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Autore: LadyMarauders    25/12/2013    3 recensioni
Tutti conosciamo la storia di Harry Potter. Di come è cresciuto in casa degli zii babbani, di come abbia vissuto i primi undici anni della sua vita, senza sapere di essere famoso. Ma prima di lui c'erano altri ragazzi, che sarebbero diventati, altrettanto famosi. Questa è la storia dei Malandrini, ma non solo,ai tempi in cui Hogwarts era ancora un luogo sicuro.
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, I Malandrini, Lily Evans, Un po' tutti | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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Lily era sdraiata sul letto di James nel dormitorio dei ragazzi con alcuni libri aperti qua e la.Hogwarts era fatta in modo che le ragazze potessero entrare nei dormitori maschili, mentre ai ragazzi era severamente vietato entrare nel dormitorio delle ragazze. Se ci avessero provato le scale sarebbero diventate una rampa scivolosa impossibile da superare.I professori di quella scuola si fidavano troppo delle ragazze, infondo erano stati giovani anche loro e sapevano che le ragazze non erano poi così diverse dai ragazzi. Ma tutta quella fiducia tornava utile qualche volta. L'intenzione era quella di studiare tranquillamente senza il caos della sala comune ma avendo più libertà in confronto alla biblioteca dove venivi fulminato appena provavi ad aprire bocca. Ma Lily trovava estremamente difficile studiare avendo James accanto che provava in tutti i modi a convincerla a chiudere i libri.
- Pensi che vada tutto bene tra Luna e Remus? Non si vedono da un po.-
- Di cosa ti preoccupi? Avranno sicuramente chiarito e saranno da qualche parte a fare per bene la pace. Non so se mi spiego. Perché non litighiamo anche io e te così possiamo fare la pace anche noi?-
James tolse un libro dalle mani di Lily e lo buttò per terra.
- Quanto sei cretino. Non bisogna per forza litigare per fare...la pace o mi sbaglio?-
- A me piacerebbe tanto fare la pace con te adesso, che ci frega di tutti questi compiti da fare, tanto al massimo cosa può succedere? Non ci ammetteranno ai M.A.G.O. e passeremmo un altro anno qui, dentro le mura di questo castello. Non è una buona idea?-
- I miei non sarebbero proprio contenti di mantenermi un altro anno perché invece di studiare passo il tempo ad amoreggiare con te.-
- Ma tuo padre mi adora, non hai visto quante volte mi ha chiamato figliolo?-
- Chiama figliolo chiunque, non ti montare la testa-
Lily poggiò la testa allo schienale del letto a baldacchino e sospirò piano. James le accarezzò i lunghi capelli rossi e le strinse una mano.
- Come sta? Ti hanno fatto sapere qualcosa?-
