I
mesi di Febbraio e di Marzo passarono tra lezioni e partite di Quidditch.
Nonostante lo scontro con Durmstrang, la fine del regolare torneo era prevista
per gli ultimi di Aprile anziché gli inizi di Giugno.
Il
Quidditch era un attività assai distrattiva per gli studenti, sia giocatori che
spettatori: un modo per scaricare tensione. E di tensiona ce n’era molta.
Ci
fu uno scontro tra…
“Benvenuti
alla partita Grifondoro-Serpeverde!
Vediamo i Capitani Potter e Malfoy stringersi la mano!” urlò Joanne
“Potter,
non sperare di vincere solo perché custodisci una mia debolezza… non mi tirerò
indietro!”
“Avere
amici non è una deblezza, Malfoy, è forza, ma in te… non c’è la luce
dell’amicizia”
“Che
vuoi dire…? Se speri di intimorirmi…”
“Niente di tutto ciò, solo intuizione” I tuoi occhi parlano chiaro
“La
Pluffa viene liberata… e inizia la partita!!!” esclamò la commentatrice
I
due Capitano-cercatori dovettero separarsi per poi scontrarsi dieci minuti più
tardi alla conquista del tanto bramato Boccino
“Potter,
dimmelo!”
“Cosa?”
“La
tua
“Non
ne ho la minima intenzione, devi capirlo da solo e per ora il Boccino è mio!”
Harry
allungò il braccio verso la pallina dorata, così fece anche Draco. Entrambi
stavano per toccare l’oggettino volente, ma il ragazzo dagli occhi verdi fù più
veloce e con uno scatto della mano se lo portò al petto
“E
Grifondoro vince la partita!!!” strillò Jordan
“Prima
o poi avrò la mia rivincita Potter!” in quelle parole non c’era rabbia o
disprezzo, ma solo serenità e voglia di mettersi alla prova
“Prima
o poi Malfoy, prima o poi…”
“Bene” pensò Draco “stiamo andando d’accordo, come diceva Ginny…”
“Bene” pensò Harry “stiamo andando d’accordo, come diceva Cho…”
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Poi
ci fù lo scontro tra…
“Benvenuti
alla partita Grifondoro-Corvonero! Vediamo i
Capitani Potter e Chang stringersi la mano!” urlò Joanne
“Ciao Cho…”
“Ciao Harry…”
Si
scambiarono un sorriso portafortuna mostrando i loro reciproci regali di
Natale: uno penzolava dal braccaletto della ragazza, l’altro dalla cintura del
ragazzo
“La
Pluffa viene liberata… e inizia la partita!”
A
cavallo della sua Firebolt, Harry non avvistò il Boccino per una buona
mezz’ora. Quando ne scorse lo scintillio, Cho si era già lanciata per
acchiapparlo.
“Tenace” pensò il ragazzo con gli occhiali seguendo la Corvonero
La
Firebolt di Harry era più veloce della Comet di Cho e…
“Grifondoro
vince la partita!!!” urlò Joanne
“Potter!
Me la pagherai!” urlò Cho ironicamente
“No!
Ti prego!” fece Harry di rimando
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E
poi la finale…
“Benvenuti
alla fiale Grifondoro-Tassorosso! Vediamo i Capitani Potter e Mile stringersi
la mano! Rompigliela Sonil!!!” esclamo Joanne
“Jordan!”
rimproverò la preside
“Prof.
Suvvia, si aggiorni, è per scaramanzia!”
La
McGranitt la guardò torva
“Mia
cara Sonil conosco le tue tattiche, non ci batterai come l’anno scorso” disse
Harry in campo rivolto all’avversaria
“Sono
un pozzo senza fondo, Harry, in sei mesi il mio gioco è cambiato e poi…
quest’anno ti vedo un po’ più calmo, un punto a mio favore”
L’anno
precedente in quello stesso periodo erano morti Sirius e Remus ed Harry
nell’ultima partita aveva sfogato tutta la sua rabbia sui poveri e sventurati
Tassorosso che poi grazie alle tattiche di Sonil avevano vinto
“Già,
quest’anno è diverso…” disse Harry
“La
Pluffa viene liberata… e inizia la partita!”
E
in effetti le strategie dei Tassorosso erano completamente cambiate da quelle
che Harry aveva visto insegnare da Sonil ai suoi compagni di squadra per la
partita contro Durmstrang.
I
giocatori schizzavano veloci per il campo. I Cacciatori fingevano di tirare in
porta o di passare ai compagni ed inaspettatamente facevano goal. Ron ne parò
giusto un paio per pura fortuna.
I
Battitori fingevano di lanciare un Bolide ad un giocatore e lo spedivano ad un
altro.
Il
Portiere visto l’attacco dei compagni se ne stava con le mani in mano ed il
Cercatore andava da un angolo all’altro del campo come se vedesse in
continuazione il boccino.
