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Autore: Ibelieve93    29/12/2013    3 recensioni
Stella Rossi è una hostess su uno degli aerei di lusso della compagnia Skyland .
Ama viaggiare ,volare , ma nonostante i suoi numerosissimi “avanti e indietro” per il mondo , non ha mai incontrato l’amore in vita sua .
Gabriel Gray , un poliziotto americano che non sopporta l'altro sesso per svariate ragioni , è costretto a proteggere Kevin , un sedicenne nonché testimone importante per un processo che si terrà in Italia .
Stella e Gabriel si incontreranno per caso durante un viaggio tutt’ altro che calmo da Los Angeles a Milano , e saranno costretti ad unire le forze per salvarsi la vita .
E se dovesse nascere l'amore ?
Il poliziotto e l'hostess cosa faranno ?
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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 Ho attraversato gli oceani del tempo per trovarti




Capitolo21. Libertà conquistata



Gabriel

 

“ Abbiamo un accordo, allora ?” domandai per avere un ulteriore conferma.
Walter Rossi ridacchiò nel suo elegante smoking : “ Ma certo signor William!  Sono sicuro che sarà davvero entusiasmante fare affari con lei . Non è vero Luke? ”
Quel bifolco , tutto muscoli e niente cervello , annuì mentre mandava giù, a fondino, l’ennesimo bicchiere di vino rosso .
Mostrai loro un mezzo sorriso , del tutto falso .
Non avevo nessunissima intenzione di sorridere a quel modo , anzi stavo disperatamente cercando ,in tutti i modi possibili e immaginabili , di nascondere il mio vero stato d’animo dietro quella maschera di serenità .
Ero ansioso, stanco, stressato, confuso, e perfino un po’…impaurito e sospettoso.
C’era una sfumatura negli occhi scuri di Walter , che non riuscivo a decifrare : il suo sorriso non mi convinceva per niente , nascondeva qualcosa .
Aveva preso una decisione di cui non ero stato messo al corrente , ne ero certo .
Chissà cosa stava frullando in quella sua testolina malefica
I suoi uomini , che in quel momento gli stavano ronzavano tutt’intorno come api intorno al miele, facevano finta di nulla, ma era evidente che sapessero qualcosa riguardo al suo nuovo piano, ovviamente a me sconosciuto .  
Diedi un’occhiata a James al mio fianco , e anche lui non sembrava affatto tranquillo .
Nell’aria non si respirava di certo un’aria serena , limpida, cristallina, eppure all’apparenza niente stava andando storto .
Forse era soltanto una nostra stupida, sciocca, impressione.
 Era impossibile che avessero scoperto la nostra vera identità in quella stessa serata, a meno che non avessero informatori in ogni angolo .
Trassi un profondo respiro e rivolsi un sorriso mesto a Stella.
“ Allora, a domani …signori ?” domandò Walter stringendo la mia mano in segno di saluto , e successivamente  quella del mio migliore amico.  
“ Certamente” risposi prontamente , mandando giù quel nodo in gola davvero fastidioso.
 James annuì semplicemente, con un gran bel sorrisone a trentadue denti stampato sul volto.
Ovviamente era finto anche quello .
Hanno abboccato?
Scopriremo tutto domani.
“ Arrivederci” salutò infine James , per poi avviarsi verso l’uscita sfoderando le chiavi della nostra auto di lusso da una delle tasche dei pantaloni grigi , che aveva scelto di indossare proprio per quell’occasione .
Prima di seguirlo , per un bel po’ rimasi a fissare Stella negli occhi.
Provai a trasmetterle ogni possibile sentimento, emozione positiva di cui ero provvisto.  
Lasciai che fossero i miei occhi a dirle che non doveva temere, che presto saremmo stati insieme…per sempre
Mentre mia figlia le trotterellava intorno .
I suoi occhi del mio stesso colore, ogni tanto si soffermavano su di me con curiosità evidente  . 
Dar loro le spalle , a Stella e a mia figlia, fu più difficile di quanto avessi immaginato.
