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Autore: kannuki    26/12/2013    3 recensioni
Io non corro, è stancante e fa ballare le tette ma sto ingrassando e il dottore mi ha prescritto un rigido regime alimentare e tanta attività fisica. Ho una strana malattia non ben identificata, ma per loro, finché non vomito sangue è tutto a posto.
Genere: Dark, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Cos'è, questa roba?!”

Ti sei persa un decennio fichissimo, Tris!”

Ha un ritmo completamente diverso da quello a cui sono abituata. La musica metal non è così... wow! Con questa puoi ballare davvero! Muovo la testa prima impercettibilmente, poi Kley mi trascina in mezzo alla pista – ma sei matto?! Io sto sempre ai bordi! - faccio per allontanarmi e lui mi prende per il polso. “Sei troppo timida, amica mia.”

Non mi piace essere al centro dell'attenzione!” urlo per sovrastare la musica. Ma che urlo a fare? Ci sente meglio di me, è un vampiro.

Non raccontarmi stronzate, ho avuto diciotto anni anche io.”

Mille anni fa.”

Kley mi allunga una pacca sul sedere ed io salto con un urletto. Ora gli rientro la faccia con un pugno! Preparo un insulto e lui mi sorride con tutta la faccia. “Non sono stato io!”

E' troppo scemo per arrabbiarmi. Strofino il collo con una mano e accenno un passo. Vediamo di fare quello che fanno gli altri e speriamo che nessuno mi rida dietro.

***

Sarà la stanchezza, l'isteria accumulata o gli stupidi balletti fatti in quella specie di discoteca balzata fuori dalle nebbie del tempo, ma non riesco a smettere di ridere! Mentre cerco un fazzolettino in tasca, impugno le chiavi di casa, il cellulare e il gloss, scarico tutto sul tettino della macchina e finalmente posso rimediare al disastro provocato dalle lacrime.

Cos'è?”

Il microvasetto che racchiude il gloss. Me lo sono portata appresso senza motivo. Kley lo apre e lo annusa, alzandolo verso la luce dei lampioni per capire di che colore è. “Si mangia?”

Si spalma. E' una specie di rossetto.”

Mettilo.”

Sollevo le sopracciglia perplessa, ne prendo un po' con l'anulare destro e lo spalmo alla cieca.

Mmmmh, sexy!”

E' solo un balsamo costosissimo che pretende di fare miracoli!” esclamo con un risolino nervoso, strofinando il dito sul fazzolettino di carta.

Ti fa passare tutti gli esami, ti trova un lavoro e pure il fidanzato?”

Se è così, ho letto male le istruzioni” rido, infilandolo in tasca. “Sexy...”

Molto. Mi piace come si modellano le tue labbra sotto la pressione del dito, mi chiedo come sarebbe baciarti e se sono così morbide come penso...”

Batto le palpebre una volta sola, annichilita. Ma dice a me?

... e il modo in cui l'hai fatto... dolcemente, usando il dito più debole della mano...”

L'anulare è... oh, non lo sapevo.

Kley intreccia le dita alle mie e la porta vicino al collo, scivolando lungo il polso. Poi mi accarezza una guancia, fermandosi sul mento. “Hai allestito una trappola invitante, amica mia... ora capisco perché la tua bocca è sempre nuda...”

Nuda? Esalo un gemito e mi allontano, tenendolo a distanza col braccio teso. “Senti... capisco che tu stia facendo il tuo lavoro di vampiro...”

Kley inarca un sopracciglio, interrogativo.

... ma non provarci con me, tanto il mio sangue non lo puoi bere... ok?”

Sono stata chiara e coincisa, eppure lui si mette a ridere sommessamente. “Hai la sindrome di Groucho, amica mia. Hai preso talmente tante porte in faccia che non riconosci l'interesse vero quando te lo trovi di fronte?”

Sindrome di chi? Non parlare delle mie porte, testa di cazzo! “Perché mi hai chiesto di uscire?”

Per conoscerti meglio. Mi piacerebbe passare del tempo insieme. Normalmente. Senza azzannarci a vicenda” mormora, sorridente.

Definisci normale” insisto sempre più confusa. “Cosa è normale per te?”

Una passeggiata, un cinema, una cena a due...”