Lily scosse la testa e cercò di mandare indietro le lacrime. Durante le vacanze di Natale il signor Evans aveva avuto un infarto, ma era riuscito a salvarsi ma le condizioni del suo cuore non erano delle migliori. Lily aveva provato ad informarsi se poteva portarlo al San Mungo, l'ospedale dei maghi, che avevano più cure in confronto agli ospedali babbani, ma non c'era stato nulla da fare. Le regole non potevano essere raggirate. Solo il padre di Luna, il signor Wilson aveva aiutato, per quanto potesse, suo padre, ma si era scoperto che molte pozioni non potevano aiutare i babbani. *
- Vedrai che andrà tutto bene. Tuo padre è un tipo forte, voglio dire, ha fatto una figlia come te, è un uomo straordinario-
Lily sorrise debolmente e si strinse tra le braccia di James.
- E comunque- disse lui all'improvviso -Sicuramente ho fatto colpo su tua sorella, o mi sbaglio? Non erano occhiate d'amore quelle che mi lanciava durante la cena?-
Lily rise un po più di gusto.
- Ovviamente, ti ammira così tanto, anche se l'ultima volta l'ho vista tirare delle freccette su una tua foto che ha appesa in camera tua. Un incantesimo d'amore forse?-
- Mi dispiace per lei ma credo che dovrà abituarsi a me, perché sarò sempre presente nella vita della sua piccola sorellina.-
- James Potter che fa una promessa del genere? Non ci credo.-
- Non credi che ti amerò per tutta la vita?-
- E tu ci credi davvero?-
James si mise seduto obbligando Lily ad alzarsi dal suo petto. La guardò in modo severo quasi arrabbiato.
- Così mi offendi. È ovvio che ci credo davvero. Io non ho mai detto una cosa del genere ad una ragazza, perché non ho mai provato tutto questo per le altre. Finché non ho incontrato te non mi interessava neanche pensare al futuro. Quindi si ci credo davvero, devo cominciare a pensare che tu invece non mi vorrai per tutta la vita?-
La ragazza si alzò e bacio il ragazzo sulle labbra, sarebbe dovuto essere un bacio leggero ma si dimostrò molto più intenso di quanto si aspettava
- Certo che penso la stessa cosa stupido, mi piace solo sentirtelo dire, mi fa sentire potente, sono colei che ha intrappolato il famoso James Potter, dovrebbero darmi una coppa di riconoscimento da esporre nella scuola, passerò alla storia lo sai?-
- Sei proprio la mia ragazza, sempre a pensare a vantarti delle conquiste, sono fiero di te. Comunque tornando a tua sorella, credo proprio che inizieremo da subito ad invitarla a casa nostra tutte le domeniche, lei e quel bell'uomo di Vernon. Ho visto una sua foto in camera di Petunia, davvero un bell'ometto.-
- Casa nostra...- ripetè Lily. Se James poteva pensare al loro futuro in quel modo, poteva farlo anche lei. Chi l'avrebbe mai detto che si sarebbe trovata nello stesso letto con James Potter a pensare al futuro insieme?
- Ora però rimettiamoci a studiare, che questi compiti non si fanno mica da soli-
- Va bene va bene, studiamo, non sia mai che sia io a rovinarti la media scolastica della Prefetta Perfetta Lily Evans-.