Con mille pensieri che mi ronzavano ancora per la testa, mi avviai verso il parcheggio  , rabbrividendo non poco per il freddo pungente, che mi assalì non appena varcai il portone d’ingresso di quella meravigliosa sala extra-lusso .
La Mercedes che avevamo preso in prestito io e James per quella “commedia” , aveva trovato posto non molto lontano dal punto in cui avevamo trascorso l’intera sera , ma comunque… era una zona completamente immersa nel buio.
Un po’ di luce no , eh?
Tanto sfarzo all’interno e poi all’esterno guarda che situazione!
Appena individuai l’auto , con non qualche difficoltà, dato non era l’unica Mercedes presente nei paraggi, sospirai quasi di sollievo.
La mia pistola , nascosta nel cruscotto , mi stava aspettando.
Scossi la testa : avevo trascorso la serata seduto attorno al tavolo dei cattivi  senza un’arma propria o impropria pronto ad utilizzare per difendermi nel caso fosse accaduto il peggio . 
Senza la pistola al fianco, mi ero sentito vulnerabile più di una volta, specie nel momento in cui Florenzo stava per beccarmi assieme a Stella .
In quel momento mi ero immaginato come un piccolo topolino spaurito di campagna, vestito in ghingheri…  un topolino…davanti ad una fila di gatti inferociti pronti a far festa: con lui
Ero pronto ad entrare in auto quando notai che ancora non era stata aperta .
James non era in auto .
Come?
Dov’era finto ?
Mi guardai attorno, seppur non riuscii a notare un cavolo dato non avevo la vista ad infrarossi  !
“Jack ?” lo chiamai con il suo falso nome , con il cuore in gola.
Niente.
Digrignai i denti, non era il momento di farmi preoccupare e congelare !
Ero già abbastanza carico di tutto!  
Si può sapere dove cavolo era finito?
Stavo girando intorno all’auto, in preda al nervosismo, alla disperata ricerca del mio collega , quando un piede incontrò un ostacolo sul suo cammino .
Spostai immediatamente gli occhi verso il basso e lo vidi.
“EHI” urlai spaventato all’ennesima potenza.
James era disteso prono sull’asfalto gelido .
Era come se fosse morto.  
Non riuscivo a vederlo chiaramente , ma sapevo perfettamente che era lui.
“Ehi”
L’afferrai per la giacca e lo scossi con violenza.
Non mi rispondeva.
No, no. Pensai temendo il peggio. Non scherzare, andiamo amico!
Lentamente lo girai e gli afferrai il volto con entrambe le mani schiaffeggiandolo non poco : “ Amico mio, rispondimi!” lo implorai
Le sue palpebre tremolarono appena e io trassi un profondo respiro di sollievo .
“ Cosa ti è successo?” gli domandai immediatamente.
Lui agguantò una delle mie mani, stringendo con forza, come a voler richiamare la mia attenzione su un altro dettaglio .
Non aveva neanche del tutto riaperto gli occhi quando con tono allarmato mi suggerì : “ Scappa. Vai via! Devi andartene! ”
Delle mani mi afferrarono da dietro e mi allontanarono da lui contro la mia volontà proprio in quell’istante .  
“Troppo tardi” bisbigliò uno sconosciuto , alitandomi sul collo , nonostante io cercassi in tutti i modi di ribellarmi .
Ero sicuro che avesse stampato in faccia un sorriso beffardo, di trionfo .
Sentii il freddo metallo di una lama affilata sfiorarmi il collo scoperto , e mi irrigidii all’istante .
“ Un passo e ti sgozzo come un maiale” minacciò quel delinquente
No, no…io non mi arrendo così
Con rabbia accecante pestai un piede con tutta la forza che avevo a quell’idiota , che continuava a tenermi il coltello alla gola . 
Poi gli affondai un gomito nello stomaco con tanta forza da farlo indietreggiare , ed infine gli tirai un calcio che lo spedì a terra .
Sentii il coltello cadere assieme a lui con un tintinnio .
Era anche giusto che tenesse compagnia al suo proprietario, oppure no?!
Altri due sottospecie di uomini mi furono addosso in un attimo come un gatto su un topo .
Sferrai un calcio al soggetto alla mia destra e tirai un pugno a quello a sinistra.