Non esco con la copia di Konstantin. Cioè... che abbiamo da dirci noi due? Cavolo, mi fa male lo stomaco... “N-no, non esco con te” sussurro facendo un passo indietro. Ho la gola contratta e i nervi a fior di pelle. Cammino in direzione della strada aperta. Sono appiedata visto che non potevo allontanare il bolide senza destare sospetti. Kley lo sapeva e si è presentato munito di automobile. Mi chiedo come abbia ottenuto la patente.

Che cosa ho detto per disturbarti così?”

Sussulto quando me lo ritrovo di fronte. Non ho ben capito se hanno il dono del teletrasporto o si muovono molto velocemente, lui e Konsta. Sarebbe una figata in entrambi i casi. Prendo tempo, mi sento davvero in imbarazzo in questo momento. “Come faccio a sapere che non sei Sigur che cerca di fottermi?”

Sigur ti avrebbe già fottuto.”

Allora dimmi qualcosa che potrebbe sapere solo il vero Kley.”

A quindici anni hai rubato un cd in un negozio di musica.”

Titolo.”

Violator, dei Depeche Mode...”

Mai rubato...”

... ma ci hai ripensato e hai preferito portarti via 69 Love Songs, dei The Magnetic Fields.”

Stringo le labbra. Neanche lo ricordavo.

Ti eri fissata con The Book of Love, l'hai ascoltata per circa un mese, poi sei passata a 'Chicken with its head cut off'. Altri due mesi.”

L'ultima canzone inserita nell'Ipod?”

E' una domanda stupida. Chiunque può frugare nel tuo Ipod e scoprirlo.”

Giusto. Inghiotto ma continuo sulla linea dura. “Ce l'hai una casa o vivi davvero in una bara piena di terra?”

L'una e l'altra” mormora, continuando il testa a testa. “Vuoi vederle?”

***

Accetto, ma sono costretta a tenermi la curiosità per tutto il giorno. Con la scusa dell'allenamento extra scolastico in previsione delle gare di atletica, mi dirigo verso l'indirizzo incriminato. Non noto nulla di inquietante. Una via di negozi alla moda, un panettiere, il giornalaio. Suono il citofono e la porta esterna scatta da sola. Quando Kley apre la porta, noto che è a piedi nudi e ha i capelli bagnati. Non è uguale a Konsta, è più... sexy. E' uno schianto.

Vediamo questa bara.”

Buongiorno anche a te” mormora lasciandomi passare. “Ci dai dentro con lo sport per scaricare lo stress?”

No, per dimagrire” mormoro lasciando la sacca con il cambio all'entrata. “Mi sono iscritta alle gare scolastiche per dimostrare qualcosa a qualcuno.”

Kley mi guarda da capo a piedi. Sorride. “Vuoi un integratore?”

No, voglio solo vedere la bara.”

Non ci credi finché non vedi, eh?”

Esatto. Ho ancora i dubbi che Konsta sia un vampiro, figuriamoci se...” mi blocco all'entrata di una stanza e guardo in basso. Cazzo, ma allora è vera! Sembra più una cassa, che una bara da funerale. Che odore di terra... “E tu dormi qua dentro?”

A volte.”

Perché?”

Una necessità.”

Nudo o vestito?”

Nudo.”

Dev'essere un casino con lo scarico della doccia...” mormoro continuando a guardarla. Ma tu guarda che roba... ma come ha fatto a trascinarla dentro senza destare sospetti?

Soddisfatta, la curiosità?”

Ho un mucchio di domande, ma non so da dove cominciare. Esco dalla stanza, getto un'occhiata all'appartamento – arioso, pieno di luce, ordinato – individuo una libreria piena di cd e vinili e mi fermo. I vinili mi piacciono perché sono grandi, pesanti e mi intriga l'idea che un solco quasi invisibile sprigioni tanta bellezza grazie ad una puntina di diamante. Titoli che conosco, album solo sentiti nominare, cd appena usciti. Mi inginocchio per raggiungere quelli più bassi e gli occhi mi brillano quando trovo l'intera discografia di Madonna e... oh mio dio! La prima versione di A kind of magic dei Queen! “Wow!”

Me l'ha regalato Konsta. Era la colonna sonora di un film.” Kley sorride, mostrando la cassetta con un titolo scritto a mano, in stile gotico. “Ironico, ora come ora.”

Highlander, l'ultimo immortale. Non l'ho mai... ma dove è saltata fuori? Da una capsula del tempo? “Hai un mucchio di VHS!”