* Non sappiamo nulla sui genitori di Lily. Ma sappiamo che sono morti, visto che il povero Harry è dovuto crescere solo con la zia Petunia. Quindi la trama, in questo caso, me la sto inventando io.

 LILY EVANS JAMES POTTER
                                                                                                                                              
Era un venerdì mattina, James e Sirius erano soli a fare colazione,come sempre erano stati gli unici a fare tardi. Stavano quasi per andare via quando un ragazzino del primo anno di Serpeverde si avvicinò loro con un foglio in mano.
- Questo è per voi.- disse poggiando il foglietto sul tavolo.
- Che cos'è?- chiese James guardando quel bambino con i capelli neri.
- È un biglietto- rispose lui scrollando le spalle e se ne andò senza dire altro.
James prese il foglio di pergamena dubbioso scuotendo la testa. “ Stupide matricole”. Sirius si sporse verso l'amico per riuscire a leggere il contenuto del biglietto.
 
Non so se mi crederete o meno, ma dobbiamo vederci oggi, devo dirvi delle cose importanti, fidatevi non lo faccio di certo con piacere, ci vediamo subito dopo le lezioni al quinto piano, nell'ala nord, li potremmo parlare
S.Piton
 
James e Sirius alzarono subito lo sguardo verso il tavolo dei Serpeverdi e videro Severus Piton uscire dalla sala Grande senza degnarli neanche di uno sguardo. Neanche quegli idioti di Stevenson e i suoi compagni li stava degnando di uno sguardo.
- Dici che c'è da fidarsi?-
- Non lo so Sirius. Mi sa molto di imboscata. Ma questo non ci nega di andarci lo stesso, ci hanno mai fermato le cattive idee?-
- No signore- disse Sirius prendendo la borsa con i libri che aveva scaraventato sotto il tavolo.
- Dopo lo diciamo anche agli altri e ci andiamo tutti e quattro insieme. Voglio proprio vedere cosa vuole da noi- James seguì l'amico lungo il corridoio della Sala Grande.
- Mocciosus inizia ad essere estremamente noioso. Già l'altra volta non ti ha fatto scoprire da Silente, e ora questo, cos'è vuole diventare il nostro migliore amico? Spero davvero sia una trappola contro di noi, almeno saremmo sicuri che ci odia ancora.-
- Lui ci odierà sempre e questo lo sai benissimo. Tutto quello che fa, lo fa solo per Lily, non certo per me o te, comunque andiamo a cercare Remus e Peter e parliamone con loro-
Sirius sbuffò – Lo sai che Remus ci dirà di non andare. Almeno abbiamo ancora Peter che ci da qualche soddisfazione. Anche se c'è qualcosa che non va in lui, forse dovremmo smetterla di prenderlo in giro.-
- Sa benissimo che è il nostro modo per dirgli che gli vogliamo bene. Ti sembra Peter uno che porta rancore?-
Camminarono lentamente verso l'aula di incantesimi, continuando a fare ipotesi su Piton e il suo messaggio.
 