Cercai di rispolverare qualche mossa di Karate , che avevo imparato quando ero solo un bambino.
Cintura…marrone? Credo che fossi arrivato proprio a quella…prima del giorno in cui decisi di lasciar perdere.
Quei due pararono entrambi i miei colpi con mio sommo dispiacere , ma non demorsi.
Riprovai e riprovai senza fermarmi .
Nelle carte dei cioccolatini di solito , quando c’era in palio un auto, un motorino eccetera, si trovava sempre su un lato la scritta : “Ritenta, sarai più fortunato” , ed io volevo rispettare quella sorta di regola.
Ma capii fin troppo presto che erano veramente troppi per me .
Uno contro tre non era fattibile, per niente .
Ed uno di loro , decisamente più basso di me ma con le spalle almeno il doppio delle mie , riuscì a portarmi entrambe le braccia dietro la schiena, con una mossa così rapida, da confondermi e farmi esplodere il dolore al fianco.  
Lancia la testa all’indietro e colpii in pieno il suo naso aquilino .
Lo sentii imprecare a denti stretti mentre si asciugava, con il dorso della mano destra,  il sangue che aveva preso a colargli dal naso .
“Basta così” ordinò una voce , con un tono che non ammetteva repliche.
Mi si gelò il sangue nelle vene : era Luke
“Complimenti, William” esordì battendo le mani con un sorrisetto sulle labbra “ è capace di difendersi molto bene”
“ E’ questo il modo di trattare chi decide di unirsi a voi, Luke ? ” domandai lanciando una rapida occhiata a James, ancora disteso a terra.
Lui inarcò entrambe le sopracciglia: “ Beh, sì. Specialmente se i nuovi arrivati sono… sbirri
Il mio cuore perse i battiti , per un attimo mi sembrò di vivere un sogno dal quale volevo svegliarmi il più in fretta possibile , ad ogni costo. 
No.
Non poteva essere vero.
Imbambolato continuai a fissarlo, incredulo, scioccato mentre sentivo la punta di una pistola iniziare a premere contro la mia schiena.
Alzai le mani all’altezza delle spalle , d’istinto
“Non muoverti” intimò con tono mellifluo uno degli uomini alle mie spalle.
“ Mi dispiace. In fondo, ma molto infondo. Non saresti stato male come alleato” aggiunse Luke con finto dispiacere.
“Tuttavia…” riprese ridendo “ le cose stanno così. E adesso vedremo cosa fare a te e al tuo amichetto. Credo proprio che mi divertirò. ”
Non avevo più saliva.
La bocca era completamente asciutta.
Il mio corpo non rispondeva più ai miei comandi.
Avevo il mio iPhone in tasca, sarebbe bastato premere un solo tasto e una pattuglia sarebbe subito corsa in mio aiuto, ma come potevo prenderlo in quel momento?
Luke fece con il capo uno strano cenno all’uomo che mi teneva in pugno , ed in meno di un secondo mi ritrovai qualcosa davanti al naso e alla bocca .
Provai a non respirare a sfuggire a quel triste destino,  ma i miei forzi risultarono vani .
Un minuto ancora…e la mia mente non riuscì più a pensare in maniera lucida .
Stordito , mi accorsi soltanto del freddo contatto con l’asfalto.
Poi il vuoto.  
                                                                                *****
 
 
Stella
 

Con una mano gli sfiorai i contorni del viso, per poi soffermarmi sulle sue labbra sottili leggermente dischiuse.
Non aveva ancora riaperto gli occhi, ma presto l’avrebbe fatto.
Come aveva fatto mio zio a scoprire la sua vera identità in una sola sera ?
Come aveva fatto a sorprenderlo a quel modo, senza lasciargli via di fuga ?
Scossi la testa infuriata mentre mi asciugai con le dita una moltitudine di lacrime , che scendevano copiose sulle mie guance pizzicandomi la pelle con il loro sale .
Era tutto finito.
Kevin sarebbe morto, Gabriel altrettanto assieme al suo collega e chissà in quale terribile modo.  
Ed io ?
Io non sarei più stata libera , non sarei mai più stata la stessa di sempre .  