Quando
per la quattordicesima volta quello si gettò in una direzione, Harry preferì
seguirlo con lo sguardò anziché tallonarlo, infondo, non aveva visto niente lui
Il
Cercatore di Tassorosso emerse dalla sua picchiata tenendo tra le mani la
pallina dorata
I
Grifondoro rimasero come degli stupidi, Harry in primis e Joanne urlava
“Tassorosso vince la coppaaaaaaaaaaaaaaa!!! Alla faccia di tutti quelli che
dicono che siamo dei mollaccioniiiiiii!!! AAAAAAAhhhhhhhh!!!”
La
McGranitt era sull’orlo di una crisi di panico
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“Harry? Ron? Harry? Ron? Ma dove diamine si
sono cacciati!”
Hermione
svoltò un angolo, era appena uscita dalla Biblioteca e stava cercando i suoi
amici.
La
ragazza era stata obbligata dalla McGranitt e legare i capelli e doveva dire
che le trecce erano abbastanza comode.
Hermione
percorse altri tre corridoi e alla fine trovò Ron intento a parlare con una
sedicenne dai lunghi capelli neri legati in una coda eccetto per due ciocche
bianchissime a forma di trecce che le cadevano sul seno. Era Noel Francis. La
Corvonero stava scuotendo la testa e facendo spallucce. Ron le diede una pacca
sulla spalla salutandola, lei per tutta risposta gli stampò un bacio sulla
guancia e corse via saltellando. Ron scosse la testa scocciato e si avviò, a
quanto pareva, in direzione del cortile interno.
Hermione,
dopo aver assistito a tutta la scena, arricciò il naso e richiamò l’attenzione
dell’amico con un tono un po’ stizzito“Hei Grande Portiere!”
Il
ragazzo si voltò, la guardò un attimo alzando le sopracciglia, poi le sorrise
inarcandole “Che succede Miss Prefetto? Perché hai legato i capelli? Non ti ho
mai visto così”
La
ragazza arrossì tastandosi le sue trecce mal fatte che le arrivavano a stento
alle scapole. Perse il suo tono acido.“La McGranitt ha detto che i capelli
erano troppo gonfi e crespi e che dovevo cominciare a tenerli a posto come le
altre anche se sono la migliore studentessa della scuola, sono le regole di
Hogwarts dopotutto”
Ron
trattenne una risata “Sei buffissima” disse
“Smettila”
fece lei imbarazzata
“Ok,
va bene, hai visto Harry?”
“No,
anche io lo cercavo”
“Ho
chiesto a Noel se avesse incontrato Cho e lei ha negato quindi saranno
sicuramente insieme”
“Hai
provato in cortile?”
“Stavo
andando ora”
Andarono,
ma non c’era nessuno
“Ma
dove sarà finito?” strepitò Ron “Dobbiamo fare i compiti di Divinazione!”
Hermione
arricciò il naso e aggrotto la fronte “E cosa di preciso?”
“Dobbiamo
bere una pozione Rigenerante con l’aggiunta delle foglie da tè. Ci apparirà il
nostro futuro”
Hermione
volse gli occhi al cielo esasperata con uno sguardo alla
“Non
ho la minima intenzione di inventare. Pensaci! Hanno sempre vietato di usare le
pozioni al di fuori delle lezioni; con la susa del compito possiamo farne a
quantità in Sala Comune, sarà uno spasso!”
Hermione
lo guardò dubbiosa “Uno spasso?”
“Vedi
questi?” fece Ron cacciandosi una mano in tasca ed estraendo due piccole
spirali decorate con strisce blu-gialle “Un invenzione dei miei cari fratelli,
si attivano con una goccia di pozione invecchiante e… avrei un pensierino per
Calì e Lavanda, vendetta…” disse l’ultima parola sussurrando con un ghigno.
“Oh
Ron, a diciassette anni ti và ancora di fare pagliacciate?”
“Diciotto.
Compiuti da due mesi”
“Già.
E se non ricordo male per regalo Harry mandò a fuoco la gonna di Calì ed io
legai una lucertola alla mano di Lavanda e tutte e due strillarono come
cornacchie, non ti è bastato?”
“No,
infatti, non sono ancora soddisfatto, ma sarebbe tutto più divertente se
riuscissi a trovare Harry Potter!!”
Hermione
guardò il volto di Ron leggermente infastidito, sembrava proprio un bambino a
cui mancasse il lecca-lecca, un cucciolo dai capelli arruffati
“Sembri
un cucciolo…” mormorò la ragazza prima di iniziare a ridere sommessamente
“Cucciolo?
Non prendermi in giro spaventapasseri!”
“No,
no! Ron! Lasciami le trecce!”
“Altrimenti
che fai?” la stuzzicò il rosso
“Ti
trasformo in un rospo”
“Beh,
siamo a posto, ti mancherebbe solo un gufo”
Il
Weasley aveva bloccato le braccia e le gambe ad Hermione “Senti” azzardò Ron
una volta sicuro che la ragazza non potesse fare movimenti
“Che
c’è?” chiese lei per nulla infastidita dall’abbraccio immobilizzante
“Mi
aiuti a preparare la pozione per Divinazione?”