 
Luna era appena uscita dalla lezione di babbanologia. Camminava distrattamente per i corridoi persa nei suoi pensieri mentre si incamminava verso l'aula di storia della magia. Stava organizzando mentalmente le cose da dover studiare per potersi ritagliare un po di tempo per lei e Remus. Dopo l'ultima luna piena qualcosa era cambiato. Quasi impercettibile, ma c'era una strana elettricità negativa tra di loro. Aveva appena svoltato a destra quando Remus le spuntò davanti. Luna sobbalzò dalla sorpresa, lui non doveva essere in quell'ala del castello.
- Ehi. Ti stavo giusto pensando. Che ci fai qui? Non vieni da rune antiche tu?-
- Ho fatto il giro panoramico e sono spuntato qui- disse sorridendo. Luna sorrise a sua volta.
- Fai gli straordinari come Prefetto per beccare qualcuno con le mani nel sacco? Ti danno dei premi se togli tanti punti alle altre case?-
- Come fai a conoscere i segreti da prefetti? Lily ha spifferato i nostri segreti?-
- No è che ho imparato a leggerti nella mente. Su andiamo che altrimenti ci perdiamo le interessantissime lezioni di Ruf-
- Pensavo – disse Remus bloccando un altra volta il passaggio a Luna – E se saltassimo l'ora di Ruf per fare qualcos'altro?-
Luna guardò sospettosa il ragazzo.
- Tu, prefetto autorevole, vuoi saltare la lezione?-
- Ogni tanto non fa male infrangere le regole, allora cosa ne pensi? Ti va di andare da qualche parte io e te da soli?-
- Come potrei mai rifiutare un invito del genere, ma cosa hai intenzione di fare?-
- Tu seguimi e lo vedrai-

REMUS LUPIN LUNA WILSON
 
 
 
- Dove diavolo si è cacciato Remus? - James, Sirius e Peter, usciti dall'ora di storia della magia, iniziarono ad incamminarsi verso il quinto piano dove si sarebbero dovuti incontrare con Piton.
- Non hai notato che neanche Luna c'era? Chissà dove sono andati quei due.-
- Stupido Lunastorta si perderà una grande cosa, mi piaceva più quando si teneva tutto dentro i pantaloni, ora non ci fa neanche più le solite ramanzine, mi manca essere sgridato da lui.-
- Non sapevo avessi questa vena masochista. Se vuoi ti sgrido io- disse James facendo l'occhiolino a Sirius.
- Voi due mi fate sempre più paura lo sapete?- disse Peter allontanandosi dai due ragazzi.
- Sei solo geloso che James vuole sgridare me e non te-
Arrivarono al quinto piano ma quell'ala del castello era immensa. Piton poteva essere ovunque.
- Sirius dammi la mappa-
- Quale mappa James?-
- LA mappa, quale mappa secondo te?-
- Io non ce l'ho, doveva prenderla Peter-
- Oh no Sirius, James ha detto a te di prenderla, ne sono sicuro, io non centro niente-
- Davvero mi avevi detto di prenderla?- disse Sirius con lo sguardo colpevole.
- Si Sirius, l'avevo chiesta a te. Dannazione, sarebbe stata davvero utile. Non mi posso neanche più fidare di te-
- Dai amico, sono sicuro che non ci servirà- Sirius mise un braccio intorno alle spalle di James.
Iniziarono a girovagare per i corridoi speranzosi che Piton arrivasse presto. Dopo una decina di minuti lo trovarono nel punto da dove erano partiti.
- Dove diavolo eravate? -
- Ehi stai calmino Piton, eravamo in giro a cercarti. Hai reso tutto così misterioso che credevamo fossi più nascosto-
- Infatti dobbiamo andarcene da qua, potrebbe passare qualcuno.-
- Ma cosa devi dirci di tanto importante?-
- Stupido Black non puoi aspettare un attimo, non capisci che è meglio che non ci vedano?-
- Chi non deve vederci?- chiese James sempre più nervoso
- Stevenson e gli altri- bisbigliò Severus.
- Ancora con questo Stevenson, ma cos'è il tuo ragazzo per caso?-
- Stai zitto Sirius- disse James secco - Che cosa è successo Piton?-
Severus si guardò intorno sospettoso.
- Stanno programmando qualcosa-
- Qualcosa di che tipo?-
- Non lo so, ma parlavano di Luna e di Lily-
A quelle parole James si irrigidì e la sua attenzione,per la prima volta nella sua vita, fu tutta per Severus
- Cosa hanno in mente di preciso?-
- Non lo so,non ne hanno parlato direttamente con me. Iniziano a sospettare che sono stato io a chiamare Silente l'ultima volta, non si fidano più. Li ho sentiti parlottare tra loro in dormitorio. Si sono fissati con loro due-
- Lo so io perché- disse James – sono i nostri punti deboli, vogliono fare del male a noi ma non sono abbastanza uomini per affrontarci di persona-
- Oppure perché siete così stupidi che non meritate la compagnia di quelle due belle ragazze. Cadere così facilmente nella nostra trappola e vi definireste intelligenti voi di Grifondoro?-
Tutti e quattro i ragazzi si girarono verso la nuova voce che arrivava alle loro spalle.
Dal nulla erano spuntati Stevenson e altri 4 Serpeverdi.