Questa situazione così assurda doveva capitare proprio a me ?
Quel che sapevo , era che niente di tutto questo sarebbe successo se io non avessi incontrato lui , eppure continuavo a ringraziare Dio per quel meraviglioso incontro all’aereoporto .
Non riuscivo a pentirmi delle scelte fatte, della vita che stavo vivendo: perché mi avevano portato da lui.
E perderlo per mano di mio zio , era una cosa che non riuscivo a tollerare . Inconcepibile .
Decisi che avrei fatto qualunque cosa!
Qualunque,  pur di far risparmiare la sua vita , anche a costo di offrire il mio stesso corpo, nella sua interezza, a mani sconosciute .  
Sarei stata toccata, sfiorata, amata da un altro uomo, che mai avrei amato sarebbe stato :  un incubo .
Come vivere l’inferno in terra.
Ma cosa potevo fare?
Per colpa di mio zio , stavo rinunciando alla vita da Paradiso che il Cielo mi aveva gentilmente regalato.
Io e Gabriel eravamo fatti per stare insieme, ma se il resto del mondo non voleva , cosa dovevamo fare?
Cosa ?
Lottare?
Sì, d’accordo… ma non potevo più correre il rischio di perderlo ogni singola volta che era al mio fianco .
 Dovevo lasciarlo andare, soltanto così avrei potuto salvarlo .
Sì, dovevo parlare con mio zio. Forse potevo ancora dare all’uomo che amavo una via di fuga sicura.
“ A cosa stai pensando?”
Sussultai sorpresa e posai lo sguardo su Gabriel.
Aveva ripreso conoscenza.
“ Sei sveglio. Come stai?” gli chiesi , non nascondendo la mia voce tremante .
“ Allora , vediamo…sono disteso su un letto , fortunatamente indosso ancora la mia meravigliosa camicia bianca ed i miei pantaloni, ma ho i polsi legati da un bel paio di manette a loro volta agganciate alla testiera del letto…mmm…nel complesso però sto bene, grazie per averlo chiesto. ”
Aveva voglia di scherzare?
No, lo capivo perfettamente dal suo sguardo.
Il verde dei suoi occhi aveva qualcosa di diverso.
Era spaventato, confuso, quanto me , ma aveva parlato a quella maniera solo per far sollevar  di morale me
Apprezzavo molto i suoi sforzi , sul serio.
Infatti , gli sorrisi seppur a fatica.
“Potresti anche non mentire” gli dissi comunque , trovando posto sul letto proprio accanto a lui
Diventò serio di colpo : “ Cosa dovrei dirti? Non servirebbe poi a molto la verità”
Non risposi.
Preferii poggiare il capo sul suo petto e ascoltai per un po’ i battiti veloci del suo cuore.
Con una mano afferrai la sua camicia e strinsi forte.  
“ Cosa ne sarà di noi?” gli domandai cercando i suoi occhi .
“ Non lo so” ammise in un soffio “Non so più cosa pensare”
“ E’ mattina” dissi con occhi lucidi “ non ci rimane molto tempo…insieme”
Distolse lo sguardo dal mio, puntandolo verso la piccola finestra alla sua destra, dove filtrava appena qualche raggio di sole .
“ Ho fatto di tutto . Per salvare te, Kevin, ma ho fallito ancora . Mi dispiace tanto , Stella. Non avrei mai voluto incontrarti se avessi saputo che sarebbe successo tutto questo ” e strattonò i polsi con forza.
Da quel gesto capii che avrebbe tanto voluto stringermi a sé .
Così fui io a far aderire ancora di più il mio corpo al suo.  
“Ssssh, ti prego” sussurrai , per poi tappargli la bocca con un dito .
Io ero l’egoista .
Mi sentii doppiamente in colpa.
Io non sarei mai riuscita a rinunciare a noi, anche se avessi saputo .
Perché nessuno mai , prima di lui, era stato in grado di farmi sentir quel calore, provare quell’amore , che avevo scoperto per lui
Gabriel provò ad aggiungere altro, ma io non volevo ascoltare .
Non in quel momento.
Era rimasto troppo poco tempo per stare insieme .  