“Non
ci penso nemmeno, quella materia è inutile”
“Va
bene, capito l’antifona, cerco Harry” disse Ron staccandosi a malincuore
“Aspetta!
Ti accompagno”
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“Scusa
Harry, ma se Ron ed Hermione ti cercano?” chiese Cho seduta tra le gambe del
suo ragazzo con la schiena sul suo petto; erano entrambi sul lettone della loro
stanza segreta
“Cosa
potrebbero mai volere da me?” chiese Harry beatamente rilassato
“Non
so però non state più tanto insieme…”
“Nonostante
il chiuso, questa stanza è sempre perfetta”
“Harry,
non cambiare argomento, io… certe volte… mi sento di troppo…”
“Ma
tu sei importante…”
“A
sfasciare il famoso trio”
“No,
per me…”
“Si,
anche tu…”
“Comunque
c’entri poco”
“Che
vuoi dire?”
“Quei
due sono impossibili”
“Bel
modo di parlare dei tuoi amici”
“Cocciuti,
impacciati, strani, se stanno soli spero si chiariscano”
“Ho
capito, colpiti dalla freccia di cupido?”
“Si”
Cho
diede uno schiaffetto sul braccio di Harry “Ma guarda tu che scuse! Ammettilo
che li stai trascurando”
“Un
pochino, forse. Perché non stiamo tutti insieme?”
“Tutti
e quattro…?” mormorò la Corvonero intimidita
“Certo,
sarebbe bello”
“A
loro non darebbe fastidio?”
“Perché
dovrebbe?”
Non sarebbe una cattiva idea, se a loro non dò fastidio… la ragazza sorrise
“Harry?”
“Si…?”
“Hai
fatto tutti i compiti?” fece con un tono da maestra delle elementari
Il
ragazzo si riscosse dallo stato di torpore in cui si trovava “Oh no!
Divinazione! La pozione! Ron! Dovevo prepararla con lui! Che ora è?!”
“Uh,
dobbiamo sbrigarci, fra un po’ si cena”
Harry
saltò giù dal letto afferrando il mantello dell’invisibilità “Scusa Cho, ma
devo andare, devo farmi perdonare”
La
ragazza scosse la testa “Che bambino” sussurrò con tenerezza “Hei Signor
Cercatore del Grifondoro!”
“Cosa?”
la testa di Harry sbucò dalle scale
“Se
tu corri via, io come faccio? Lo sai che nessuno deve sapere… ma se mi vedono
andare via…”
“Ah…
è vero… vieni?”
La
ragazza gli si avicinò sorridendo “Andiamo” disse
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Un
fogliettino cadde sulla testa della piccola Weasley quella mattina a colazione
durante la consegna della posta
Mi è arrivato il mantello dell’invisibilità,
possiamo incontrarci all’ora di cena?
Vengo a prenderti così nessuno ti seguirà
non vedendoti andare in Sala Grande
Dov’è l’entrata alla Casa di Grifondoro?
Draco
Ginny esitò un attimo Io mi fido di lui…
Scrisse
le istruzioni per arrivare al ritratto della Signora Grassa
Il
messaggio fù portato a destinazione verso l’ora di pranzo.
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Era
arrivato da appena dieci minuti quando il ritratto davanti a lui si spostò
facendo uscire una figura dai capelli color fiamma e gli occhi azzurro intenso;
caratteristiche di tutta la sua famiglia.
Draco
afferrò Ginny per un braccio e la trascinò sotto il mantello dell’invisibilità
tappandole la bocca con una mano
“Sono
io” le sussurrò per tranquillizzarla “Mantieni” le disse poi mettendole in mano
un fagotto
“Cos’è?”
chiese lei
Il
ragazzo biondo la guardò stranito “Cosa vuoi che sia? La nostra cena
naturalmente, davvero pensavi che ci avrei fatto digiunare? Dai andiamo”
Con
il mantello dell’invisibilità il Malfoy si sentiva abbastanza sicuro, potevano
andare ovunque tanto nessuno li avrebbe visti; comunque la prudenza non era mai
troppa e Draco scelse di dirigersi verso il cortile interno che, all’ora di
cena, non era frequentato.
Quando
arrivarono non c’era nessuno, si tolsero il cappuccio dalla testa e si
sedettero sull’ erba affianco al corridoio
“Come
mai così grande?”
“Nuovo
modello, naturlmente mia famiglia non poteva non averlo… Ah, ricorda. Al minimo
rumore tiratelo sulla testa, ok?”
“Hai
pensato proprio a tutto, eh?”
“Non
sono mica stupido?”
