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Autore: zellnh    28/12/2013    10 recensioni
"« Sarebbe una cazzata » disse Ambra.
« Grandissima » convenne Cathryn.
« Enorme »
« Sarà il più grosso errore della tua vita » annuì Cathryn.
« Il più enorme! »
« Vai »
« Corro ».
E lo fece. Quella notte corse come non ebbe corso mai nella sua vita. Sentiva che ogni passo che faceva, le donava un piccolo frammento di felicità."
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccoci qui, alla fine.

No vabbè non esageriamo, tra una settimana ne posto un'altra, che volete che sia? Ho solo paura di perdervi, in questi mesi è stato un po' come conoscere degli amici...

Anyway, la nostalgia mi rovina di notte, quindi almeno ora stiamo tranquilli. Questo è l'ultimo capitolo e... oddio, mi sembra strano mettere "completa". Credevo non finisse mai.

Però dai, leggete e poi passate sotto, questo sarà il Best Chapter Ever (?)

 

 

Il telefono squillava ininterrottamente.

Louis e Eleanor, che verso la mattina era entrata nel letto per il troppo freddo, mugugnarono nel sonno.

« Ma chi è a quest’ora? » imprecò lei.

Prese il cellulare e rispose.

« Amore, ti ho disturbata? »

Ambra saltò su nel letto e sbatté la testa nel soffitto. « Auch! Mamma no non mi hai disturbata. Che succede? » borbottò.

« Sono a Londra ».

« Ah ok… no cosa? » chiese immobile.

« Sono all’aeroporto di Londra… »

« E che ci fai a Londra? »

« Beh, quando sei venuta non ti ho detto che avevo cercato casa qui… ».

Ambra si sedette sopra il letto, per la precisione sopra Louis. « Quando avevi intenzione di dirmelo? ».

« Ambra, togli il tuo culo dalla mia faccia » sbottò Louis.

« E quello cos’era? »

« Era Louis. Mi ci son seduta sopra »

« Hai dormito con Louis? »

« Ma che è un interrogatorio? E comunque no, non ho dormito con lui. Cioè si, ma… non importa »

« Oh, vabbè… Ora prendiamo un taxi e… »

« No, ferma lì. Vengo a prendervi io». Cominciò a scuotere Louis, che biascicò qualcosa di incomprensibile.

« Sei sicura? »

« Si credo che… LOUIS ALZA QUEL CULO! Credo di si » fece noncurante, mentre l’amico si alzava di scatto.

« Che c’è? » chiese veloce.

« Andiamo a prendere mamma » urlò dal bagno. « Chissà perché è in aeroporto. Ha preso casa qui ».

« Uou! Aspetta un po’, mi metto le scarpe ».

 

« Doveva essere una festa a sorpresa, quella per Harry? » chiese Ambra mentre entrava in auto.

« Si, in teoria… ma poi è successo quel casino… »

« Non azzardarti a dirgli che la stavo organizzando io » si affrettò a dirgli.

Louis assunse un’espressione confusa: « Credevo lo sapesse già ».

Ambra tossì e girò il viso dall’altra parte. « Lascia perdere » tagliò corto.

« Perché avete litigato? »

« Perché non lo chiedi a lui? » ribatté infastidita.

« Non me lo vuole dire » sbottò lui.

« Comodo » commentò Ambra. « Ma perché dobbiamo parlare di lui? Non ho pace neanche da cornuta ».

Louis scoppiò a ridere. « Oh, Harry è un po’… è quella tua madre? » disse all’improvviso, indicando qualcuno.

« Si! » esclamò entusiasta. Scese dall’auto e l’abbracciò. Poi prese in braccio Gioia e se la mise sopra.

« Non credo tu possa tenerla così in auto… » cominciò Barbara, ma Ambra non l’ascoltò e continuò a strapazzarla.

« Dove dobbiamo andare? » chiese Louis.

« In realtà Gioia doveva chiedervi una cosa… » esitò Barbara.