Desideravo soltanto le sue calde e morbide labbra fra le mie, nient’altro .
Correvo il rischio di non poterle incontrare mai più da un momento all’altro , e non volevo perdere secondi in chiacchere .
Lui ricambiò il bacio con passione mentre le mie mani continuavano ad accarezzare i suoi capelli, il suo collo, il suo petto.
“ Qualsiasi cosa accadrà, io ti amo e ti amerò sempre ” sussurrò a distanza di un respiro dalla mia bocca.  
“ Ti amo tanto anch’io”
Era la prima volta che pronunciavo ad alta voce quelle parole per lui , per qualcuno , e fermare le lacrime fu quasi impossibile.
Perché non potevamo amarci se le nostre vite si erano intrecciate , unite in un unico filo ?
“ E’ ora” disse Florenzo alle mie spalle, facendomi allontanate di scatto da Gabriel .
Era entrato nella stanza senza dir una parola , ed aveva delle minuscole chiavi in mano .
Gabriel mi guardò cercando di infondermi più forza possibile, ma non ci riuscì.
Stavo per perderlo, come potevo essere forte ?
Florenzo lo liberò dalla manette , e Gabriel si massaggiò i polsi doloranti senza pronunciare una sola parola.
Non provò a scappare neppure per un attimo, sapeva che sarebbe stato inutile.
Con l’organo pulsante sul punto di esplodermi nel petto , seguii i due fino al salone del casale , dove mio zio ed alcuni dei suoi si fecero trovar seduti tranquillamente.
Altre due persone erano in ginocchio in un angolo, sorvegliati continuamente da quattro uomini che tenevano le armi puntate contro di loro.
Erano ridotti proprio male Kevin e l’amico di Gabriel.
Il ragazzo dagli occhi grigi aveva un occhio nero e diverse graffi sul viso, mentre il ragazzino aveva ancora il labbro gonfio e sanguinante.
Dovevano aver sicuramente alzato le mani contro di lui.
Come potevano esseri umani picchiare come animali persone come loro?
Che schifo!
 Il mio sbirro preferito strabuzzò gli occhi quando vide loro in quella posizione e in quello stato .
Mio zio sospirò sonoramente e prese a fumare il suo sigaro .
Una nuvoletta di fumo grigio si espanse per l’intera sala a partire dalla sua bocca dagli angoli all’ingiù .
“Un meraviglioso spettacolo non trovate, signori?” disse ai suoi spalancando le braccia continuando a tenere le gambe accavallate.
Ridacchiarono .
Luke, in piedi accanto a mio zio, scoppiò in una fragorosa risata : “ Lo sbirro chi sceglierà di far fuori?”
Come? Cosa? Un momento , che cavolo avevano in mente quei folli, che non dovevano essere nient’altro che rinchiusi in un manicomio?
Gabriel fece un passo indietro ,sconvolto, ma Florenzo lo spinse in avanti : “ non fare il timido” lo derise
In risposta ricevette un’occhiataccia.
Walter fece schioccare le dita e un ragazzino si fece avanti con un bel cuscinetto di velluto rosso rubino sul quale era adagiata una pistola  .
“ Prego, prendi pure… William. Oppure vuoi che ti chiami con il tuo vero nome : Gabriel Gray ? ” domandò Walter con disprezzo
La compagnia dei folli scoppiò a ridere al completo.
Gabriel guardò l’arma e scosse la testa : “ Non farò nulla di ciò che mi ordinerete” avvisò guardando dritto negli occhi mio zio . “Se volete uccidermi fate pure, ma non otterrete niente da me”
“ Prendi quella pistola e scegli chi vuoi eliminare. Se il tuo amico oppure il tuo caro testimone” ordinò Luke , ignorando le parole dette .
“ Altrimenti?” sfidò Gabriel
Un altro schiocco di dita da parte di mio zio , e nel salone entrarono anche Aileen , stranamente in lacrime , ed una ragazza, che non avevo mai visto prima di quel momento. Una baby-sitter votata a servire mio zio fino alla morte?
“Altrimenti… faccio saltare in aria il cervello di tua figlia.” spiegò mio zio con nonchalance
Come se non stesse decidendo della vita o della morte di una bambina di cinque anni !