“Davvero?”
fece la rossa con ironia
Draco
si imbronciò “Ginny… tu soffri il solletico?” chiese poi con il suo caratteristico
ghigno malefico
“So-solletico…?
No, no direi di no” rispose la ragazza, stava arrossendo in zona orecchie
“Sei
sicura?” il ghigno del Malfoy si faceva sempre più preoccupante
“Non
fare lo stupido, se ho detto di no è no!”
“Ma
io sono stupido, vuoi rimangiarti la parola?” e cominciò a stuzzicarla
ignorando ogni precauzione
Ginny
si dimenava ridendo “No, dai! Smettila, smettila! Non fare lo stupido!”
“Voglio
fare lo stupido, è divertente essere stupidi e poi non ho detto io di essere
stupido”
“Va
bene, va bene! Ho capito! Mi arrendo, mi arrendo! Non sei stupido!”
“Oh,
adesso ragioniamo…” il ragazzo si fermò dando tregua alla povera Weasley. Si
guardarono negli occhi ansimando e sorridendo.
“E’ la prima volta che… ti vedo ridere così di gusto…” sussurrò Ginny passandogli delicatamente un dito sulla guancia Sono contenta che stia bene; se solo anche gli altri potessero vedere il volto del vero Malfoy: buono, dolce, tenero, sensibile, divertente…
“Si
vede che ora sono davvero felice…” rispose Draco posando la sua mano su quella
della ragazza.
Dei
passi risuonarono in lontananza, sempre più veloci, sempre più vicini… i due
non si accorsero di nulla così intenti a guardarsi negli occhi
“Ma
cos…? G-ginny? Malfoy!?”
Era
Ron. E dietro di lui, con due trecce malfatte, Hermione.
“Cos’è
questa storia?!” chiese il ragazzo dai capelli rossi furioso
“Che
ti importa?” rispose la sorella freddamente
Draco
si alzò frapponendosi tra i due “Se permetti Weasley, dovresti chiedere a me”
“Con
molto piacere” Ron prese il ragazzo dai capelli biondi per il colletto della
divisa pronto a picchiarlo, ma Hermione lo strattonò portandolo a sé. Al
ragazzo sfuggì la presa
“Hei!
Ma da che parte stai?” esclamò arrabbiato rivolto alla ragazza
“No,
tu da che parte stai!” urlò Ginny inviperita alzandosi da terra
“E
questo che significa?!”
“Non
capisci vero? Silente!!! Ci ha detto che dovevamo essere uniti! E tu? Tu
attacchi Draco?”
“E’
un Malfoy!!”
La
testa di Ron si voltò per il potente schiaffo arrivatogli dalla sorella
“Questo
non significa cattiveria” sibilò
furente la ragazza con le lacrime agli occhi, girò sui tacchi e corse via
piangendo. Urtò qualcosa , ma non vi diede peso
“No!
Ginny! Aspetta!” Draco la inseguì rivolgendo un ultima occhiataccia a Ron
Il
ragazzo dai capelli rossi stava ancora in piedi immobile con la faccia girata
tastandosi la guancia dolorante dove Ginny lo aveva colpito
“Ron…”
provò Hermione incerta, ma il ragazzo si allontanò in direzione della Sala Comune
del Grifondoro.
Probabilmente
era in collera con lei per averlo trattenuto dal massacrare Malfoy, ma era
stato un gesto istintivo che aveva sorpreso anche lei. Non sapeva perché lo
aveva fermato, preoccupazione forse, per un sicuro cattivo seguito, chissa…
Mettendo
da parte quella domande, Hermione voleva solo convincere Ron di non essere
dalla parte del nemico, se così poteva essere chiamato.
Dopotutto
Ginny aveva ragione, bisogna essere uniti; la rossa stava eseguendo alla meglio
il consiglio di Silente.
Che
Malfoy fosse combiato? Quando lei e Ron avevano avevano visto le teste e metà
corpo dei due ragazzi che si fissavano semi coperti da un mantello
dell’invisibilità, Draco pareva rilassato. Quando Ron li aveva richiamati
l’espressione del Serpeverde era diventata preoccupata, ma… non per lui…
per…Ginny? Che il ragazzo se ne fosse innamorato?
Suonava
strano, ma di certo non impossibile… e le urla di lei più il ceffone, oltre a
tenere alto il suo ideale di unità, mostravano anche un cero tono di fastidio
come se fosse stato offeso… il suo amore?
Si
erano innamorati…
Hermione
lo comprese... prima dei diretti interessati.
Ginny
e Draco si erano innamorati l’uno dell’altra… probabilmente lei aveva rotto il
ghiaccio iniziale ed il resto era venuto da se…
Ginny
era molto maturata da quando aveva solo undici anni, da quando entrò in
contatto con il diario di Riddle.