Un'altra cosa che dovresti sapere. Noi vampiri siamo collezionisti” mormora rimettendo a posto il film. “Non dovrei parlare con te di questo.”

Giusto. Non si rivelano i segreti ai nemici.”

Kley sorride. “Noi non siamo nemici.”

Sorrido anche io. “Mi è stato pronosticato un futuro prossimo piuttosto interessante.” Il sole ha raggiunto uno strano punto e si riflette sui vetri delle finestre del salotto, illuminando l'appartamento e colpendo lo specchio posto all'entrata. Gli lancio un'occhiata distratta, fisso il vampiro di fronte a me e poi guardo di nuovo lo specchio. Ma dove...?

I vampiri non si riflettono negli specchi” mormora prima che apra bocca. “Somara.”

L'avevo letto su Internet ma non pensavo fosse vero. “Non insultarmi, non ho un libro dove studiare queste cose.”

Kley mi mostra una videocamera montata su un treppiede e collegata alla tv e nel frattempo spiega che non sarebbe compito suo istruirmi. A sentire Eva, toccava a Jon, ma Jon è stato trattenuto altrove per una faccenda seria, così ha passato la patata bollente alla donna che l'ha subito ribaltata ai due fratelli. Non so se sentirmi più ferita dal comportamento della pseudo madre o ringraziarla per avermi dato in adozione.

Questo l'ho scoperto in un negozio di elettronica. Al contrario degli specchi, sembra che le apparecchiature digitali siano molto più indulgenti con noi creature senz'anima.”

Kley pigia un pulsantino e quando la videocamera si accende, non sta riprendendo solo me, ma anche il vampiro al mio fianco. “Fico.”

Utile per radersi... e quando non ne ho voglia, c'è un simpatico barbiere all'angolo che fa il suo lavoro da trenta anni e ha il tocco magico” conclude avvicinando la testa alla mia. Lo sbircio gettando allo stesso tempo un'occhiata alla tv. Kley mi guarda in un modo che... “E' una battuta?” sussurro uscendo dall'inquadratura ma continuando a fissare lo schermo. “Tu non possiedi l'anima?”

E tu ci credi nell'anima?”

Io sono atea.”

Allora di cosa ti impicci?”

Quanto mi irrita quando sorride in quel modo! “Spegni la telecamera.”

Non sta registrando.”

Tu spegnila lo stesso.”

Kley mi guarda dall'alto in basso e si sbarazza di tutta l'attrezzatura. “E' un oggetto inanimato, Tris. Non può nuocerti.”

Non mi piacciono le videocamere, non mi piace essere ripresa. Non sono fotogenica e la telecamera ingrassa, lo sanno tutti.”

Mh. Il motivo vero?”

E' come spiare dal buco della serratura...” farfuglio tentando di farmi capire. “Ti chiedi 'sono io, quella?” sussurro immersa nei pensieri. “Ho detto io quelle cose...”

... è stata colpa mia'?” mormora concludendo il mio pensiero. “E' la domanda peggiore quando la qualità è in HD.”

Non fa dell'ironia, ha centrato perfettamente il problema. Annuisco, pigiando le dita contro le palpebre. “Lo sapevi che... che se la prima lacrima scende dall'occhio sinistro... stai provando dolore?”

Kley scuote la testa e mi avvicina, le mani infilate nelle tasche posteriori. Non è una posa casuale, sta mostrando apertura, così che possa fidarmi e raccontargli tutti i miei segreti. Mi mordo le labbra ma sento lo stesso il mento tremare.

Konsta ed io ci siamo divisi i compiti, è vero, ma questo non ti autorizza a frignare nel mio appartamento senza motivo. Ti è toccata la paglia corta, oggi. Prendi la tua roba ed usciamo.”

Usciamo? E dove andiamo? “Guarda che io devo allenarmi davvero...”

***

Sei troppo lenta, amica mia!”

Oddio... non ce la faccio più! Mi fermo in mezzo alla pista, ansimando come un rottweiler sotto il sole. Kley mi lancia una bottiglietta d'acqua che finisce ai miei piedi. Ora svengo... o vomito... finisco ginocchioni a terra, mi strozzo con l'acqua e tossisco tanto da lacerarmi i polmoni. “Basta... non ce la faccio più...” ansimo stramazzando del tutto.

Sei morta?”

Sì... posa i fiori e vattene...” rantolo prendendo aria a boccate.