“Perché la nostra piccola Aileen è tua figlia , sai ? ” continuò , godendo nel leggere la rabbia sul volto di Gabriel
Sgranai gli occhi.
No, non poteva essere realmente mio zio quell’essere che stava decidendo di far del male anche ad una bambina a quella maniera !
“ Tu sei matto!” esclamò lo sbirro , pallido in volto.
“ Non fingere di non sapere…” sibilò Luke riducendo gli occhi a due fessure.
“ Lasciatela stare, lei non ha nessuna colpa! E’ solo una bambina! ” continuò il biondo .
Gabriel sapeva di sua figlia? Come ?
E Aileen? Povera piccola, venir a sapere così di suo padre.
“ Allora, che facciamo? Ti decidi a collaborare o preferisci assistere alla morte di tua figlia ?” proseguì Walter
“NON PUOI FARLO!” sbraitai fuori controllo , puntando un dito contro mio zio e avanzando minacciosa verso di lui : “ NON TI PERMETTERE ”
Florenzo mi raggiunse in un attimo , e m’impedì di aggredire ulteriormente il suo capo .
In quel momento avrei strappato quei capelli che si ritrovava in testa a morsi volentieri , pur di fermarlo !
“Tic, tac, il tempo scorre. Hai dieci secondi per pensarci a partire da ora ” avvisò Luke
Walter avevo ignorato completamente le mie urla .
Ero sbigottita.
Per lui, le mie grida non erano state nient’altro che un ronzio?  
“ Dieci…”
No, no. Aileen no. Kevin no. Quel ragazzo…no.
“ …Nove.”
“Otto” si unì Walter
“ Sette. Sei. Cinque…”
“D’accordo” decise Gabriel all’improvviso, afferrando la pistola sul cuscino di velluto con mano tremante .
La puntò contro Kevin e il ragazzo, ancora costretti a restare in ginocchio .
Deglutì vistosamente.
Kevin si ritrovò a balbettare: “a…amico, n…non ti p…preoccupare. M…meglio morire per mano tua, che per mano loro . S…sei stato grande amico ”
“ fai quello che devi” disse l’altro con tono più fermo .
Il biondo scosse la testa. 
Non voleva farlo.  
Cosa sarebbe successo adesso? 
Lanciai un’occhiata in direzione di Aileen e la scoprii intenta ad osservare suo padre, terrorizzata.
Tremava.
“ Risparmia alla bambina questa scena almeno , ti prego” pregai mio zio, sperando che questa volta mi ascoltasse .
“ Questo posso accettarlo” concordò lui , senza neanche degnarmi di uno sguardo.
Gabriel si preparò a sparare. Vide i suoi occhi verdi diventar lucidi.
Poi nell’aria si diffusero queste parole : “ Fermi , polizia”
Il mondo sembrò fermarsi. Scoppiò il caos più totale.
Subito dopo capii che non tutto era andato perduto…la libertà era sempre ad un passo da noi pronta ad essere conquistata  





Angolo Autrice 


Ciaoooo ragazzi ^^ Prima di tutto , spero che tutti voi abbiate trascorso con le vostre famiglie un felice e sereno Natale <3 , poi vi informo che questo sarà l'ultimo capitolo per quest'anno ;) , il prossimo arriverà nel 2014 :)
BUON ANNO A TUTTI VOI ^^ che questo 2014 possa essere carico di Amore e possa far veder realizzati i nostri Sogni :) 
Questo capitolo è dedicato a voi  , lettori silenziosi e non . 
Ringrazio con tutto il cuore chi recensisce... noemi_ST , Novalis, MaryGray ormai ogni capitolo senza le vostre recensioni non è più lo stesso ^^ , ma vorrei anche sapere cosa ne pensano tutti gli altri di questa storia ^^ 
Forza , forza ^^ recensiteeee :)   
Ringrazio infinitamente come sempre <3  tutti voi che preferite , seguite e ricordate questa storia <3 
Nel prossimo capitolo succederanno parecchie cose interessanti e ci sarà molto più romanticismo ;)
Un bacione, a presto ;) 

 
   
 
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