Aveva
avuto modo di conoscerla le volte che era stata alla Tana ed anche ad Hogwarts;
non erano certo amiche strettissime (Stava sempre con Harry e Ron), ma Hermione
sapeva che se Ginny si fidava di qualcuno, quel qualcuno era ok. Spoprattutto
dopo l’avventura della Camera dei Segreti, la piccola Weasley stava attenta a
chi frequentare…
Doveva
parlare con Ron!
Doveva
fargli comprendere la situazione, doveva fargliela accettare!
Le
parole che la sorella gli aveva rivolto erano state dure per lui… anche Ron
sosteneva e amava Silente… voleva rispettare il suo consiglio… doveva solo
accettare i cambiamenti.
Cocciuto,
impulsivo, ma Hermione si fidava di lui…
avrebbe
compreso
Dopo
lo shock iniziale…
avrebbe
compreso
La
sua sorellina era maturata…
avrebbe
compreso
Malfoy
era cambiato…
Avrebbe
compreso
Lei
si fidava di lui…
Questa
frasa le arrivò al cervello mentre correva verso la torre di Grifondoro
Lei
era innamorata di lui…
Questa
frase non arrivò. Solo un sussurro nel vento che a suo tempo la ragazza avrebbe
ascoltato
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Ginny
continuava a correre singhiozzando. Nessuno avrebbe capito! Nessuno! Draco era
una persona buona! Dolce, tenero, sensibile, divertente…
Tutti
quei pregiudizi crudeli! Se Ron non si fidava di lui poteva almeno ascoltare
lei!
Ruzzolò
e cadde a terra aveva corso tanto fino ad arrivare nel campo da Quidditch
Draco
era… buono, dolce, tenero, sensibile, divertente… sempre gli stessi pensieri…
Come
lo avrebbe fatto capire a suo fratello e a tutti quelli che non conoscevano il
vero Malfoy?
Come
avrebbe fatto comprendere che lei… lei? Cosa c’entrava lei? Il suo compito era
solo quello di acquietare il Serpeverde, il quale non riusciva ancora ad
accettare l’idea del padre Mangiamorte. Ginny non lo faceva solo perché Silente
aveva consigliato l’unità (forse quella era la spinta iniziale) bensì perché
lei… si era accorta di… volergli bene.
Gli
voleva bene? In che senso?
Si
era… innamorata di Draco?
Sì…
già, si era innamorata di Draco.
Del
vero Draco, non della maschera che aveva portato fin dalla nascita probabilmente
impostagli dal padre per mantenere onore. Perché le debolezze sono disonore.
Questo era quello che Lucius Malfoy dimostrava con il suo atteggiamento verso
chiunque. Non serviva un genio per capirlo
Ma
in fondo era sempre un padre di famiglia e Draco doveva volergli bene o per lo
meno provava ammirazione verso quella figura imponente e rispettata
Forse…
trovare il suo punto di riferimento tra le schiere dei Mangiamorte come un
servo lo aveva spiazzato rendendolo
insicuro sul suo comportamento.
Forse
Draco era sempre vissuto sotto una campana di vetro e non aveva mai conosciuto
la vera cattiveria del mondo e una voltra rivelata la aveva reso confuso.
Ginny
credeva di aver capito i pensieri del Malfoy… era entrata in sintonia con lui…
Si
era innamorata di lui…
Buono,
dolce, tenero, sensiile, divertente
E
lei aveva usato il consiglio del vecchio Silente come scudo per dare una
ragione al suo, iniziale, sentimento indefinito verso Draco… e aveva ferito Ron
Diamine
che situazione! La soluzione era semplice: si era innamorata del Malfoy e anche
se lui non aveva più la maschera di un tempo, gli altri non lo accettavano
perché troppo diffidenti; suo fratello, anche, era diffidente…
Ginny
soffriva per questo ed inoltre si era aggiunto il senso di colpa per aver usufruito
dell’immagine del vecchio preside a scopi propri…
Due
braccia tremanti la circondarono portandola a posare la testa su un petto, Si
rilassò
“No-non piangere” mormorò piano Draco Che devo fare! Pensava il ragazzo accarezzando lentamente i capelli color rame di Ginny Ti prego non piangere, non mi piace vederti piangere, non ti ho mai visto piangere, tu sei quella che mi ha fatto vivere davvero! Se piangi sto male anche io! Sono legato a te da… da…
“Non dare peso a ciò che
dice tuo fratello…”
Io ti voglio bene!
“Calmati…”
Tu non potrai mai tradire la mia fiducia non come mio padre, lo so… te la sei guadagnata…
“Ti
prego… Ginny… basta piangere…”
Mi sono innamorato di te…
Il Serpeverde strinse l’abbraccio sulla ragazza, ma senza farle male. Lei, pian piano cominciò a calmarsi.
Quando
i singhiozzi cessarono, Ginny si staccò leggermente da Draco per guardarlo
negli occhi. Il ragazzo aveva uno sguardo sollevato con un pizzico di
disperazione.
“Mi
dispiace” mormorò la rossa
“Ma
cosa stai dicendo?”