Ti sei accorta di correre in apnea?”

No...”

Una buona respirazione è fondamentale, negli allenamenti.”

Per cosa...”

Per non ridurti in questo stato.”

Apro gli occhi, schermando la luce calante con una mano. Cristo, non è nemmeno sudato! “Ma ce li hai i pori, tu?!”

Kley sogghigna e mi porge la mano. Lo scaccio con un gestaccio. “Voglio morire qui!”

Proprio adesso che la vita comincia a movimentarsi?”

Avevo già una vita movimentata!”

Stronzate. Ti sballavi per sentire e finivi col non sentire niente, neppure te stessa. In piedi.”

Ma che vuole, perché mi tartassa l'esistenza?! Faccio uno sforzo sovrumano, cerco di convincere le ginocchia a collaborare, ma sono piena di acido lattico e il crampo mi coglie alla sprovvista, facendomi gridare. Il polpaccio, porc... “Argh!” Mi raggomitolo in preda a dolori lancinanti, come se una pressa enorme mi stesse schiacciando. Sento la voce di Kley provenire da un altro mondo, sento dolore alle orecchie, alla testa, agli occhi, sento il corpo farsi di gelatina come se... come se...

Potevi perdere la consistenza ossea.

NO!NO!NO!NO!NO!

***

Mi sveglio dall'incubo il momento in cui cado dal letto e i macchinari lanciano un urlo di avvertimento all'infermiera del turno di notte. Mi fanno male le braccia, ci vedo in modo strano e sento un odore nauseabondo. Medicinali, alcool...

Seguo con la vista appannata il filo trasparente che parte dal mio braccio e sparisce nella flebo. Strappo l'ago e una goccia di sangue spilla dalla ferita. Si chiude quasi subito. Lecco il gocciolina per sentire se il sapore è cambiato. Sa di ferro e desolazione. L'infermiera arriva mentre sto cercando di togliermi i capelli dalla faccia. Dice qualcosa che non capisco, sembra un'altra lingua. Fisso il naso grande, la fronte scoperta e gli occhi incavati della donna e le dico di piantarla. Lei si immobilizza e lascia ricadere le braccia. “I miei vestiti” dico. Lei si avvicina all'armadio chiuso e li posa sul letto. “Ora vattene. Tu non mi hai visto.”

Non ti ho visto” sussurra come un'automa.

Mi vesto il più velocemente possibile, cammino lungo il corridoio deserto, passo di fronte al guardiano notturno e lui non dice niente. Continua a leggere la rivista e ad addentare il suo spuntino. Durerà molto, se mangia così piano.

Barcollo lungo la strada, tenendomi il più vicino possibile alle macchine parcheggiate. Poi è come se una voce mi guidasse verso il parco. Il cancello è chiuso, lo scavalco senza neanche alzare una gamba. Mi dirigo verso la fontana e infilo le mani nell'acqua gelida, bagnandomi il viso e i capelli. Quanto rumore... non ho mai fatto caso a tutti gli animali che dominano la notte. Mi appoggio ad un albero e scivolo fino a terra. Infilo le mani fra l'erba un po' secca. Viene via facilmente. Scavo una buca e quando decido che è abbastanza grande per me, mi ci corico dentro, il braccio piegato come cuscino. Chiudo gli occhi, i rumori si attenuano fino a sparire. E' un brutto sogno e domani mi sveglierò. E un brutto sogno. Non sono morta. Non ancora.

***

Chi sei?”

Apro gli occhi su un visetto infantile. La bambina tiene un dito in bocca, indossa un vestitino estivo – ma non siamo in inverno? Non sta cadendo la neve? Ho così freddo – mi guarda ancora e scappa via, urlando 'mamma'. Frastornata, mi metto a sedere e mi accorgo di essere sporca di terra e scarmigliata. Le mie povere unghie, tutte rotte e... come sono lunghe...

Signorina, sta bene?”

Alzo la testa, guardo il poliziotto apparso dal nulla. Annuisco.

A me non sembra. Ora la portiamo in ospedale, ma prima ci fermiamo al commissariato per degli accertamenti.”

Mi aiutano ad alzarmi, non faccio resistenza e non dico nulla. Mi trascino inciampando nei miei piedi. Le scarpe fanno male, sembrano di una misura più piccola della mia. Siedo sul sedile posteriore – non è la prima volta – e spio la nuca del poliziotto.

Non ha documenti con se?”