SIRIUS BLACKPETER MINUS
 
Luna e Remus presero a camminare lungo il corridoio opposto a dove sarebbero dovuti andare. Percorsero un lungo tratto del castello scendendo di qualche piano. Non fu facile, come ben sapevano, alle scale di Hogwarts piaceva cambiare, sopratutto quando c'erano gli studenti sopra. Erano delle scale davvero dispettose. Arrivarono al piano dove si trovava anche la Sala Grande e Remus deviò all'improvviso a sinistra scendendo per delle scale più strette delle altre.
- Mi pare di capire che non stiamo andando nella nostra amatissima stanza-sgabuzzino.-
- No,niente stanza-sgabuzzino. Ti avevo promesso di farti vedere qualche posto particolare e ben nascosto di questa scuola, e finora siamo sempre stati chiusi in quella stanzetta-
- Non mi è mai sembrato ti dispiacesse restare chiuso li con me- disse Luna dando una pacca sul sedere a Remus che sorrise imbarazzato.
- Non ho mai detto questo Luna, ma mi piacerebbe stare chiuso con te anche in altre stanze.
Continuarono a scendere e Luna era ormai sicura che Remus la stesse portando direttamente negli inferi. Dopo varie richieste da parte della ragazza, di sapere dove stessero andando, richieste che Remus non accontentò mai, arrivarono davanti ad una statua molto logora che raffigurava una sirena.
- Vieni, si passa di qua- Remus si mise dietro la statua e spinse il muro a cui era appoggiata. Quello si aprì con un po di difficoltà. Fecero ancora qualche passo lungo un corridoio stretto. La prima cosa che Luna sentì fu lo scrosciare dell'acqua, era leggero quasi impercettibile. Più andavano avanti e più quel rumore si faceva forte. L'aria iniziava a diventare più calda o forse più umida. Sbucarono dentro una stanza davvero particolare.
Non era molto grande, forse era poco più piccola della loro sala comune, ma era sicuramente più bizzarra. Alla fine della stanza c'era una specie di pozzo che raccoglieva l'acqua che cadeva dal soffitto in una cascata. Mentre cadeva l'acqua emanava molto fumo, doveva essere calda. Ma la cosa più particolare della stanza erano le pareti: erano totalmente trasparenti.Luna, finché non le toccò con una mano,era certa non ci fossero del tutto. La stanza era posizionata dentro una grotta, fuori si vedevano questi muri di pietra, molto alti, con tantissime piante rampicanti che li ricoprivano quasi completamente.
- Ma che posto è questo?- chiese Luna guardandosi intorno.
- Non ne ho la minima idea, l'abbiamo trovato per caso qualche anno fa. È un mistero, sembra solo un grande contenitore per una perdita del soffitto.-
- Meglio del solito secchio di plastica-
Remus si avvicinò alla ragazza e le cinse la vita con le mani.
- Vieni, ti faccio vedere una cosa.-
Luna seguì Remus verso uno dei lati della stanza. All'inizio non notò nulla di particolare poi Remus prese la bacchetta e mormorò qualcosa. All'improvviso il buio naturale di quella stanza si illuminò grazie a piccole lucine blu che fluttuavano in aria. In quell'angolo della stanza c'era una piccola rientranza che Remus aveva riempito con qualcosa che assomiglia a dei cuscini e tutto intorno aveva creato una tenda per creare un angolo appartato.
- Mi erano piaciute tanto le luci che avevi sul letto a casa tua, e ho pensato di portarle qui a scuola.-
- Cosa ho fatto per meritarmi una cosa così carina?-
Remus si avvicinò a Luna e poggiò la fronte su quella della ragazza. I loro nasi si toccavano leggermente e Luna poteva godersi lo spettacolo di quei grandi occhi verdi.
- Sono successe un po' di cose brutte ultimamente, e non lo so, volevo creare qualcosa di bello per noi due, insomma per buttarci definitivamente alle spalle quel malumore che ci portiamo dietro da un po.-
- Sai, prima che arrivassi davanti alla mia aula stavo pensando alla stessa cosa, stavo pensando di fare qualcosa solo per noi due. Tu sei stato più veloce di me però,sono una ragazza davvero fortunata.-
Remus baciò Luna che buttò a terra la borsa con tutti i libri. Alcune cose uscirono fuori dalla borsa e rotolarono per la stanza, ma non sembravano molto interessati alla cosa. In realtà non erano interessati a qualsiasi cosa stesse succedendo intorno a loro, ne in quella stanza ne in tutto il castello. Erano solo loro due e questo bastava.. Si sdraiarono sotto la tenda illuminata dalle lucine blu che si muovevano disordinate sopra di loro.
Si erano trovati soli tante volte, e tante volte si erano lasciati andare oltre un certo limite. Ormai si sentivano grandi, se potevano essere abbastanza adulti per trovarsi un lavoro l'anno successivo, erano grandi anche per tutto il resto. Ma ad un certo punto si erano sempre fermati, non sapevano dire bene il perché, ma andava bene così, almeno fino a quel momento.
Ma quel giorno la domanda che gli ronzava in testa era la stessa. Perché aspettare? Per paura ovviamente, tante volte si erano detti che l'avrebbero voluto fare, che per quanto tutto il mondo diceva ai giovani di aspettare, era stupido farlo se quella persona era giusta in quel preciso momento, ed entrambi sapevano che loro erano fatti l'uno per l'altro.
Quando i vestiti iniziarono ad essere più a terra che sopra di loro, tutto divenne più reale.
- Possiamo anche fermarci se vuoi. Non siamo obbligati a fare nulla.-
- Il problema- disse Luna cercando di scacciare via la paura - è che l'unica cosa che non voglio fare adesso è fermarmi.-
 