“Non
si fidano di te… è-è normale vista l’atmosfera… sono stata troppo crudele con
mio fratello… io… vorrei… solo… che gli altri non giudicassero dalle apparenze”
“Non
c’era bisogno di piangere per questo… e poi non è colpa tua…”
“Si,
forse hai ragione… lo so che ci vuole calma, ma quando mi arrabbio e perdo la
pazienza… io…” una lacrima ritardataria le solcò la guangia.
Draco
la tolse con le sue labbra. Ginny socchiuse gli occhi per il brivido che le era
corso lungo la schiena
“Non
è colpa tua…” sussurrò il ragazzo
Si
fissarono per qualche altro secondo e poi… si unirono in un bacio appassionato
che li fece crollare stesi sull’erba. Il bacio divenne sempre più fiero e
profondo… la disperazione di un amore non accettato… Quando si separarono per riprenere
aria non dissero nulla: avevano già espresso tutti i loro sentimenti. Sorrisero
timidamente
“Ginny”
fece Draco accarezzandole una guancia “Non dire nulla in giro…”
“Ma
mio fratello ormai…”
“Si, lo so, però potrebbero esserci figli di Mangiamorte… e se mio padre lo venisse a sapere… potrebbe farti uccidere, io non voglio farti correre rischi…” la tua famiglia per lui è un disonore… i Malfoy cadrebbero nella vergogna secondo lui…
“Così
però… nessuno saprà mai come sei veramente…” la rossa abbassò lo sguardo
sconsolata
“Non
importa…”
“Io
voglio che tu sia felice”
“Con
te lo sono”
Si
guardarono malinconicamente poi ripresero a baciarsi con più foga di prima
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Nella
Sala Comune di Grifondoro Ron se ne stava in piedi di fronte alla finestra a
pugni stretti. Non c’era nessuno: ancora tutti a cena.
Il
quadro della Signora Grassa si spostò facendo passare la figura di Hermione per
nulla stupita dal non trovare nessuno eccetto il suo amico dai capelli rossi
Gli
si avvicinò cautamente “Ron?”
“Che
vuoi?” disse il ragazzo freddamente
“Senti…
non è stata colpa mia quando ti ho bloccato!”
“Mi
sembravano le tue braccia quella che mi hanno impedito di massacrare Malfoy” il
Weasley si girò e la sorpassò senza guardarla. Aveva una guancia rossa e gonfia
“Aspetta”
lei gli prese una mano
Ron
sospirò forte e finalmente si girò a guardarla “No, scusa tu… sei un prefetto
era normale che lo facessi”
Ma che c’entra? Pensò Hermione infastidita “Siediti, forza” disse spingendolo su una
poltrona, sussurrò qualcosa e si colpì la bacchetta sulla mano destra: comparve
un tubetto di comunissima pomata babbana
“Che
vuoi fare?” chiese Ron
“Ti
risparmio una figuraccia da Madama Chips e uno svantaggio per i M.A.G.O. se
sospettano che hai fatto a botte”
rispose Hermione spalmandogli delicatamente la crema sulla guancia
dolorante “Tua sorella è molto forte quando si infuria… chi l’avrebbe mai
detto” Lui si rilassò leggermente a quel tocco
Passarono
alcuni attimi di silenzio
“Senti
Ron… non pensi che dopo il fattaccio delle Camera dei Segreti, Ginny sia
maturata?”
“Per
quel che frequenta direi di no”
“Io
invece penso che sappia riconoscere le persone veramente degne di stima, dopo Riddle…
è molto più accorta”
“Stiamo
parlando di Malfoy, Hermione! E’ figlio di un Mangiamorte! Tu ti fidi di lui?”
“Non
lo so, ma mi fido di Ginny. Perché non accetti il fatto che tua sorella sia
cresciuta? E se Malfoy fosse cambiato? Lo so che sembra impossibile dopo tutto
quello che ha detto e fatto… ”
Ron
sbuffò e si alzò “Ma come faccio!? Io ricordo ancora quando eravamo piccoli e-e
lei voleva i biscotti e-e mamma non voleva farglieli mangiare prima di cana, io
la distraevo e lei li prendeva…”
“Accetta
la realtà…”
I
due diciassettenni erano l’uno di fronte all’altro. Si stavano guardando
intensamente. Ron spostò la mano sulla guancia di Hermione per accarezzarglela.
Lei socchiuse gli occhi a quel dolce tocco
“Probabilmente
hai ragione tu… come sempre…” sussurrò Ron; nella sua mente non c’erano
pensieri e stava avvicinando lentamente il suo viso a quello di Hermione
Il
ritratto della Signora Grassa si spostò con uno scatto facendo entrare una
persona
Ron
ed Hermione si destarono da quell’atmosfera di intorpidimento allontanandosi
La
persona appena entrata imprecò a bassa voce. Harry.