No, ma hanno denunciato una fuga dall'ospedale, stanotte. Una ragazzina di diciotto anni.”

Ragazzina a chi?

Non le somiglia molto.”

Oh, bene. Non somiglio più a me stessa. “Agente...”

I due uomini si voltano all'unisono. Mi arrampico sulla grata divisoria. “Mi ha già arrestato una volta... però avevo i capelli rosa...”

***

Non è mia figlia, vi dico!”

Le impronte digitali confermano la sua identità. Triska Shady, di anni diciotto. Vive al numero 65 di *** Lane. Genitori adottivi, Dorotea Park e William Shady. Genitori naturali, Eva Nilsson e Sigur... mh, mi scusi ma non riesco a pronunciarlo.”

Posso sentire lo sbigottimento della mamma da qui. Guardo la porta che ci divide e tiro indietro i capelli che ricadono sulla faccia. Sono stati gentili a fornirmi di vestiti puliti, ma vorrei fare una doccia per togliermi l'odore di terra di dosso. Mi annuso il braccio, poi lo lascio ricadere. Fisso la parete bianca della stanza d'ospedale. L'agente mi ha creduto, quando gli ho parlato dei capelli rosa. Si è ricordato della malattia del sangue. Anche il medico ha confermato la patologia della Tris che nessuno sembra riconoscere. Mi fa male la bocca. E' come se le labbra fossero aumentate di volume. Scendo dal letto e mi avvicino alla porta, in tempo per udire la mamma gridare contro il poliziotto. La spalanco, lei mi guarda allibita. Non mi ero mai accorta che fosse così bassa.

Davvero, ho troppi capelli” sussurro e lei impallidisce. “Pensi che Sabine riesca ad infilarmi fra una cliente e l'altra?”

Annuisce ma non mi tocca. Mia madre ha paura di me.

***

Quando sono di nuovo a casa, resto mezz'ora sotto la doccia. Poi prendo coraggio e mi guardo allo specchio. Quella non sono io. Non sono così alta, non ho quella bocca, non ho mai pompato gli zigomi. Per fortuna le tette sono rimaste. Il resto è diminuito in modo impressionante. Posso vedere i muscoli delle cosce quando muovo le gambe. Il ventre è una tavola piatta. I capelli sono davvero troppo lunghi. Infilo i soliti vestiti che risultano corti ora. Mi sento un gigante vestito da nano. Ma questa stanza è sempre stata così incasinata? Comincio a riordinare, per tenere occupate le mani e quando un sassolino urta il vetro della finestra, guardo in basso. Poi guardo a destra. Kley, come al solito seduto nel nulla.

Posso entrare?”

Annuisco, lasciandogli spazio. Lui si infila dentro e mi guarda a lungo. Solleva le sopracciglia. Non sa cosa dire.

Che cosa è successo?” domando, ma ho paura e mi stringo nelle braccia.

Sei svenuta, ti ho portato in ospedale. Sono tornato la mattina all'alba ma tu non c'eri più.”

Sono andata al parco... faceva freddo... troppi rumori...” sussurro strofinando il collo. “Ho dormito in una buca...”

Gli mostro le mani, le unghie rotte. Kley le prende e le volta osservando i palmi. “L'hai scavata tu.”

Non è una domanda. Annuisco. “Che cosa mi è successo?”

Crediamo che l'insorgere della luna piena abbia liberato qualcosa in te. Tris, non ti offendere ma fino a ieri non dimostravi la tua età anagrafica, sembravi molto più piccola, come se la tua crescita fosse bloccata per impedire alla natura dhampir di prendere il sopravvento.”

Ho fatto qualcosa all'infermiera...” bisbiglio, avvicinandomi per ricevere altro calore. “Le ho ordinato delle cose e lei le ha fatte... senza fiatare.”

Se tu fossi stato un vampiro, sarebbe stata la normalità.”

E se vi foste sbagliati... se... se fossi anche io, un vampiro...”

Devi morire e risorgere e non mi risulta che...” Kley si interrompe e mi guarda, bianco come un cencio. “Quando ti ho dato il mio sangue, eri viva.”

La mamma ha detto che...” mi umetto le labbra, fissando il vuoto con gli occhi pieni di lacrime “... quando ho avuto l'incidente... per tre minuti...”

Kley sgrana gli occhi e mi scuote. “Per tre minuti... COSA?!”


  
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