 
James non fece neanche in tempo a prendere la sua bacchetta che un incantesimo li paralizzò tutti. Insieme a Sirius, Peter cadde a terra con metà corpo totalmente immobile. James vide Severus nascondersi velocemente dietro un muro.
- Peccato, ne manca uno. Dov'è il vostro strambo amico? Non ditemi che avete litigato.-
- Credo che sia da qualche parte a fare tante belle cose sconce con la sua ragazza. Cose che tu non farai mai visto quella brutta faccia che ti ritrovi-
Stevenson si girò verso Sirius che aveva parlato con la sua solita strafottenza. Si avvicinò velocemente al ragazzo che era a terra immobilizzato e gli tirò un calcio dritto nello stomaco. Sirius tossì violentemente.
- Avvicinati un altra volta a lui e giuro che appena mi libero ti ammazzo.-
- oh Potter scusa, ho fatto male al tuo fidanzatino, aspetta facciamo così, ne darò uno a te così sarete pari e potrete piangere insieme, che ne dici?-
E così fece. James trattenne un grido di dolore.
- È proprio da vigliacchi colpire le persone quando sono bloccate a terra. Oppure sei perfettamente cosciente del fatto che se avessimo le mani libere ti faremmo nero.-
- Io vi ho bloccati non perché abbia paura di voi Black. Ma perché è più divertente così, vedervi strisciare a terra come i vermi che siete- Stevenson mise un piene sulla mano di Sirius. Quello strinse i denti ma il dolore doveva essere troppo forte perché alla fine scoppiò in un urlo. Gli stava rompendo la mano calpestandola
- oh scusami, che ti ho fatto male? Cavolo, non volevo, anzi forse si volevo-
I quattro serpeverdi che erano con lui risero divertiti, come se fosse la scena più divertente a cui avessero mai assistito
- Ma la vera domanda è, dove diavolo è finito quell'idiota di Piton? Ho sentito perfettamente la sua voce, ma ora magicamente non c'è-
Peter era sdraiato in silenzio più lontano da tutti e vedeva perfettamente Piton nascosto dietro il muro che si guardava intorno, forse per cercare un modo per scappare. Guardò verso Stevenson che ora lo stava fissando a sua volta. Non avrebbe voluto, non sapeva perché lo stesse facendo, ma era più forte di lui. Forse se avesse collaborato Stevenson l'avrebbe risparmiato. Fissando ancora il serpeverde negli occhi, gli fece un cenno leggero ed indicò Piton. Stevenson sembrò stupito di quel gesto ma reagì immediatamente. Riuscì a bloccare Severus prima che scappasse. Due dei suoi scagnozzi lo presero per le braccia e lo gettarono vicino agli altri.
- Eccoci qui. Ora siamo tutti insieme, un bellissimo quadretto. Però sento la mancanza di quel Remus, mi sarebbe piaciuto sfregiargli la faccia, anche se qualcosa o qualcuno l'ha fatto prima di me. Ma l'avete visto in faccia, ma come fa a camminare per i corridoi senza volersi sotterrare in giardino.-
- Lui cammina a testa alta nei corridoi perché sa di non essere un uomo di merda come te.-
- Ah pensi questo di me Potter? Mi sento quasi offeso, mi dispiace che pensi questo, davvero. Quando avrò messo le mani sulla tua bella Lily vedremo se lo penserà anche lei, che ne pensi?-
- Non osare nominarla Stevenson- per la prima volta da quando erano spuntati, Severus parlò, il ragazzo si girò verso di lui che come gli altri non poteva muoversi adesso.
- oh Severus, diavolo mi stavo quasi dimenticando che tu e Potter morite dietro la stessa ragazza,che cosa davvero buffa. Però devo ammetterlo, capisco perché Lily abbia scelto Potter e non te, voglio dire, come puoi anche solo a pensare che quello schianto di una natababbana possa stare con te? Con quei capelli unti e quel naso, dai Sev parliamoci chiaro, non sei per niente avvenente come ragazzo-
Tutti risero un altra volta, forse anche con più gusto di prima.
- C'è da dire – continuò Stevenson bloccando la risata degli amici - Che ti facevo molto più intelligente. È bastato nominare quella rossa per farti cadere nella nostra trappola. Non ci potevo credere quando ti ho visto correre a spifferare tutto a questi quattro idioti, anzi a questi tre idioti, visto che c'è un assente ingiustificato. L'abbiamo capito che l'altra notte sei stato tu a chiamare Silente brutto spione che non sei altro, e c'è costata una bella ramanzina e una punizione davvero lunga e noiosa, così ho deciso di vendicarmi, e il mio piano a quanto pare è andato proprio come volevo-
- Una volta ho visto al circo uno scimpanzé fare una cosa simile a questa, sai Stevenson? Complimenti sei furbo almeno quanto una scimmia.-
- Devo romperti anche l'altra mano eh Black, o vuoi che ti rompa una gamba, tanto ne hai un altra no?-
- Stai attento- disse Sirius fregandosene della minaccia ricevuta. -Quando tornerò a muovermi e succederà tra molto poco io ti spaccherò quella faccia da idiota che ti ritrovi-
- Hai ragione, tra poco l' incantesimo finirà, ma purtroppo per voi, quando tornerete a sentirvi e muovere tutti gli arti, vi troverete intrappolati dove nessuno potrà trovarvi.-
- Di cosa diavolo stai parlando?-
- Tra poco lo scoprirete, ma adesso vi do la buonanotte, ciao ciao ragazzi.-
Stevenson all'unisono con i suoi compagni mossero le bacchette e i ragazzi a terra persero tutti e quattro i sensi.
- Buttateli nella stanza e andiamocene, abbiamo un altro ragazzo da trovare e sistemare per l'ultima volta.-
 