« Dì tutto a zio Lou, dai » sorrise lui.

« Voglio vedere Harry ».

Ambra alzò gli occhi al cielo: « Ma perché tutti vogliono vedere Harry? E va bene » fece Ambra, « ma solo perché sei tu ».

 

« Vallo a chiamare te, magari sta facendo qualche cosa sconcia e traumatizza mia sorella ».

Louis andò di sopra sospirando. « Harry » disse bussando alla porta della sua camera, « c’è una persona che vuole vederti. Fatti carino ».

Harry arrivò curioso poco dopo. Quando lo vide, Gioia gli corse incontro.

« Harry! » gridò felice.

Lui la strinse a sé, sorpreso. « Ehi, dolcezza… come mai qui? ». Si rivolse ad Ambra, che si rifiutò decisamente di rispondergli, quindi glielo spiegò Barbara. « Abbiamo preso casa. È la stessa che io e mio marito avevamo comprato quando… quando siamo arrivati qui ».

« Non me lo avevi detto » disse Ambra sorpresa.

« Non c’è stato tempo… vorrei andare a vederla » disse alla figlia.

« Certo, andiamo » sospirò Ambra alzandosi dal divano. « Su, saluta » mormorò alla sorella.

« Si è affezionata molto in fretta, a Harry » notò Barbara.

« Oh si, molte persone si affezionano in fretta a Harry » sillabò Ambra gelida, « e lo stesso si può dire di lui ».

Per la prima volta dopo tanti giorni, la guardò negli occhi. Non la guardava male, né sorridendo; era privo di espressione. Ambra strinse forte la mano di Gioia, e fece un verso sprezzante.

« Andiamo, dai ». Louis le accompagnò fino alla porta. Ambra gli diede un bacio sulla guancia, e lui le prese la mano. « Stasera ci sei, vero? ».

« Per cos… oh, la festa… ». Si guardò i piedi per qualche istante, poi inclinò la testa. « No, credo che aiuterò mamma per la casa ».

« La casa è già apposto » obiettò Barbara. Ambra le lanciò un’occhiataccia.

« Ambra, ti prego non prend… »

« Louis, no » disse lei ferma. « Ci vediamo direttamente a casa ».

 

Harry pensava. Non sapeva esattamente a cosa, ma sicuramente stava pensando. Si ritrovò a fissare il soffitto, perso in una marea di ragionamenti stupidi.

« Harry? ». Taylor si avvicinò per baciarlo. Lui rispose, quasi automaticamente.

« A che pensi? » sussurrò sfiorandolo. Harry rabbrividì. « A nulla » mentì.

Taylor sbuffò incredula, e mise una gamba sopra di lui.

Harry ci poggiò la mano, distratto.

« Scendo un attimo » esclamò, lasciandola sola nel letto.

« Chi c’è oggi alla festa? » chiese, vedendo Louis che armeggiava col cellulare.

« Oh, il mondo » sbottò Louis, infastidito. « Doveva essere del tipo… intima, ma non si sa come l’hanno saputo tutti, e fidati se ti dico che c’è il mondo! ».

« Ok, ok » disse Harry veloce, « ho capito ». Poi si girò per versarsi il succo, e cercò di domandare a Louis quello che più gli premeva il più indifferente possibile.

« Ambra deve venire? ».

Louis respirò profondamente. « E a te cosa cambia? ».

« Nulla » borbottò Harry, « era solo per sapere ».

« Per sapere… » ripeté Louis. « E comunque no, non deve venire ».

Harry ebbe un tuffo al cuore. « E perché no? ».

Louis si spazientì. « Non lo so Harry, ma non provare a chiamarla o ti rovino ». Poi prese le ciabatte e andò via.

« Stupido » commentò Harry, più a sé stesso che all’amico.

 

« Sei sicura di voler restare con me? Alla festa manca ancora molto… »

« Stai tranquilla, credo che mi divertirò qui stesso ».

E così fece; spazzò dappertutto, lavò e spolverò, e preparò le crepes con Gioia.