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“Harry, Harry fermati un momento”
“Cosa
c’è?” era già abbastanza difficoltoso camminare in due sotto il mantello
dell’invisibilità senza ulteriori complicazioni
“Ascolta…”
“No, tu da che parte stai!”
“E questo che significa?!”
“Non capisci vero? Silente!!! Ci ha detto che dovevamo essere uniti! E tu? Tu attacchi Draco?”
“E’ un Malfoy!!”
“Oh,
no…” gemette il ragazzo dai capelli neri
“Questa
è Ginny” sussurrò Cho
“E
l’altro è Ron”
Percorserò
velocemente un altro corridoio; furono travolti da una figura con lunghi capelli
color fiamma e dopo passò anche un ragazzo dagli occhi color ghiaccio
“No!
Ginny! Aspetta!” lo riconobbero come Draco
“Ma
che succede?” bisbigliò Cho
“Ne
ho una vaga idea…” rispose Harry
Avanzando
ancora si ritrovarono ai limiti del cortile interno. C’era Ron che
massaggiandosi una guancia stava tornando in Sala Comune ed Hermione lo
guardava senza parlare; la ragazza stette in quello stato anche quando l’amico
scomparve alla vista poi d’improvviso corse nella direzione presa dal ragazzo
“Li
hanno nscoperti” mormorò Cho “Separiamoci qui. Harry, tu prova a parlare con
Ron, io cerchero Draco e Ginny”
“Ok”
si tolsero il mantello ed il Grifondoro camminò in direzione del ritratto della
Signora Grassa
La
Corvonero si soffermò un attimo a pensare: lei ed Harry erano arrivati dal
corridoio dove Ginny era corsa via, da lì… si poteva arrivare al cortile
esterno e al campo da Quidditch
“E
questo cos’è?” una folata di vento aveva gettato un pezzo di stoffa contro una
colonna Un mantello dell’invisibilità… forse è di Draco… Lo prese e lo piegò con
cura
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Con
uno schiocco del ritratto, Harry entrò nella Sala di Ritrovo. Intravide i suoi
due amici prima vicinissimi poi lontani in seguito al rumore. Impreco a bassa
voce per aver rovinato il oro momento buono.
Si
avvicinò ai due, non sapeva che approccio usare per parlare“Ron, mi dispiace
per Divinazione… abbiamo ancora domani”
Il
ragazzo dai capelli rossi abbassò lo sguardo “Non preoccuparti, non importa”
salì le scale del dormitorio maschile e sparì dietro la porta del settimo anno
Hermione
parlò “Lascialo sbollire, gli ho parlato… sai ha litigato con Ginny…”
“Si,
vi ho visti, mi sono trovato per caso da quelle parti con il mio mantello” lo
stomaco del ragazzo gorgogliò “Non ho toccato cibo, forse riesco a racimolare
qualcosa dalle cucine”
“Anche
noi non abbiamo mangiato, vengo anche io così portiamo qualcosa anche a Ron,
però sbrighiamoci, dopo ho il turno di sorvaglianza”
Ma quello che stava per succedere prima non ti ha
minimamente sfiorato? Possibile che non se ne sia accorta? “Va bene”
E
sparirono sotto il fido mantello
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Era
rischioso aggirarsi per la scuola dopo l’ora di cena. Era vietato. Draco
rischiava di far perdere molti punti ai Serpeverde ed inoltre con quel
comportamento sarebbe partito svantaggiato per i M.A.G.O.
Però…
in quel momento non ci pensava, non gli importava… aveva la testa occupata solo
da lei… Ginny… Quel suo unico, bellissimo pensiero non gli permettè di
accorgersi della persona davanti a lui: un prefetto visto il distintivo sul
petto.
Solo
quando quello parlò Draco alzò lo sguardo
“E’
fortunato a non trovarmi di turno signor Malfoy, sarei stata costretta a
toglierle punti…” disse Cho Chang a bassa voce. Aveva tra le braccia un
fagotto. Lo porse al ragazzo.
“E’
tuo?” disse
Il
Serpeverde lo riconobbe: era il suo mantello dell’invisibilità “Si…” rispose
col sorriso sulle labbra
Cho
rise piano “ Congratulazioni…”
“Si
nota tanto?”
“Ragazzo
mio, ho una certa esperienza in questo genere di cose!” fece la Corvonero
vantandosi ironicamenete
“Oh,
come mi sono ridotto! Sto parlando con la ragazza di Potter!” scherzò Draco
“Vieni,
ti accompagno” disse Cho
“Ma
non puoi… cioè… la parola d’or…”
“Non
preoccuparti, ci separiamo in Sala Grande. Almeno con me non rischi una punizione
e poi anche ad un prefetto e permesso dimenticare i suoi turni, ecco adesso
abbiamo entrambi una giustificazione” la ragazza ammiccò
“Grazie…”
mormorò Malfoy con le gote rosate
“Di
nulla, Ginny?”