 
- Solo perché non ci siamo detti nulla dopo il nostro primo bacio, non credo che sia obbligatorio stare zitti anche adesso.-
Luna e Remus erano sdraiati sotto la tenda coperti dai due mantelli della divisa che avevano con loro quando erano scesi.
- È che qualsiasi cosa mi viene da dirti potrebbe rovinare il momento.-
- Dovremmo parlarci prima o poi non credi?-
- Tecnicamente stiamo già parlando-
Luna si appoggiò su un braccio e guardò Remus dall'alto.
- Ora capisco cosa intende dire Sirius quando dice che sei un precisino.-
- Che fai ora ti metti dalla sua parte?-
- Forse- disse lei tornando a sdraiarsi accanto a Remus - Dipende, fammi cambiare idea e non sarò dalla sua parte.-
- Non ti ho convinta fino ad adesso? -
Luna guardò stupefatta Remus e lo colpì piano sul viso come a mimare uno schiaffo.
-Che fai mi porti a letto solo per convincermi di qualcosa?-
- Bhe tecnicamente...-
- Se provi a dire che tecnicamente non siamo in un letto giuro che me ne vado-
- Va bene va bene, sto zitto- abbracciò ancora più forte Luna.
Fuori ormai era completamente buio e nella stanza non c'era neanche l'ombra di un punto di luci. Riuscivano ad intravedersi solo grazie alle lucine blu che continuavano a fluttuare.
- È strano.- disse all'improvviso Remus. I due ragazzi erano entrambi sdraiati a pancia in su con lo sguardo puntato sul soffitto da cui si intravedevano le stelle.
- Cosa è strano?- chiese Luna giocherellando con il bordo del mantello.
- Come siamo arrivati a questo punto- Remus prese con la mano una lucina blu che tentava in tutti i modi di sfuggirgli di mano. Dopo qualche secondo la lasciò libera di girare per la stanza. - L'anno scorso, verso fine anno ero fuori in giardino con James e gli altri. Eravamo seduti sotto un albero, e all'improvviso siete spuntate tu e Lily. Stavate ridendo, ridevate tanto, non so cosa vi fosse successo. James iniziò a parlare di quanto fosse bella Lily e quanto gli sarebbe piaciuto essere li con lei a ridere in quel momento. Io stavo leggendo qualcosa, e ricordo di aver alzato lo sguardo per un attimo, e ti ho vista li. Tu e Lily vi eravate letteralmente gettate per terra. Poi ti sei alzata e ti sei sciolta i capelli e nel farlo ti sei girata verso di noi e hai sorriso. Io non so se quel sorriso era per qualcuno di noi, o se era semplicemente un caso che tu guardassi verso di noi, verso di me, ma io mi sono sentito terribilmente solo in quel momento. Eri così vicina a me ma allo stesso tempo così lontana e l'unica cosa che avrei voluto fare era venire li e buttarmi sull'erba con te e ridere di qualsiasi cosa, anche senza un motivo. Invece ero li, con i miei libri.-
Luna rimase in silenzio cercando di ricordare di che giorno si trattasse e cercando di ricordare cosa fosse successo di così divertente ma non le venne in mente.
- Perché non sei mai venuto da me? Perché non mi hai mai parlato come si deve?-
Luna lo guardò negli occhi e si pentì di non essere stata lei per prima ad avvicinarlo. Lo vedeva ogni giorno da sette anni ma era come se non l'avesse mai notato. Certo sapeva chi era, sapeva che esisteva li molto vicino a lei ma non sembrava importante cercare di scoprire di più. Ed ora era li che avrebbe voluto avere più ricordi con lui, avrebbe voluto passare più tempo dentro quelle mura insieme a lui.
- Fino all'anno scorso credevo che sarei rimasto solo per tutta la vita, che non avrei mai avuto quello che ora ho con te.-
- E cosa ti ha fatto cambiare idea?-
- In realtà non lo so, mi sono ritrovato nella situazione in cui la voglia di averti era più forte della mia paura di espormi.-
- E adesso come pensi sarà la tua vita?- “ sei ancora convinto che vivrai la tua vita da solo?” pensò. Non sapeva se voleva una risposta oppure no. Se Remus avesse risposto di si le si sarebbe spezzato il cuore ma se Remus avesse risposto che sapeva che sarebbe stato con lei per sempre, l'avrebbe spaventata.
Quando tornarono alla realtà si accorsero che era passata da poco l'ora di cena. Corsero verso la Sala Grande nella speranza di trovare ancora qualcosa da mangiare. La Sala era praticamente vuota.
Si sedettero al solito posto e mangiarono tutto quello che riuscirono a recuperare.
- Perché quando ho tutta questa fame, non c'è mai niente da mangiare?-
- Ci siamo presentati un po' tardi, è già tanto che abbiamo trovato qualcosa, tieni prendi l'ultima porzione di zuppa.- Remus passò il suo piatto a Luna che non se lo fece ripetere due volte.
- Questo è vero amore, quando il tuo ragazzo ti lascia le ultime cose da mangiare-
- Mi sentirei tremendamente in colpa a lasciarti con lo stomaco che brontola-.