Stava giusto per addentarne una, quando squillò il cellulare.

« El? » disse, rispondendo.

« Cos’hai intenzione di fare? »

« Quando? »

« Adesso. La festa comincia tra mezz’ora! » esclamò Eleanor.

« Na, sto mangiando le crepes con mia sorella, ci tengo di più » disse noncurante.

« Andiamo, Ambra! » si lamentò lei.

« Ma vacci te, no? »

« Ma infatti ci vado! Senti, hai detto che lo ami… »

« Ciao El » la salutò, e chiuse la chiamata.

Solo per non sentirla procedere. Perché stava male solo pensandoci, e si disse che dirlo ad alta voce, poteva essere solo peggio.

 

C’era davvero, il mondo. Harry credette di vedere Conor Maynard e Austin Mahone, ma sorrise poco entusiasta.

« Questa festa è per te, amore ». Taylor lo baciò a lungo, mentre gli altri assistevano in prima fila.

« Datemi i pop corn » commentò Niall divertito.

« Noi cerchiamo i posti a sedere, eh » fece Louis.

« Noi vi raggiungiamo dopo » gridò Taylor, e lo portò nei bagni.

« Che stai facendo? » chiese Harry, incerto.

« Secondo me lo sai » sussurrò Taylor, facendolo entrare in uno dei servizi. Gli tolse la giacca, e cercò di sbottonargli la camicia. « Mi piacciono i vestiti eleganti » aggiunse, maliziosa.

« Taylor… ». Era una cosa non da lei. O forse si, era decisamente da lei, ma non per lui.

« Taylor basta, ti prego » la fermò, prendendogli le mani. Rimise la camicia dentro i pantaloni e la giacca.

Taylor assunse un’espressione sofferente. « È squallido, farlo nel bagno » si scusò lui.

« Prima non eravamo nel bagno » gli ricordò lei, « eppure non andava bene comunque ».

« Scusa, ma non ne ho voglia » mormorò Harry. Aprì la porta per farla passare, e la seguì verso gli altri.

« Hai il bottone aperto » disse Louis gelido, quando si sedette. Lui si controllò in fretta, e Niall ridacchiò. Chanel gli diede un’occhiata in tralice, e lui smise subito.

Cominciarono a chiacchierare, mentre Harry seguiva disconnesso qualche pezzo di discorso.

« Sinceramente » disse a un certo punto Cathryn, « non ho capito l’idea di questa festa ».

« Louis aveva avuto l’idea per Harry » spiegò Austin. « Doveva essere una sorpresa… Ambra si era occupata di organizzarla, e aveva chiesto aiuto a me, ma poi è cambiata la storia… ». La sua voce si fece un mormorio, poi sfumò.

Qualcosa s’introdusse nella mente di Harry, che alzò lo sguardo, lentamente. « Ambra stava organizzando la festa per me? » chiese piano.

« Si. Perché cosa credi che siano uscite le foto di loro due assieme? » disse Louis confuso.

« E quando ti stava sabotando il viaggio… » disse Cathryn indicando Louis.

« Tu hai fatto cosa? » ringhiò Harry contro Louis, che arrossì.

« … è stata carina a salvartelo. Io non lo avrei fatto » continuò Cathryn, bevendo un drink.

« Lei me lo ha salvato? » ripeté Harry, disperato.

« Si che lo ha fatto. Lei ha fatto molte cose » disse Chanel gelida.

« Devo andare via » disse Harry. Si alzò come un robot, e si voltò verso Taylor: « Mi dispiace ma… scusa » disse alla fine.

« Dove vuoi andare? » chiese Louis con voce acuta.

Harry lo guardò immobile, poi alzò le spalle. « Devo andare. Devo provarci ».

Cominciò a farsi largo nel locale, scontrandosi con chiunque lo intralciasse, e uscì nella calda aria della Londra estiva.

Cominciò a correre, senza accorgersi che lo guardando tutti.

« Vi va una corsa? » chiese Zayn.

