mano che ora tasta piano la mia pelle, come alla ricerca di qualcosa, come ha fatto con la cicatrice. -Cosa ti ha detto Poppy per questo?
-Che non sa se guarirà..- rispondo trattenendo a stento le lacrime.
-Guarirà.
-Tu non lo sai!- esclamo stizzita sollevando subito lo sguardo.
-Ho detto che guarirà.- ripete nuovamente.
-Non illudermi, Severus..
-Per una volta potresti anche fidarti.
‘Per una volta potresti anche fidarti.’
Questa è una di quelle frasi che escono dalla mia bocca.
Non dalla sua.
Eppure l’ha detto.
Io mi fido di te, Severus.
Ma ho paura.
Tanta paura.
-Ti chiedo solo di non illudermi.
-Devi cercare di muoverlo.- dice agitando la bacchetta e facendo apparire uno strano oggetto che mi posiziona tra il braccio e l’avambraccio.
Un oggetto all’apparenza molle.
E di colore rosso.
Ridacchio.
Sei scontato, Severus.
-Cos’hai da ridere?- domanda irritato.
-Nulla, scusa!
-Devi insegnare al tuo braccio a muoversi e lo puoi fare con questo.- dice indicando l’oggetto. -Lo posizioni così e con la mano sinistra ti aiuti a fare leva in modo tale che i muscoli tornino a lavorare.
-Basta solo questo?- chiedo a bocca semi-aperta. -Madama Chips era molto preoccupata!
-Naturalmente no.
-Non basta?
-No.
-E quindi come faccio scusa?
-Se non ricordo male faccio il Pozionista..- commenta acido guardandomi di traverso.
-Esiste una pozione che potrebbe aiutare il mio braccio a guarire?
-Sì.
-Ho letto tanti libri e non esiste una pozione per guarire certi tipi di traumi, Severus.- dico imbronciata.
-Tu credi?- dice inarcando un sopracciglio e incrociando le braccia.
-Sì! Se la pozione in questione esistesse davvero Madama Chips me l’avrebbe già data, non credi!?
-Poppy non conosce questa pozione.
-Che vuoi dire?
-Che sei più stupida di quanto credessi, Granger!- esclama sbuffando.
Lo guardo un attimo.
Che sta dicendo?
Sono improvvisamente diventata stupida che non lo capisco?
Remus potrebbe aver lesionato qualche mio neurone.
Questi sono i pensieri che affollano la mia mente.
Poi mi blocco improvvisamente.
Rimango un attimo a fissare il muro.
E infine mi volto a guardarlo.
E lo vedo sorridere impercettibilmente.
-Hai preparato una pozione per me?- chiedo contenta per la notizia inaspettata.
-Non per te, per il tuo braccio.
-Sì vabbè, è uguale! E quando me la dai?
-Quando è pronta.
-Quindi non è ancora pronta?
-Credo che Lupin abbia lesionato qualche tuo neurone!
-Hai utilizzato la Legilimanzia su di me!?- chiedo contrariata.
-Mmmh allora qualcosa della So-Tutto Grifondoro già si è salvato!- esclama ghignando.
-Finiscila di stare qui a cincischiare e vai a finirmi la pozione!- ordino immediatamente.
-Modera i toni Granger o accidentalmente potrei far cadere qualche goccia di veleno nella tua pozione!
Sorrido.
E poi rido apertamente.
Non riesco a trattenermi.
E’ come se ora tutto scivolasse via.
Ogni preoccupazione.
Ogni paura.
Ogni timore.
E tutto perché so che potrò guarire.
Che non rimarrò ancorata al suolo.
Potrò continuare a vivere la mai vita.
Così come deve essere.
Con in mano la mia bacchetta.
Perché io sono una Strega.
Sorrido.
-Pensavo avessi smesso con questo genere di pratiche?
-Per te potrei fare un’eccezione! E comunque ora mettiti a letto.
-Potresti far rientrare Trevis, per favore?
-No.- dice e poi si volta per andarsene.
-Severus!- dico e lo afferro per il braccio invitandolo a voltarsi. -Grazie.
-Dovere.- risponde lui semplicemente.
-Non è vero.- dico mollando il tuo braccio.
-Pensa quello che vuoi.
Si allontana veloce dalla stanza.
Lo osservo camminare.
Gli occhi incollati sulla sua schiena.
Il mantello che ondeggia alle sue spalle.
I capelli corvini che si muovono ordinati.
Sorrido.
E’ grazie a te se guarirò.
Solo grazie a te.
-Grazie.. mormoro tra me e me.
Poi affondo la testa sul cuscino.
E chiudo gli occhi.
Non voglio dormire.
C’è Trevis qua fuori.
Voglio solo respirare e vivermi il momento.
Non ho più bisogno di disperarmi.
E i miei occhi possono sorridere ancora.
Così come le mie labbra.
Avresti potuto fare il Guaritore, Severus.
Se solo il fato fosse stato un po’ più buono con te.






Finalmente sono riuscita ad aggiornare!!! Accidenti a questo pc che ogni volta che mi mettevo a scrivere si spegneva da solo! E' proprio ora di cambiarlo!
Ma venendo al nostro capitolo..è un po' particolare!:) Hermione si rincontra con i suoi cari amici ma chiaramente Ron deve sempre essere il solito deficente e insulta Hermione, la insulta pesantemente, e non è la prima volta che lo fa!! Poi arriva il bel Trevis *-* quanto lo adoro!! e infine Severus (<3) che si improvvisa Guaritore e tira fuori una delle sue Pozioni che potrebbe aiutare la nostra Hermione con il suo problema al braccio!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, come promesso ho aggiornato prima di Natale!
Ah quasi dimenticavo..vi presento il mio Trevis <3  Vi piace? (p.s. il mio Trevis però ha gli occhi Blu e non Nocciola :) )


Quindi, vi faccio i miei AUGURI PER UN FELICE NATALE e spero di ricevere da voi, come regalo, tante recensioni!:D Sìììììììì :D:D
Bacioni,
Dis294

 
   
 
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