Quando finirono di mangiare, i professori avevano già iniziato a rimandare tutti gli studenti nelle loro case. La professoressa McGrannit si avvicinò ad tavolo dei Grifondoro incitando quelli del primo anno ad andare a finire i compiti che gli aveva dato il giorno prima.
- E vale anche per voi due, signor Lupin e Signorina Wilson, come mai così tardi a cena questa sera? -
- Eravamo a studiare Professoressa- disse Remus per primo alzandosi
- Lo spero per voi, non manca poi così tanto agli esami, e immagino che con voi erano a studiare anche Potter, Black e Minus-
- Perché professoressa? Non erano a cena?-
- Come se lei non sapesse signor Lupin, chissà cosa stavano ricombinando quei tre. Ora a letto presto signori-
Luna e Remus uscirono dalla Sala Grande per ultimi. Remus sentiva che qualcosa non andava, James e Sirius non perdevano mai la cena se non c'era un buon motivo.
- Chissà perchè non erano a cena.-
- Forse la McGranitt non li ha visti, ce li vedo poco quei tre a saltare la cena.-
- Probabilmente hai ragione tu. Che fai adesso, vai a dormire e resti un po' con me a studiare in sala comune?-
- Credo che resterò con te, ma solo perché devo studiare, non per altri motivi-
- Cos'è ti vuoi già sbarazzare di me?-
- Forse, mi aiuti con i compiti di pozioni?-
Luna e Remus entrarono abbracciati in sala comune. Non fecero neanche un passo dopo il dipinto della signora grassa, che Lily apparve davanti a loro.
Aveva il viso rosso, e le guance segnate da molte lacrime
- Dove diavolo siete stati voi due?-
La ragazza gli urlò in faccia facendo girare tutta la sala comune
- Cosa è successo Lily?-
- Sono scomparsi-
- Chi? Chi è scomparso?-
- James,Sirius e Peter-
Remus si irrigidì e tolse il braccio intorno alla vita di Luna e prese quello di Lily e fece cenno di andare di sopra per parlare meglio.
Quando entrarono nella camera dei ragazzi, tutto sembrava normale, i letti erano rifatti e c'era il solito disordine naturale di una stanza di quattro maschi.
- Cosa è successo Lily?-
La ragazza iniziò a piangere disperata e ci volle un po' prima di capire cosa diceva
- Non sono più tornati dopo la lezione di Ruf. James mi ha detto che dovevano fare delle cose, ti cercavano, e poi sono andati via e da quell'ora che non li vedo. A cena non c'erano, mi sono fatta un giro e poi..-
- E poi cosa Lily?-
- E poi ho incontrato quei tipi di Serpeverde, sai quelli che ti hanno dato fastidio alla stazione e quando mi hanno vista sono scoppiati a ridere e uno ha detto una cosa come “ mi dispiace che dovrai portare il lutto, il nero non ti dona”-
Calò il silenzio nella stanza, Luna e Remus guardavano Lily che si asciugò le lacrime cercando di rimettersi a posto.
- E c'è di più, dopo che mi hanno detto questa cosa, sono andata a cercare Severus, per capire se lui sapeva qualcosa, e quando ho chiesto in giro, nessuno l'aveva visto, dalla lezione di Ruf.-
Remus si sedette sul suo letto, guardando ancora Lily, Luna invece era rimasta in piedi e si mise una mano sulla bocca, poi pensò ad una cosa.
- La mappa-
- Che mappa?-
- La mappa che mi hai fatto vedere Remus, la mappa del malandrino, hai detto che fa vedere tutti ad Hogwarts, non possono essere andati lontano.-
Remus si alzò di scatto e iniziò a cercare nei bauli, all'inizio disse che sicuramente l'avevano loro, ed invece si sbagliava. Guardando dentro il baule di James la trovò li piegata.
- Perché non se la sono portata dietro?-
- Dai aprila, cosa aspetti Remus?-
Lily e Luna si misero sul letto vicino al ragazzo con il cuore che batteva forte ad entrambe. Ognuno di loro diceva a se stesso che sarebbe andato tutto bene, che era tutto solo un insieme di brutte coincidenze.
Quando Remus aprì tutta la mappa, ci vollero alcuni minuti di silenzio prima che si accorgessero che sulla mappa i nomi di James, Sirius, Peter e Severus, non c'erano.
Rimasero li a guardare e riguardare la mappa, ma niente, c'erano tutti, tranne loro.
- Magari funziona male-
- La mappa non sbaglia mai-
Luna strinse la mano di Lily che accanto a lei tentava di non ricominciare a piangere. Fissava la mappa nella speranza di trovare quei nomi, poi si accorse di una cosa.
- Sei sicuro che ci siano tutte quante le stanze di Hogwarts? Guarda qui manca la stanza, dove, insomma, dove siamo stati oggi, guarda non c'è.-
Remus guardò prima Luna e poi Lily e chiuse la mappa di scatto.
- So dove possono essere-
- Dove?- disse spazientita Lily
- La stanza delle necessità.-
- Dove?- dissero insieme Lily e Luna.

 
   
 
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