« Perché? » disse Liam.

« Perché non voglio perdermi per niente al mondo questa scena » rispose Zayn, e si mise a seguire Harry.

Liam lo guardò incerto, ma Louis sussurrò: « Muoviamoci, prima che Taylor veda dove andiamo ».

 

« Sicura che non vuoi rimanere a dormire qui? »

« No torno a casa, magari Louis mi racconta qualcosa… »

« Va bene » annuì Barbara, « ci vediamo domani se vuoi ».

« Certo, a domani » diede un bacio a Gioia e cominciò a camminare per la strada, mani in tasca e il muso affondato nella maglietta. L’ultima volta che si era trovata da sola era arrivato Austin, ma dubitava di trovare anche solo una persona che l’accompagnasse a casa. Non che le dispiacesse; aveva più tempo per stamparsi in faccia quel sorriso che faceva da giorni, solo perché la mostrava indifferente alla situazione in quella casa. E nella sua vita. Perché era evidente che ci fossero stati cambiamenti anche nella sua vita.

Quando mancava una via, alzò lo sguardo verso la casa e vide tutte le luci spente, segno che non era rientrato ancora nessuno. Rassegnata, sospirò e cercò le chiavi.

« Ambra! ». Ambra si voltò, le mani ancora affondate nella tasca del jeans.

« Questo… è… destino… ». Cominciò a piegarsi in due dalle fitte, mentre Ambra inarcò le sopracciglia.

« La palestra dà resistenza, dicevano ».

Lentamente, Harry alzò la testa. « Cazzo che male… Dio ti prego, uccidimi ».

« Che vuoi Harry? »

« Mi dispiace » disse mettendosi le mani in testa. Girò su sé stesso, come se stesse impazzendo.

« Vai a letto Harry, è tardi » gli consigliò Ambra, continuando a camminare.

« Ti prego, ascoltami » le gridò dietro. Ambra chiuse gli occhi e respirò profondamente. « Fai veloce » disse a denti stretti.

« Mi dispiace, io non volevo assolutamente… ». Ambra lo guardò meglio, e si avvicinò a lui. Gli prese il colletto della camicia e inclinò la testa. « Hai rossetto. Credo ti dispiacerà davvero, visto che macchia ».

Ricominciò a camminare a passo spedito, ma Harry non la seguì.

« Amo tutto di te » disse.

Ambra scoppiò a ridere. « Harry, non dire cazzate e vai a dormire, davvero ».

« Amo il modo in cui mi hai guardato la prima volta che ci siamo incontrati » continuò imperterrito, « amo il tuo sguardo quando sei felice, amo il modo in cui piangi. Amo quando ti arrabbi, quando minacci qualcuno senza crederci, amo i tuoi abbracci. Amo le tue smorfie, la tua risata. Amo quando ti addormenti tra le mie braccia, amo le cose che mi sussurri all’orecchio. Amo quando fai quelle battute stupide che non fanno ridere a nessuno, e quando ti incazzi se nessuno ride. Amo quando arrossisci, quando ti imbarazzi, quando vorresti dire qualcosa ma non sai cosa, e allora ti blocchi e rimani a bocca aperta. Amo le tue guance, il profumo dei tuoi capelli, le tue mani quando mi stringevano a te, e il modo in cui mi allontani quando dico qualche cazzata. Amo lo sguardo che hai quando facciamo l’amore, il modo in cui lo fai, e tutte le volte che ti nascondi per la vergogna. Ma sai qual è la cosa che amo di più di te? I tuoi occhi. Perché nonostante tutto, son la prima cosa che ho voluto guardare ». Ambra realizzò dove si trovava dopo qualche momento.

Quando si voltò, vide una lacrima che attraversava la guancia di Harry.

« Perché diavolo hai parlato al presente? » sussurrò avvicinandosi.

« Perché non riesco nemmeno a pensare di dover parlare di te come passato » disse Harry.

« Se ti minaccio, ci credi? » bisbigliò Ambra.