“Ha
incontrato la Granger di turno, ma non si parlavano”
“Come
sta? Io ho sentito accidentalmente la litigata…”
“Bene,
solo un po’ triste…”
“Passerà…”
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Harry
entrò silenziosamente ne dormitorio maschile del settimo anno. Seamus, Dean e
Neville erano ancora giù
“Ron?”
chiamò
Il
ragazzo dai capelli rossi grugnì facendo capire di essere in ascolto; era steso
sul suo letto
“Ti
ho portato da mangiare” continuò Harry posando un piatto di tramezzini sul comò
dell’amico
“Grazie”
mormorò lui addentando un panino inghiottì e continuò “Ho incontrato Ginny
mentre ti cercavo”
Harry
non rispose
“Era
con Malfoy..”
Harry
rimase zitto
“Harry…
da amico ad amico… tu lo sapevi?”
Il
ragazzo dai capelli neri sospirò “Da amico ad amico… si, lo sapevo che si
frequentavano”
“E
perché non me lo hai detto…?” proseguì Ron con un irreale calma
“Beh…
io non ero contrario, però tu non mi avresti ascoltato e poi me l’aveva chiesto
Ginny, vi ho visti litigare, ero con Cho”
“Hermione
sostiene che l’esperienza con il Diario di Riddle abbia fatto maturare Ginny e
se sta con Malfoy vuol dire che è una persona di fiducia…”
“Ottima
tesi e poi…”
“Poi?
“Nonostante
tutto quello che ha detto e fatto, Malfoy è cambiato… se ti soffermassi a
guardarlo negli occhi capiresti che non è più come prima, ha qualcosa di
diverso…”
“Che
devo fare secondo te?” fece Ron con un espressione supplichevole
“Accettare
la realtà”
“Lo
ha detto anche Hermione..” respirò profondamente “Devo pensare…”
Harry
fece un espressione corrucciata “Che Winky abbia messo del veleno nei
tramezzini quando hermione ha tentato di farla unire a C.R.E.P.A.?” scherzò
“Non
prendermi in giro!” disse Ron spingendolo amichevolmente “Anche io rifletto
come si deve ogni tanto”
“Harry
rise “A proposito di Hermione”
“Che
c’entra?”
“Mi
dispiace”
“Per
cosa?”
“Di
avervi interrotti”
“Interrotti?
Oh mio… io stavo…”
“Qusi
per baciarla, si”
“Oh,
no spero non se ne sia resa conto… sarà arrabbiata! Quanto sono stupido! Non mi
sono accorto di nulla, la mia mente si è come svuotata… mi ricordo solo di
essermi allontanato all’improvviso quando ho sentito un rumore… non avrei
dovuto farlo!”
“Hai
a che fare con una persona veramente ottusa. Non ha capito nulla, ma secondo me
stai sbagliando tutto”
“Ti
ho già spiegato le mie ragioni..”
“Come
vuoi, ti lascio qui a pensare…”
Harry
uscì. Ron si stese sul letto; una miriade di pensieri gli affollavano il
cervello.
Doveva
riordinare…
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Salve
ragazzi! Finalmente sono tornata starete dicendo (Noooooo Che pizza la
scassamin**** Nd tutti)
(-_-
nd me) Piaciuto il capitolo? Spero di si… Che dire… fuori coppia due.. (e la
terza?????? Nd tutti) (mi sa che c’è da aspettare… hehehehe)
Vabbe cominciamo con i ringraziamenti
Alexis:
Eccolo
qui! ^-^
Shinko
aka Ryuko:
Ah beh il tuo nik è sempre originale (forse un po’ lungo ma chi se ne frega!!!
Che ne dici per me come nuovo nik supercalifragilistichespiralitoso? Un po’
corto, eh? Non ti sto prendeendo in giro anche il mio è abb lungo…)
Sai
che il fatto della Perlarara non era pianificato? Un attacco di
ispirazione…dimmi che ne pensi di questo cap ^-^
Pan_z: Aggiornaaaaaaaaaato! In
ritardo… eeee vabbe cheffà, che ciai il modello soft? Magari con un tocco di
rossetto ^.-^ (no non preoccuparti non sono lesbica, azz cosa vedono i miei
occhietti dal balcone…. Bono. sbav..) che ne pensi del cap? aspetto puntualmente
il tuo allegrissimo commento^-^
Cele91: questo cap è un po’ più
allegro? Mmm mica tanto vabbe fammi sapere
Raga
mi raccomando recensiteeee tuttiiiii
E
per finire Se Strek dice See you again e il mio amico Dodo dice Hasta luego pure io voglio lasciarvi con qualcosa
C’vrimm guagliò
(Si
scrive così? Sinceramente il napoletano lo parlo poco) (una napoletana che
parla mele il napoletano miiiii andiamo bene nd tutti) (hei raga… a me
piacciono un po’ tutti i dialetto)
Tutti friends!
Ci si rivede a Settembre!!!