« No, ma potrei far finta ».

Il bacio che seguì dopo, Ambra lo visse per parecchi giorni di seguito. Era un bacio banale, come quelli insipidi da film strappalacrime, un fottuto bacio mentre sentivano i propri respiri, e il fischio di Niall, Cathryn e Chanel che uscirono dal loro nascondiglio mentre gli altri applaudivano.

Louis li guardò, e incrociò lo sguardo di Harry. Poi sorrise, rassegnato, e sventolò la mano.

« La sapete una cosa? » disse Zayn.

« Mmh? » fece Liam.

« Stasera quei due trombano » commentò lui con un sorriso sicuro.

Louis lo guardò malissimo: « Hai rovinato un momento perfetto ».

Zayn sbuffò. « Ah, ma figurati. Hanno tutta la notte per recuperare ».

Perrie cominciò a picchiarlo, mentre raggiungevano i due velocemente.

« Vi va un gelato? » chiese Ambra ridendo.

Tra i salti entusiasti di tutti, specialmente di Niall, ripresero la strada.

Ambra, stretta sotto il braccio di Harry, ricordò le parole di Lucas.

Chiunque sia, se ti fa soffrire non ne vale la pena.

In quel momento non poté essere meno d’accordo, e sorridendo disse: « Vi amo, tutti quanti ».

La guardarono tutti, e fecero finta di commuoversi. « Io ti amo di più » sussurrò Harry.

E sotto quella luna piena, ridendo e scherzando come se non ci fosse un domani, andarono incontro a quel loro piccolo mondo perfetto.

 

 

Note d'autore: ...

...

...

Lasciatemi piangere. No, non per commozione, ma perché l'ho riletto - miracolo! - e mi sono ricordata il motivo per cui non li rileggevo.

Insomma, è andata. Non ho molto da dire, in effetti. A parte che... si, esattamente tra una settimana posterò il primo capitolo della mia Narry, Love Is Equal. Inutile dire che sono scossa, per me stessa e perché non avevo mai scritto niente del genere... ma vi spiegherò meglio direttamente sabato c: 

Bene, è stato un piacere, sul serio. Spero in tante vostre recensioni per dirmi che non vi ho deluso, almeno nel finale, e che non vedete l'ora di leggere l'altra.

E siccome non vi voglio male, ecco a voi;

 

Da Love Is Equal:

"Eppure Harry non l’aveva mai guardato così. Non in quel modo. Nei suoi occhi non c’era mai stato tutto questo."

 

Ringraziamenti:

Non potevo di certo andarmene senza dirvi grazie


Grazie a Maria, perché senza lei non avrei avuto mai l'idea di postare questa storia qui.

Grazie a mia sorella, che nonostante sia stata la prima a metterla tra i preferiti, non l'ha ancora letta. Ti amo.

Grazie al divano, al tavolo e al mio pc, che mi hanno sopportato nella buona e nella cattiva sorte.

Grazie ai miei idoli, perché sono il massimo, e perché alla fine tutto questo è per loro.

Grazie ad Ambra, che doveva essere Aurora.

 Grazie a xliamvojce, che mi ha dato tanti consigli su come migliorare la storia.

Grazie alle 97 persone che hanno deciso di darle importanza, e alle 11184 visualizzazioni di poveri cristi che le hanno dato un'opportunità.


Un grazie speciale a CA7567, Charly_Baby e Cuoricina_Styles, che mi hanno seguita più di tutti e mi facevano morire con i loro insulti verso Taylor e Harry. Siete il top.


E un grazie enorme a Ronniestaystrong, che ha recensito tutti i capitoli, ha fangirlizzato, pianto, riso,

sudato e sputato qui. Ha esultato per Ambra, fatto ricorso delle parolacce del suo vocabolario - erano

inventate, ammettilo - per insultare Harry e Taylor, e usato le peggio cose se aggiornavo in ritardo.

Questa storia è ufficialmente tua, Mì.

 

Love ya all, bebis x

 

   
 
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